Claudia Amari
Opere di scultura
inaugurazione:18 luglio 2009 - h 18.30
esposizione: dal 18 luglio al 30 agosto 2009
luogo: Giardino del Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta
orario: 18.30-20.00/21.00-24.00; lunedi chiuso
ingresso libero
Comunicato stampa
Si inaugura domani - sabato 18 luglio, alle ore 18.30, la suggestiva scultura di Claudia Amari, intitolata "Erinni" , nel giardino del chiostro di Sant'Agostino. Un'opera molto complessa, realizzata tra il 2004 ed il 2008, in bronzo e vetro. Di grandi dimensioni, la scultura resterà esposta sino al 30 agosto e potrà essere ammirata da martedì a domenica, nell'orario 18,30 - 20,00 e 21,00 - 24,00, ingresso libero.
"Attraverso suggestioni drammatiche - spiega l'artista ligure che da qualche anno vive e lavora a Pietrasanta - le Erinni evocano l'ambiguità inesorabile dell'esistenza e della duplicità per cui le parti si invertono e ciascuna può passare liberamente da un ruolo all'altro in un alternarsi tra bene e male, innocenza e crimine, premio e castig
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Presentazione
Sentite voi .
Enorme è l'influenza
di Erinni sovrane presso gli irnmortali
e gli dei dell'abisso. Nel mondo umano
esse destinano tutto, con chiara esattezza.
Assegnano a uno canti di gioia,
a un altro una vita
opaca di pianto.
Eschilo - Orestea ~ Le Eumenidi
Ecco il senso di queste figure simboliche di donne, e non a caso donne, che ordinano. separano,
castigano e perdonano con la sapienza dei Grecii e il fascino del mito.
Esse sono il simbolo del male e della punizione, della tortura, del senso di colpa e allo stesso tempo
del bene e del ristabilimento dell'equilibrio.
Esse incarnano concetti che per loro natura sono essenziali, semplici e significanti, arrivano diretti
all'intelletto e al cuore, non hanno nessun vincolo di tempo, non hanno età.
Sono il Male ed il Bene.
Le tre sorelle infernali ballano da sempre e freneticamente con la ragione e il sentimento, perché
esse conoscono il confine tra ciò che è buono e ciò che non lo è, sanno perseguitare il colpevole ma
conoscono anche la quiete del perdono.
Nella mia immaginazione creativa le Erinni incarnano esse stesse il concetto di "metamorfosi"
laddove si trasformano da esseri divini di una certa natura in altri di natura opposta, da malevola a
benevola. nel momento catartico del cambian1ento tra le due opposte spinte, nel passaggio dall'uno
all'altro dei due stati spirituali.
Attraverso suggestioni drammatiche, esse evocano l'ambiguità inesorabile dell'esistenza e della
duplicità per cui le partii si invertono ciascuna può passare liberamente da un ruolo all'altro in un
alternarsi tra bene e male, innocenza e crimine, premio e castigo.
Ecco allora che le Erinni descrivono con i loro corpi un movimento circolare, ascendente e
centrifugo. in maniera tale che la loro forza "cacciatrice" possa espandersi e moltiplicarsi
tutt'attorno, in fuga lungo rigorose linee geometriche. Esse gridano la consapevolezza del male
avvenuto e in un' incalzante ed impetuosa rincorsa istigano nel reo il senso di colpa e fomentano la
follia, susseguendosi l'una dopo l'altra in un cerchio il cui epicentro è il castigo. Poi si placano esse
stesse e il loro diventa un ritmo calmo composto da ampi gesti, tanto corali e protettivi da suscitare
la "pietas", irradiare la forza dell'equilibrio e raggiungere il culmine della composizione verso l'alto,
il bene, il limbo sognato che diventa promessa di ordine ed equità.
Io desidero che le mie Erinni riescano ad essere così luminose da evocare a noi tutti il patto di pace
come promessa per il futuro.
Questa promessa è il messaggio che voglio affidare alla mia opera
Dal punto di vista strutturale le tre donne, seguendo il mio concetto di movimento, appaiono come
sei figure, perché vengono a scomporsi in un moto che ne sdoppia la natura fisica e di conseguenza
quella simbolica, enfatizzando il passaggio dall'una all'altra nella metamorfosi che esse stesse
stanno subendo. Eseguendo questa opera in bronzo non avevo a mia disposizione la trasparenza
morbida e translucida del marmo, sapiente evocatrice di dinamismo spirituale ed emozionale, non
potevo "scolpire la luce" come posso farlo con uno scalpello sulla pietra, assottigliando la fino a
spessori minimi, e ho così pensato di utilizzare il vetro.
