Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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L'eco delle immagini oltre l'orizzonte

Beppe Domenici


Opere di pittura

inaugurazione: 10 gennaio 2009 - h 16.30

esposizione: dal 10 gennaio all'8 febbraio 2009

luogo: Sala dei Putti e Sala del Capitolo- Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 16.00-19.00;  lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

(versione in pdf)

 

Definire la personalità artistica di Beppe Domenici è una grande impresa: pittore, scultore, scenografo, ceramista, scrittore, oltre che mago della cartapesta. Una creatività a tutto tondo, nutrita di quello spirito sagace e giocoso proprio della terra di Versilia, di una sensibilità artistica che trae ispirazione dal mare, dalle montagne, dalla vita quotidiana, dall'incantesimo del Carnevale di cui Viareggio, sua città natale, incarna lo spirito più puro. Scomparso lo scorso maggio, all'età di 84 anni, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta dedica a Domenici un'ampia retrospettiva, spaziando dagli anni Quaranta sino alle ultime creazioni.

 

In un percorso a cura di Claudia Baldi e Gabriela Domenici, il linguaggio creativo di Beppe Domenici si fa sorprendente evoluzione del pensiero attraverso 66 opere pittoriche, alcune opere in ceramica e bozzetti in cartapesta. Domenici fu testimone dei cambiamenti storici del ventesimo secolo che tradusse frequentemente nelle sue opere, scegliendo soluzioni linguistiche che meglio interpretassero, di volta in volta, il suo sentire, l'ambiente, l'evento.
"Con gli occhi, con l'anima e lo spirito assetato di immagini della ineguagliabile mia terra - scrive l'artista - ho vagato e perlustrato fin da ragazzo tra le sue forme, le indescrivibili guglie di marmo delle straordinarie Apuane colme della loro carica di umanità che vi brulica, attrazione della natura impossibile da evitare, i magnifici colori in accosto con il mare Tirreno, al di là del suo orizzonte immaginari spazi misteriosi di terre lontane che invitano ad assaporarle."

Un viaggio emotivo sviluppato nell'arco di una intera vita, caricandosi di significati e sfumature sempre diverse.

"Il mare e la montagna - spiega Claudia Baldi, curatrice della mostra - diventano pretesto per una lettura soggettiva del mondo, così, oltre alle opere dedicate alla terra natia, Domenici descrive immagini e personaggi lontani, incontrati nei suoi viaggi: ecco allora le affollate spiagge e le bellezze esotiche di Paquetà, le intense atmosfere dei ghiacci di Capo Nord, le solenne montagne delle Ande o le imbarcazioni e le spiagge bianche di Cabo Frio"

Uno sguardo schietto e sincero, quello di Domenici: l'espressione artistica si fa interprete di un linguaggio autonomo, che diventa necessità cognitiva, animata da un autentico spirito poetico.

Tra le opere lasciate sul territorio si ricordi la "Fontana delle Quattro Stagioni", sul lungomare di Viareggio, di fronte all'hotel Royal. Beppe Domenici è stato anche un artista del Carnevale di Viareggio: il suo carro "Follie del progresso" (terzo classificato nell'edizione del 1952) fu fatto sfilare, per volontà dello stesso artista, trainato da un trattore in sostituzione dei buoi.

 

