Margot Homan, MOG, Shelley Robzen, de L'Isle Whittier
Mostra di scultura e fotografie a cura di Chiara Celli e Valentina Fogher
inaugurazione: 14 febbraio 2009 - h 16.30
esposizione: dal 14 febbraio al 15 marzo 2009
luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta
orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso
ingresso libero
Comunicato stampa
L'arte nello sguardo e nella sensibilità femminile. Quattro scultrici internazionali si raccontano, tra esperienze di vita e percorsi creativi, in un comune progetto espositivo.
Si tratta di Margot Homan, Morgana, Shelley Robzen e Zoe de L'Isle Whittier.
DonnaScultura, alla sua VII edizione, è un'iniziativa degli Assessorati alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Pietrasanta. Un'indagine sulla scultura femminile, a cura di Valentina Fogher e Chiara Celli.
DonnaScultura è la storia di quattro scultrici che hanno stabilito a Pietrasanta il centro della loro creatività. Quattro donne di diversa provenienza. La sacralità e la riservatezza dei loro mondi, il loro universo di pensiero e di emozioni si rivelano al pubblico consentendo di leggere l'opera da un privilegiato punto di osservazione, di partecipare, fase dopo fase, al processo creativo da cui nasce la loro scultura. Saranno Margot Homan (Olanda, Oss 1950), Morgana Orsetta Ghini (Italia, Roma 1978), Shelley Robzen (USA, Wilkes-Barre 1952), Zoe de L'Isle Whittier (Francia, Vaucluse 1959), ad aprire il loro privato, a far conoscere i rispettivi linguaggi espressivi. Ciascuna ha privilegiato una tecnica, un tema, forme e materia. La mostra, attraverso le opere esposte, oltre quaranta, consentirà di ripercorrerne il cammino artistico. In particolare sarà illustrata con fotografie, disegni e bozzetti, la genesi di una scultura che ciascuna considera particolarmente significativa nel proprio percorso creativo.
Dalla lontana Pennsylvania Shelley Robzen è giunta in Versilia nel 1974 per apprendere le tecniche di lavorazione del marmo. Lunghi soggiorni per creare opere in cui dà forma ai suoi pensieri con una scultura essenziale, diretta, ricca di fascino e mistero. Forme astratte, vivaci geometrie e forme naturali. Più recente è invece l'incontro tra Margot Homan e Pietrasanta in cui trascorre intensi periodi di lavoro presso laboratori e fonderie locali. Forme classiche, di fascino epico, linee morbide e sinuose. Nei marmi e nei bronzi Homan trasferisce lievi sussurri, palpiti d'animo, attese e assoluti silenzi che narrano di profonde emozioni chiuse nell'io più profondo. Al tema della femminilità Morgana dedica tutta la sua forza creativa con un approccio lucido e senza equivoci, una manualità energica e appassionata che la porta a scegliere nel suo studio di Pietrasanta i blocchi di marmo con la "madre cava" che altri artisti sono soliti scartare. Anche per Zoe de L'Isle Whittier la natura è una fonte inesauribile di espressione. Le sue forme disegnano lo spazio in un originale gioco di sguardi e di interpretazioni. Un nuovo ordine rivelato dalla mente dell'artista.
Mostra: Donna Scultura, VII edizione
Artisti: Margot Homan, Morgana, Shelley Robzen, Zoe de L'Isle Whittier
Date esposizione: 14 febbraio - 15 marzo 2009
Luogo: Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (LU)
Orario apertura: 16,00-19,00 / lunedì chiuso
Ingresso: libero
Alessia Lupoli - Ufficio Stampa
Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795381; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it
Presentazione
Le protagoniste di DonnaScultura, approdata alla sua settima edizione senza crisi cabalistiche - Margot Homan, MOG, Shelley Robzen e Zoé de L'Isle Whittier - mantengono la tradizione di questa mostra annuale, muovendosi sempre tra espressioni figurative e astratte, definendone però in questo caso più nettamente i confini. Il figurativismo riprende palesemente l'impianto della tradizione classica, giocando anzi sui dettagli, che a loro volta ne esaltano l'aspetto. L'astrattismo, invece, pur traendo spunto da elementi concreti, si manifesta libero e spontaneo, quasi aereo.
Ognuna delle artiste, ritagliandosi una fascia idonea all'interno della Chiesa di Sant'Agostino, si esprime nella propria lingua madre, che non è l'idioma del proprio Paese ma il linguaggio universale dell'arte (e della scultura in particolare) che a prescindere dalle due categorie generiche sopra accennate, è quanto mai personale e soggettivo. D'altro canto è proprio questa la magia dell'arte: quell'unicità che la rende accessibile a tutti e a tutti i livelli.
