Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Sonorità del silenzio

Alberto Parigi


Opere di pittura

inaugurazione: 12 gennaio 2008 - h 17.30

esposizione: dal 12 gennaio al 3 febbario 2008

luogo: Sale del Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta 

orario: 16.00-19.00; sabato e domenica 11.00-13.00/16.00-19.00 lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

La pittura di Alberto Parigi viene dal profondo, compie un intimo viaggio nell'essere, scava ed esplora nelle corde più sopite, filtra il ricordo, dà voce all'emozione anche quella più recondita. Tommaso Paloscia lo ha definito archipittore: protagonisti delle sue tele sono, infatti, vibranti paesaggi urbani, ma anche vedute marine e di campagna. Dal 12 gennaio al 3 febbraio 2008 l'artista fiorentino Alberto Parigi espone a Pietrasanta, nelle sale del chiostro di Sant'Agostino, "Sonorità del silenzio", oltre quaranta opere pittoriche della sua più recente stagione creativa.

 

Il colore domina ogni tela: le calde e morbide tinte delle terre, i vivaci azzurri del cielo e dell'acqua, attraverso larghe pennellate, danno voce ai pensieri dell'anima. Atmosfere intense, dove gli accenti di colore e la loro materialità danno corpo alla composizione, comunque sospesa in un tempo indefinito. Vedute filtrate e ricreate dall'occhio dell'artista che emanano calma e compostezza. Li unifica una luce chiara, generale, che fa emergere a poco a poco tutti gli elementi, creando partecipazione ed al tempo stesso distacco.

 

"Che cosa dipinge Parigi? - si chiede il critico Pierfrancesco Listri - Quasi sempre se stesso, ma travestito dall'occhio dell'architetto osservatore. Nei fatti, dipinge campagne, marine, acque ferme e pontili, e, più che mai, quinte di città, paesaggi urbani, con figure, ma più spesso, senza figure. Quando non incontra, ma di rado, anche, da viaggiatore, suggestioni di antiche rovine o panorami squillantemente esotici. Pochissime le nature morte, rare, ne diremo le figure".

 

"Grazie alla loro originale forza e consistenza cromatica - afferma l'assessore alla cultura Daniele Spina - le opere di Alberto Parigi introducono senz'altro un taglio diverso nel panorama artistico di Pietrasanta. Auguro all'artista di continuare a costruire con successo sempre nuove e ardite architetture di colore".

 

Mostra: Sonorità del silenzio
Artista: Alberto Parigi
Date esposizione: 12 gennaio - 3 febbraio 2008
Luogo: Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta (LU)
Orario: dal mart. al ven. ore 16-19, sab. e dom. 11-13 e 16-19;
lun. chiuso
Ingresso: libero
Inaugurazione: sabato 12 gennaio 2008, ore 17.30

 

 

Ufficio Stampa - Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it

Presentazione

Architetture di colore

Esplosioni di luce sedate da larghe pennellate puntuali dirigono lo sguardo dello spettatore verso le zone protagoniste delle tele di Alberto Parigi, dove i colori calibrati da infinite sfumature di tono costruiscono via via l'immagine di un paesaggio, di uno scenario cittadino, di un interno. Sono atmosfere intense, dove gli accenti di colore e la loro materialità danno corpo alla composizione, comunque sospesa in un tempo indefinito.

Sembrano perlopiù 'ritratti' di paesaggi, vedute filtrate e ricreate dall'occhio dell'artista, che emanano calma e compostezza, in cui rumori, scompensi, elementi di disturbo non possono entrare. Li unifica comunque una luce chiara, generale, che fa emergere gli elementi, creando allo stesso tempo un certo distacco: soggetti da osservare, da studiare, da ammirare, che intrinsecamente ricordano una fervente tradizione pittorica di inizi Novecento, basata su fondamentali scoperte e grandi innovazioni.

