Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Happenings

Aurelio Amendola


Una vetrina di 15 ritratti di importanti maestri del XX secolo: Alberto Burri, Antonio Recalcati, Claudio Parmiggiani, Emilio Vedova, Enzo Cucchi, Fabrizio Plessi, Giuseppe Marianello, Gianluigi Colin, Hermann Nitsch, Jannis Kounellis, Marcello Jori, Mario Ceroli, Mimmo Paladino, Nicola de Maria, Nino Longobardi

inaugurazione mostra : sabato 7 marzo  2015 h. 18.00

esposizione: dal 7 marzo al 6 aprile 2015

luogo: Palazzo Panichi, Via del Marzocco angolo Piazza Duomo - Pietrasanta

orario: giovedi e venerdi 16-19; sabato, domenica e festivi 10-13/16-19

ingresso libero

 

sito: www.aurelioamendola.it


Comunicato stampa

(versione in pdf)

Presentazione

Entrare nello studio di un’artista rimane sempre un privilegio, ma entrarci e avere il ‘permesso’ di addirittura ritrarre sia l’artista stesso che il suo mondo riservato e non accessibile ai più è assolutamente un unicum. Ancora di più, se l’artista è impegnato nella realizzazione di una sua opera d’arte: quella e non un’altra, quindi una performance che accade una volta soltanto, e quella volta è stata catturata dallo sguardo attento e sensibile di Aurelio Amendola.

 

Ciò sottintende almeno due fattori: il primo è che gli artisti che Amendola finora ha ritratto e colto nei loro momenti di creazione artistica hanno avuto non solo una grandissima fiducia nei suoi confronti, ma ne hanno apprezzato le sue indiscutibili qualità di fotografo, acconsentendo che lui, e non un altro, potesse fotografarli, perché solo lui poteva mettere in risalto il loro operato, i loro studi, il loro universo, precluso ai più, e invece racchiuso nel risultato finale dell’opera da loro creata. Il secondo è che gli artisti presenti in Happenings sono tutti artisti che hanno fatto l’arte contemporanea a livello mondiale nella storia degli ultimi ottant’anni.

 

È per noi un onore poter esporre a Palazzo Panichi di Pietrasanta le prestigiose fotografie del Maestro Amendola, che con il suo obiettivo ci allarga la mente e ci porta in una prospettiva assolutamente internazionale e di primissimo piano, in cui l’arte gioca un ruolo fondamentale e determinante nella formazione culturale di tutti noi. Imparare a gestire un’arte, come quella della fotografia, per proporre e far risaltare altre forme d’arte, è alla fine un’arte di per sè, un artificio, un dono destinato a quei pochi che la sanno cogliere, e che, venendo dal mondo del ‘fare’ – come si usava una volta scattando e sviluppando le proprie fotografie – e del guardare, può portare al mondo del ‘vedere’, come ora ci insegna, con arte, Aurelio Amendola.

Il Sindaco, Dr. Domenico Lombardi

Critica

LA STORIA CHE SI FA PRESENTE

di Adolfo Lippi

 

L'happening presuppone due partecipanti. Uno è  l'artista-attore che usa la propria creatività ma anche il proprio corpo per realizzare l'opera. L'altro è l'osservatore che può essere pubblico e può essere pubblico fornito di tecnologia, cioè la macchina fotografica. Aurelio Amendola , fotografo di artisti, e qualcosa di più. Spesso è regista, spesso o inventore di luci, spesso è sodale, spesso è  spiritualmente coinvolto in una specie di rito dionisiaco; sicchè l'insieme dei suoi lavori,su questo o quel pittore o scultore,divengono cinema, narrativa, documento di alto valore e spessore. E più che di mostra, nel senso tecnico di esposizione, si tratta allora di storia, storia che,in quel momento dell'azione artistica , si è irripetibilmente consumata. Che Amendola,come Rovert Capa per le scene di guerra, ha impresso .Sulla lastra e nella memoria e nella mente e negli occhi. Che,se lo guardate , Amendola , v'accorgerete come quelle vicende, con Burri, con Marino Marini, con Kounellis,l'abbiano profondamente segnato , come lo svolgersi del contemporaneo italiano e non solo (basti guardare le foto su Andy Warhol) attraversi proprio Amendola che oggi possiede in sè, non soltanto le foto come tesoro, ma l'esperienza stupefacente di avvenimenti visti e vissuti. Solo da lui, testimone prescelto. E quasi co-autore delle cose che si fecero.