E Pietrasanta rimane sullo sfondo, come crogiuolo di tecniche e di culture differenti, che amalgama, distingue, esalta e unisce: un luogo di lavoro aperto ad ogni esigenza e materiale, dalla tradizione al futuro, con il supporto dei sapienti artigiani e l'intuizione sempre nuova di artiste dedite con passione al proprio lavoro, la scultura.
Pietrasanta, febbraio 2009
L'ASSESSORATO ALLA CULTURA
Un universo di emozioni tradotto in scultura
"La scultura è arte maschia, tanto è vero che di scultrici nessuna o quasi se ne conosce nel passato, e poche ancora oggi..." così riporta un diffuso quotidiano nel 1939. Eppure è sufficiente una rassegna, anche sommaria, per rendersi conto che si tratta di un pregiudizio: la scultura ben conosce da tempo la mano femminile, basti pensare alle biennali di Venezia o alle quadriennali di Roma di quello stesso periodo con numerose artiste partecipanti, più o meno note. E' evidente che una strada lunga e faticosa sia stata percorsa dalle donne prima di poter affermare la propria ferma identità di scultrici. Una conquista tutto sommato recente, che ha consentito di conoscere un vasto capitolo di creatività, tutta al femminile.
Un universo di emozioni tradotto in scultura. Esperienze di donna, moglie e madre, divenute fonte d'ispirazione di opere, tra infinite suggestioni e profondi significati. In questo contesto ben si inserisce DonnaScultura, ovvero la storia di quattro scultrici che da molti anni lavorano a Pietrasanta. Quattro donne di diversa provenienza. La sacralità e la riservatezza dei loro mondi, il loro cosmo di pensiero e di sentimento si rivelano al pubblico consentendo di leggere l'opera da un privilegiato punto di osservazione, di partecipare, fase dopo fase, al processo creativo da cui nasce la loro scultura.
E' dunque con particolare piacere che sono lieta di sostenere questa rassegna, giunta ormai alla sua VII edizione. DonnaScultura è una ricca vetrina sulla creatività della donna. Un'iniziativa all'insegna della promozione dell'arte coniugata con i principi della non discriminazione e delle pari opportunità. A tal proposito abbiamo aderito anche quest'anno all'evento "La donna nell'arte", promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Domenica 8 marzo offriremo visite guidate gratuite per conoscere più da vicino la personalità di Margot Homan, Morgana, Shelley Robzen e Zoe de L'Isle Whittier: quattro artiste internazionali, quattro donne scultrici.
L'Assessore alle Pari Opportunità
Paola Brizzolari
Critica
Il consueto appuntamento con Donna Scultura, giunto alla settima edizione, aggiunge un tassello alla mappa della creatività al femminile nell'area apuo versiliese.
Sono numerose e brave le donne che realizzano sculture nei laboratori e nelle fonderie di Pietrasanta; la loro attività artistica non sorprende nessuno, ma nel passato la scultura è stata una disciplina prettamente maschile. Oggi, per tutti noi, l'arte è il luogo della libertà maschile e femminile e iniziative come questa, vogliono valorizzare la metà di essa, rimasta invisibile per secoli.
Un'immersione totale nel proprio lavoro accomuna le quattro scultrici di questa rassegna. All'attento e profondo studio delle tematiche che esse affrontano, si affianca lo svilupparsi di situazioni poetiche o paradossali da cui le artiste prendono spunto. Alla ricerca continua di soluzioni per dare forma e materia alle loro idee, si accompagna la duttilità di sperimentare diversi materiali e soluzioni tecniche. Dopo un apprendistato comune al marmo, hanno usato per le loro opere il bronzo o altri materiali creando opere che suscitano curiosità, pongono domande, creano linguaggi differenti, leggono l'umanità in chiave mitica o prendono spunto dalla perfezione della natura.
Queste artiste ci hanno raccontato la storia di una loro opera che ora si trova nel mondo e la memoria di questo processo creativo e tecnico, rimarrà alla comunità di Pietrasanta nel bozzetto che le scultrici doneranno al Museo. Grande profondità, passione, pazienza e professionalità, esaltano l'unicità di questo opere in cui le scultrici hanno plasmato il proprio messaggio.
