Stefania Brandinelli, Veronica Fonzo, Almuth Tebbenhoff, Maja Thommen
Mostra di scultura a cura di Chiara Celli e Valentina Fogher
inaugurazione: 13 febbraio - h. 10.30
esposizione: dal 13 febbraio al 13 marzo 2011
luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta
orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso
ingresso libero
Comunicato stampa
Scultura al femminile. Quattro artiste internazionali s'incontrano a Pietrasanta, centro nevralgico della loro creatività. DonnaScultura è la storia di quattro scultrici di diversa provenienza. Ne sono protagoniste l'italiana Stefania Brandinelli, l'argentina Veronica Fonzo, la tedesca Almuth Tebbenhoff, la svizzera Maja Thommen.
DonnaScultura, alla sua IX edizione, è un'iniziativa degli Assessorati alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Pietrasanta, a cura di Valentina Fogher e Chiara Celli.
La sacralità e la riservatezza dei loro mondi, il loro universo di pensiero e di emozioni si rivelano al pubblico consentendo di leggere l'opera da un privilegiato punto di osservazione, di partecipare, fase dopo fase, al processo creativo da cui nasce la loro scultura. Si tratta di Stefania Brandinelli (Italia - Milano, 1963), Veronica Fonzo (Argentina - Buenos Aires, 1972), Almuth Tebbenhoff (Germania - Fürstenau, 1949), Maja Thommen (Svizzera - Zurigo, 1965), ad aprire il loro privato, a far conoscere i rispettivi linguaggi espressivi. Ciascuna ha scelto una tecnica, un tema, forme e materia. La mostra, attraverso le opere esposte, oltre quaranta, consentirà di ripercorrerne il cammino artistico. In particolare sarà illustrata con fotografie, disegni e bozzetti, la genesi di una scultura che ciascuna considera particolarmente significativa nel proprio percorso creativo.
La creatività di Stefania Brandinelli è fresca, istintiva. Forza e semplicità ne guidano la mano in forme espressive sempre diverse ed innovative che privilegiano il figurativo, in una continua sperimentazione di materiali. Le piccole creature di Veronica Fonzo sono di poetica presenza. Uno sguardo gettato sull'infanzia e a tutte le sue dimensioni. Gioco, sogno, spontaneità. Memorie nostalgiche ne popolano l'universo, laddove l'elemento mitologico, così ricorrente nelle sue sculture, rappresenta un medium tra l'umano ed il divino. Almuth Tebbenhoff trova ispirazione nel mondo naturale, nello spazio astronomico. Un mondo vastissimo in cui si celano le astrazioni di sentimento dell'artista: amore, vita, morte, sesso, anima. In un bilanciamento di forze opposte, l'artista si sofferma sulla luce, lo spazio, l'origine della materia.
Maja Thommen indaga l'uomo e le sue infinite trasformazioni. Una figurazione che conosce, talvolta, esiti di astrattismo. Nella serie la scultrice trova la compiuta rappresentazione dell'interiorità Un uomo dalle sembianze classiche, armoniose, equilibrate, eppure così contemporaneo.
Mostra: Donna Scultura, IX edizione
Artisti: Stefania Brandinelli, Veronica Fonzo,
Almuth Tebbenhoff, Maja Thommen
Date esposizione: 13 febbraio - 13 marzo 2011
Luogo: Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (LU)
Orario apertura: 16,00-19,00 / lunedì chiuso
Ingresso: libero
Alessia Lupoli - Ufficio Stampa
Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795381; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it
Presentazione
In un articolo apparso su La Repubblica del 14 febbraio 2005, il critico d'arte Lea Vergine, commentando la riedizione del catalogo "L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940", a proposito dello specifico femminile nell'arte afferma: "Credo che esista, e sia pieno di ironia, capacità di disobbedire, coraggio. Fanno arte, le donne, e la fanno bene: ma non si prendono mai troppo sul serio, così come tengono presente che nella vita esistono cose ben più importanti dell'arte. Di qui il loro coraggio".
Insomma donne con la vocazione, il desiderio, la volontà di guardare il mondo attraverso uno sguardo diverso, donne che si concedono la libertà di camminare parallelamente lungo la via della vita e dell'arte. Un percorso tutt'altro che piano, sempre irto di ostacoli, ma ricco, terribilmente ricco di stimoli. Queste donne, prima di essere artiste, sono madri, mogli, figlie, sorelle, hanno un quotidiano pieno di sollecitazioni emozionali e di fatiche fisiche, ma scelgono di raccontarsi, di dedicarsi una pausa rigeneratrice, di creare un loro microcosmo fatto di presente e di memoria.
Ebbene DonnaScultura consente a tutti noi di entrare nell'intimità di questo mondo creativo, di leggerne l'opera da un privilegiato punto di osservazione, di conoscerne, fase dopo fase, la genesi, le evoluzioni, sino all'opera finale, compiuta, pulsante.
In particolare questa IX edizione di DonnaScultura si carica di significati. In stretta sinergia, l'Assessorato alla Cultura e l'Assessorato alle Pari Opportunità hanno scelto di porre l'accento sulla tematica aprendo nuovi ambiti di indagine. Dalle donne scultrici la riflessione, grazie ad una serie di incontri paralleli alla mostra, va ad investire l'intera sensibilità femminile, dalla musica alla poesia, dalla spiritualità alla giustizia.
Il Sindaco
Domenico Lombardi
Accolgo con piacere, come Assessorato alle Pari Opportunità, l'occasionedi sostenere l'iniziativa ormai consolidata di DonnaScultura giunta alla 9a edizione.
4 donne, 4 mondi e culture diverse che ci regalano uno spazio per rileggere, con sguardo di donna, dimensioni e sentimenti comuni.
Ogni opera diventa occasione per interpretare il passato e comprendere
il presente.
E' questo desiderio di percorrere insieme un preciso cammino nella nostra storia che ci spinge quest'anno a valorizzare l'iniziativa con altri incontri.