Biografia

Giuseppe Domenici nasce a Viareggio (Lucca) nel 1924. A partire dal 1933 fu allievo di Norma Mascellari (a sua volta allieva di Morandi), che lo introdusse nel gruppo di Lorenzo Viani e dei versiliesi. Diplomatosi nel 1940 all'istituto d'arte di Lucca e nel 1945 al liceo artistico di Firenze, da allora si applicò intensamente alle arti visive. Nel 1950 si specializzò nella lavorazione della ceramica ai forni di Albissola con Lucio Fontana, Aligi Sassu e Lele Luzzati.
Dal 1947 cominciò a presentare i suoi dipinti e le sue sculture in varie esibizioni nazionali ed internazionali, ricevendo riconoscimenti e premi.
Sue opere appartengono a prestigiose collezioni private e pubbliche, nelle città di Rio de Janeiro, Caracas, New York, Miami, Roma, Milano, Bolzano, Verona, Firenze, Genova, Venezia, Lucca, Pisa, Brescia, Savona, Torino, Parigi, Londra, Zurigo, Ginevra, Johannesburg, Chicago, Perth, Melbourne, Viareggio, Pietrasanta e Massa.
Tra le mostre più importanti si ricordino nel 1968 la personale a Rio de Janeiro, nel 1973 a Milano presso la Boccaccio Gallery, nel 1974 la partecipazione alla XII Quadriennale d'arte di Torino, nel 1980 all'Italian Art Festival in Melbourne (Australia) e al The Art Festival di Edimburgo.
Il maestro Domenici si è spento nel 2008, all'età di 84 anni, nella sua città natale.

 

Mostra: Beppe Domenici, L'eco delle immagini oltre l'orizzonte
Date esposizione: 10 gennaio - 8 febbraio 2009
Luogo: Sala Putti e Capitolo, Chiostro di Sant'Agostino - Pietrasanta
Orario: 16-19, chiuso il lunedì
Ingresso: libero
Inaugurazione: 10 gennaio 2009, ore 16.30

 

Alessia Lupoli -Ufficio Stampa
Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795381; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it

Presentazione

Omaggio alla Versilia

  Beppe Domenici, poeta della Versilia, attraverso il suo pennello modula, mitiga ed enfatizza al tempo stesso i colori accesi del mare e della montagna, di cui questo lembo di terra si compone. L'artista guarda alla sua terra con quell'occhio particolare di chi vi è nato e la interpreta di conseguenza, esprimendone sia la bellezza che il grande lavoro degli uomini che la curano e la vivono. Uomini e donne, dalle corporature forti, rappresentati nel momento della fatica, sia al monte che al mare, mentre trasportano ceste cariche, spezzano il marmo della cava o sbrogliano le reti da pesca traendone il pesce. Perché la Versilia è tutto questo mondo, in un raggio molto ristretto, completo. Ed un'artista profondo come Domenici non ne poteva essere esente, ma anzi assorbirne ogni particolare, ogni sfumatura, come quelle di cui colora i cieli, i mari, le barche e le vette.

 

Ma il suo orizzonte si sposta anche verso terre lontane, ignote ai più, in cui ricompaiono però quei guizzi di luce nel pigmento che tanto lo caratterizzano. Sembra quasi che le tonalità fredde di Capo Nord, i tramonti caldi sulle Ande ed i mari sconfinati del Pacifico siano sempre visti con quel tocco di Versilia nel cuore, con un'intimità che ce li rende più familiari e più vicini, anche a noi spettatori lontani nel tempo e nello spazio.

 

Ed è per questo che siamo grati alla famiglia Domenici, ed alla figlia Gabriela in particolare, per averci offerto l'opportunità di poter apprezzare e condividere con un pubblico più vasto questa unica collezione di dipinti, che grazie alla sua particolare rivisitazione ci apre gli occhi su questa meravigliosa terra in cui viviamo, la Versilia.