Margot Homan ha dedicato una scultura all'estasi dionisiaca. Ha studiato e assimilato i molteplici significati che questa figura rappresenta ed ha cercato di trasporli nella materia. Il corpo di Dioniso si regge su una sola gamba, in equilibrio precario, a rappresentare il duplice significato di "stare fuori da se stessi", ma anche di "non perdere l'equilibrio". Nel suo viso si legge la malinconia di desideri incompatibili, l'abbandonarsi e il controllarsi, il corpo e l'anima. Inoltre Dioniso è rappresentato con delle corna, simbolo della forza primigenia e della forza divina. Questo progetto è nata dalla sua ispirazione ed è stato tradotto in bronzo in piccole dimensioni; successivamente è stata venduta ad un collezionista olandese, di nome Dioniso, che le ha commissionato altri due esemplari di grandi dimensioni. I bronzi li ha fusi tutti alla fonderia Mariani seguendo tutte le fasi di esecuzione, in particolare la cera e la cesellatura. Per Margot il dettaglio è fondamentale, perché in esso si legge la bellezza della scultura
Mog (Morgana Orsetta Ghini) con la scultura Nascita, realizzata in marmo rosa Portogallo, vuole rappresentare il passaggio alla vita. La forma organica, morbida e sinuosa, rappresenta la sacralità della nascita e viene bloccata nella pietra di per sé eterna, e nel colore dal marmo, rosa come la carne. Il progetto è nato su commissione delle Donne Industriali e del Rotari di Montecchio e la scultura è stata collocata nel nuovo reparto di ginecologia dell'ospedale Franchini di Montecchio Emilia. L'opera è stata realizzata da Mog nel laboratorio Giorgio Angeli di Querceta ed è stata preceduto dall'esecuzione di un piccolo bozzetto in creta. La scultura è installata su una base di acciaio lucido per creare un gioco di riflessi. L'opera riflettendosi diventa doppia, infinita, senza tempo e l'artista desidera che le persone specchiandosi nella base possano entrare per un momento a far parte dell'opera stessa.
Shelley Robzen ha dedicato una serie di sculture al tema del volo. La sua ispirazione è nata in Maryland, dall'osservazione quotidiana di aironi e falchi che librandosi nell'aria scendevano planando sui laghi. L'artista vedeva in loro la natura libera, ma soprattutto l'espressione della libertà attraverso il volo. Così ha cercato di esprimere nella creta e nell'armonia delle linee il suo pensiero ed il suo spirito. La serie dei Voli è giunta al n° 8: Shelley ci mostra il Volo n° 7, perché il tema è già sviluppato e maturo. In questo caso, ha realizzato prima di tutto uno schizzo, poi la creta ed il gesso. Quindi ha scolpito un marmo delle stesse dimensioni del bozzetto e successivamente un marmo più grande; entrambe le opere le ha realizzate Shelley presso il laboratorio Antognazzi. Dopodiché ha fuso un bronzo alla fonderia Mariani. Questa di solito è la successione in cui lavora, perché il marmo valorizza la trasparenza delle sue forme ed il bronzo evidenzia le linee ed i riflessi della luce nella scultura. Queste opere sono state vendute a dei collezionisti privati.
L'opera di Zoè de L'Isle Whittier è nata dall'idea di modellare delle ninfee e di associarci un pesce di acqua dolce. Così l'artista è andata al mercato di Parigi a cercare un modello, cioè una carpa... viva! "Fishi" è stato ospite nella vasca da bagno dell'artista per tre mesi, durante i quali la scultrice ha studiato i suoi movimenti e comportamenti, ha fatto molti schizzi ed ha modellato un bozzetto di gesso. Nel gesso ha modellato le foglie di ninfea, il pesce e la base, ma non era ancora soddisfatta della soluzione tecnica che le consentisse di esprimere al meglio la sua idea di leggerezza che poi ha trovato nel lavorare la cera. Ha così aggiunto degli elementi, come il serpente che ha collegato il tutto, la libellula e le farfalle. Dall'idea alla traduzione in opera sono passati dieci anni, un periodo di lento perfezionamento. A questo punto ha fuso l'opera alla fonderia Jackson-Mariani. Poi ha esposto l'opera a Parigi ed in Inghilterra alla Galleria Courcoux di Stockbridge e qui un'eccentrica collezionista inglese l'ha acquistata. I fotografi francesi Despatin e Gobeli hanno pubblicato un'immagine di Zoè e della carpa, nella vasca da bagno, titolandola ironicamente "L'artista e il suo modello".
Chiara Celli
La VII edizione di DonnaScultura quest'anno si presenta particolarmente interessante, soprattutto forse per i temi che affronta e le personalità che presenta. Le quattro artiste, Margot Homan, MOG (Morgana Orsetta Ghini), Shelley Robzen e Zoé de L'Isle Whittier, hanno caratteri decisamente determinati e orientati al dettaglio. Le loro opere, i loro racconti, la presentazione delle loro storie e la cura dei materiali rivelano una meticolosità senza precedenti, quasi maniacale. Divertente è stato farle incontrare per quest‘occasione, pur non conoscendo prima questo aspetto della loro persona, rivelatore comunque di un lungo percorso artistico compiuto, vissuto e ragionato.