La Giustizia, la Poesia, la Spiritualità e la Musica, interpretate da donne, saranno gli spunti di dialogo e confronto per aprire prospettive con visioni sempre più ampie, generatrici di passione e futuro.
Assessore alle Pari Opportunità
Italo Viti
Critica
Il 2011 si preannuncia un "anno terribilis" dal punto di vista economico-finanziario, ma la creatività e la passione per l'arte per fortuna rimangono ancora accese e così la voglia di fare delle quattro artiste quest'anno protagoniste della nona edizione di DonnaScultura: Stefania Brandinelli, Veronica Fonzo, Almuth Tebbenhoff e Maja Thommen. Quattro donne di paesi diversi, unite dalla scultura, dalle sue sfaccettature e da un'inesauribile risorsa inventiva, che le porta a cercare un dialogo con il pubblico, un'interazione non solo mentale ma anche fisica.
Stefania Brandinelli, italiana, che ha vissuto molti anni negli Stati Uniti, per esempio, presenta le sue opere come se fossero disposte all'interno del suo studio, come se il visitatore dovesse di volta in volta scoprire sia le sue creazioni che l'artista stessa, che gioca anche molto sulla sperimentazione dei materiali, dai più preziosi, quali marmo e bronzo, a quelli inusitati come plastiche varie, materiali di riciclo, gomme, vari tipi di plasteline, creta e persino stoffa, con cui crea una grande scultura ma leggera. E nel suo mondo c'è soprattutto tanta pittura, che lei propone in modo quasi tridimensionale su larghi pannelli di plastica sottile, che si possono sospendere agilmente o arrotolare. Nel suo ‘angolo di cielo' c'è anche spazio per l'intimità di una conversazione, per la scoperta del messaggio dell'arte e dei suoi significati, per dare voce finalmente ad un pubblico fin troppo silente, a cui discretamente, sempre se d'accordo, è chiesto di partecipare e di venire coinvolto.
Veronica Fonzo, argentina ma di nonni italiani, al contrario è un'artista molto riservata, che affida in toto il suo messaggio alle sue sculture, che perlopiù propongono bambini. E nel magico mondo dell'infanzia si riscopre la meraviglia, lo stupore, la bontà e l'immediatezza, ma anche la solitudine, la sofferenza senza risposte, la malvagità dell'universo degli adulti. La poesia dei volti e dei corpi dei ‘suoi bambini' accarezza il cuore e allo stesso tempo lo rende conscio della costante fragilità e vulnerabilità di noi umani, eterni fanciulli, che consapevolmente accettiamo o subiamo il periodo della nostra infanzia. Come di una bellissima farfalla si posso ammirare le mirabili ali sospese in volo, così ci si può soffermare invece su di una più anonima e ‘banale' esistenza da bruco. Le sculture di Veronica in marmo, bronzo, legno, alabastro e terracotta mostrano la sua capacità di scolpire indistintamente con materiali diversi, adattandosi con estrema facilità alle caratteristiche del mezzo con cui decide di esprimersi. I ‘suoi bambini-angelo', come angeli custodi, vengono a toccarci l'anima e il cuore, silenziosamente, poi il resto tocca a noi.
Anche Almuth Tebbenhoff, nata e cresciuta in Germania, ma ora residente da molti anni in Inghilterra, ama sperimentare i materiali e scoprire quale le si addice maggiormente in quel momento. Dopo un passato dedicato alla creta e poi alla ceramica, ed infine alla duttilità dell'acciaio e del bronzo, da qualche anno ha scoperto il marmo, che lavora instancabilmente con grande passione ed energia. Più che una folgorazione, è un amore a ‘primo scalpello', un materiale che le permette di esaltarne la preziosità, la stabilità, ma anche la naturale versatilità della sua consistenza. Dopo le opere quasi aeree in acciaio, di cui talvolta ha accentuato la lucentezza ed altre invece che ha voluto mascherare in installazioni multicolore, il candore del marmo le offre quella ‘sacra' purezza della pietra, che ben si addice alle rotondità e scanalature dei suoi volumi plastici: i pieni e i vuoti dialogano, si compenetrano e si trasformano vicendevolmente in un'armonia organica, giocando sulla palpabilità della materia.
Maja Thommen, svizzera con esperienze all'estero, dal 1991 vive in Versilia. Sta esplorando nei suoi lavori, per la maggior parte monocromi bianchi, il gioco sottile di luci ed ombre, che lei traduce abilmente in bassorilievi tematici, dove si esalta la preziosità quasi orientale di un'attenta lavorazione. Questi corpi eterei emergono dalla superficie piatta e uniforme dando luce ad un particolare, che dà così vita a tutta la composizione. Un coinvolgimento più diretto del visitatore è invece richiesto dall'installazione ad hoc dei suoi ‘rulli di preghiera', che la gente può scegliere, toccare e far girare. Un atto per riflettere attivamente, un gesto ripetitivo per liberare la mente e lasciare spazio alla meditazione, in un luogo, quale la Chiesa di S. Agostino, atto alla riflessione e al raccoglimento. Dopo aver lavorato con materiali diversi, con i suoi bassorilievi e sculture si dedica ora alla peculiare caratteristica della tattilità e dell'emergere di motivi figurativi o astratti dalla materia nella loro fisicità.
È valsa per tutte noi sei donne una felice gita ‘fuori porta' per visitare gli studi delle artiste e scoprire così in po' più da vicino il loro mondo, le loro abitudini, i loro materiali del momento, i loro ‘segreti': ognuna insostituibile nel proprio universo artistico in un'indimenticabile immersione creativa e umana. Da qui è nata l'idea di creare un progetto comune, in cui tentare di dare una piccola idea della loro visione. Così in un'ambiente comune e neutrale, quale lo spazio del Coro, in una teca, quasi fosse un nido, sono custoditi alcuni degli oggetti e piccoli bozzetti a loro più cari, quali fonte di calore e di ispirazione, mentre all'intorno su dei pannelli sono presentati schizzi, note e fotografie per completare il ‘dietro le quinte' delle loro sculture.