  Pietrasanta, gennaio 2009

L'Assessorato alla Cultura

Critica

Oltre l'Orizzonte

"Il tentativo di questa esposizione E' quello di rintracciare, all'interno del vasto panorama dell'opera di Domenici, un percorso possibile che consenta una lettura omogenea e consapevole di dipinti realizzati in momenti e luoghi diversi. L'occhio dell'artista, "assetato di immagini della ineguagliabile mia terra", all'interno di una evoluzione e maturazione artistica, trova in questi elementi naturali lo stimolo per una indagine profonda, talvolta soltanto stilistica, altre volte portatrice di valori sociali, umani o semplicemente sensoriali. Il mare e la montagna diventano pretesto per una lettura soggettiva del mondo, così, oltre alle opere dedicate alla terra natia, Domenici descrive immagini e personaggi lontani, incontrati nei suoi viaggi: ecco allora le
affollate spiagge e le bellezze esotiche di Paquetà, le intense atmosfere dei ghiacci di Capo Nord, le solenne montagne delle Ande o le imbarcazioni e le spiagge bianche di Cabo Frio (Brasile).
Domenici guarda il mondo senza pregiudizi, schietto e sincero, nell'umiltà di una pittura sentita come necessità cognitiva, si fa interprete di un linguaggio autonomo, che evolve e si modifica, spinto e sorretto dallo spirito poetico che lo anima".

Claudia Baldi

 


Beppe Domenici: il ricordo di un dipinto
Sono trascorsi esattamente 12 mesi. Per me era ancora il Professor Giuseppe Domenici, un artista viareggino bizzarro, descrittomi da un gruppo di lavoro estroso. Di lui ammirai innanzitutto il tratto che aveva lasciato nei bozzetti e nelle decorazioni del Circo Florilegio dei fratelli Togni sul finire degli anni Ottanta. Ancora ricordo quella telefonata e quella voce così piena di vita, un accento toscanissimo, figlio di quella lingua italiana mai tramontata, espressione viva di una splendida cultura da esportare nel mondo.

Le nostre strade si incrociarono, così, casualmente su una pista di segatura: la storia del circo. Lui che aveva contribuito a scriverla, io che mi stavo accingendo a conoscerla. Raggiunsi Viareggio. Avrei dovuto indossare una sciarpa rigorosamente rossa, il colore della passione, mi disse lui! E così feci. Lo vidi quell'unica volta, trascorsi una manciata di ore al suo fianco, in quel piccolo appartamento che da qualche anno era diventato il suo pensatoio, come lo avrebbe definito il grande clown svizzero Grock. Rimasi senza parole nel sentirlo raccontare una vita, quella sua, che a buon diritto potrebbe essere racchiusa tra le pagine di un libro di storia.

Beppe lo ricordo come un eterno ragazzo, con la stessa grinta, la stessa inesausta folgorazione, fascino e curiosità verso ogni riflessione. Saint Exupery iniziava il suo Piccolo Principe con una dedica nella quale sosteneva che tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano). E' un'affermazione azzardata, ma terribilmente reale, questa, soprattutto al giorno d'oggi. Ciò che vidi in Beppe fu l'esatto contrario. Lui era quell'adulto Principe che aveva dipinto il suo regno con i colori sapienti della vita, con quel pennello che aveva saputo intingere nella tavolozza del mondo immortalando le avventure vissute nei cinque continenti in una tela, in una ceramica, nel materiale plastico, nella creta, nelle scene di uno chapiteauÉ ma era anche quell'eterno bambino dagli occhi brillanti che sapeva leggere nel cuore altrui.

Di lui ricordo la battuta spontanea e un volto che stranamente racchiudeva, allo steso tempo, lo sguardo di un nonno e quello di un nipote. In lui vedevo l'allievo e il Maestro, ascoltavo il Professore Domenici e semplicemente l'amico Beppe. Era così, spontaneo, vero, incredibilmente autentico!
Una vita raccontata ai limiti dell'immaginario: in lui ho conosciuto molto della storia che gli anni accademici mi avevano lasciato. Per lui non era storia, era il vissuto a cavallo tra gli universi delle arti!
E così gli sembrava normale raccontare gli incontri con il Maestro Fellini, con lo stile condiviso a Cinecittà in un progetto assieme a Carlo Rambaldi, le strette di mano con la leggenda Darix Togni, e di tutti quei nomi, soprattutto esponenti di un'amata, ammiratissima clownerie, che avevano solcato la pista dei grandi, quella che lui aveva conosciuto grazie a Valerio Cappellini. E poi gli ingressi a teatro di un ragazzo iscritto all'Accademia Fiorentina di Architettura, permessi dall'amico Vittorio Gassman, le colazioni ad Albisola assieme agli amici futuristi Carlo Fontana e Aligi Sassu.
I viaggi in Sudamerica a ripercorrere le tappe della vita di Gaugin, la storia del Carnevale da scrivere, la Commedia dell'Arte da fare propria, la comicità come legante tra un gesto artistico e una curiosità storica da tramutare sempre in chiarissima, magistrale caricatura estetica.

