Mostra collettiva di scultura a cura di Valentina Fogher
in mostra le opere di: Hanneke Beaumont, Robin Bell, Nicolas Bertoux, Helaine Blumenfeld, Eppe de Haan, Maria Gamundi, Sylvestre Gauvrit, Anat Golandski, Barbara Hodgkins, Immanuel Klein, Briony Marshall, Ron Mehlman, Nicolas Moreton, Louise Plant, Shelley Robzen, Cynthia Sah, Inger Sannes, Eja Siepman van der Berg, Matthew Simmonds, Almuth Tebbenhoff, Nick Turvey, Julia Vance, Maja van Hall, Jill Watson, Lars Widenfalk
inaugurazione: sabato 26 marzo 2011 - h 17.00
esposizione: dal 26 marzo al 10 aprile 2011 / PROROGATA FINO A DOMENICA 17 APRILE 2011
luogo: Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta
orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso
ingresso libero
Comunicato stampa
Venticinque scultori e scultrici, membri della prestigiosa Royal Britsh Society of Sculptors, da anni artisticamente attivi a Pietrasanta presentano, dal 26 marzo al 10 aprile 2011, un'ampia collettiva nelle sale del Chiostro di Sant'Agostino. Personalità, linguaggi ed esperienze s'incontrano nel comune obiettivo di far conoscere e rendere fruibili tutti i linguaggi della scultura. Un universo di forme e di espressioni che offre un interessante spaccato sulla creatività contemporanea.
Fondata nel 1905, la Royal British Society of Sculptors è la più antica e diffusa organizzazione dedicata alla scultura nel Regno Unito. Molti dei suoi membri lavorano da anni a Pietrasanta, animando la vivace comunità artistica che da sempre caratterizza la città. Si tratta di artisti provenienti da paesi diversi (undici), con un proprio percorso artistico in un incontro di forme, linguaggi e materiali.
Come scrive nel suo testo introduttivo Valentina Fogher, curatrice della mostra: "[...] Denominatore comune allora è Pietrasanta, città dell'arte, ma soprattutto della scultura. La patria di scultori e artigiani che, lavorando assieme e amalgamando creatività e abilità, producono ineguagliabili opere d'arte, note in tutto il mondo. [...]
Altro fondamentale punto d'incontro è la Royal British Society of Sculptors di Londra, di cui questi artisti sono tutti membri, accettati attraverso selezione e per merito. Eccezionale è quindi questa concentrazione di scultori, che hanno scelto di venire a realizzare le loro opere a Pietrasanta. [...]
Da molti anni Pietrasanta accoglie questi artisti e dà luce alle loro opere, ma mai, prima d'ora, si erano esposte le loro sculture in una mostra così significativa. [...] L'indiscussa alta qualità delle opere offre così anche un approccio migliore per avvicinarsi a stili diversi in uno o nell'altro materiale, per le possibilità di interazione con il marmo, il bronzo, la ghisa, il ferro, il vetro, la creta, per i molteplici linguaggi usati e per la varietà dei temi toccati. C'è la ferma volontà di distinguersi ognuno caratterizzandosi con un proprio stile nella certezza della passione per la scultura e le sue espressioni. Tempo, fatica, dedizione, entusiasmo, costanza ed un continuo mettersi in discussione e rigenerarsi: caratteristiche degli scultori, accumunati dalla passione e da una sfida costante con se stessi ed il materiale che hanno davanti. [...]"
Espongono: Hanneke Beaumont (Olanda), Robin Bell (Canada), Nicolas Bertoux (Francia), Helaine Blumenfeld (Gran Bretagna), Eppe de Haan (Olanda), Maria Gamundi (Venezuela), Sylvestre Gauvrit (Francia), Anat Golandski (Israele), Barbara Hodgkins (Stati Uniti), Immanuel Klein (Olanda), Briony Marshall (Gran Bretagna), Ron Mehlman (Stati Uniti), Nicolas Moreton (Gran Bretagna), Louise Plant (Gran Bretagna), Shelley Robzen (Stati Uniti), Cynthia Sah (Cina), Inger Sannes (Norvegia), Eja Siepman van der Berg (Olanda), Matthew Simmonds (Gran Bretagna), Almuth Tebbenhoff (Gran Bretagna), Nick Turvey (Gran Bretagna), Julia Vance (Norvegia), Maja van Hall (Olanda), Jill Watson (Gran Bretagna), Lars Widenfalk (Svezia).