Nelle loro opere s'intravvede il fil rouge della loro femminilità, per la delicatezza e appropriatezza con cui affrontano le loro tematiche, non lasciando nulla di incompiuto o suggerito, ma anzi espressione di un lungo lavoro di ricerca interiore, prima di sfociare in un messaggio diretto. All'interno dei loro lavori si percepisce un accurato lavoro di sintesi mentale più che materiale. Le sculture non sono solo il risultato di un concetto estetico, ma di un elaborato ragionamento, che via via si dipana, chiarendosi nel percorso del loro svolgimento artistico. La materia usata, che viene di volta in volta scelta minuziosamente, viene lavorata in modo misurato e coscienzioso, gratificando e allo stesso tempo facendo ammattire le artiste, verso una quasi insperata soluzione finale.
Le figure senza tempo e senza età di Margot Homan, olandese, eterne nella loro sospensione ideale divina e ultraterrena, sono personificazioni di messaggi universali sopravvissuti nei secoli. Divinità greche si alternano a figure mitologiche, catturando in sé il momento in fieri della trasformazione del pensiero in atto, sublimandolo tuttavia in un qualcosa di imprescindibile, racchiuso e protetto nel marmo e nel bronzo di sculture intoccabili. Quasi di canoviana memoria, Margot ha combattuto nella sua carriera per far rivivere il figurativo classico, contro le mode e le nuove correnti del momento, riportando in auge quella femminilità e mascolinità dei corpi così esaltata nella statuaria antica.
Di diversa inclinazione è il linguaggio di MOG, italiana, che prendendo spunto da un particolare anatomico femminile, la vagina, anch'esso universale e senza tempo, si sbizzarisce modulando forme e materiali dai più svariati, come il marmo, bronzo, vetroresina, stoffe, gioielli, e varie tecniche miste. Se il tema può sembrare ludico, il messaggio è in realtà serio, perché fonte primaria di vita ed in quanto tale da proteggere da violenze e oltraggi indiscriminati. D'altronde, nonostante la chiara ispirazione dichiarata dall'artista stessa, se lo spettatore non fosse a conoscenza del messaggio implicito nell'opera, i lavori di MOG sembrerebbero delle sculture astratte quanto mai originali, coerenti per stile e manifattura.
Linee sinuose racchiudono volumi compatti in marmo e in bronzo: sono quelle delle opere di Shelley Robzen, americana. Le sue sculture, che appaiono inizialmente figlie del più puro e rigoroso astrattismo, sono tutte invece riconducibili a realtà figurative concrete, come per esempio le onde marine, i paesaggi, le montagne, gli uccelli. Shelley riesce con maestria a rivelarne solamente l'essenza, lo spirito incontaminato racchiuso nel mondo naturale, trasmettendolo con efficacia in una poetica originale e quanto mai personale. Lavorando con la materia, ma specialmente con le proprie emozioni, l'artista traspone le sensazioni nella scultura, riuscendo ad infondervi i propri profondi sentimenti.
Zoé de L'Isle Whittier, francese, riesce a conciliare sia l'astratto che il figurativo. E se sembra prediligere il primo per le sculture all'aperto monumentali o comunque di maggiore spessore, sempre in materiali locali, si concentra invece sul particolare per le sculture di minore dimensione, perlopiù figurative, sia in bronzo che in marmo. Protagonisti sono piccoli animali che s'intersecano o giocano nel fogliame di piante e arbusti o grandi fiori e frutta, in procinto di sbocciare o maturare. È lo specchio delicato di un amorevole mondo quotidiano, che ci vive accanto senza pretese e che Zoé mette in evidenza, esaltandone la naturalezza e fermandone l'attimo in cui l'azione si sta per compiere.
Rimangono ad ogni modo per tutte quell'abilità e quella sensibilità che solo l'esperienza della mano educata dal cuore e dalla mente può portare ai risultati agognati. E questo in verità non è né femminile né maschile (o forse entrambi?), ma invece peculiare di quell'artista che sia degno di chiamarsi tale, che con umiltà e pazienza persegue l'arduo compito di esplicitare un messaggio sensibile attraverso una scultura.
Valentina Fogher
Biografia
Margot Homan
nasce a Oss, Olanda, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Tilburg. Dopo aver insegnato materie artistiche per alcuni anni al Collegio Markendaal per Studi Sociali a Breda, dal 1985 decide di dedicarsi completamente alla sua carriera, sviluppando un proprio stile figurativo.
Viene a Pietrasanta dal 1986, dove ora vive e lavora, alternandosi al proprio studio di Tilburg in Olanda.