Quest'anno più che mai DonnaScultura si apre con grande commozione e riconoscenza per le artiste, Chiara Celli, gli Assessorati alla Cultura e Pari Opportunità, che hanno continuato a credere in questo progetto che parla dell'unicità dell'arte a Pietrasanta, di come è vissuta, lavorata, sofferta e qualche volta esposta. Parla della difficoltà del mondo della scultura di andare avanti e allo stesso modo di una passione inesauribile che non si può chetare, e che salvificamente ci fa credere che non tutto sia solo materiale.
Valentina Fogher
Oggi la scultura realizzata dalle donne non sorprende, ma nel passato questa era una disciplina prettamente maschile. Il pensiero diffuso era che le donne non avessero l'energia fisica e mentale necessarie ad affrontare la scultura e che il "fattore fisico" pregiudicasse, forse idealmente prima che materialmente, la pratica della scultura femminile.
Così, anche in Versilia, mentre la lavorazione artistica aveva radici antiche, la presenza della scultura al femminile si è diffusa recentemente. E' infatti a partire dalla seconda metà degli anni ‘50 che alcune artiste straniere - americane e poi europee - iniziarono a frequentare i laboratori e le fonderie versiliesi per realizzare le proprie opere. In quel periodo di innovazioni e di riconversione della produzione delle botteghe di Pietrasanta alla scultura moderna, altri cambiamenti incrementarono la presenza femminile nell'ambito della lavorazione artistica: dagli anni '60 vennero ammesse all'Istituto d'Arte di Pietrasanta le prime ragazze e dagli anni '70 aumentarono gradatamente la loro presenza in campo artigianale.
Da allora moltissime sono state le scultrici che hanno soggiornato o vissuto in questa zona e questa iniziativa vuole essere ancora una volta l'occasione per conoscere i percorsi creativi e l'esperienza di quattro artiste che sono giunte nel nostro territorio da varie parti del mondo.
Stefania Brandinelli, italiana, opera ed abita a Pietrasanta dal 1995; Veronica Fonzo, argentina, giunge nel 1997 e qui si stabilisce definitivamente; Almuth Tebbenhoff, tedesca, da anni vive in Inghilterra e dal 2006 si reca periodicamente a Pietrasanta per realizzare le proprie opere; Maja Thommen si iscrive all'Accademia di Carrara nel 1991 e poi rimane a vivere e lavorare in Versilia.
Le storie di quattro loro opere ed il bozzetto andranno, dopo la mostra, ad arricchire la sezione DonnaScultura del Museo dei Bozzetti, sezione che invita il visitatore a scoprire il processo ideativo ed esecutivo di una scultura.
Stefania Brandinelli racconta la storia del ritratto di Caterina di Braganza che le è stato commissionato da Manuele Andrade Sousa, presidente dell'associazione americana "Friends of Queen Catherine". Caterina, portoghese, vissuta nel XVII secolo, sposò il re Carlo II d'Inghilterra e fu anche sovrana reggente del Portogallo. A questa regina si deve, fra l'altro, l'usanza di bere il tè in Inghilterra ed il nome di Queens del noto quartiere di New York. Stefania dopo avere fatto dei ritratti dipinti ed una miniatura in bronzo ne ha plasmato il ritratto a figura intera. L'ha rappresentata vestita secondo l'iconografia del suo tempo, ma non l'ha ripresa in una posa regale, bensì immaginandola a passeggiare nel suo giardino e cercando di esprimere l'interiorità di una donna che ha vissuto come le è stato chiesto in base al suo rango, ma senza essere felice. L'opera è stata realizzata in bronzo presso la fonderia Versiliese di Pietrasanta e si trova ora nella collezione privata del portoghese Joe Berardo.
Veronica Fonzo ricorda il percorso creativo della sua prima opera monumentale dedicata ai Martiri di Castelnuovo del Garda. Nel 1848 la popolazione del luogo venne uccisa barbaramente e bruciata dagli austriaci durante una rappresaglia. L'opera rappresenta l'eccidio con colori e materiali diversi: i martiri sono scolpiti nel marmo bianco, l'Impero austriaco è rappresentato da una scura aquila a due teste in bronzo, il fuoco è richiamato da un muro di acciaio corten. Veronica si è sentita molto coinvolta emotivamente da questa tragedia e tuttavia le figure del bassorilievo non sono rappresentate negli istanti più terribili, ma nel momento dell'attacco degli austriaci, con le mamme che cercano teneramente di rassicurare e proteggere i loro bambini. L'opera è stata realizzata su commissione del Comune di Castelnuovo del Garda in collaborazione con l'architetto Paolo Zoppi ed è stata realizzata a Pietrasanta, per il marmo nel laboratorio Bottega Versiliese e per il bronzo nella fonderia Mariani.
Almuth Tebbenhoff descrive il processo ideativo della sua opera Pagina di marmo. Questo progetto è scaturito da una sua ricerca personale sulle forme ed il significato degli oggetti che ci circondano. Per Almuth per trascendere la funzione di un oggetto e capirne il significato bisogna mettere in relazione i tre livelli della percezione: l'istinto, l'intelletto e lo spirito o anima. Questo si può fare per ogni oggetto e dipende dalla sensibilità dell'osservatore. La sua ricerca ha inizialmente preso ispirazione da pagine di carta accartocciate che fluttuavano nell'aria e che hanno dato vita ad un'opera in acciaio per la Leicester University Library. Successivamente ha proseguito con questo tema prendendo spunto dalla forma degli uccelli che si librano nell'aria pensando però di scolpirla nel marmo bianco di Carrara. Il messaggio che ha voluto esprimere è che i libri portano conoscenza, intuito e saggezza dai tempi antichi ai nostri giorni. La scultura è stata così realizzata presso il laboratorio Studio Sem di Pietrasanta.
