Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Marmo & Bronzo

Maria Gamundi


 

inaugurazione: sabato 15 settembre 2012 - h. 18.00

esposizione: dal 4 al 30 settembre 2012

luogo: Sala Grasce, chiostro di S. Agostino- Pietrasanta

orario:settembre h. 16-20/21-24; ottobre 16.30-20.00;

sabato e domenica anche dalle 10 alle 12.30; chiuso lunedi

 

Maria Gamundi è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

(versione in pdf)

 

Le opere di Maria Gamundi sono espressioni scultoree di bellezza. La sua attenzione al corpo umano si concentra sulle forme femminili che rievoca nella loro armonia, secondo un’anatomia istintiva, per certi aspetti astratta, che somma morbidi volumi agli accenti delle mani, delle braccia, dei capelli. Nel 2013 l’artista venezuelana, classe 1952, festeggerà quarant’anni di fecondo sodalizio creativo con Pietrasanta, la città in cui ha scelto di vivere per fare scultura. Un anniversario che l’Assessorato alla Cultura celebra da sabato 15 settembre (inaugurazione alle ore 18) sino al 14 ottobre con una personale nella sala delle Grasce del Complesso di Sant’Agostino con il patrocinio della Repubblica del Venezuela.

Sarà esposto un nucleo di quindici opere recenti, preziosi marmi e bronzi, che creano una suggestiva galleria di figure umane, soprattutto donne, le “donne di Maria”: creature affascinanti, sinuose, di una bellezza eterea, ritratte in momenti giocosi, di distensione, di riflessione, di abbandono, di complicità. “Nel mondo dell’arte contemporanea c’è spesso il tentativo di aggredire, di scioccare il pubblico – spiega l’artista Maria Gamundi - credo che invece ci si debba confrontare con le cose belle, per questo cerco di infondere armonia, pace”.

Dopo gli studi al Pratt Institute di New York ed alla Scuola del Libro di Urbino (1970-'73), Maria Gamundi arriva a Pietrasanta nel 1973 ed impara la lavorazione del marmo presso lo studio di Lido Bovecchi. Qui conoscerà il futuro marito Earl C. Neiman, anche lui artista, con cui eseguirà numerosi lavori. Nel 1993 Maria presenta una grande mostra personale presso il Centro Cultural Consilidado di  Caracas e poi a Bogotà in Colombia. Comincia ad esporre in personali e collettive in tutta Europa. Sue opere sono presenti in molte collezioni pubbliche e private in Venezuela, Italia, Olanda, Germania, Inghilterra e Stati Uniti.

La mostra sarà visitabile dal martedì al venerdì nell’orario 16.30-20 e 21-24; sabato e domenica anche 10-12.30, ad ingresso libero.

Alessia Lupoli | ufficio stampa

Assessorato alla Cultura | Comune di Pietrasanta |

 T  0584-795226; F 0584 -795221

e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it;

  www.comune.pietrasanta.lu.it

Presentazione

Maria Gamundi, scultrice venezuelana, nel 2013 festeggerà i suoi primi quarant’anni di vita e lavoro in Versilia, ed in particolare a Pietrasanta. Arrivata infatti qui nel 1973, da allora non ha più smesso di dedicarsi alla scultura. Che fossero in terracotta, marmo o bronzo, la quasi totalità delle sue opere è nata a Pietrasanta, tranne che per una minima parte, quando ha trascorso un breve periodo in Germania. Lavorando sia nel proprio studio, che in laboratori di marmo e fonderie di Pietrasanta, è sempre stata presente nella vita artistica e artigianale versiliese, contribuendo non poco con la sua presenza e le sue opere ad arricchirne il suo sostrato culturale.

 

Maria Gamundi è internazionalmente nota per le sue sculture dedicate al mondo femminile, a queste donne, che interagiscono con naturalezza tra di loro e con l’ambiente circostante, lasciando talvolta trasparire un universo intimo di emozioni. Le forme generose delle sue sculture sono un mezzo per far trasparire i sentimenti che le invadono, comunicando, attraverso i loro atteggiamenti, stati d’animo che passano dalla più totale tranquillità al bisogno di accoccolarsi e chiudersi in se stesse.

 

Questa è la prima mostra personale in uno spazio pubblico di Maria Gamundi a Pietrasanta: un atto doveroso e per l’Amministrazione di grande prestigio, affinché l’artista possa presentare finalmente più opere assieme, offrendo quel fresco slancio di armonia che si crea nella magica interazione tra le sue creazioni. Un sentito ringraziamento va a quest’artista, che, grazie alla sua presenza e dedizione nel mondo dell’arte, ha contribuito a tenere alto il nome di Pietrasanta nel mondo.

