Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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LUCE/Colori e forme dell'anima

Sigfrido Camacho Briceno


S.T.ART - Save Tourism & Art

mostra in collaborazione con Comitato Archivio artistico-documentario Gierut


inaugurazione: sabato 21 gennaio h. 16.00

esposizione: dal 21 gennaio al 5 febbraio 2017

luogo: Sala delle Grasce - Complesso di S.Agostino

orario: da martedi a venerdi 16.00-19.00; sabato e domenica 10.00-13.00/16.00-19.00

ingresso libero


Presentazione

Sigifredo Camacho Briceño con i suoi oli e le sue sculture porta un raggio di luce ecuadoregna in Sala delle Grasce. In una cosmogonia di colori, apparentemente strutturati in modo astratto, ci fa assaporare dei ritmi e dei colori a noi ancora inusitati. Ma nonostante le sue radici lontane, ama reinterpretare anche le zone della Versilia a noi care, quali per esempio le cave o la Marina, adattando via via i suoi colori ai nostri cieli e alle nostre terre, dove predomina d'altro canto una visione lirica, che si fa astratta, in cui le forme e i segni, nell'impeto della pennellata, sembrano squarcino la tela.

E talmente si allungano le silhouette delle sue rare figure, che diventano 'esseri di luce', che poi l'artista presenta in mostra quali bozzetti in attesa di una prossima realizzazione. Sembrano questi quasi dei custodi silenti di un paesaggio rarefatto, un coro di presenze eterne ed immote sul territorio circostante.

Ringraziando l'artista per la presentazione delle sue opere, gli auguriamo il più sincero successo di critica e di pubblico, e siamo grati a Lodovico Gierut per la cura della mostra.

 

Paola Brizzolari, Consigliere Delegato alla Cultura Comune di Pietrasanta

Critica

Lodovico Gierut - Critico d'arte

Definirei impossibile, per motivi di spazio, spiegare in modo esaustivo questa personale di Sigifredo Camacho B., “Luce. Colori e forme dell'anima”, tramite la quale possono essere sintetizzati i dieci anni dal suo primo soggiorno europeo, e non solo.

Potrei iniziare dall'elencarne la presenza espositiva in molte città in Ecuador, Perù e Venezuela, ma preferisco dare spazio al ricordo della mostra che fece a Roma, presso il Museo di San Bartolomeo, all'Isola Tiberina, “Migrantes”, che gli presentai, arricchita da un catalogo con notevoli interventi critici, dopo la quale le sue forme pittoriche, soprattutto a tinte forti, inneggianti la fraternità universale e con un degno omaggio alla sua terra natale, hanno avuto pieni consensi a Genova, Varsavia, Ginevra e Bruxelles.

Ottimo ritrattista e sapiente interprete anche del paesaggio apuo-versiliese, mi piace ricordarne la presenza, nel 2015, a Cardoso di Stazzema di cui, in un certo senso, questa personale ne rappresenta la continuazione, come l'esaltazione di una sua coerente inesausta ricerca pittorica e scultorea in cui la luce ben definisce e accompagna l'autonomo e intelligente iter pieno di segni/segnali astratti uniti ad un interessante senso figurale.

La forza e la purezza, il sacrificio e la memoria sono gli elementi guida di Sigifredo Camacho B., concretati nell'alternanza dei rossi accesi, dei blu fondi, dei verdi “andini”, che si alternano ad altre cromie gestualmente fuse a inquietudini e ad amori in cui vivono le cave marmoree di Seravezza – un esempio fra tanti – ma c'è la poi sensualità di un volto femminile, un tramonto tirrenico, nostalgie e altro ancora.

La luce c'è tutta, anche intima, catturata anche dalle bianche figure di gesso che ne stigmatizzano – dopo l'acuirsi delle sue conoscenze tecniche scultoree – la frequentazione di un ambiente toscano misto di attualità e di trascorso, con l'insieme che dice pienamente chi sia, ovvero “un artista”.

Biografia