Maja Thommen presenta il progetto Dressing nato in seguito a dalle foto scattate ad un'amica nell'atto di vestirsi. Il lavoro è proseguito realizzando altri bozzetti e schizzi e poi bassorilievi ordinati in sequenza. Maja inizialmente pensava che quest'opera, che prendeva spunto dagli abiti e dal vestirsi, fosse da proporre nell'ambiente della moda, ma mentre lo realizzava ha cominciato a metterlo in relazione con vari temi religiosi: le religioni sono passeggere come le mode? Ogni bassorilievo che modellava le poneva nuove domande e da ogni rilievo ne nasceva il successivo ricco di spunti e di riflessioni. Ad esempio la calza labirintica le faceva pensare che chi vuole spiegare il mondo deve per forza perdersi in un labirinto e così via. La realizzazione tecnica del progetto si è svolta nel suo studio ed è stata lunga ed elaborata per la difficoltà di raggiungere il risultato che si aspettava: il giusto tono di bianco della resina acrilica ed il rilievo sottile che emerge con discrezione alla luce.
Per me e Valentina è stato bello ed emozionante incontrare e collaborare con Stefania, Veronica, Almuth e Maja: artiste che sanno rappresentare i moti dell'anima, trasformare l'invisibile in visibile, esprimere la propria interiorità attraverso delle forme e dei materiali.
Un ringraziamento va inoltre agli Assessorati alla Cultura ed alle Pari Opportunità che non solo hanno continuato a credere in questa manifestazione, ma hanno resa la stessa più significativa abbracciandola nel nuovo progetto di DonnaEventi.
Chiara Celli
Biografia
STEFANIA BRANDINELLI /www.stefaniabrandinelli.com
Stefania Brandinelli nasce a Milano nel 1963. Studia al Liceo Artistico N. Barabino con Gianni Stirone e Rodolfo Vitone. A Bologna frequenta il corso D.A.M.S. (Arte) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna. Contemporaneamente frequenta l'Accademia BB.AA., sempre a Bologna, e studia Pittura con Concetto Pozzati. Dopo il diploma di accademia, mentre svolge la tesi universitaria (discussa nel 1990) si reca negli Stati Uniti per imparare l'inglese, ma è l'inizio di un'avventura meravigliosa quanto inaspettata perché ad Annapolis (Maryland) incontra dei pittori che la introducono allo studio pratico della Pittura impressionista. Con gli stessi pittori si reca a Provincetown (Massachussetts) per studiare alla Cape Cod Art School con Henry Hensche, un rinomato pittore impressionista "High Key" che durante la sua lunga vita ha insegnato a centinaia di artisti, compreso Hans Hoffman. Sempre a Provincetown, incontra Joanette e Cedric Egeli, due ritrattisti che le propongono di vivere con loro ad Annapolis, scambiando il suo aiuto, come cuoca improvvisata, per le loro lezioni di ritrattistica. Rimarrà con loro per due begli anni e avrà la possibilità di studiare anche scultura con David Farrell. Nel 1990 viene introdotta dagli Egeli ad uno studio di Provincetown per fare ritratti a pastello al pubblico. Lavorerà in questo modo per 7 estati. Durante l'inverno, dal 1990, vive a New York dove frequenta per 4 anni la scuola Art Students League. Segue il corso di Pittura con Richard Pousette-Dart. In seguito studia Scultura con Nathaniel Kaz, Sidney Simon, Gary Sussman e Barney Hodes. E' Nathaniel Kaz che con estrema gentilezza, dopo l'espressione del suo desiderio di tornare in Italia, le consiglia di andare a vivere a Pietrasanta e la presenta al ‘migliore formatore del mondo', come lui lo chiamava, perché impari la formatura presso lo studio di Rossano Luchinelli. Nel 1995 affitta così il suo primo studio proprio a fianco di quello di Luchinelli. Lavora in seguito nello studio di modellatura con Marcello Giorgi con il quale, per alcuni mesi, condurrà una scuola di pittura e di scultura. Nel 1996 torna a New York dove frequenta il corso di tecnica di fonderia del bronzo presso lo "Sculpture Center". Nel 1998 Manuel Andrade Sousa Presidente dell'associazione Friends of Queen Catherine le commissiona il ritratto a figura intera di Caterina di Braganza , regina d'Inghilterra nel XVII secolo. Sempre per Sousa in precedenza esegue diverse copie ad olio dei ritratti d'epoca della regina, oltre che il ritratto del Presidente ONU nel 1996, Diogo Freitas do Amaral.
Ritorna a vivere a Pietrasanta dove ormai si stabilisce e nel 1999 incontra Luca Battaglia col quale convive da allora.
Nel 2000 entra a far parte del primo direttivo dell'associazione ASART. Lo stesso anno incontra un gallerista che le propone un contratto esclusivo per la produzione di dipinti e sculture secondo il principio del mercato "ne mostri uno, li mostri tutti". Stefania cerca di trovare una soluzione che soddisfi il gallerista ma che le permetta di mantenere la coerenza con se stessa e con il suo lavoro precedente, ma senza riuscirci. Sarà comunque una lezione per la vita. Da ora in poi continua a lavorare, rifiutando in toto il principio del mercato dell'arte.
Sempre nel 2000 studia per alcune settimane la tecnica del marmo con Nathaniel Kaz e Gino Lombardi. Nel 2002 ha il suo primo figlio, Libero.
Nel 2003, grazie allo Studio Sem di Pietrasanta, progetta un rilievo e un mosaico di marmo di grandi dimensioni per "Mariner" Royal Caribbean Cruise Lines, USA.