 

Il Sindaco, Dr. Domenico Lombardi

Pietrasanta, settembre 2012

Critica

Forme da ammirare, forme da abbracciare

 

            Le sculture di Maria Gamundi attirano anche lo spettatore più disincantato, coinvolgono la vista e fanno emozionare l’anima, tanto che la nostra impressione è che siano vive, che prima o poi reagiscano con i loro sguardi sornioni, che finiscano per ammaliarci totalmente. La generosa formosità delle loro curve accoglie a prescindere, ma allo stesso tempo si lascia ammirare nell’indipendenza della ‘personalità’ delle varie sculture. Donne che sembrano proprio esprimere una loro vita, assecondare un destino che le porta a mostrarsi senza pudore nell’aperta sicurezza del non aver nulla da nascondere, e quindi nella solida coscienza di una purezza a priori, senza malizia.

 

            Il Venezuela è famoso nel mondo anche per la bellezza delle sue donne, misto di radici locali e di numerose emigranti, provenienti per la maggior parte dall’Italia, dalla Spagna e dal Portogallo. Maria Gamundi, venezuelana, avrà in loro probabilmente trovato spunto per le sue affascinanti creazioni, che d’altronde reincarnano anche il physique du rôle della donna mediterranea, in una combinazione di fermezza e dolcezza. Indiscutibilmente le sue sculture hanno sempre colpito per la loro presenza, la loro spontaneità ed il loro atteggiamento anche forse disinibito, ma certamente autentico: in momenti giocosi, di distensione, di riflessione, di abbandono, di ricerca di affetto, di complicità. Tutte figure che sono state protagoniste, in marmo, bronzo e terracotta, di molte rassegne espositive presso la Chiesa e il Chiostro di Sant’Agostino di Pietrasanta, a cominciare dalla prima edizione di “DonnaScultura”, e anche precedentemente in altre prestigiose iniziative. È indubbio che le opere di Maria Gamundi siano così immediatamente riconoscibili, come se facessero parte di una stessa famiglia, che gradualmente, con gli anni, ne presenta un nuovo componente: una bella famiglia di donne, come quella di Maria, fatta di magia e solidarietà, e tanto amore, da dividere all’interno ed esternare agli altri, un amore che travalica i confini del materiale, ma che invece unisce nell’incanto di una visione comune.

 

            Come mi ero già espressa per una sua mostra personale ad Avigliana nel 2005, “le donne di Maria sono un inno alla femminilità, perché spontanee e naturali, fiere delle loro morbide rotondità, finalmente femminili per eccellenza.” E, si può aggiungere anche, orgogliose, nella loro consapevolezza, nella loro implicita affermazione di sé, non solo accettata, ma anche esplicitamente promossa. L’universo femminile delle donne di Maria è un amalgama di sensazioni, che sicuramente donano profonda serenità a chi le guarda: chi ne viene definitivamente ammaliato, non vuole più lasciarle, perché già diventate amiche e confidenti, una presenza a cui fare affidamento in particolari momenti sia di sconforto che di grande felicità, come fossero l’estensione di un abbraccio sincero, quello di Maria.

 

Valentina Fogher

Istituti Culturali, Pietrasanta

Biografia

Dopo gli studi al Pratt Institute di New York ed alla Scuola del Libro di Urbino (1970-'73), arriva a Pietrasanta nel 1973 ed impara la lavorazione del marmo presso lo studio di Lido Bovecchi. Qui conosce suo marito Earl C. Neiman, anche lui artista, ed insieme eseguono lavori anche nella zona. Nel 1993 Maria effettua una grande mostra personale presso il Centro Cultural Consilidado in Caracas e poi a Bogotà in Colombia. Presenta numerose mostre personali e partecipa a collettive in tutta Europa.

Molte sono anche le commissioni pubbliche, tra le quali quelle a Penzberg e Bamberg in Germania; Monks Chapel, Marylake Monastery, Toronto; St. Xavier University, Nova Scotia, Canada; Cappella, Metropolitan University, Caracas; Museo del Parco, Portofino.

Sue opere sono presenti anche in molte collezioni pubbliche e private in Venezuela, Italia, Olanda, Germania, Inghilterra e Stati Uniti.