Grazie alla loro originale forza e consistenza cromatica, le opere di Alberto Parigi introducono senz'altro un taglio nuovo nel panorama artistico di Pietrasanta, dove vengono presentate nelle sale del Chiostro di Sant'Agostino. Auguriamo all'artista di continuare a costruire con successo sempre nuove e ardite architetture di colore. 

Pietrasanta, gennaio 2008
Assessore alla Cultura
Dott. Daniele Spina

Critica

Un eccellente pittore del silenzio

Alberto Parigi disegnava già a quattro anni, poi divenne architetto; lasciò e riprese la pittura fino a quando se ne fece artefice, come di cosa non secondaria; uomo di viaggi e di soste riflessive; educato da incontri figurativi con non secondari sodali come Gianni Vagnetti, Dario Mecatti, il collega Paolo Malchiodi; ormai affermato per molte felici mostre: la prima del 1964, più fitte dagli anni Novanta. Il resto, che conta, sta in più diffuse sue biografie di vita e d'arte. Non è molto che l'amico indimenticato Tommaso Paloscia, definì Alberto Parigi, con acuta invenzione, archipittore. Con più consunta, ma calzante, definizione lo si può definire pittore del silenzio. Di inconsapevole silenzio, perché nulla nella realtà è più sonoro delle sue città e dei suoi paesaggi urbani, e anche mare e campagna, scene della sua pittura, hanno le proprie voci. Ora il problema è questo: ogni pittore dipinge nello spazio, ma (soprattutto alcuni), dipinge anche nel tempo. E la magia di Parigi è: "talvolta fermare il tempo in una immemoriale atemporalità, talvolta togliere voce alle cose dipinte per via di una laica solennità, di una calcinata, bruna antichità di affresco". A questo risultato concorrono la mente e il pennello o, spesso nel suo caso, certe bellissime algide spatolate. Che cosa dipinge Parigi? Quasi sempre se stesso, ma travestito dall'occhio dell'architetto osservatore. Nei fatti, dipinge campagne, marine, acqueferme e pontili, e, più che mai, quinte di città, paesaggi urbani, con figure ma più spesso senza figure. Quando non incontra, ma di rado, anche, da viaggiatore, suggestioni di antiche rovine o panorami squillantemente esotici. Pochissime le nature morte, rare, ne diremo, le figure. Suggestive certe variazioni: nevicate che imbiancano le cose, marine con cieli senza sole, in ore impossibili di attesi temporali (non solo atmosferici). In certi paesaggi poi, lo spazio come ripartito o presidiato da figure uniche, alte e scure, e più di donna e con le spalle voltate, ritte in primo piano, delle quali non possiamo vedere lo sguardo ma i cui pensieri veleggiano verso tavolozze di antica suggestione espressionista. Ma la scena privilegiata di Parigi pittore sono, appunto, i paesaggi urbani, con le assiepate quinte di edifici, fra spente occhiaia di finestre. Ora costipate muraglie, di un bruno antico e insieme gassosamente modernissimo, ora alti sipari di pareti, nell'un caso e nell'altro pittoricamente incoronate dal cromismo denso dei suoi toni scuri e sulfurei o da grigiori rotti da lampi di biacca, chiarità improvvise che danno al cromatismo di Parigi un armonico senso di sinfonia. Con coerente libertà, Parigi sa poi passare, sulla tela, a dipingere spazi liberi di marine o arenili, luci smagate di silenziosi pontili, oppure paesaggi (maremmani?) di acque su cui sospese stanno oscillanti "bilance" le cui reti finalmente fanno approdare questo pittore delle geometrie lineari, alla pacificata dolcezza delle curve ondulanti. E in queste diverse declinazioni del dipingere, Parigi resta sempre un pittore del silenzio. Grande rappresentatore, s'è dunque detto, della scena urbana. Ma senza sovrapposti messaggi di patetismo ecologico, senza fregole ambientaliste. Queste città sembrano deserte, non auto che ne traversano le vie, non luci di caffè notturni, non passanti. Ricordano semmai gli ulcerati muri fiorentini di un certo Rosai, ma in Parigi non esistono giocatori di toppa e neppure impressionistici bevitori di assenzio. Nel teatro urbano di Parigi non vi sono attori a recitare nessun dramma né aneddotico né psicologico. Semmai, osservando queste tele, che avviano a sbrecciamenti allusivi, o a stanchi sbriciolii di moderne rovine, tornano a mente versi montaliani: "Come tutta la vita e il suo travaglio/ è in questo seguitare una muraglia/ che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia". Poiché si vuole che nessuno, anche nell'arte, nasca senza padri, diremo per Parigi, non di modelli presenti, ma semmai di inconsapevoli fantasmi che l'osservatore porta alla mente vedendo questa vittoriosa pittura. C'è nella costante volontà costruttivista (le profondità delle strutture, di volumi saldi o scorciati) una cezanniana forza di restituire "cubicamente" il reale, anche grazie alla resa pittorica per tasselli o tessere di colore. In alcuni paesaggi urbani, dove la mano del pittore pensa con la mente dell'architetto, in certe fughe di edifici per alto, saldi ma come prossimi a uno squasso tellurico, si legge una eco suggestiva dell'antico futurismo di Sant'Elia. Come, infine non sentire, proprio nei paesaggi urbani, una spontanea consentaneità, ottica e psichica, con le ben note città sironiane? Infine, davvero coincidenza del tutto casuale e qui detta, credo, per la prima volta, la pittura di Parigi richiama alla mente certo intimo intento di rappresentare la realtà di quel grande e anziano suo collega pittore, da poco tornato nella sua Firenze, ma forse a lui sconosciuto, che è il maestro Paolo Frosecchi. Questa nota chiude sussurrando un ultimo sentimento di lettura: Parigi pittore del silenzio, a volte magico archipittore, sa stendere su marine, campagne e città un invisibile costante velario di solitudine, quando il pennello, magicamente, meglio obbedisce al cuore.