Incomincia ad esporre nel 1985 presso la Galerie Hüstege di 's-Hertogenosch e presenta una prima personale presso la Katholieke Universiteit Brabant di Tilburg nel 1986. Da allora numerose sono le sue presenze negli anni in mostre sia collettive che personali, soprattutto in Olanda e Italia: Galerie Cheiron, Vught (1987); Galerie Aelbrecht, Rotterdam (1987); Galerie Lieve Hemel, Amsterdam (1987-1997); Jan Cunen Museum, Oss (1987; 1989; 1990); Galerie 't Weefhuis, Nuenen (1988; 1989); Galerie '88 Berlagebeurs, Amsterdam (1988) Pan RAI, Amsterdam (1988; 1990-1994; 1997; 1998; 2000-2002; 2004-2008); Plaswijckpark, Rotterdam (1988); Galerie Aelbrecht, Rotterdam (1988); The European Fine Art Fair, Maastricht (1989-1994; 1998-2007); Tokyo Art Expo, Tokyo (1990); Brabant Art, Tilburg (1990); Zollavenlaan, Tilburg (1992); Arte senza frontiere, Livorno (1992); Testimonianze di pace, Palazzo Lanfranchi, Pisa (1992); Museo di scultura, Fregene (1992; 2002); Museum Het Markiezenhof, Bergen op Zoom (1993; 2003); Résidence, Wassenaar (1993); Stichting Contema, Tilburg (1994); Galerie Liehrman, Luik, Belgio (1994); Expo Beeldenstorm in Kloostertuin, Veghel (1994); Kunst RAI, Amsterdam (1994; 1995; 1999); Galerie, Bonnard, Nuenen (1995-1997; 1999-2001; 20x20 Twintig jaar Bonnard, 2004 e personale; 2006); Galerie Tempera, Bruxelles, Belgio (1995; 1996); Galerie Argo, Knokke, Belgio (1995); Galerie Interbook, Schiedam (1996); Galerie De Twee Pauwen, L'Aja (1996-2004; personale, 2005; 2006; De Italiaanse Route, 2007; 2008); The Legacy Lives: American Renaissance for the 21st Century, Lever House Gallery, New York (1996) e Hillsdale College, Hillsdale (1997); Galerie Varnier, Parigi (1996; 1997); Line Art, Gent, Belgio (1996; 1997); Galerie Mark Peet Visser, Heusden (1997; 1998; 2000; 2002; 2004; personale, 2005; personale, 2007; 2008); Studio 2000 Art Gallery, Amsterdam (1997-2000; 2002); Autotron Art Fair, Rosmalen (1997; 2000); Tuin Museum Mesdag, L'Aja (1998); Galerie Bell'Arte, Maastricht (1999; 2005); Il volto dell'uomo, Villa Gori, Massarosa (2000); Galerie Studio 2000, Blaricum (2000; 2001; 2003-2005; 2007; 2008); Galerie Beeldenpark, Bronneger (2000); Galerie Wiek XX, Nieuweschans (2000; 2003; 2007); Boulevard des Sculptures, Kijkduin (2002; 2004); L'acqua e la vita, Castelnuovo (2002); Magnetismi delle forme. Scultori in centrale, Piombino (2003); Montaltro in Castro, Roma (2003); Drents Museum, Assen (2004; 2006); Het Gorcums Museum, Gorcum (2004); Amor marmoris, Levigliani (2005); Nederlandse Figuratieven, Panorama Museum, Bad Frankenhausen, Germania (2005); Realisme, Amsterdam (2005-2008); Holland Art Fair, L'Aja (2006); Museum Möhlman, Veen Huizen (2006); Sensibilmente Eros 2006, II Festival dell'arte, Carrara (2006); Primavera, Rotterdam (2006; 2007); San Giovanni in Persiceto, BO (2006; 2007); Landgied Zotier, Veen Huizen (2007); Artfair Den Bosch, L'Aja (2007).
Ha ricevuto diverse commissioni per spazi pubblici, tra cui: Premio "Nationale Cabaret" (1989); Mercurius, Thermonoord, Gorredijk (1991); Wingedmann, Breda (2000); Monumento a Miet Puyenbroek, Texiel Museum, Tilburg (2007); Municipio, Comune di Vianen (2008); Municipio, Comune di Amsterdam-Sud (2009).
Le sue opere sono presenti in molte collezioni pubbliche e private in Olanda e altri paesi europei, tra le quali si ricordano la I.N.G.; V. o Ende e la comunità di Amsterdam. www.margothoman.nl
MOG - Morgana Orsetta Ghini
nata nel 1978, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Roma, che conclude a Carrara nel 2001, diplomandosi con lode. Nel frattempo, grazie al progetto Erasmus trascorre un anno a Tenerife nelle Isole Canarie, dove apprende le tecniche della fusione del bronzo e della lavorazione del ferro.
Realizza le sue opere in materiali diversi, come il marmo, il ferro, il bronzo, le resine, l'acciaio, gli acquerelli e i tessuti. Dal 2004 inizia a disegnare e realizzare gioielli, che sono interpretati come piccole sculture. Nello stesso anno viene anche insignita del Premio Lorenzo il Magnifico.