Nel 2005 ha la sua seconda figlia, Lena. Per alcuni anni dipinge soltanto perché, avendo meno tempo a disposizione rispetto al passato, può lavorare più velocemente, .Nel 2010 riprende a lavorare il marmo nello studio della sua amica scultrice Christien Sielcken. Dal 2011 fa è membro dell'associazione culturale di Viareggio BAU.
L'esperienza di madre e il seguente coinvolgimento come attivista nel comitato cittadino che opera per la chiusura definitiva dell'inceneritore locale, la cambiano radicalmente, e conseguentemente cambia anche il suo lavoro artistico, sia nella forma, che si concretizza con materiali di riciclo o naturali, sia nel contenuto, che in buona parte è rivolto al sociale.
Non fa mostre personali e collettive di grande rilievo, nel senso che comunemente viene dato a questa parola nel mondo artistico, ma ogni mostra è stata per lei importante e l'occasione per esperire nuove tecniche ed esprimere contenuti diversi: il processo creativo durante il suo percorso è sempre stato per lei importante tanto quanto l'opera realizzata.
Esposizioni collettive: Mostra finale, Accademia BB.AA., Bologna, "Arte Fiera", (sezione Accademia) Bologna, "Art & Visual donne artiste", Cervia, Ravenna (1986); "Biennale Giovani",Faenza; "SUBUS", sotterranei D.A.M.S., Bologna; "Artisti della città della mortadella", Bologna (1987); "Biennale off ‘88", Bologna; Biennale '88 "No wall in Berlin", Ufa-Fabrik, Berlin, Germany (solo nel catalogo)(1988); Esposizione di pittura, Art Students League, New York, N.Y., USA; "Member group show", Provincetown Art Association, Provincetown, Massachusetts, USA (1991); Esposizioni di pittura e di scultura, Art Students League, New York, N.Y., USA (1992); Esposizioni di scultura, Art Students League, New York, N.Y., USA; "Portrait Show", Wohlfarth Galleries, Provincetown, Massachusetts, USA (1993); "Studios exhibition", Sculpture Center, New York, N.Y., USA; "Group exhibition", Wohlfarth Galleries, Provincetown, Massachusetts, USA (1996); "International show", Caelum Gallery, New York , N.Y., USA (1997); "Tea for two", Bruxelles, Belgio (1998); "Le arti", Volegno, Seravezza (Lu); "Omaggio dell'arte alla Vergine Maria", Pietrasanta (Lu); "Studi Aperti", Pietrasanta (Lu); "Soqquadro", Pietrasanta (Lu); "Arte a Monteggiori", Camaiore (Lu); "ASART Show", Pietrasanta (Lu); "Studi Aperti", Pietrasanta (Lu) (2000); "Asart Show 02", Pietrasanta (Lu); "Flora artificiale in un parco naturale", Montignoso (Massa)( 2002); "H&ART", Pietrasanta (Lu); "Studi aperti", Pietrasanta, (Lu)( 2003); "Roccart", Pietrasanta (Lu); "Scolpire e dipingere il dono", Sant'Agostino, Pietrasanta (Lu); "Asart Show", Capezzano Pianore, Camaiore, (Lu); "Migrazioni", Palazzo Mediceo, Seravezza (Lu) (2004); "Migrazioni", Palazzo Civico, Savona; "Roccart", Pietrasanta (Lu) (2005); "Enolia", Artco, Seravezza (Lu); "Attraverso la luce liberata", U.I.L.D.M., Sant'Agostino, Pietrasanta (Lu); "Home", Sala delle Grasce, Sant'Agostino, Pietrasanta (Lu) (2006); "Enolia", Seravezza (Lu); "Master and Emerging Sculptors from Studio Sem", University of Leicester, Inghilterra; "Dies Natalis", Sant'Agostino, Pietrasanta (Lu)( 2007); "Singolari", Ex Convento Santa Chiara, Castellaneta, (Ta); "Una finestra sul mondo", Museo Diocesano, AITA e Dietrolequinte Onlus, Catania (2009); "I colori della vita", U.I.L.D.M., Sant'Agostino, Pietrasanta (Lu) (2010).
Mostre personali: VV.AA.Centro Arti Visive, Rimini (1987); "Einladung", Galleria Leonardo Caminetti, Monaco, Germania; "Stefania Brandinelli, Oli sculture ritratti", Palazzo Gasparini, Mercatello sul Metauro (PU)( 1997 ); "Einladung", Galleria Leonardo Caminetti, Amburgo, Gremania (1998 ); "Per le strade 1", Pietrasanta (Lu) (1999); "Per le strade 2", Pietrasanta (Lu); "Tre scultrici", Sala del Granaio Grande, Altopascio (2001); "Sagome", AlmaRosa, Forte dei Marmi, (Lu) (2002 ); "Per le strade 3", Pietrasanta (Lu) (2003 ); "Volti", Monteggiori, Arteficio, Camaiore (Lu) (2008 ).
Scritti critici: Elisa Giannini: "Intermigrations", nel catalogo della mostra "Migrazioni", Seravezza (2004);"Per le strade", in "Rd'A", numero 0 (2007).
VERONICA FONZO/www.veronicafonzo.com
Veronica Fonzo nasce a Buenos Aires nel 1972. Appena diplomata presso l'Accademiadi Belle Arti, comincia a lavorare comeassistente di importanti maestri in Argentina, trasferendosi più tardi a Pietrasantaper perfezionarsi nelle Tecniche di Scultura e Pittura.
