Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Sopra/naturale - La forma riflette

Mostra collettiva a cura di Alessandro Romanini e Maurizio Vanni


 

dal 25 giugno al 28 agosto al 2011 : Loris Cecchini, Alberto Garutti, Ilya e Emilia Kabakov, Pascale Marthine Tayou -

luogo: complesso di Sant'Agostino

inaugurazione: 25 giugno 2011 -  h. 19.00

 

dal 9 luglio al 28 agosto 2011: Jan Fabre

luogo: complesso di Sant'Agostino e Museo Multimediale della Scultura;

dal 9 luglio al 28 agosto 2011: Kendell Geers

luogo: Piazza del Duomo

inaugurazione : 9 luglio 2011 -  h. 19.00

 

orario mostre complesso di Sant' Agostino: 19.00-24.00;  lunedi chiuso

orario Museo Virtuale della Scultura e dell'Architettura: dal venerdi alla domenica 19.00-24.00

ingresso libero

 


Comunicato stampa

(versione in pdf)

 

La forma e la materia scultorea diventano i mezzi per tradurre le aspirazioni dell'uomo a elevarsi dalla mera condizione umana, le sue proiezioni metafisiche. Da qui nasce "Sopra/naturale. La forma riflette", la mostra con cui il Comune di Pietrasanta in collaborazione con il Centro Arti Visive, Artigianart Pietrasanta e con la partecipazione della Fondazione La Versiliana, inaugura la prima stagione di Pi.Co.- Pietrasanta Contemporanea, un macro contenitore di eventi legati al contemporaneo negli spazi pubblici.
Dal 25 giugno al 28 agosto il complesso di Sant'Agostino, la piazza del Duomo e il M.U.S.A. - Museo multimediale della Scultura e dell'Architettura ospiteranno il percorso espositivo, suddiviso in due capitoli, a cura di Alessandro Romanini e Maurizio Vanni con il coordinamento scientifico di Maria Rosa Cotta Sandretto. Protagonisti gli artisti italiani Loris Cecchini e Alberto Garutti, il belga Jan Fabre, il sudafricano Kendell Geers, i russi Ilya & Emilia Kabakov, il camerunense Pascale Marthine Tayou.

In una congiuntura storica caratterizzata dalla precarietà e dalla velocità, le opere esposte, accomunate da una forte tensione e da un marcato invito all'interazione con lo spettatore, declinano in modo poliforme e originale alcuni elementi cardine della civiltà contemporanea e in particolare suggeriscono domande per sollecitare soluzioni per il futuro dell'individuo, per la sua crescita umana e spirituale.

"Sopra/naturale. La forma riflette" è un'osservazione acuta del mondo e della società contemporanea nelle sue varie componenti, un'indagine formale, teorica ed etica, caratterizzata dalla dimensione internazionale che offre una polifonia di punti di vista. Ogni artista coinvolto interpreta il tema andando a connotare e i vari spazi espositivi che compongono il percorso della mostra. Centrali sono le dinamiche relazionali attivate così da indurre lo spettatore a partecipare attivamente all'opera, affrancandosi dalla mera contemplazione.

 

Mostra: Sopra/naturale. La forma riflette
Artista: Cecchini, Fabre, Garutti, Geers, Kabakov, MarthineTayou
Date esposizione: 25 giugno - 28 agosto 2011
Luogo: Complesso di S. Agostino, piazza del Duomo e M.U.S.A. - Museo multimediale della Scultura e dell'Architettura
Orario Complesso S.Agostino: ore 19-24; chiuso il lunedì
Orario M.U.S.A.: dal venerdi alla domenica ore 19-24
Ingresso libero

 

Comunicazione e ufficio stampa

Alessia Lupoli
Ufficio Stampa | Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584 795226
a.lupoli@comune.pietrasanta.lu.it
cultura@comune.pietrasanta.lu.it

Elena Pardini
Ufficio stampa | Centro Arti Visive Pietrasanta
Mob. +39 348 3399463
pressoffice@cavpietrasanta.it

 

Comunicazione e ufficio stampa

Alessia Lupoli
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Elena Pardini
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Presentazione

Lo spirito attraverso il reale

Spesso l'opera d'arte è portatrice di un messaggio, più o meno diretto, che si traduce nell'esplicazione formale - nel senso che assume una forma - del suo concetto primario. Ai giorni nostri accade infatti che l'arte contemporanea faccia di questo messaggio e del materiale che lo interpreta il punto focale della propria ragion d'essere. Così singole opere si rendono portavoce dell'intero corpus di uno o dell'altro artista, eleggendo ad ‘assioma' quel messaggio espresso hic et nunc, quasi potesse diventare l'opera ‘manifesto' di un intero discorso artistico.