MOG crea opere ed installazioni ispirate perlopiù al tema della vagina, con significato anche a sfondo sociale, come in Blessures, concepita come una scultura di grandi dimensioni in marmo accanto ad un'installazione di steli di ferro su cui sono fissati alcuni acquerelli: la vagina è mutilata e deturpata da cuciture in filo nero, che si incarnano nell'opera disegnando il profilo dell'Africa, e accennando così al dramma dell'infibulazione.
Dal 2000 presenta i suoi lavori in mostre personali: Galleria Pietro Tacca, Carrara (2001); Galleria Artomat, Pietrasanta (2003); Blessures, Spazio Vita, Milano (2004); Architetture corporee, Galleria Navona 42, Roma (2005); Equilibri, Duplex Art Gallery, Genova (2006); MOG, Roma Europa Festival, Editalia, Teatro Palladium, Roma (2007).
Nel 1999 inizia a partecipare anche a diverse mostre collettive: IV Semana Cultural, Tenerife, Canarie (1999); Forme dal mondo, Villa Gori, Stiava, LU e Chiesa del Suffragio, Carrara (2000); Mostra della pietra lavorata, Castel San Niccolò, Arezzo (2000); Torano Notte e Giorno, Carrara (2001); In fieri, Biennale dell'Accademia di Belle Arti, Carrara (2001); Motoperpetuo, Rocca Sanvitale Fontanellato, Parma (2001); Sculture di Carrara in banca, Monte dei Paschi di Siena, Carrara (2001); Nuove proposte, Galleria Contini, Cortina d'Ampezzo (2001); Galleria Artomat, Pietrasanta (2002); Ars et eros, Torano, Carrara (2002); Palma de Mallorca, Spagna (2002); Scarpe d'artista, Galleria c'Arte di identità, Pietrasanta (2002); Informagiovani, Pietrasanta (2002); IV Biennale Internazionale d'arte contemporanea, Fortezza da Basso, Firenze (2003); With love 3, Openspace, Palazzo dell'Arengario, Milano (2004); Riparte, International Hotel Art Fair, Roma e Fiera internazionale d'arte contemporanea, Starhotel President, Genova (2004; 2005); Kiss 4 Africa, Cultural-in, Milano (2005); Milano-Africa, Fabbrica del Vapore, Milano (2005); Arte Padova (2005); Le figlie del vasaio, sculture monumentali nel Parco del Magliano, Marina di Massa (2005); Amor marmoris, Levigliani, Lucca (2005); Varco d'amore, La Scuderia, Bologna (2005); Arte Genova (2006; 2008); Miart, Milano (2006; 2007; 2008); Arte Parma, (2006); Dissonanze, Arena Civica, Milano (2006); 40 artisti, Castello di Sartirana, Pavia (2006); Controevento, Castelnuovo Monti, RE (2006); Marmo d'opera, Palazzo Mediceo, Seravezza (2006); L'alchimia dei 4 elementi, San Giovanni in Persiceto, BO (2006); Oltre Lilith, Scuderie Aldobrandini, Frascati (2006); L'altro sguardo, Commenda di Prè, GE (2006); 1, 2, 3 Stella, Galleria Duplex, Genova (2006); Galleria Contini, Cortina D'Ampezzo (2007); Sculture da indossare, FuoriSalone, Felisi, Milano (2007); 13x17, Padiglioneitalia, Berengo studio, Murano, VE (2007); Acqua, Palazzo Ducale, Pavullo nel Frignano, MO (2007); Temporaneo, Galleria Artomat, Pietrasanta (2007); Festival delle Lettere, Teatro dal Verme, Milano (2007); Solo Donne, Torano, Carrara (2008); Arte Fiera, Galleria Contini, Bologna (2009).
Ha preso parte inoltre ad alcuni simposi internazionali di scultura, tra cui: 25¡ Cantiere internazionale d'arte Montepulciano, SI (2000); Extempore2000, Suvereto, LI (2000); Città di Girifalco, Calabria (2001); Reana del Rojale, Udine (2001); Siema, Palma de Mallorca, Spagna (2002); Dynamic Stone, Marmotec, Carrara (2004).
I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.
L'artista lavora tra Pietrasanta, dove ha un proprio studio, lo Studio Angeli di Querceta e Milano.
www.mog-art.com
Shelley Robzen
Nel 1974 consegue il Bachelor of Arts pressso la Syracuse University College of Visual and Performing Arts.