Capacità tecnica, manuale e soprattutto cerebrale: così ricordo Beppe, un uomo-artista, incoerente formale, come disse lui, che ha saputo passare da uno stile all'altro con elasticità, eleganza, assoluta padronanza del materiale e del gesto, come se fosse abitato a sua volta da diversi artisti, ognuno rigorosamente Maestro nel proprio settore: uno squisito scherzo del destino da immaginare come un gioco di Matrioske!

Mi disse da subito che vi era una premessa da fare al suo modus vivendi, una sorta di chiave per entrare nel suo passato, nel suo presente e soprattutto nel suo futuro. "Sono nato strano, io". Con il senno di poi capii che non era stranezza, la sua, ma forse, unicità.
Giuseppe "Beppe" Domenici era quel ragazzo che da qualche tempo ormai aveva spento le ottanta candeline, ma che continuava a vedere oltre gli orizzonti, ricamando un'eterna giovinezza. Nipote di un capitano di mare, cresciuto con le favole ideali e fantastiche vissute dal nonno. "Quando io vedevo il mare, vedevo già tutto al di là di esso, al di là di quei confini che cercavano di delimitarlo". Ecco allora che oltre quelle barriere naturali nei quali si fermava l'occhio umano, iniziava la sua riflessione ed E' esattamente in quel punto che iniziava anche la sua pittura. Un giorno mi disse che l'orizzonte dello chapiteau E' il migliore che aveva mai incontrato perché oltre ad esso aveva potuto conoscere un universo a se stante, colorato, folle, bizzarro, stravagante, bellissimo: un po' come lui! E lo era, lo era davvero!
Come i grandi artisti anche lui ha avuto in dote quella capacità quasi sovraumana di rendere visibile al mondo tutto ciò che normalmente noi non notiamo, fosse anche solo per sbadataggine o per questa folle frenesia. Gli artisti sono i tramiti tra dimensioni differenti, sono coloro che oltrepassano, appunto, i comuni orizzonti!
Ecco perché persone come Beppe non hanno conosciuto, né mai conosceranno il significato di un confine: semplicemente perché non ce l'hanno!
Credo che nessun orizzonte abbia mai rappresentato per lui un limite: non era un punto di arrivo, ma un uno di inizio: lì sbocciava la sua fantasia e, credo, il suo carisma che lo legava alla vita.
Credo sappiamo tutti dove sia ora, il nostro caro Beppe, basta alzare gli occhi, possibilmente in una fredda notte d'inverno, mentre un notturno sconvolto da una inaspettata risata rivelerà la presenza di una nuova stella, una di quelle che adornano il cielo: lo chapiteau più grande che sovrasta i nostri sguardi.

10 novembre 2008

 Valeria Bolgan

 

In ricordo di un amico

Ogni mattina quando mi affaccio sulla corte vedo un bel sole giallo di ceramica che sembra darmi il buongiorno. E' un regalo di Beppe che risale quando aveva la fabbrica di ceramiche in Darsena, questa piccola scultura e' particolarmente preziosa per me come inestimabili sul piano affettivo sono le sue tele e disegni che portai dall'Italia qualche decennio fa: le Apuane, le barche, una spiaggia invernale e grigia, un'altra spiaggia piena di vita e di colore con ombrelloni e bagnanti, un bel volto di donna brasiliana, maschere e clown . Poi forti acrilici astratti o bizzarri, espressioni vivissime del " Pittore incoerente formale" come lui si autodefiniva. Né meno sono i pastelli satirici che spesso tirava fuori grazie alla sua indiscussa vena creativa di grande maestro contemporaneo. Con Beppe era facile affrontare i più complessi rami dello scibile ed Erasmo da Rotterdam me lo tirava spesso in ballo! Vorrei ricordarlo con uno dei tanti piccoli episodi divertenti che costellarono la nostra lunga amicizia: quando Beppe torno' in Australia per la seconda volta, ospite del comune di Freementle, andai a prenderlo all'aeroporto, vidi spuntare un gigante allegro e sorridente con una gran ciambella infilata in un braccio, un autentico originale buccellato di Lucca, un ironico, spassoso e saporito richiamo ai nostri semplici usi e costumi d'altri tempi.