Quest'anno Pietrasanta, lanciando la pluriennale manifestazione di Pi.Co.-PietrasantaContemporanea, grazie alla collaborazione del Centro Arti Visive, vuole sottolineare questo innovativo modo di rappresentare e rappresentarsi, almeno per questa prima edizione, che prende il titolo di Sopra/naturale. La forma che riflette. Così ad ogni spazio viene assegnata un'opera precisa, che instaura un dialogo specifico sia con il luogo preposto che con lo spettatore. Sono stati scelti artisti internazionali di fama mondiale per aprire questa nuova stagione di contemporaneità a Pietrasanta, per cui si passa da lavori quali Stacked Decks del sudafricano Kendell Geers, in Piazza del Duomo, in acciaio corten, in cui i vuoti ‘scrivono' il concetto sulle lastre piene, alla Madonna in ceramica di Alberto Garutti nella Chiesa di Sant'Agostino, che scaldandosi al tocco di una mano, invita all'interazione diretta con i visitatori, creando così un rassicurante contatto fisico. Si accede quindi allo spazio suggestivo della Sagrestia in cui compare il lavoro del belga Jan Fabre, così attento al dettaglio e al messaggio provocatorio, mentre l'opera bronzea Tug of War del camerunense Pascale Marthine Tayou, nella Sala dei Putti del Chiostro di Sant'Agostino, vuole sottolineare come uno stesso concetto possa assumere diverse interpretazioni e quindi reazioni. Nella Sala del Capitolo, diametralmente opposta, Loris Cecchini colloca Morphing Wave, una scultura variabile organicamente fluida composta da migliaia di sfere in polietilene, quasi rappresentassero delle monadi esse stesse. Nel Giardino si completa l'esposizione Fallen Angel degli artisti russi Ilya e Emilia Kabakov, rivolta alla precarietà della vita e all'imprevedibilità delle circostanze legate ad essa.

Grazie al materiale, lo spirito si eleva. Fondamentale diventa così l'interpretazione delle opere da parte dei singoli visitatori, che recependo il messaggio, lo fanno proprio, continuando a porsi domande, dubbi, confrontando certezze. La forma traduce il pensiero dell'artista, diventando tramite con lo spettatore. L'insieme delle opere e dei luoghi, distinti ognuno da una propria voce, formano così un coro che se pur rappresentativo della diversità formale, è accomunato da una simile ricerca per una spiritualità condivisa e universalmente sentita. Un sincero ringraziamento, oltre che agli artisti, va ai curatori della mostra, Alessandro Romanini e Maurizio Vanni ed alla sua coordinatrice scientifica Maria Rosa Cotta Sandretto, per l'originale idea e l'organizzazione dell'evento.

Pietrasanta, giugno 2011
IL SINDACO
 Dr. Domenico Lombardi

 

Critica

Biografia

Loris Cecchini (Milano, 1969) espone un ciclo di opere, nella Sala del Capitolo del chiostro di Sant'Agostino, a cavallo tra scultura e design. Cecchini compie una vera e propria esplorazione ambientale, mostrando tutta la sua passione per la morfologia biologica e per le componenti strutturali degli elementi plastici scultorei. Opere caratterizzate da forme plastiche molecolari o di natura minerale diventano protagoniste della sua creatività. L'opera "Morphing wave" decostruisce la matericità della scultura, per concentrare l'attenzione dello spettatore sull'essenza della materia e della forma.