Inizia ad esporre nel 1976 partecipando ad una collettiva presso la Wolfe Street Gallery di Alexandria in Virginia, e presentando una personale alla Goldman Fine Arts Gallery a Rockville nel Maryland. A questa sono seguite diverse altre moste personali, tra cui: Plum Gallery, Kensington, MD (1980; 1982; 1983); Omaggio ai Maestri Artigiani, Palazzo Ducale, Lucca, e Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta (1988); The MacDonald Art Gallery, College Misericordia, Dallas, PA (1990); Laura Craig Galleries, Scranton, PA (1992); Bentley Gallery, Scottsdale, AZ (1994); Massoni-Sommer Gallery, Chestertown, MD (1993; 1994; 1996); Arte alla Badia, Camaiore (1997); Carla Massoni Gallery, Chestertown, MD (2003; 2006).
Ha preso parte anche a numerose mostre collettive sia negli Stati Uniti che in Europa: Hallway Gallery, Georgetown, Washington D.C. (1976; 1979); Plum Gallery, Kensington, MD (1978; 1979); B.R. Kornblatt Gallery, Baltimore, MD (1979; 1980); mostra di scultura internazionale, International Sculpture Show, Pietrasanta, Bagni di Lucca (1979) e Carrara (1980); Galleria Communale d'Arte Moderna, Forte dei Marmi (1981; 1982); Grands et Jeunes d'Aujourd'hui, Grands-Palais, Parigi (1981; 1982); Scultura alla Versiliana, Marina di Pietrasanta (1982); Hooks-Epstein Gallery, Houston, TX (1982); La Donna Creativa, Pietrasanta (1984; 1987); Midtown Gallery, Washington D.C. (1985); Susan Blanchard Gallery, New York (1985; 1986); Wallace Wentworth Gallery, Washington D.C. (1986); simposio e mostra, Alessandria (1986); Massa: scultura internazionale 1986, Massa, (1986); Gallery Urban, New York (1987; 1990); Hokin Gallery, Palm Beach, FL (1989; 1990); La Subbia, Lido di Camaiore (1990); Gallery K, Washington D.C. (1990); Laura Craig Galleries, Scranton, PA (1991; 1992; 1993; 2000; 2001; 2002; 2003); Bentley-Tomlinson Gallery, Scottsdale, AZ (1991; 1992; 1993); Staempfli Gallery, New York (1991; 1992); Art Asia '94, Kwai Fung Hin Art Gallery, Hong Kong (1994); Gallery Louise Smith, Toronto (1996; 1997; 1998); Carla Massoni Gallery, Chestertown, MD (1997; 1998; 1999; 2000; 2001; 2002; 2003; 2005); Omaggio a Sem, Pietrasanta (1997); Art is Everywhere, Woodmere Art Museum, Philadelphia, PA (2001); Madelyn Jordon Fine Art, Scarsdale, NY (2003); Sculpture in the Garden, Harold Martin Botanic Garden, University of Leicester, Inghilterra (2003; 2007); Contours, Eleven Eleven Sculpture Space, Washington D.C. (2004); I segni e le forme, centro storico, Pietrasanta (2005); 20 Års Jubileumsutstilling del 2, Kulturstiftelsen Fengselet, Anfinsen Kunst as, H¿nefoss, Norvegia (2008); Making Art: Explorations in Process, Academy Art Museum, Easton, MD (2009).
Le sue opere sono presenti nelle collezioni del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta e del Delaware Art Museum a Wilmington, Delaware, oltre che in numerose collezioni private. é stata insignita del Great Commonwealth of Peace and Prosperity all'"Open Competition in Stone Sculpture" a Taipei, Taiwan (1993) e dal 1994 è membro della Royal British Society of Sculptors di Londra.
Nel 1974 arriva a Pietrasanta per apprendere le tecniche di lavorazione del marmo, dove ora vive e lavora, alternando soggiorni negli Stati Uniti.
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Zoé De L'Isle Whittier
nata nel 1952 a L'Isle sur Sorgue, in Francia, frequenta l'High School of Music and Art di New York (1965-1969), per poi proseguire gli studi, sempre nella stessa città, a The New Lincoln School. Dopodiché si dedica prima allo studio di pittura, grafica e scultura presso la Scuola di Belle Arti di Grenoble, in Francia, da dove si diploma nel 1972 e poi a quello di letteratura, psicologia e pittura al Marlboro College nel Vermont (1972-'73). Nel 1974 vive e dipinge nel suo studio di Londra, per poi passare nel 1975 a collaborare con Ipoustéguy nel suo studio vicino Parigi. Nel 1978 consegue con lode il Diploma Superiore di Arti Plastiche per la sezione di Scultura della Scuola di Belle Arti di Parigi ed espone le sue prime opere presso la Maison de la Culture a Choisy-le-Roi.
Nel 1979 apprende le tecniche di lavorazione del bronzo presso la Fonderia Tesconi di Pietrasanta, dove dal 1980 inizia a lavorare direttamente il marmo prima presso il Laboratorio Giannoni e poi allo Studio Henraux di Querceta (fino al 1984). Dal 1984 lavora presso la Fonderia Mariani di Pietrasanta.
