Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Versilia Sognata

Personale di Marcello Polacci


 

inaugurazione mostra: sabato 7 giugno 2014 - h. 17.00

esposizione: dal 7 giugno al 22 giugno 2014

luogo: Palazzo Panichi, Pietrasanta

orario: tutti i giorni 17.00-20.00/21.00-24.00

ingresso libero


Comunicato stampa

(versione in pdf)

Presentazione

Chi meglio di un Versiliese doc può dipingere la Versilia? Ed in questo caso in particolare si parla di Marcello Polacci, che prima si è dedicato con impegno e passione alla sua professione di pediatra, e poi, lo stesso ardore, l’ha trasferito sulle tele, dove protagonista è e rimane sempre la sua adorata Versilia. Chi vedesse i suoi quadri per la prima volta, individuerebbe subito i segni distintivi del suo linguaggio – lo sfondo delle Alpi Apuane, la spiaggia, le vele sospese sulla linea del mare, la sagoma delle cabine, sottili pini verticali – segni ormai diventati icone, che l’artista giostra e dispone con abilità sulla tela. Domina su tutto un severo rigore geometrico, scandito da forti colori timbrici, intervallati da lunghe ombre.

Gli spazi della Versilia si aprono e si espandono come quinte mobili, con vaghe memorie dechirichiane, scandite dalle precise diagonali dei declivi montani, dei raggi solari, di scale infinite, di pontili che fanno breccia come spade sul fondo, contribuendo così a congiungere più piani simultaneamente.

 Nei dipinti di Marcello Polacci è evidente la magica solarità della sua “Versilia Sognata”, un sogno lungo una vita, con gli occhi pieni di sole e di mare, di cielo e delle montagne preziose, che racchiudono il marmo silente, presente anch’esso in blocchi parallelepipedi, protagonisti solitari delle sue tele. Auguriamo all’artista e caro amico un’ancora proficua carriera pittorica, grazie alla quale l’eternamente magica Versilia possa raggiungere anche “lidi” più lontani.

 

Pietrasanta, giugno 2014

Il Sindaco Dr. Domenico Lombardi

Critica

La voglia di leggerezza e il sentimento del peso sono i due estremi che racchiudono la pittura di Marcello Polacci, così fedele a se stessa e insieme così capace di un continuo rinnovamento.

Per la leggerezza ci sono le vele. Stilizzate come lunghi triangoli bianchi o colorati, inclinati a varie angolazioni su piani equorei compatti, le vele animano le complesse geometrie compositive di Polacci con la sottigliezza di spessori a una dimensione, sospinti da brezze e da venti. E per il peso ci sono i blocchi di marmo. Impilati sulla marina o nei depositi, ci ricordano la greve sostanza lapidea di cui sono fatte le vette puntute, immancabilmente presenti sul fondale.

Più volte si è detto che, nella fantasmagoria cangiante di una tavolozza che mai rinuncia a contrasti forti e ad accostamenti arditi, ricorrono a guidare l'occhio dell'osservatore i segni di una araldica territoriale versiliese codificata negli anni da Polacci: le tre cime apuane, il pino, la cabina, il mare. In questa stabile comunità si segni familiari tra loro e agli osservatori, s'introducono altri inorganici protagonisti, come le porte e gli usci, le scale impossibili, le passerelle in diagonale, le scacchiere, i piani ingannevolmente incastrati o sfalzati, gli orizzonti discordanti, i fasci di luce senza sorgente, i soli senza raggi.

Il motivo danzante delle vele, molto diffuso negli ultimi quadri di Polacci, introduce note nuove di vibrazioni spaziali, che sfidano le geometrie implacabili del paesaggio e del costruito.

E' invece un motivo "storico" rivisitato quello dei marmi, che partendo da una lontana ispirazione metafisica (e con radici nell'esperienza locale, ad esempio, di Carlo Carrà) ora vien declinato in termini di cauto naturalismo, e allora si percepiscono la grana, i colori perfino le vene e le rotture sugli spigoli dei blocchi allineati sui piazzali delle marmifere; ora invece vien trasfigurato in stereometrie purissime, dalle tinte immaginarie o dal candore zuccherino.

Su tutto riverbera una luce tellurica, che emerge dall'interno del quadro, sprigionata dalle viscere apuane. Quella luce di origini misteriose rischiara come un vapore fosforescente le basi delle montagne piramidali, o ne scolora i contorni, o le presenta in controluce, accendendo i fondali in inverosimili crepuscoli. E guizza lungo i profili, impastata nei colori forti o scuri, quasi a fissare i lampi dei grandi temporali sul mare, passati ma non dimenticati.

Nella topografia simbolica di Polacci, le avventure dello sguardo si moltiplicano e dall'una all'altra tela seguono itinerari sempre diversi, spesso sorprendenti.

 

Dr.ssa Cristina Acidini

Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze

Biografia

Marcello Polacci è un versiliese puro nato a Pietrasanta e vive a Forte dei Marmi. Non ha frequentato scuole d'arte, ma ha sempre coltivato la sua grande passione per la cultura e l'arte frequentando artisti e e letterati, instaurando con loro rapporti di amicizia e di reciproca stima, come Arturo Dazzi, Marino Marini, Felice Carena, Mino Maccari, Mauro Reggiani, Ernesto Treccani, Antonio Bueno, Gianni Dova, Pietro Cascella, Curzio Malaparte, Piero Bigongiari, Massimo Carrà, solo per citarne alcuni.

Ha diretto la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Forte dei Marmi dal 1973 fino agli anni 90 organizzando 40 prestigiose mostre, alcune di rilevanza internazionale. La prima mostra della Galleria Comunale fu dedicata ad Arturo Dazzi con un'antologica inaugurata dal Presidente del Senato di allora. Sen. Spagnolli, alla presenza della vedova di Dazzi, Signora Andreina e della Marchesa Cristina Marconi.

Ha cominciato a dipingere alla fine degli anni Cinquanta.

Nel 1960 dovette scegliere tra la professione del pediatra o seguitare a fare il pittore. Scelse la pediatria continuando però a dipingere, seppure nei brevi ritagli di tempo lasciati liberi dall'impegnativa professione. In pensione da alcuni anni ha potuto dedicarsi completamente alla pittura.

 

PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI

 

2005 Torino "Galleria Fògola"

2006 Torino "Galleria Fògola"

2007 Pietrasanta "Chiostro di Sant' Agostino"

2008 Forte dei Marmi "Il Fortino"

2009 Livorno "Galleria Peccolo"

2010 Montecatini "Terme Excelsior"

2010 Seravezza "Scuderie Granducali"

2011 Roma "Torretta Valadier"

2012 Milano "Università Bocconi"

2013 Lugano Sede Centrale dell'UBS

2013 Lucca Fondazione BML

2014 Pietrasanta Palazzo Panichi