 

Jan Fabre, (Antwerp, Belgio 1958) artista, coreografo, regista teatrale e scenografo, presenta nella sagrestia del complesso di S. Agostino una scultura dal titolo "Seven Stompers with Hair", esposta in precedenza al Museo del Louvre a Parigi all'interno della mostra "L'Angelo della Metamorfosi", nella quale l'artista si misurava con i maestri olandesi, fiamminghi e tedeschi. Tra i pochi artisti contemporanei viventi ad aver esposto nel prestigioso museo transalpino, Jan Fabre, protagonista indiscusso dello scenario contemporaneo, ha partecipato a manifestazioni internazionali di prestigio come la Biennale di Venezia e di Istanbul, quella di San Paolo e di Valencia, nonché a Documenta Kassel. In contemporanea Fabre presenta due video al M.U.S.A., Museo Multimediale della Scultura e dell'Architettura: "Art Kept Me Out of Jail" e "Lancelot". Tutta la sua opera ruota intorno alla transitorietà dell'esistenza, alle metamorfosi connesse e il corpo nella sua dimensione fisica e mentale diventano il perno centrale della ricerca estetica.

 

Alberto Garutti (Galbiate, 1948) presenta tre opere nella Chiesa di Sant'Agostino. "Madonna" è una statua della Santa Vergine: un ready-made, una copia in ceramica di un'icona tradizionale, classica, sottratta a quel contesto popolare in cui il confine tra sacro, profano e misticismo è molto labile. All'interno della scultura, è installato un piccolo dispositivo che fa sì che l'opera si scaldi sino al grado di calore del corpo umano, circa 36,7 gradi, quasi si trattasse di calore materno. L'opera non esplora temi legati al cattolicesimo, ma indaga quel bisogno latente di spiritualità laica che la nostra società esprime nei modi più vari. "Stanza di soggiorno" (1993) e "Misure di mobili" (1994) sono due lavori degli anni novanta che affrontano il tema dello spazio, del vuoto come potenzialità, a partire da alcune misure e geometrie degli ambienti privati della casa dell'artista.

 

Kendell Geers (Johannesburg, Sud Africa, 1968) presenta nella piazza del Duomo un nucleo di sculture in metallo: "House of Spirits", "T.W.M.F. (Love)" e "T.W.M.F (Hate)", attraverso le quali esplora i limiti e i confini geografici, linguistici, politici, sociali e psicologi dell'individuo, come caratteristico della sua poetica. Reduce da un ciclo di mostre internazionali che lo hanno visto protagonista presso lo S.M.A.K. Museum di Gand e BPS 22 di Charleroi in Belgio, al Baltic Centre for Contemporary Arts di Newcastle in Inghilterra, al Musée d'Art Contemporain di Lione, al MART di Rovereto e alla Galleria Continua di Shanghai, Kendell Geers propone una nuova riflessione attraverso la forma plastica, per mezzo della quale lo spettatore viene coinvolto attivamente, invitato a prendere posizione, affrancandosi da una mera posizione contemplativa.

 

Ilya & Emilia Kabakov (Dnepropetrovsk, Unione Sovietica, 1933 e 1945). L'installazione "The Fallen Angel" racconta forse un sogno o forse la realtà o forse ancor meglio due momenti che si compenetrano in un presente così lontano dalla quotidianità che lascia lo spettatore inerte di fronte a questa entità di enormi dimensioni, goffamente gettato a terra, caduto da non si sa dove. "The Fallen Angel" mette in scena proprio i momenti successivi a questo grave incidente con uno spazio circoscritto da nastro per segnaletica che delimita e separa il corpo dell'angelo caduto dalla zona di accesso agli spettatori. L'installazione umanizza l'entità dell'angelo caduto vittima di un incidente proprio in quella terra che dall'alto custodiva.

 

Pascale Marthine Tayou (Yaoundè, Camerum 1967) espone nella Sala dei Putti l'opera "Tug of War", due figure umane a grandezza naturale, una di etnia africana e una orientale, realizzate in bronzo, collegate da un filo rosso. L'identità, nelle sue creazioni, è sempre definita dalle relazioni e mai univoche. L'opera analizza e decostruisce i rapporti di forza consolidati.