L’happening come titolo di un modo di fare arte arriva col XX secolo. Lo si intese e lo si intende soprattutto come performance. L'artista, divenuto un guru, uno sciamano, chiamò attorno gente e si esibì; sembrò una straordinaria novità. In vero già negli ateliers antichi (basti pensare alla invadente presenza del papa mentre Michelangelo dipingeva la Sistina;basti pensare a Diego Velasquez coi re che lo adocchiavano ne "Las Meninas"; basti rammentare all'affollamento negli studi ottocenteschi parigini )  vi era stato contatto tra i creatori e i passanti. Ma con happening s'intese e s'intende dare struttura e senso alla compartecipazione. L'artista divenne attore (Bob Wilson, John Cage,Allan Kaprox ,George  Brecht ,il gruppo Flexus, ecc.), la gente interagì, pittura,musica,teatro si riunirono, l'atelier divenne palcoscenico. Ma nel caso delle foto happening realizzate da Aurelio Amendola si tratta di qualcos'altro. La performance è avvenuta a due, artista pittore e artista fotografo. Non vi è spettacolo alla folla.  Lo  spettacolo è rinviato alle foto di Amendola e alle esposizioni future. Cosicché non assaporiamo  l'asprezza dei colori, gli umori fisici, non ascoltiamo i suoni e i francassi delle spaccature (nel caso di  Parmeggiani), non odoriamo le bruciature di Burri. Ma sono le foto il medium, ci dobbiamo accontentare  del significato dei segni, dobbiamo interpretarli, esaminarli, discuterne, farci indicare la strada da Roland  arthes e ringraziare Amendola per il dono che ci fa. Perchè le sue foto rendono vivi, vitali, ripeto  storici, gli attimi dedicati da Ceroli, Paladino,Kounellis, Dorazio, Jori, Longobardi, Nitsch, De Maria,Succhi,Vedova. Dai nomi dei partecipanti ci si rende già conto della dimensione che ha il lavoro prodotto. E' la dimensione del contemporaneo più ricco , avanguardie e trans-avanguardie, informali e ultime tendenze. Amendola ha potuto fotografare action-painting , cioè pittura a divenire, ed  esperimenti sciamanici (Recalcati che a Parigi nel '71,dipinge con l'intera testa fasciata e quindi senza vedere ciò che fa). Ha fotografo Burri a Città di Castello nel '76 quando ideò di bruciare la materia (plastica) non contento di averla, fino a lì, francescamente codificata come icona povera e pregnate. Ha fotografato Ceroli messo con due gigantesche ali a svolazzare sulla battigia di Ostia ,quasi un film di Federico Fellini. Ha fotografato a Vienna nel 2012, Hermann Nitsch quando insaccato in un camice da  macellaio imbrattava di sangue di bue tele e pareti,arrossando di violenza ogni spazio, ogni cantone. Ha fotografato Longobardi che calcifica indumenti e mucchi di teschi ed ossa. Ha fotografato sequenze, non ritratti. I ritratti sono un'altra espressione ed Amendola ne ha tanti , stupendi (De Chirico,Warhol,Vangi,Mitoraj,Finotti,Cesar,Fazzini,Castellani,Hartung,Zorio,Tapies, Mattiacci,Melotti,Ceccobelli,Ontani,Cascella,Theimer,Clemente,Pomodoro,Ghia,Pistoletto,la Accardi,Baj,Lichtenstein,Mondino,Guttuso,Marino,Manzù ecc.) Come rimangono un classico indimenticato  le sue foto su Michelangelo applaudite in ogni parte del mondo. L'happening ,tuttavia, un’ immaginazione, suggestione,un'arte che si è “fatta lì”. Alla quale Amendola ha prestato  ingegno,professionalità, passione. Con l'happening si esce dalla natura morta. Si compenetra. E' compenetrato Amendola e ci ha reso un impagabile servizio .L'evento si è fatto presente.