  Brimo Ferroni

 

 

 

Biografia


5 Aprile 1924
Beppe Domenici, nasce a Viareggio, che per la sua posizione geografica e' baciata dal mare e dalle alpi Apuane, la citta' e meta di bastimenti stranieri, e vede nascere i primi stabilimenti balneari , con l'arredo Liberty delle sue ville. Il profumo della pineta e l' aria impregnata della atmosfera intellettuale dei circoli borghesi assetati di novita' rendono viareggio una meta per gli artisti.
1933-1936
Per alcune estati, Norma Mascellani allieva di Morandi, affitta una camera a casa di Beppe per dipingere in Versilia e frequentare gli artisti versiliesi insieme a Viani così in queste occasioni Norma diventa la sua prima maestra artistica e lo introduce nel mondo dell' arte.
1940-1944
La prima mostra giovanile di Beppe e' alla Galleria dei Vageri di Viareggio nel 1940.
Si diploma nel 1942 al Regio Istituto d' Arte "A. Passaglia " di Lucca che gli conferisce il 1° Premio di decorazione pittorica; va a Firenze e dopo il Liceo Artistico si iscrive alla Facolta' di Architettura.
Dipinge gli addobbi mascherati dei veglioni al Casino' Principe di Piemonte di Viareggio, vince il 1° Premio di pittura "G. Cristiani" a Lucca , aiuta nel Giugno del 1942 la sua maestra artistica Norma Mascellani ad allestire una importante personale alla Bottega dei Vageri in Viareggio e lì conosce molti artisti versiliesi.
1945-1947
Nel 1945 collabora al Centro Teatrale dei Giovani con la rivista La Maschera e inizia ad avvicinarsi al Carnevale assaporando l' odore della cartapesta tirata con la colla di farina.
A Firenze assieme ad Avanzini e Talozzi e altri giovani artisti espone a palazzo Davanzati
come cita " il Bertabello " del 1947; nel estate dello stesso anno al Kursaal -Galleria la Zattera e' in collettiva con Pardini, Talozzi, Santini e Viani, partecipa a premi e collettive nazionali. Disegna cataloghi pubblicitari per Apice,e le confezioni Work jeans ,organizzando lo stand per la Fiera Campionaria di Milano
I primi passi nel mondo dei carri del Carnevale sono nel Febbraio del 1947 col debutto della mascherata di gruppo"Vacanze Letterarie" insieme al carrista Pardini;
1948-1952
Dipinge scenografie per i balli in maschera a Viareggio durante il carnevale.
Disegna la cartolina ufficiale del Carnevale 1950 e insieme con G. Palmerini nel Febbraio costruisce il carro "Dopo il Veglione".
Nel 1951 partecipa alla sfilata con il carro "Loda lo mare ma tienti alla terra"sempre con Palmerini e il 28 Agosto 1951 sul lungomare a Lido di Camaiore Beppe Domenici organizza insieme agli altri carristi la prima sfilata notturna estiva come nel reportage di Tullio Mariotti del Il Tirreno.
A Febbraio del 1952 sempre con Palmerini fa il carro grande "Follie del progresso" .
1953-1956
Per il carnevale del 1953 insieme con A. Galli costruisce " Tempi moderni", sostituendo i buoi con l' innovazione del trattore per trainare il carro che verrà adottato successivamente da tutti.
Beppe partecipa con una mascherata al Carnevale " Corso Fiorito" di Savona e ne disegna il logo stesso; viene citato nell' Annuario Artisti Toscani del 1953. Nel frattempo apprende l' arte della ceramica a Forni di Albisola insieme a Fontana, Sassu , a Lele Luzzati che rimarrà in amicizia fino alla sua morte avvenuta qualche anno fa.. Partecipa al concorso Premio di Albisola 1954 con un altorilievo " Madonna della Misericordia".
.Partecipa alla collettiva per il centro Versiliese delle Arti, alla Zattera dei Vageri, e al premio Palma d' Oro di Torino nel 1956 come caricaturista.
1957-1963