Mostra: Royal British Society Members working in Pietrasanta
Artista: collettiva di scultura
Date esposizione: 26 marzo - 10 aprile 2011
Luogo: Pietrasanta - Chiostro di Sant'Agostino
Orario: ore 16-19, chiuso il lunedì; aperto nei festivi
Inaugurazione: sabato 26 marzo, ore 17
Ingresso libero
Alessia Lupoli Ufficio Stampa
Assessorato alla Cultura
tel. 0584/795381; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it
Presentazione
Pietrasanta è nota in tutto il mondo per i suoi laboratori artistici di marmo e per le sue fonderie, in cui vengono a realizzare le loro sculture artisti internazionali provenienti da ogni dove. La Royal British Society of Sculptors di Londra è la più antica organizzazione che in Inghilterra si dedica in modo specifico alla scultura e vede tra i suoi membri, anch'essa, numerosi valenti artisti di fama internazionale. Era tempo che finalmente allora si pensasse di mettere assieme queste due realtà, organizzando una mostra di scultori membri della Royal British Society of Sculptors di Londra che creano le loro opere a Pietrasanta.
È perciò un grande onore per la nostra Città non solo ospitare questa mostra, che ci auguriamo poi possa essere esposta un domani anche in Gran Bretagna, ma rendere manifesto il fatto che così tanti artisti, di una sì consolidata e prestigiosa organizzazione, operano e talvolta anche vivono a Pietrasanta. Sempre più il nome di Pietrasanta diventa così sinonimo di scultura, grazie anche soprattutto alla indiscutibile maestria dei suoi artigiani, ‘compagni di avventura' degli artisti nella creazione delle loro opere. Accumunati dai materiali e dal luogo, gli scultori rimangono altresì fermamente distinti tra di loro, sia per origini culturali che per tematiche che infine per metodologia di lavoro.
Questa mostra ci offre così non solo l'opportunità di ammirare esempi di scultura contemporanea ad alto livello internazionale, ma anche di apprezzare diversi stili, dal più figurativo al più astratto e molteplici tecniche, proposte e soluzioni. L'Amministrazione Comunale desidera ringraziare la Royal British Society of Sculptors di Londra per il suo supporto, gli artisti per la loro fattiva collaborazione e immediata disponibilità, e tra questi in particolare Helaine Blumenfeld, per essere stata l'ideatrice di questo evento, che speriamo possa generare ulteriori scambi culturali tra queste due entità artistiche.
Pietrasanta, marzo 2011
Sindaco Dr. Domenico Lombardi
Royal British Society of Sculptors
Storicamente un centro per eccellenza per
scolpire e fondere, Pietrasanta è oggi una
fiorente comunità di artisti e comprensibilmente
il luogo in cui molti dei nostri membri
scelgono di vivere e lavorare. Questa mostra
offre un'opportunità unica per godere
della straordinaria diversità di scultura contemporanea
creata dai membri dell'RBS a
Pietrasanta ed io vorrei ringraziare Valentina
Fogher e Helaine Blumenfeld FRBS per aver
curato un'esposizione così bella.
Dedicata alla ricerca dell'eccellenza nella
forma d'arte, la Royal British Society of Sculptors
aspira ad ispirare, informare e coinvolgere
persone di tutte le età e formazione relativa
alla scultura, sostenere lo sviluppo della
pratica professionale e creativa degli scultori
e di promuoverne la messa in opera. Offre
opportunità per vedere e fare esperienza
della diversità del lavoro contemporaneo e
di imparare da quelli che lo realizzano.
