Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Racconti sospesi

Massimiliano Luchetti


Opere di pittura

inaugurazione: 31 gennaio 2009 - h 16.30

esposizione: dal 31 gennaio al 15 febbraio 2009

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 16.00-19.00; sabato e domenica 10.00-12.30/16.00-19.00

ingresso libero


Comunicato stampa

(versione in pdf)

 

Un universo crepuscolare e notturno, un racconto fiabesco tra ombre e mistero. Massimiliano Luchetti trascina lo spettatore in una dimensione onirica. Pennellate rapide e corpose, nebbie e velature che creano situazioni di magico realismo.
Nella Sala Grasce del Chiostro di Sant'Agostino, dal 31 gennaio al 15 febbraio 2009, l'Assessorato alla Cultura presenta "Racconti sospesi", un ricco percorso attraverso venti opere della più recente stagione creativa di Luchetti.

 

Le immagini diventano visioni momentanee, miraggi che l'artista ferma sulla tela come un'istantanea. I personaggi sono anime in cerca di avventure, non sono corpi, ma spiriti. Figure inconsistenti, trasparenti.

 

"Nei quadri di Luchetti - scrive Alba Romano Pace - ogni colore ha un ruolo: il rosso grida, il blu si elettrizza, così come il rosa, tenue o fluorescente, o il grigio metallico, introducono ad una dimensione metafisica. In un paesaggio deserto, una casa rosa o un campo argentato, svelano l'esistenza di un mondo altro, interiore, annunciato già dallo strano vento che avvolge quasi tutte le composizioni, sconvolgendo i tratti dei personaggi ed i contorni degli oggetti".

 

"Auguro a Massimiliano Luchetti - afferma l'assessore Daniele Spina - che questa mostra sia di buon auspicio per una carriera di successo e di grandi soddisfazioni. Ci fa piacere presentare all'attenzione del pubblico sempre nuovi talenti, capaci di comunicare intensi messaggi artistici con originali linguaggi".

 

Presentazione

Soffia un vento del Nord nei dipinti di Massimiliano Luchetti, giovane artista pietrasantino. Gli immensi cieli, perlopiù plumbei, si dividono quasi equamente lo spazio della tela con vasti campi arati o erbosi, visitati occasionalmente da qualche anima, letteralmente sospesa tra terra e cielo. Sono figure solitarie, come fossero le uniche rimaste, che talvolta spariscono per lasciare una scia della loro presenza nei grandi casolari isolati che attendono un loro segno o negli alberi esili e spogli, al limitare dell'orizzonte.

 

Nebbie e velature dai cromatismi più o meno intensi contribuiscono a creare situazioni di magico realismo, come quella volta, capitata forse a tutti noi in circostanze diverse, in cui sul ciglio di una strada o in cima ad una scogliera sull'oceano o ancora sulla tolda di una nave o in cima ad una montagna ci siamo trovati assolutamente avvolti nella sensazione di infinito del nulla, in cui tutto e niente è possibile e l'unica cosa che conta è il nostro pensiero, che diventa concreto nei meandri dei nostri sogni.

 

Auguriamo a Massimiliano Luchetti che questa mostra nella Sala delle Grasce sia di buon auspicio per una carriera di successo e grandi soddisfazioni.

Pietrasanta, gennaio 2009
L'Assessorato alla Cultura

Critica

"Plus ancore que la vie
La mort nous tient souvent par dei liens subitls"

 

Charles Baudelaire - Les Fleurs du mal

 

Sfilacciati in tocchi di colore, sparpagliati in pigmenti di materia, i baudelairiani "legami sottili" che l'uomo intreccia con la morte si disegnano enigmaticamente nelle tele di Massimiliano Luchetti. Riallacciandosi alla tradizione del simbolismo psicologico che vede in Odilon Redon uno dei massimi esponenti, Massimiliano Luchetti crea un suo universo crepuscolare e notturno, in cui risuonano i racconti di Edgar Allan Poe, i versi maledetti di Una Stagione all'inferno di Rimbaud e quelli dei Fiori del male di Baudelaire.
Dipinti in uno stile naif, che in alcune tele, e soprattutto negli sfondi, si intensifica in tinte sfuocate o in pennellate rapide e corpose, i quadri di Luchetti raccontano una fiaba, intrisa d'ombra e di mistero. I suoi personaggi vogliono trasportare lo spettatore nei meandri di una dimensione sconosciuta, dove onirismo e realtà si fondono nell'incombenza dell'essere, dell'esistere. "La bellezza sarà convulsiva o non sarà", scriveva Andrè Breton, creatore del movimento surrealista, parlando di quella attrazione inconscia dell'uomo nello scoprire bello ciò che si teme, e nel provare l'ebbrezza dell'attesa del manifestarsi di un evento conturbante.
Racconti sospesi, così si potrebbero definire le immagini di Luchetti. I suoi personaggi sono anime in cerca di avventure, in continuo dialogo con l'aldilà. Non sono corpi, ma spiriti. Figure inconsistenti, trasparenti come gli esseri che fuoriescono dall'acqua nella tela Ouverture. Qui il lungo formato rettangolare accompagna, e prolunga, il viaggio verso l'ignoto di una piccola imbarcazione, lenta e leggera come la navicella di Caronte che trasporta le anime dei morti sullo Stige, il fiume degli Inferi. La barca del quadro è nera ed immateriale, così come incorporea è la sagoma del conducente o passeggero, che la occupa.
Capitani di vascelli fantasma in balia delle onde, cavalieri erranti, ombre blu o rosse, tinta quest'ultima che assume per Luchetti una valenza particolare,. Simbolo del fuoco e del sangue, il rosso è per lui il colore della vita. Un nastro rosso legato allo scheletro di un albero indica il passaggio di un essere umano in un luogo desolato, i capelli rossi della Bambina in un bosco di anime, identificano la ragazza come l'unico essere vivente assediato da una danza d'ombre invasate. Nei riquadri di Luchetti ogni colore ha un ruolo: il rosso grida, il blu si elettrizza, così come il rosa, tenue o fluorescente, o il grigio metallico, introducono ad una dimensione metafisica. In un paesaggio deserto, una casa rosa o un campo argentato, svelano l'esistenza di un mondo altro, interiore, annunciato già dallo strano vento che avvolge quasi tutte le sue composizioni, sconvolgendo i tratti dei personaggi ed i contorni degli oggetti. Le immagini diventano allora delle visioni momentanee, degli evanescenti miraggi pronti a smaterializzarsi, ma che l'artista ha la capacità di bloccare sulla tela, in un'istantanea che conserva il movimento e la stasi, così da lasciare allo spettatore l'inebriante bellezza convulsiva dell'attesa di un ignoto imminente.

  Alba Romano Pace

Biografia

Massimiliano Luchetti nasce nel 1975. Vive e lavora a Pietrasanta. Ha esposto con una personale nel settembre del 2008 alla galleria d'arte Petrartedizioni in Pietrasanta, mostra recensita da "Il Corriere dell'Arte" di Torino in un articolo di Mara Mazzotta. Suoi dipinti sono esposti nella storica galleria-libreria Fogola di Torino.