A Viareggio costruisce il suo laboratorio di ceramiche con tre forni, esegue molti lavori nazionali ed esteri: come il pannello di ceramica raffigurante la centrale elettrica situata all' ENEL di La Spezia; vince concorsi indetti in molte scuole con ceramiche e marmi, dipinge in ceramica la facciata della chiesa di San Antonio a Viareggio, progetta,modella,costruisce la fontana " Le 4 Stagioni" situata sul lungomare di Viareggio, la quale diventerà monumento nazionale nel 2012 e realizza la fontana "La Sirenetta" situata sul molo davanti al Club Nautico. All' estero costruisce l' interno in maiolica e porcellana in oro il reparto dei giocattoli del grande magazzino MACY'S di New York; per la U.S. Post di Washington modella dei Pony Express. Esegue sculture in bronzo e marmo nella vicina Pietrasanta conoscendo Dazzi. Dipinge Crocifissi lignei per alcune cappelle,e' opera sua il Cristo su legno nella chiesetta di " Don Siro" in Darsena.
A Roma , a Cinecitta', per la Filmar costruisce un gigantesco mostro animato per i films "Goliah controi giganti e Maciste contro i mostri " conoscendo Rambaldi.
E' citato nell' Annuario Generale degli Artisti Toscani del 1963.
1964-1970
Collabora come scenografo nel rimodernare i circhi di Moira Orfei Circus on Ice, Liana Orfei Le Mille e una Notte, i fratelli Togni. Allestisce mostre personali a Courmayeur, e' invitato alla Mostra Nazionale Citta' di Lucca, in collettiva al Casino' Principe di Piemonte, espone nella Saletta Grand Hotel Royal dove Paloscia scrive:.-...... i colori che urlano gamme di rosso vivi o di blu inquietanti a sostenere il ritmo di una pennellata......- e a Lido di Camaiore presso la Galleria Europa .
Parte per il Venezuela dove con pannelli parietali raffigura la " Storia della musica Criolla" al night club Hipocampo di Caracas- Ritorna alla passione della cartapesta nel 1967, e' chiamato a costruire carri di 1a cat. Con "Premio Nobel per la pace" introducendo come novita' una ralla di carroarmato che permette al mascherone centrale di roteare libero e l' anno dopo 1968 sfila con " Qualcosa da salvare".
Nel catalogo dell' Associazione Lucchese Arti Figurative 1968 e' citato con 3 quadri.
L' amore per la pittura mai dimenticata lo porta ad allestire varie mostre come a Lucca Casa d'Aste, a Montecatini presso la Galleria Michelangelo e a Brescia Galleria S. Michele dove Bongi scrive :-.....assetato di nuovi motivi..senza mai allontanarsi dal suo stile e dalla sua personalita'...-.Sulla passeggiata di Viareggio nel 1969 sfila con i carri " Anche lassu' " e nel 1970 con " Senza parole" chiude per un periodo la sua esperienza di mago del carnevale.
Seguendo l' istinto primario dipinge e allestisce in passeggiata alla Saletta Olivetti una permanente: R. Fini scrive.:-........suggestive le sue Apuane....pittoresche le sue darsene.....- Espone a Milano presso le gallerie Contemporarte Capricorno , Boccaccio, e La Saletta. Scrive Battaglia:-..sogni di montagne azzurre.....sogni di marine deserte.....- . A Firenze presso la galleria Guelfa , scrive Angelici.:-....perso sempre a sintetizzare visioni, a raccogliere immagini.....- A Livorno presso la galleria Athena. E' chiamato dal club italiano a Rio de Janeiro per una mostra alla galleria Gaucha; il Club Alpino Italiano gli organizza al palazzo comunale di Marina di Pietrasanta una mostra sulle Apuane, e scrive Marcucci:-....una pennellata nutrita e sicura....-. Alla galleria Artemare in Viareggio rappresenta le marine e scrive Servolini :-.....la carica d' emozione ......e' grande....-. La sua pittura e' sempre presente nel catalogo Bolaffi70, sulle pagine de " Il Miliardo" in "Globarte" anno 3°
1971- 1974
Per qualita' dei quadri e del successo nelle mostre Comanducci nel Vol.2° anno 1971 lo pubblica tra i maggiori artisti dell' epoca..
Dino Villani nel suo "Artisti contemporanei in Italia e mostre d' arte a Milano 1973-1974 "lo cita come :-...interprete della gente e del paesaggio apuano...La tavolozza varia e pulita, che sembra ricavare dalla terra gli umori e dal cielo la luce viva..... sostiene bene anche senza bisogno di appoggiarsi al segno, quasi completamente assente .Domenici costruisce le immagini con un tessuto cromatico vibrante, che le fa sentire cariche d' energia....-
Sensibile alle tematiche sociali dona un opera all' AVIS che partecipera' all' asta del Grand Hotel Royal. Nel 1974 su invito e' chiamato ad esporre alla Quadriennale di Torino.
1975-76
Vince il " Gran Premio della Stampa Concorso Nazionale di Pittura" a Milano nel 1975, partecipa al "Arte Giro", una manifestazione indetta dal Secolo XX ° ,che porterà una carovana di artisti in tappe per la Liguria con manifestazioni e mostre.
Partecipa in Crociera per Capo Nord al "5° Premio di pittura Linea C" sulla prestigiosa "Eugenio C" della Costa Armatori. E' presente nel "Eco della Critica 1975-1976" Donadei Editore .
1977-1978
Vince il 1° premio assoluto " Citta' di Bellinzona" ed e' presente nell' annuario di Comanducci77, Bolaffi77,Globarte anno V. Organizza un corso mascherato a San Gimignano ed espone alla sala Acli dove: Traversi lo definisce:-.... interprete vigoroso e sensibile...,- espone a Viareggio nella Sala d' Arte Piemonte e al Magazzino del Sale dove Del Freo dice:-...amoroso sentimento verso la natura....-; presso la Galleria Boccaccio di Milano. Invitato per lavoro da Giorgio Barsanti a Miami prende appunti sul mondo caraibico; si sposta in Brasile a San Paolo a salutare l' amico Di Prete e a Rio de Janeiro partecipa all' Exposition do Caixara .
1979-1980
Partecipa al " Art Festival Scozzese" di Edimburgo e in Australia e' invitato al "Art Italian Festival" di Melbourne. Nel Febbraio 1980 apre la sfilata del carnevale con il complesso d' apertura " Arrivo a Viareggio"
1981-1982
Con " Pinocchio a Viareggio" del 1981 apre la sfilata del carnevale sulla passeggiata di Viareggio.
E' presente ad Acqui Terme con una mostra sull' Humour e con il comune della stessa organizza un corso di insegnamento della cartapesta nelle scuole superiori e i lavori realizzati dagli studenti vengono trasformati in piccoli carri di carnevale fatti sfilare per le via della citta'.
1983-1989
Con l' amico Sergio Bernardini progetta un parco a tema a Lido di Camaiore "Bussolandia" con delfinario e foche e attrazioni varie estive.
Su invito del comune di Viareggio partecipa alla collettiva di pittura a Palazzo Paolina del 1984; di nuovo rinnova con le scenografie i circhi a Moira Orfei, Liana Orfei e con i Fratelli Togni nel 1988 reinventa il circo in " Florilegio" ambientandolo in un atmosfera retro', Beppe Domenici diventa il pittore del circo seguendolo nella tourneé italiana e impressionando sulle tele momenti della vita circense.
1990
La Regione Toscana incarica Beppe a rappresentare la Toscana e l' Italia in Australia al Freementle Italian Festival Puppet Show e per prendere accordi per un gemellaggio tra i due paesi; nel frattempo deve presenziare in conferenze sul " Carnevale di Viareggio e la Storia delle Origini delle Maschere Italiane " allestendo mostre anche a Perth al Tuscany Club.
1992
A Forte dei Marmi presenta una serie di disegni sul " il naso nella storia" alla Satira Politica
1993-1994
Gemellaggio Australia -Italia : organizza portando i mascheroni smontati dei carri , dati dal Comitato Carnevale a Freementle li assembla, li modifica, ne fa nuovi, in diversi piccoli carri e porta il Carnevale di Viareggio e d' Italia gemellandosi con la citta' di Freementle in Australia. Con grande risonanza nazionale per quel paese dove questa manifestazione non esisteva.
1995-1997
In questo periodo dipinge, imposta gli scritti di alcuni libri : "la new bibbia della follia", e tre volumi sulla "storia della civilta' del sorriso". Per la Chiesa del Cimitero Comunale restaura il frontone rappresentante il "Cristo Redentore" e sul frontone dell' Ossario sempre del Cimitero restaura il "Cristo con le tavole delle leggi".