Nel 1982 lavora per Ipoustéguy facendo la patina per un suo bronzo di 350 mq. (ora situato in Place Louis Pradel a Lione) e nel 1983, assieme all'architetto J.R. Mazaud e al pittore J.P. Turmel, disegna il progetto vincitore per un impianto di riscaldamento per Parigi. Nel 1984 il Ministero della Cultura di Francia le acquista una scultura per il Fonds National d'Art Contemporain.
Diversi sono i riconoscimenti che ha ricevuto durante la sua carriera: Premio speciale della giuria, Salon Marcel Pouvreau, Dammarie-les-Lys (1985); artista in residenza, Istituto di Francia a Napoli e Ministero della Cultura, Caserta (1985); artista in residenza, Djerassi Foundation, Woodside, California (1988); artista in residenza, Millay Colony for the Arts, New York (1990); artista in residenza, Grizedale Society, Cumbria, Inghilterra (1993, St. Bee's per il Grizedale Sculpture Trail).
Numerose sono le mostre personali e collettive in cui ha presenato i suoi lavori: Salon de Mai, Parigi (1981; 1983; 1985); Salon de Montrouge, Parigi (1981; 1983); Salon Marcel Pouvreau, Dammarie-les-Lys (1981; 1982; 1985; 1986; 1991; 1992); Galleria d'Arte Moderna, Forte dei Marmi (1981); Salon Figuration Critique, Parigi (1982); Salon du Soleil, Savigny-le-Temple (1985; 1991); Château Soubiran, Dammarie-les-Lys (1985); Peintres & Sculpteurs du XIe, Parigi (1982; 1986; 1987); Palazzo Monte dei Pegni, Marcianise (1986); Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta (1986); Genie de la Bastille, Parigi (1986); Jeune Createurs dans la Ville, Rochefort (1987); Galerie Jean Gabriel Mitterand, Parigi (1988; 1989); MAC 2000, Grand Palais, Parigi (1989; 1991); mostre personali, Parigi (1990; 1991); Les Arts de Feu, Couvent des Cordeliers, Parigi (1991); Première Classe, Salon de Mode, Hippodrome d'Auteuil, Parigi (1991); Galerie Francesco Passaniti, Parigi (1994); MAC 2000, Espace Branly-Eiffel, Parigi (1994; 1997); Galleria d'Arte Contemporanea, Pavullo, MO (1995); The Garden Gallery, Broughton, Hampshire (1995; 2007); Atkinson Gallery, Millfield School, Somerset (1997); Winchester Cathedral, Inghilterra (1999); Courcoux & Courcoux Contemporary Art, Stockbridge, Hampshire (1999); The Grange Opera Festival, Hampshire (1999); Hannah Peschar Sculpture Garden, Surrey (1999; 2001); Maltby Contemporary Art, Winchester (1999; 2002); Sausmarez Manor, Guernsey, Channel Islands (1999; 2003); The Garden Door Gallery, Londra (1999; 2007); Galleria La Subbia, Pietrasanta (1999; 2007); Canary Wharf, Londra (2000; 2001); Smelik & Stokking Galleries, L'Aja (2000; 2007); Scuderie dei Borbone, Camaiore (2002); Fondazione ARKAD, Seravezza (2002); Hualien International Stone Sculpture Festival, Taiwan (2003); MAC 2000, Espace Champerret, Parigi (2004); Galerie Colbert, Parigi (2004; 2006); Rowley Contemporary Art, Winchester (2007-2009); Miromesnil Fine Art, Parigi (2007-2009).
é stata invitata a partecipare a molti simposi di scultura internazionale in tutto il mondo, dove esegue diverse opere monumentali perlopiù in pietra locale: Norge, Larvik, Norvegia (1987); Digne-les-Bains, Francia (1989); Castello Nelson, Bronte, CT (1990); Lourmarin, Vaucluse, Francia (1991); Fanano, MO (1991); Maalot, Israele (1993); Guilin, Cina (1999); O Grove, Galizia (2001).
I suoi lavori sono collocati in diverse collezioni pubbliche e private, soprattutto in Francia ed Inghilterra, di cui specialmente nel 1992 vince la commissione pubblica del Dipartimento della Mosella, Francia, per una scultura monumentale (Pierre de Jaumont) per il confine franco-tedesco a Launstroff; nel 1994 realizza un bronzo per l'Hampshire County Council, Winchester, Hampshire (1994); nel 2000 riceve la Millenium Commission per il villaggio di Broughton, Hampshire per una scultura monumentale in pietra di Portland per Clarendon Way.
Vive e lavora tra Pietrasanta, Parigi e l' Hampshire.