Pierfrancesco Listri

Biografia

Esposizioni Personali

1964 Mostra collettiva, premio di pittura Mino da Fiesole Fiesole
1965 Mostra collettiva, Galleria "Lo Sprone" Firenze
1971 Mostra collettiva, Premio Brunellesco, premio internazionale di pittura e grafica, Galleria 124, Firenze
1973 Mostra personale Società "Leonardo da Vinci" con presentazione di Umberto Baldini, Palazzo Corsini, Firenze
1998 Mostra collettiva, Pittori contemporanei a confronto, Società "San Giovanni Battista",
1998 Mostra collettiva, Galleria "Foyer degli Artisti", Firenze
1999 Mostra personale, Segni, Galleria "Foyer degli Artisti", Firenze
1999 Mostra personale, Frammenti, Società "San Giovanni Battista", Firenze
1999 Mostra collettiva, Anno 2000- Figurativo? astratto? Salone ex Leopoldine, Firenze
2002 Esposizione di dipinti in mostra privata a Oslo.
2002 Mostra personale, "Galleria Giada", Castiglioncello (Livorno)
2003 Mostra personale, Oltre il vero, Galleria Mazal, Firenze
2005 Mostra collettiva, Circolo Artistico di Bologna, Corte Isolani, Bologna
2005 Mostra personale, Oltre il vero, Circolo Artistico di Bologna con presentazione di Giovanni Pintori, Corte Isolani, Bologna
2006 Mostra personale, Disegni e pastelli, Galleria "FYR Foyer degli Artisti", Firenze
2007 Mostra di disegni, Per cielo un baobab, Libreria Porta Romana, Milano
2007 Esposizione di dipinti, Galerie De Medicis, Place des Vosges, Parigi
2008 Mostra personale, Sonorità del Silenzio, Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta.