Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Lorenzo Frigeri

espone 32 disegni ad inchiostro di china raffiguranti episodi salienti della "Divina Commedia" di Dante Alighieri


inaugurazione: 27 marzo 2011 - h 11,00

esposizione: dal 27 marzo al 10 aprile 2011

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: domenica 16.00-19.00;  giorni feriali 10.0012.00/17.00-19.00

ingresso libero

Comunicato stampa

 

 (versione in pdf)

 

Da sempre la Divina Commedia di Dante è fonte d'ispirazione per gli artisti. Dal verso all'immagine, alla musica, la pregnanza del viaggio dantesco ha coinvolto ogni forma di comunicazione. Lorenzo Frigeri, pittore e scultore versiliese, presenta una sua personale interpretazione del poema con la penna ad inchiostro di china. Nascono così 32 tavole che ripropongono personaggi ed episodi della Commedia.
La mostra è promossa dall'Assessorato alla Cultura dal Comune di Pietrasanta nella sala delle Grasce del complesso di Sant'Agostino, dal 27 marzo al 10 aprile 2011.

Rendere in una sintesi figurativa la Divina Commedia è certamente impresa complessa. Lorenzo Frigeri vi si è cimentato con grande passione e singolare sensibilità. Il suo tratteggio è fitto, rapido e sicuro, mentre i poderosi impianti compositivi ricordano talvolta nelle ambientazioni alcune aree della zona apuo-versiliese tanto amata dall'artista.
Dei 32 disegni ad inchiostro di china, 16 sono ritratti di personaggi infernali quali: Caronte, Minosse, Paolo e Francesca, Farinata degli Uberti, Pier delle Vigne, il Conte Ugolino.
La luce è l'elemento cardine di ogni narrazione.
"Ecco che attraverso il tema della luce - spiega il critico Luciano del Pistoia - Lorenzo con la sua grafica ci dà una visione unitaria del viaggio dantesco nell'aldilà permettendoci, nel contempo, di cogliere per questa via un aspetto del suo profondo significato di purificazione, di allontanamento dalla miseria del quotidiano e di conquista della pienezza dell'anima".
Se l'oscurità permea l'Inferno, nel Purgatorio si allargano chiazze bianche, mentre nel Paradiso si accende una luce assoluta che pervade la stessa figura umana.

Note biografiche
Lorenzo Frigeri nasce e vive tuttora a Camaiore. Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Carrara e ha conseguito l'abilitazione all'insegnamento del disegno a Pisa. Da moltissimi anni coltiva la sua grande passione per l'arte figurativa cimentandosi particolarmente nella tecnica del disegno, nella pittura e nella scultura.
Ha sperimentato vari generi e forme espressive dal figurativo all'informale, proponendo nuove e personali soluzioni nel tentativo di coniugare la grande tradizione toscana con le più recenti tendenze dell'arte contemporanea.
E' soprattutto dall'osservazione della natura e del paesaggio urbano che Lorenzo Frigeri trae ispirazione per le sue opere. Ed è così che si è formato il vasto catalogo di vedute e di scorci dell'antico borgo di Camaiore, delle campagne circostanti.
Attraverso innumerevoli disegni a china, eseguiti con mano sicura ed esperta, egli è riuscito a cogliere la bellezza e l'armonia di luoghi che esprimono in maniera chiara la specificità della sua terra, la sua storia e le sue molteplici tradizioni.

 

Mostra: Divina Commedia
Artista: Lorenzo Frigeri
Date esposizione: 27 marzo - 10 aprile 2011
Luogo: Pietrasanta - Chiostro di Sant'Agostino, Sala delle Grasce
Orario: domenica ore 16-19; giorni feriali 10-12 e 17-19
Inaugurazione: domenica 27 marzo, ore 11

Ingresso libero

 

Alessia Lupoli Ufficio Stampa
Assessorato alla Cultura
tel. 0584/795381; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it

Presentazione

 

In queste importanti celebrazioni nazionali in occasione dell'Unità d'Italia, quale miglior modo per cantare un simile evento se non ricordare il nostro sommo poeta italiano con la sua Commedia? Fin dalle prime edizioni dell'opera della seconda metà del XV secolo, numerosi sono stati gli artisti che hanno sentito l'urgenza di tradurla in immagini, per contribuire a divulgarla anche con una versione illustrata. L'imperitura lotta tra il bene e il male è rappresentata in questa meravigliosa costruzione Inferno-Purgatorio-Paradiso, impostata secondo le leggi eterne nel rispetto delle fonti bibliche, senza dimenticare le filosofie patristica, neoplatonica e scolastica.

 

Così Lorenzo Frigeri si è cimentato negli anni in questa prodigiosa e difficile impresa, armato di inchiostro di china e di grande passione. I poderosi impianti compositivi ricordano nelle ambientazioni anche alcune aree della zona apuo-versiliese, mentre sia gli inferi più oscuri che gli alti, fantastici cieli stellati, entrambi arricchiti da vorticose spirali e circonvoluzioni concentriche, possono riportare alla mente le incisioni oniriche di William Blake. I luoghi descritti pullulano altresì di anime celate tra le rocce e la vegetazione, che osservano i movimenti di Dante e della sua guida, mentre cori di beati s'intersecano tra i nimbi corposi o fluiscono in lunghi cortei di anime.

 

Forse, dopo tutto, l'Inferno è una creazione umana, che nelle mani di un valente artista diventa così anche una rappresentazione di pregio, in questo viaggio della nostra condizione in cui si aspira ad un agognato Paradiso, passando attraverso un non troppo malevolo Purgatorio. Un caro e sincero ringraziamento all'artista, che come un nostro Virgilio, ci conduce in un percorso difficile e incostante, chiamato vita.

 

Pietrasanta, marzo 2011
Il Sindaco
Dr. Domenico Lombardi

 

 

 

Critica

La "Divina Commedia",
disegnata con penna ad inchiostro di china da Lorenzo Frigeri

Rendere in una sintesi figurativa il viaggio dantesco della Divina Commedia, considerando l'immensità del poema, è un'impresa ardua, tuttavia Lorenzo Frigeri, stimolato dal recente rispolvero dell'opera dantesca e dagli infiniti suggerimenti naturalistici colti nelle sue innumerevoli escursioni sulle Apuane, non ha esitato a disegnare con penna ad inchiostro di china ben 32 tavole, di cui 16 rappresentano, per lo più, una serie di ritratti di personaggi infemali quali: Caronte, Minosse, Paolo e Francesca, Farinata degli Uberti, Pier delle Vigne, il conte Ugolino e altri ancora.
Tali personaggi si possono ancora esprimere attraverso il gesto senza bisogno dell'integrazione della parola che si mostra invece sempre più necessaria man mano che si sale al Purgatorio, dove il gesto delle anime, se pure ancor netto, non ha l'originalità icastica di quelle infernali, ma eseguono ciascuna il rituale della propria purificazione; un insieme di gesti di una stereotipia quasi burocratica, ben lontana dal fare del dannato che nel suo gesto intreccia irrazione del suo crimine, con accusa e vendetta.
Il supporto della parola per illustrare l'anima, diventa essenziale nel Paradiso dove la luce avvolgente nasconde l'aspetto umano e la sua gestualità per lasciar passare solo il discorso. Le anime del Paradiso si conoscono solo per quello che dicono.
Lorenzo Frigeri ha evitato di farsi prendere in questa ritrattistica che diventa, come s'e visto, sempre più muta per diventarlo del tutto nel Paradiso, ha evitato anche la frammentazione aneddotica della sua illustrazione prendendo il tema per il lato forte e sintetico della luce.
Nell'Inferno, la mette in evidenza attraverso il tema dell'oscurità, in quell'aure "pèrso" in cui le persone e gli elementi del paesaggio (di solito rocce brulle) sono più o meno un intenso addensarsi di questa oscurità, effetto che Frigeri rende notevolmente con l'infittire o il diradare dei punti e l'intreccio dei tratti che compongono il suo disegno che suggerisce il movimento di volute di fumo scuro e denso che ora configurano la figura umana, ora la roccia della bolgia, in un dinamico cangiarsi delle figure l'una nell'altra.
Nel Purgatorio si allargano le chiazze bianche, il fitto degli intrecci di china usata a varie gradazioni che vanno dal grigio chiaro al nero, a rendere il nuovo statuto della Luce che e la luce solare di questo mondo con le sue variazioni di alba, meriggio, tramonto e col suo proporsi allo scuro della notte.
Ed è questa Luce, e non più lo scuro, che fa emergere la figura umana e al tempo stesso disimpegnandola; cosa che appare come allusione anticipatrice del Paradiso.
Nel Paradiso la Luce si assolutizza nell'antitesi radicale dello scuro infernale e divora, per cosi dire, la figura umana lasciandola solo intravedere per trasparenza.
Ciò non è una menomazione dell'anima nel senso di una sua cancellazione d'identità, ma è l'erosione della materialità corporea che l'aveva fasciata e appesantita perchè ne, emergesse la vera individualità espressa, ora, dalla parola che parla della verità di Dio e di cui l'involucro luminoso è la festosa celebrazione cantata e 1o squillo pacato e gioioso della sua trasumanazione.
Ecco che attraverso il tema della Luce, Lorenzo, con la sua Grafica ci dà una visione unitaria del viaggio dantesco nell'aldilà permettendoci, nel contempo, di cogliere per questa via, un aspetto del suo profondo significato di purificazione, di allontanamento dalla miseria del quotidiano e di conquista della pienezza dell'anima.

Luciano del Pistoia

Biografia