1998-1999
Restaura la fontana " Le 4 Stagioni" che lui stesso aveva fatto nel 1963 .
2000
Inaugura a Viareggio la personale estiva alla Saletta Hotel Excelsior , presenzia alla Saletta del Principino col Club Alpino Italiano le sue Art grafiche delle Apuane.
2001-2008
Beppe Domenici attento al sociale a Viareggio dona un quadro alla Misericordia e uno alla Croce Verde.
Nella sua vita non ha mai trascurato la pittura diventando una testimonianza dei suoi viaggi, studi,esperienze,sperimentazioni artistiche, trasformandola in molteplici sensazioni che hanno forgiato col suo stato d' animo e l' evolversi dello stile. Ha approfondito gli studi sul Humour come filo conduttore che lega i primordi dell' umanità sino ad oggi e sulla Sintesi storica del Teatro e Origini delle Maschere Italiane finendo i libri .
Dona nel 2005 alla citta' di Viareggio, al Museo della Marineria, due quadri e delle navicelle di ceramica , mantenendo esposti nello stesso n° 8 quadri raffiguranti il tema del mare sino al 2008.
Nel 2007 scrive " Orizzonti perduti"( stralci di ricordi di vita ,di amicizie ,di episodi vissuti da partigiano)
Partecipa alla collettiva di Primavera e Pasqua2008 alla Galleria Europa di Lido di Camaiore.
Dona al museo del carnevale due bozzetti di carri inediti, dona al ANPI di Pietrasanta un quadro raffigurante i suoi compagni partigiani e un altro quadro raffigurante l' azione di Forno al ANPI di Massa.

Beppe Domenici ci ha lasciato il 13 Maggio 2008 nella sua Viareggio.

 

Di lui si sono interessati e hanno scritto critici come Dino Villani, L. Servolini, G.Traversi, Marcucci, R.Fini, T. Paloscia, G. Del Freo, A. Bongi, R. Battaglia, G. Angelici.
Pubblicazioni e quotazioni gia' su Comanducci, Bolaffi, Il Miliardo, Idaf73, Quadrato, Eco della Critica, Globarte, il Centauro, e importanti riviste internazionali.

 

Le sue opere sono su www.beppedomenici.com
Il suo studio e' visitabile su appuntamento _3938584904