L'aria è diventata vetro.
E vetro sono diventate alcune parti strutturali dell'opera: un seno e la fronte di Aletto, per
dimostrare come l'intelletto e il cuore possano contemplare una consapevole teoria del bene;
entrambi i seni e l'abito di Megera per sottolineare le forme lucenti della bellezza quando la luce e
l'aria giocano tra i volumi; le "vele" per disegnare la sintesi dei gesti nelle geometrie delle scie
generate dal movimento e dal conseguente spostamento dell'aria.
Ho affidato al vetro la composizione e la scomposizione della luce che, libera finalmente di filtrare
incontrastata attraverso la materia, come da un albero frondoso, giocherà per sempre con le ombre e
con i riflessi, e semplicemente seguendo il suo ciclo solare, da est a ovest. dall'alba al tramonto, con
il sole o il grigio delle nuvole, saprà donare eloquenza alla voce delle mie Erinni.
Critica
Biografia
Claudia Amari nasce a Millesimo (Savona).
Dopo la maturità artistica (1974) frequenta i corsi di figura, nudo e modellatura nella milanese Accademia di Belle Arti di Brera; consegue poi, nel 1983, il diploma di laurea in Lettere Moderne, presso l'Università Statale di Milano.
Nel contempo, tra il 1975 il 1982, compie il suo apprendistato in laboratori artigianali specializzati nella lavorazione del marmo, a Pietrasanta e Carrara.
Nei primi anni ottanta sue opere vengono esposte presso la Locus Gallery di Londra, mentre dà inizio a uno studio sul movimento, sulla luce e le loro applicazioni nella scultura in marmo, che sfocierà, dieci anni dopo, nel 1992 in un rapporto di collaborazione, durato alcuni mesi, con il Centro di Cinematografia Scientifica del Politecnico di Milano.
Oltre ad alcuni viaggi compiuti in aree mediterranee, sue terre d'elezione, avvierà, nel 1990, un rapporto continuato di collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo milanese, un ambito lavorativo sino ad allora rigorosamente maschile, per il rifacimento integrale di statue in marmo.
Nel settembre del 1999 espone alla Miniaci art Gallery, in Via Brera a Milano e, nell'ottobre dello stesso anno, al Four Season Hotel di Milano.
Nel dicembre del 1999 pubblica il suo libro "Claudia Amari - Epifania senza ombre - Sculture e riflessioni" edito dalla casa editrice Skira.
Sue opere si trovano in collezioni private, italiane e straniere e sono realizzate su commissione. Il libro e il video, esplicativo della sua arte, si possono trovare al National Museum of Woman in the Arts di Washington D.C.
Claudia Amari vive e lavora a Pietrasanta.
Claudia Amari was born in Millesimo (Savona).
After completing art school (1974) she attended stages on ''Figures'', 'Nudes" and "Modelling" at the Accademia Belle Arti of Brera, Milan and subsequently graduated in Modern Literature at the Università Statale of Milan (1983).
Between 1975 and 1982, she also specialised in the sculpture of marble, servine her "apprenticeship" whit master craftsmen of Pietrasanta and Carrara in Tuscany.
In the early eighties, the Locus Gallery in London hosted her works, and it was in those years that she started studying movement and light shadow, and their application to marble sculpture. Ten years later, in 1992, these studies led to a collaboration over a period of months with the Centro di Cinematografia Scientifica at the Politecnico of Milan, where she perfected her research on movement.
In addition to travelling around her beloved Mediterranean, she has been collaborating since 1990 with the Veneranda Fabbrica del Duomo in Milan on the restoration and reconstruction of marble statues from the Duomo of Milan, which until then had been an exclusive/y male work environment.
In September 1999 she esponed her works at the Miniaci Art Gallery, in the art-quarter of Brera, Milan, and in October of the same year presented some of her works at the Four Season Hotel, Milan.
In December 1999, she published her book "Claudia Amari - Epiphany without shadow - Sculptures and meditations", with Skira Publishing House.
Many of her works form part of Italian and foreign private collections. Her works are realized on order.
Her book and video on her art kept at the National Museum f Women in the Arts, Washington D.C.
Claudia Amari live and work in Pietrasanta.