Sostiene gli scultori provvedendo a borse di
studio per nuovi scultori emergenti, allo sviluppo
di seminari professionali, ad una struttura
di guida e a vari riconoscimenti.
È una società di membri composta da scultori
professionisti, fondata nel 1905 come
compagnia senza scopo di lucro, accreditata
quindi come istituzione benefica nel
1963. È infatti la più antica e più diffusa organizzazione
dedicata alla scultura in Regno
Unito. Con un'affiliazione di membri a
livello mondiale di oltre 500 scultori professionisti,
che vanno da quelli all'apice della
loro professione a quelli che stanno appena
emergendo, RBS è orgogliosa di sostenere la
diversità e la creatività.
Critica
LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE DELLA SCULTURA
Nella cura di una mostra, uno dei compiti più difficili è quello di far convivere opere di artisti diversi attraverso un elemento che li accomuni. In questo caso il tema comune è già racchiuso nel titolo stesso: Royal British Society of Sculptors Members Working in Pietrasanta, ovvero Membri della Royal British Society of Sculptors che lavorano a Pietrasanta. Denominatore comune allora è Pietrasanta, città dell'arte, ma soprattutto della scultura. La patria di scultori e artigiani che, lavorando assieme e amalgamando creatività e abilità, producono ineguagliabili opere d'arte, note in tutto il mondo. Pietrasanta anche come luogo d'incontro di molti di questi artisti, negli anni diventati amici sinceri, alcuni dei quali trasferitisi ormai permanentemente in Versilia, altri invece che condividono laboratori di marmo e/o fonderie. In questa occasione protagonisti sono venticinque artisti, originari di ben undici nazioni diverse (Olanda, Canada, Francia, Stati Uniti, Venezuela; Israele, Gran Bretagna, Cina, Norvegia, Germania, Svezia), alcuni dei quali, continuando a migrare, ritornano però sempre a Pietrasanta.
Altro fondamentale punto d'incontro è la Royal British Society of Sculptors di Londra, di cui questi artisti sono tutti membri, accettati attraverso selezione e per merito. Eccezionale è quindi questa concentrazione di scultori, che hanno scelto di venire a realizzare le loro opere a Pietrasanta. Lingua comune resta l'inglese, ma anche l'italiano. E naturalmente la scultura: si scambiano consigli sulle tecniche, sulle esecuzioni, sui servizi quali per esempio quelli di trasporto e assicurazione. E piano piano la cerchia si allarga, e ogni anno arrivano a Pietrasanta nuovi membri selezionati dalla Royal British Society of Sculptors, che, anche grazie alle borse di studio promosse dalla Brian Mercer Charitable Trust, invia i migliori candidati allo Studio Sem e alla Fonderia Mariani rispettivamente per imparare a lavorare il marmo e la fusione in bronzo. Un flusso continuo di artisti quindi e di creatività, in fieri e reale, che si concretizza costantemente in nuove forme di scultura e di abilità. Questi artisti infatti con le loro idee mettono a dura prova gli artigiani di Pietrasanta, con cui lavorano in perfetta armonia, creando, oltre a quella della scultura, una lingua tutta particolare, una sorta di italo-inglese o anglo-italiano, condito di gesti, schizzi e molta buona volontà.