Distinguendosi per la sobrietà della forma e la spontaneità dell'esecuzione, partecipa a diverse mostre a livello internazionale, tra cui: Instituto de Bellas Artes Nuestra Señora de Itati, Buenos Aires (1990-‘92); Homenaje a Alberto Brescia, Mataderos, Buenos Aires (1992); Biennale ‘Horacio Juárez', organizzata per la SAAP, Buenos Aires (1993); Artistas Plásticos de Mataderos, Buenos Aires (1993); Dirección de Cultura de la Ciudad de Baradero, Argentina (1994); Museo Criollo de los Corrales, Buenos Aires (1994); Biennale di Ceramica, Santa Cruz de la Sierra, Bolivia (1995); Anniversario della fondazione della Città di Baradero, Buenos Aires (1995); Palais de Glace, Ingresso della Scuola di Belle Arti "Prilidiano Pueyrredon", Buenos Aires (1995); FAMATEC, Fiera del Marmo, Buenos Aires (1995); Salon Internacional de la Mujer, Buenos Aires (ottiene il II Premio, 1995); Bienal de Arte Joven, Buenos Aires (ottiene il III Premio, 1995); mostra annuale dei soci, Sociedad Estimulo des Bellas Artes, Buenos Aires (1995-2000); Galería Daiter Hajj, Buenos Aires (1997); The Funky Chicken Art Project, Atlanta, GA (1999); Arte a Monteggiori, Camaiore, LU (2000); Omaggio dell'arte alla Vergine Maria, Chiesa di San Francesco, Pietrasanta (2000); Studi Aperti, Pietrasanta (2000); Arte per una nuova biblioteca, Camaiore, LU (2001); Galleria Bell'Arte, Maastricht, Olanda (2001); Pittura e scultura a Monteggiori, Monteggiori, Camaiore, LU (2001); Asart Show, Studi Aperti 01, Pietrasanta 2001); Salone Internazionale della Giovane Scultura, Istituto Statale d'Arte "Stagio Stagi", Pietrasanta (2001); Salón d'Automne, Parigi (2001); Galerie Sabine Pfundt, Berlino (2002); Plas-mare la vita, Museo Pianeta Azzurro, Fregene, Roma (2002); ASART, Spazio Il Vaticano, Pietrasanta (2002); Collettiva di Arte Latino- Americana, Palazzo Mediceo, Seravezza, LU (2002); La fabbrica dei sogni, Pietrasanta (personale, 2003); H&ART, ex-Ospedale Lucchesi, Pietrasanta (2003); XIV Biennale Internazionale Dantesca della medaglia e piccola scultura, Chiostro Francescano, Ravenna (2003); Migrazioni, Palazzo Mediceo, Seravezza, LU (2004); RoccArt, Pietrasanta (2004); Asart Show, Villa Cavanis, Capezzano Pianore, Camaiore, LU (2004); Migrazioni, Palazzo Civico, Savona (2005); Proposta a giovani artisti 2005, SpazioArte Pisanello, Fondazione Toniolo, Verona, (2005); Galleria Altobello Arte, Arte Padova e Fiera di Vicenza (2006; ‘07); Entre el cielo y la tierra, Galería Alexandra Yrigoyen, Madrid (2007); Mostra Decennale, Spazio Arte Pisanello, Fondazione Toniolo, Verona (2007); Un, due, tre/Per le vie dell'arte, San Giovanni in Persiceto, BO (2007); Galleria Atahualpa, Chevroux, Svizzera (2007); Enolia Arte, Seravezza, LU (2007); Puella Aeterna, Galleria Barbara Paci, Pietrasanta (2007); Galería del Este, Santander, Spagna (2008 e ); Galleria Barbara Paci, Fiera di Verona, (2008); Le forme del bello, "Festival del Sole", Galleria Barbara Paci, Cortona, (2008); Galería Rut Laue, Avenches, Svizzera (2008; personale, 2009); Acquisizioni 2008, Civico Museo Parisi-Valle, Maccagno, (2008); Galleria Barbara Paci, Fiera d'Arte Contemporanea, Palm Beach, Miami, FL (2008; ‘09); Una finestra sul mondo, asta benefica, Museo Diocesano, Catania (2009); Angeli e Diavoli, Spazio Arte Pisanello, Fondazione Toniolo, Verona (2009); Civil Rights: International Sculpture from Pietrasanta, Rosa Parks Museum, Montgomery, AL (2009); Terrae, Galleria Alessandro Orlando, Pietrasanta (2009); Don Giovanni, Galleria Rut Laue, Avenches, Svizzera (2009); Gallería Mark Peet Visser, ‘s-Hertogenbosh, Olanda (2010). Prende parte anche a numerosi simposi internazionali: Front Cavanese, Piemonte (1999); Rivarossa (1999); San Michele de Maurienne, Francia (2000; 01); Progetto Giotto per la dignità dell'uomo, Genova (2001); Belluno (2002); Soiana, Terriciola, PI (ottiene il I Premio e realizza una fontana pubblica, 2002); Maestro ‘M. Solinas', Budduso, Sardegna (2002); St. Blasien, Germania (2003); Castel Tesino (2003; ‘04); Un monumento per la solidarietà del Vajont, Longarone (2003); Calcinaia, PI (2003); XIII Festival Internazionale di Scultura ‘Camille Claudelle', La Bresse, Francia, (2003); San Martino di Castrozza, TN (con la neve, 2003); Cavaion Veronese, VR (2004); Teulada, Sardegna (2004); Siror, Trentino (riceve il II Premio, 2004); Condreau, Francia (2004); Madonna di Campiglio (2004); Temu (2004); Montbrison, Francia (2010). Nel 2008 le vengono commissionati il Monumento al Genio Militare di Legnago e il Monumento ai Martiri di Castelnuovo del Garda, per la cittadina omonima, mentre nel 2009 realizza Santa Gemma Galgani, un'opera lignea per la Cattedrale di Salamanca nella Città di Rodrigo a Salamanca.