Da molti anni Pietrasanta accoglie questi artisti e dà luce alle loro opere, ma mai, prima d'ora, si erano esposte le loro sculture in una mostra così significativa. Difficile è riuscire a presentare compiutamente le loro creazioni, visto il numero dei partecipanti in uno spazio, che pur degno, può risultare limitato. Infatti una o due opere per artista possono rappresentare in modo non esauriente il loro stile, ma almeno riescono a dare un'idea della grande varietà di interpretazioni che ognuno può dare della scultura. L'indiscussa alta qualità delle opere offre così anche un approccio migliore per avvicinarsi a stili diversi in uno o nell'altro materiale, per le possibilità di interazione con il marmo, il bronzo, la ghisa, il ferro, il vetro, la creta, per i molteplici linguaggi usati e per la varietà dei temi toccati. C'è la ferma volontà di distinguersi ognuno caratterizzandosi con un proprio stile nella certezza della passione per la scultura e le sue espressioni. Tempo, fatica, dedizione, entusiasmo, costanza ed un continuo mettersi in discussione e rigenerarsi: caratteristiche degli scultori, accumunati dalla passione e da una sfida costante con se stessi ed il materiale che hanno davanti. La traduzione in opera forse non esprime esattamente il bozzetto, forse lo supera, forse genera un'altra opera, ma l'idea in nuce resta, come rimane sempre fervido l'entusiasmo di cimentarsi una volta di più con un'altra scultura.
Azzardato sarebbe a questo punto iniziare un discorso ‘escatologico' o per meglio dire ultimo e completo sull'operato di ciascun scultore presente in mostra, perché si finirebbe con lo scrivere un trattato sui maggiori indirizzi della scultura contemporanea. È importante invece notare come già in questo nucleo di opere si evidenzi la speciale predilezione di un artista per l'una o l'altra forma o mezzo espressivo. Ciò che può venire naturale per uno in marmo, grazie alla morbidezza, la plasmabilità dei volumi e la naturalezza della superficie, non risulta lo stesso per un altro in bronzo, dove magari la maggiore versatilità offre più occasioni per l'amore del dettaglio, la sfumatura della patina o l'arditezza della composizione. In ogni caso, la tendenza figurativa o quella astratta vengono espresse in entrambi i materiali, ma ciò che colpisce è l'interpretazione assolutamente personale che ne fanno gli artisti. Quello che è rilevante in questa mostra è che ognuno degli scultori presenti lancia una linea a sé stante, una tendenza originale e indipendente, senza scontrarsi con gli altri, generando invece la base per un dialogo articolato e competente. Forse ciò che rassicura è proprio questo: l'assoluta padronanza dei materiali e la professionalità del modo in cui vengono trattati, di cui ancora una volta le parole racchiuse nel titolo ne offrono una garanzia - Royal British Society of Sculptors Members Working in Pietrasanta.
Desidero ringraziare di cuore tutti gli artisti che hanno preso parte a questa mostra per la loro entusiastica partecipazione e collaborazione, gli artigiani ed i relativi laboratori di marmo e fonderie che hanno offerto il loro costante supporto, la Royal British Society of Sculptors per l'appoggio all'iniziativa e tutti coloro che in un modo o nell'altro sono stati coinvolti nella realizzazione di questa esposizione. Come avviene spesso, quando si propone una mostra di sculture realizzate in loco, Pietrasanta entra in fermento e si mette a disposizione per dare il meglio di sé. È questo il passaporto della scultura a Pietrasanta: la creatività e la sua traduzione in pratica, artisti di tutto il mondo e artigiani di Pietrasanta, che insieme realizzano questo sogno, che generazione dopo generazione continua a fare vivere queste opere tridimensionali a livello globale.