ALMUTH TEBBENHOFF/www.tebbenhoff.org
Nata in Germania nel 1949, una volta stabilitasi a Londra, nel 1972 Almuth Tebbenhoff studia prima Ceramica alla "Sir John Cass" School of Art, per poi, su invito di Paolozzi, dedicarsi dal 1978 a corsi di disegno presso il Royal College. Nel 1981 converte l'atrio di una chiesa in suo studio. Nel 1986 frequenta classi sulla fabbricazione con il metallo al South Thames College. Nel 1988 è membro di un programma di scambio culturale con Mosca, dove si reca poi per insegnare come Professore Ospite presso l'Istituto "Stroganovska" per Arte e Design nel 1992. L'anno successivo segue un corso di Stampa Serigrafica al London Print Workshop, mentre nel 1999-2001 si dedica settimanalmente a classi di Disegno dal vivo ispirate a Cecil Collins. Nel 2005 diventa membro (Fellow) della Royal British Society of Sculptors. È tra i primi artisti selezionati per il Battle of Britain Memorial per Central London (2005), per una scultura pubblica ad Alexandra Park ad Hastings (2006) e per un'opera d'arte pubblica a Worthing nel Sussex (2007). Nel 2006 riceve una borsa di studio di tre mesi dalla Fondazione Sem di Pietrasanta per imparare a scolpire il marmo presso lo Studio Sem, che continua a frequentare ogni anno per realizzare le sue opere dal 2007. Nel 2009 crea una scultura-trofeo in bronzo per il premio annuale BFI London Film Festival Award ed un'altra per il Vascular Surgery Lifetime Achievement Award. Esegue anche diverse sculture su commissione,come quelle per la Cass Sculture Foundation (1998), Orion, schermo in metallo ispirato all'omonima costellazione (1999), una scultura esterna per St. George's Hospital di Londra (2004), diverse opere in acciaio per collezionisti privati a Londra, in Germania e negli Stati Uniti (2005), una scultura per il Richard Rogers building a Chiswick, Londra (2008) e una scultura sospesa per la Biblioteca dell'Università di Leicester (2008). Tra i vari riconoscimenti ricevuti vi sono: finalista, Water Sculpture Competition, Leicester (1986); borsa di studio, Pollock-Krasner Foundation, New York (1991); British Council Travel Awards (Germania, Mosca, Polonia, 1991-'94); borsa di studio dall'Arts Council England per l'installazione scultorea alla Cafe Gallery di Southwark Park a Londra (2004). È stata Assistente (Lecturer) Ospite presso la Byam Shaw School of Art di Londra (1989-‘92) e alla Winchester School of Art di Barcellona (1992), nonchè al Loughborough College of Art and Design (1993-‘95). Dal 1996 al 2001 è insegnante part-time di Scultura al VI livello dei collegi formativi diLondra. Nel 2005-'06 insegna Disegno dalvivo al Macbeth Centr di Hammersmith a Londra e nel 2009 tiene corsi brevi di Scultura in Ceramica al Chelsea School of Arts, offrendo anche dei laboratori di creatività all'Appledore Arts Festival. Tra le sue più significative mostre personali si menzionano: Kulturgeschichtliches Museum, Osnabrück, Germania (1981); Emslandmuseum, Schloß Clemenswerth, Germania (1983); Galerie L, Amburgo, Germania (1984); Keramik Studio, Vienna (1986); Rathausgalerie, Haselünne, Germania (1987); Dominikanerkirche, Osnabrück, Germania (1987); Todd Gallery, Londra (1990); Lightsource, Lanchester Gallery, Coventry (1991); Petrified, installazione, Jodrell Bank Science Centre, Cheshire (1994); Veede Veede Venne, installazione, Commercial Gallery, Spitalfields Market, Londra (1996); Open Studio, Laurence Hall, Londra (1998); Sculpture Court at Cafe Gallery, Southward Park, Londra (2004). Molteplici sono le sue partecipazioni a mostra collettive, tra cui: Riverside Artists Group at Moscow Union of Artists, Riverside Studios Gallery, Watermans Art Centre(1988); Drawings, New York Studio School, New York (1990); Casa della Scultura, Mosca (1991); mostra itinerante, Ikon Gallery, Birmingham (1992); Byam Shaw, Concourse Gallery, Londra (1992); Centro Artistico Internazionale, Poznan, Polonia (1993); BBK, Düsseldorf (1993); mostra itinerante, Loughborough Group, Londra, Birmingham, Midlands (1994); 4, Maidstone Library Gallery, Kent (1995); Chelsea Physic Garden, Londra (1995; ‘03); Art at 100, Park Lane, Londra (1996); In an Ideal World, Alternative Arts, Marylebone Rd, Londra (1996); Fresh Air, Quenington Sculpture Trust, Gloucestershire (2003; ‘07); The Cass Sculpture Foundation, Percy Street, Londra (2003); 4 sculptures on loan to St. George's Hospital, Londra Sud (2003); Annual Show, Royal British Society of Sculptors, Londra, Addison, Wesley, Longmans, Harlow, Essex (2003); Garden Gallery, Stockbridge, Hampshire (2004); Steel/Sculpture in the workplace, Canary Wharf, Londra (2005); All Female Cast, Pangolin Editions, Gloucs. (2005); Hannah Peschar Sculpture Garden, Surrey (2005); RBS Sculpture Exhibition, Botanical Gardens, Leicester (2005); Fe2 05, Myles Meehan Gallery, Darlington (2005) e Apt Gallery, Deptford, Londra (2006); Sculpture in Paradise, "London Chichester Festivities", Beverley Knowles Gallery (2006); 18@108/Steel, Royal British Society of Sculptors, Londra (2007); Galleria, Studio Sem, Pietrasanta (2007); Leonardslee Gardens, Sussex (2007); Sculpture show,
Thompson Gallery, Marylebone, Londra (2007; ‘09); Sculpture in the Garden, University Botanical Garden, Leicester (2007); Spectrum, Abbey House Gardens, Malmesbury (2007); Royal Academy Summer Show (2007); Burghley Sculpture Show, Burghley House, Lincolnshire (2008); Ludlow Summer Exhibition, Ludlow (2008); Sterling Stuff, Pangolin Editions, Londra (2008); Woburn Abbey/Sladmore Gallery (2009); In the Mix, Pangolin Editions, Londra (2009); Crucible, Pangolin, Gloucester Cathedral (2010); Artdejardin, Wing, Rutland, Leicestershire (2010); Susan Pye and Almuth Tebbenhoff, Studio 31, Bellevue Rd., Londra (2010).