Valentina Fogher
THE INTERNATIONAL COMMUNITY OF SCULPTURE
In the care of an exhibition, one of the most difficult tasks is the one of putting together works by different artists through an element that they would have in common. In this case, the common theme is already enclosed in the title itself: Royal British Society of Sculptors Members Working in Pietrasanta. Therefore common denominator is Pietrasanta, city of the art, but especially of sculpture. The homeland of artists and artisans, who, by working together and mixing creativity and skill, produce incomparable works of art, worldwide well-known. Pietrasanta is also the meeting point of many of these artists, who in the years became sincere friends, of whom some by now moved permanently to Versilia, while others instead share marble workshops and/or foundries. On this occasion protagonists are twenty-five artists, native of eleven different countries (Holland, Canada, France, United States, Venezuela, Israel, United Kingdom, China, Norway, Germany, Sweden), of whom some, by continuing to migrate, always then return to Pietrasanta
Other fundamental point of contact is the Royal British Society of Sculptors of London, of which these artists are all members, accepted through a selection and by merits. Exceptional is though this concentration of sculptors, who chose to come to realize their works in Pietrasanta. Common language remains English, but also Italian. And naturally sculpture: they exchange advise on the techniques, the executions, the services such as for example those of transportation and insurance. And little by little the circle gets broader and every year arrive in Pietrasanta new members selected by the Royal British Society of Sculptors, which, also thanks to the residencies promoted by the Brian Mercer Charitable Trust, sends its best candidates to Studio Sem and the Mariani Foundry respectively to learn how to work in marble and the bronze casting. Therefore there is a continuous flux of artists and of creativity, in fieri and real, which finds constantly expression in new forms of sculpture and ability. In fact, these artists with their ideas challenge hardly the Pietrasanta artisans, with whom they work in perfect harmony, by creating, besides the one of sculpture, a completely particular language, a kind of Italian-English or Anglo-Italian, enriched by gestures, sketches, and a lot of good will
For many years Pietrasanta has been welcoming these artists and giving birth to their works, but never, before now, their sculptures have been presented in such a significant exhibition. It is difficult to be able to present thoroughly their creations, because of the number of the participants in a space, that even respectable, can be limited. In fact, one or two works per artist could represent not in an exhaustive way their style, but at least they are able to give an idea of the great variety of interpretations that everyone can give of sculpture. The undisputed high quality of their works offers in this way also a better approach to get closer to different style in one or another material, for the possibilities of interaction with marble, bronze, cast iron, glass, clay, for the various languages used, and for the varieties of the themes touched. There is the resolute will of distinguishing each other by being characterized with his/her own style in the certainty of the passion for sculpture and its expressions. Time, fatigue, devotion, enthusiasm, constancy, in a continuous debating and regenerating: characteristics of the sculptors, united by passion and a constant challenge with themselves and the material that they have in front of them. The translation into the final work perhaps does not express exactly the maquette, maybe it passes it, maybe it generates another work, but the core idea remains, as remains always lively the enthusiasm of engaging once more with another sculpture
At this point it would be risky to start an ‘eschatological' debate or it would be better to say an ultimate and complete one on the work of each sculptor present in the exhibition, because I would finish to write a treatise on the major currents of contemporary sculpture. It is important instead to notice as already in this nucleus of works are emphasized the special predilection of an artist for one or the other form or expressive medium. What could be natural for one in marble, thanks to the softness, the malleability of the volumes and the naturalness of the surface, could not result in the same thing for another in bronze, where perhaps its higher versatility offers more occasions for the love to details, the hues of the patina or the audacity of the composition. In any case, the figurative or abstract tendencies are expressed in both materials, but what impresses is the absolute personal interpretation that the artists make of it. What is relevant in this exhibition is that each of the present sculptors launches an independent way, an original and detached tendency, without ‘colliding' with the others, generating instead the basis for an articulate and competent dialogue. Perhaps what reassures it is just this: the absolute mastery of the materials and the professionality of the way they are treated, of which once more the words enclosed in the title offer a warranty - Royal British Society of Sculptors Members Working in Pietrasanta.
I would like to hearthly thank all the artists who took part in this exhibition for their enthusiastic participation and collaboration, the artisans and the related marble workshops and foundries which offered their constant availability, the Royal British Society of Sculptors for its support to this initiative, Helaine Blumenfeld for being the ambassador of both ‘worlds', and all of them who have been involved in the realization of this exhibition. As it often happens, when it is proposed an exhibition of sculptures created on site, Pietrasanta gets in turmoil and is at people's disposal to offer the best it could. This is the passport of sculpture in Pietrasanta: the creativity and its translation into practice, artists from all over the world and artisans from Pietrasanta, who together make possible this dream, that generation after generation continues to guarantee these three-dimensional works to live at a global level.
Valentina Fogher