MAJA THOMMEN/www.majathommen.ch
Nata e cresciuta in paese giusto fuori Zurigo nel 1965, in un contesto tutt'altro che artistico, Maja Thommen dopo il Liceo studia per un'anno Scienze Politiche a Ginevra, per poi svolgere diversi lavori e attività come guida turistica, contadina, educatrice per bambini con difficoltà, insegnante di Tedesco, operatrice di laboratori creativi per centri sociali, e così via. Non ammessa a diverse scuole d'arte, si trasferisce a Basilea, dove segue un tirocinio presso uno scalpellino, che la porta alla rivelazione, chiamata Scultura. Nel 1991 s'iscrive così al corso di Scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara, iniziando a vivere in Versilia. Durante il IV anno di Accademia, inizia ad esporre le sue opere e da allora vive della sua arte. Nel 1994 vince una borsa di studio per uno stage in Incisione presso l'Accademia di Anversa in Belgio, mentre nel 1995 si reca ad Annapolis, MD per studiare. Completati gli studi nel 1995, si trasferisce a Camaiore, ed inizia a lavorare in un laboratorio e presso alcune fonderie a Pietrasanta, che le fanno mettere radici. Nel 1996 viene invitata a tenere delle conferenze sulla scultura europea dal Miyagi- Museum of Art, Sendai, Giappone; offre anche dei workshop con "Heart and Art Space". Nel 1997 trascorre un periodo di studio a Montparnasse, Parigi. Nel 2007 insegna in workshop presso il Centro di Paraplegia Nottwil in Svizzera. Importanti per il suo lavoro sono stati i due mesi trascorsi in Giappone e i sei mesi negli Stati Uniti. È affascinata da tutte le tecniche di formatura, in vari materiali, dalle resine ai metalli e si interessa di arte arcaica, non facendo distinzioni tra arte figurativa e astratta. Ha presentato i suoi lavori in diverse mostre personali, tra cui: Forum for Women's Art, Berna (1996); Gallery Seijoh, Sendai, Giappone (1997); Galleria Siegert, Basilea (1998); Galleria Carla Renggli, Zug, Svizzera (1999; 2007); Alte Sust, Stanstad, Svizzera (2000); Galleria Antonia Jannone, Milano (2001); Galleria 4, Basilea (2001); Galleria L'Orangerie, Neuchâtel, Svizzera (2002); Galleria Christine Brügger, Berna (2002); Galleria per Arte Contemporanea, Bonstetten/Zurigo, Svizzera (2003; ‘09); Galleria Ulrike Hrobsky, Vienna (2003); Parco di Mont-Benon, Losanna (2005); Parkhotel Delta, Ascona, Svizzera (2006). Partecipa anche a molte collettive, di cui si ricordano: Art Multiple, Düssedorf (1996); Fiera d'Arte, Vienna (1997); Triennale de l'Estampe Originale, Ville du Locle, Svizzera (1998); Fortune Design Gallery, Bellingham, WA (2001); Arte Fiera, Bologna (2001); Outdoor Sculptures, Villa Mettlen, Berna (2002); Fiera d'Arte, Innsbruck (2003); Body and Health, Torre Matilde, Viareggio (2003); Outdoor Sculptures, Brückenschlag, Zurigo (2005); Galleria Dorn, Stoccarda (2005); Cibo ed Eros, Fondazione Arkad, Seravezza (2006); Kunst Zürich, Zurigo (2009); Emergenze 7, Fabbrica Vaccari, Sarzana, SP (2009). Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, tra cui: Novartis, Basilea; Città di Regensdorf (commissione, scultura pubblica Ouvertures, 2009); Fireman Hospitality Group, New York e Bond 45, Washington (commissione, 2009); Basilea Campagna Collezione d'Arte; Credit Suisse, Svizzera; Dr. Robert Hofians, Vienna; Dr. Med. Regula Leuppi, Praxxis, Zug; Michael Cullen, Londra; Rodolfo Streuli, Pricewaterhouse Coopers; Dr. Roger Naef, Meilen (commissione, Babel, 2008); Onyx
Trust Corporation Inc., Zug (commissione, 2008); Winterthur Assicurazioni, Diessenhofen Castello (commissione, 2000). Tra i vari premi vinti in a concorsi internazionali vi sono: Premio, Concorso di Incisione, Basilea Campagna, Svizzera (1992); Premio per Meriti, Accademia di Belle Arti, Carrara (1994); borsa di studio, Visarte, Svizzera (2005); finalista (seconda), "Artists in Labs", The European Institute of Body and Mind/Project in cognitive Neuroscience (2008); finalista, Concorso "Art and Building-Competition", Wyden, Svizzera (2009). Nel 2009 stabilisce il proprio laboratorio a Montemagno, LU, annesso a Gallati Mobili, negozio di mobili in massello del compagno svizzero; nel prorio studio offre anche laboratori per bambini e adulti, come aveva già fatto in quello di Camaiore dal 2008: questo le procura molta gioia, specialmente per il suo aspetto sociale. Lavora con diverse gallerie, sopratutto in Svizzera (Galerie für Gegenwartskunst Elfi Bohrer, Bonstetten; Galerie Carla Renggli, Zug; Galerie für Kunst und Literatur, Basilea). Il suo lavoro è stato recensito nei cataloghi Uomo/Introduzione, Individui/Giochi, Coppie/Movimento, Suseries, con-sequenze
(Monteggiori) e in quelli delle mostre di Milano (2001) e Basilea (2001). È membro dell'International Sculture Center (ISC) e di Visarte, Svizzera.