Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Donna Scultura VI edizione

Dora Bendixen, Mariko Isozaki, Lisa Roggli, Eugenia Wolfowicz


Mostra di scultura a cura di Chiara Celli e Valentina Fogher

inaugurazione: 10 febbraio 2008 - h 11.00

esposizione: dal 10 febbraio al 9 marzo 2010

luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (formato in pdf)

 

Quattro donne, quattro scultrici, quattro linguaggi. Dora Bendixen, Lisa Roggli, Eugenia Wolfowicz e Mariko Isozaki si raccontano, tra esperienze di vita e percorsi creativi.
DonnaScultura, alla sua VI edizione, è un'iniziativa degli Assessorati alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Pietrasanta. Un'indagine sulla scultura femminile, a cura di Valentina Fogher e Chiara Celli.

 

DonnaScultura è la storia di quattro scultrici che da molti anni lavorano a Pietrasanta. Quattro donne di diversa provenienza. La sacralità e la riservatezza dei loro mondi, il loro universo di pensiero e di emozioni si rivelano al pubblico consentendo di leggere l'opera da un privilegiato punto di osservazione, di partecipare, fase dopo fase, al processo creativo da cui nasce la loro scultura. Saranno Dora Bendixen (Norvegia), Lisa Roggli (Svizzera), Eugenia Wolfowicz (Argentina), Mariko Isozaki (Giappone) ad aprire il loro privato di sogni e di speranze, di inquietudini e di sentimenti, a far conoscere i rispettivi linguaggi espressivi. Ciascuna ha privilegiato una tecnica, un tema, forme e materia. La mostra, attraverso le opere esposte, oltre quaranta, consentirà di ripercorrerne il cammino artistico. In particolare sarà illustrata con fotografie, disegni e bozzetti, la genesi di una scultura che ciascuna considera particolarmente significativa nel proprio percorso creativo.

 

Sculture e dipinti per entrare in un complesso universo. Dora Bendixen indaga con la sua sensibilità nordica, con i suoi vibranti colori, con le sue originali composizioni, le relazioni umane, la psicologia dell'uomo, mentre Lisa Roggli mette insieme pietra e parole, idee, emozioni dando loro un nuova vita, un nuovo ordine e significato, un rigore geometrico di fronte al caos imperante.
Eugenia Wolfowicz dà forma ai suoi più profondi pensieri con una scultura essenziale, ricca di fascino e mistero, come un diario poetico che scrive intense pagine di storia ed esperienze personali. Infine Mariko Isozaki ed il suo linguaggio colorato, curioso e coinvolgente tra vivaci geometrie e forme naturali. Un gioco di sguardi divertiti e divertenti sul mondo che ci circonda.

 

L'inaugurazione della mostra si terrà domenica 10 febbraio 2008, alle ore 11.00, con una tavola rotonda nel Chiostro di Sant'Agostino, cui prenderanno parte le quattro scultrici, l'assessore alla Cultura Daniele Spina, l'assessore alle Pari Opportunità Lucia Accialini, le curatrici Valentina Fogher e Chiara Celli. Ingresso libero.

 

Mostra: Donna Scultura, VI edizione
Artisti: Dora Bendixen, Lisa Roggli, Eugenia Wolfowicz,
Mariko Isozaki
Date esposizione: 10 febbraio - 9 marzo 2008
Inaugurazione: 10 febbraio, ore 11.00
Luogo: Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (LU)
Orario apertura: 16,00-19,00 / lunedì chiuso
Ingresso: libero

 

Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it

Presentazione

Dora Bendixen, Mariko Isozaki, Lisa Roggli ed Eugenia Wolfowicz, le quattro artiste della VI edizione di DonnaScultura, quest'anno riempiono la Chiesa di Sant'Agostino di Pietrasanta di luce e colore. La scultura non è più l'assoluta protagonista, ma compare anche la pittura, complementare alla terza dimensione, come nel caso di Lisa Roggli o quasi scultura bidimensionale come quella di Dora Bendixen, senza menzionare le opere dai vivaci colori di Mariko Isozaki o le sculture di Eugenia Wolfowicz che assumono le tinte della luce.
Comunque e sempre è il colore della loro dedizione e creatività che illumina la Chiesa, che ci trasporta nel loro mondo e forse nella loro cultura, che non è solo quella d'origine, ma quella costruita nel tempo, fatta di scelte e passioni, sedimentazioni e memorie. E' un viaggio senza tempo nell'arte attraverso linguaggi diversi ma universali, che partono da sensibilità femminili, ma che toccano indistintamente tutti gli animi.
Siamo onorati di poter accogliere parte del loro percorso e condividere il loro entusiasmo attraverso le loro opere, le loro parole, i loro scritti ed esaltare il loro lavoro, creato perlopiù a Pietrasanta, sotto il segno dell'internazionalità e della scultura. 

Pietrasanta, febbraio 2008

Assessore alla Cultura
Daniele Spina


In questa breve introduzione, considerando quella che è stata fino ad oggi, per me, l'esperienza vissuta, legata a questa iniziativa, ritengo, innanzitutto di dover ringraziare le artiste che hanno partecipato negli anni passati e le artiste presenti quest'anno.
Ringraziarle per aver scelto, con forza, coraggio, umiltà, di condividere con loro, sentimenti ed emozioni;
Ringraziarle per averci dato e continuare a darci la possibilità di condividere con loro sentimenti ed emozioni;
Ringraziarle per avere scelto Pietrasanta come città in cui vivere e lavorare;
Ringraziarle, considerando la diversa provenienza, per la possibilità che ci danno, di confronto, di conoscenza delle diverse culture;
Ringraziarle per essere un esempio positivo per le nuove generazioni.

Pietrasanta, febbraio 2008

Assessore alle Pari Opportunità
Lucia Accialini

Critica

Quattro artiste protagoniste della VI edizione di DonnaScultura nella Chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta, ognuna rappresentante del suo mondo interiore, con il suo linguaggio particolarissimo e appropriato per rispecchiare il proprio credo artistico, la propria disposizione alla vita, la propria coerenza nella scelta del comunicare il proprio io interiore attraverso lavori che mostrano la pratica di un lungo processo maturato nel tempo.
Questa edizione, forse più di quelle precedenti, presenta con maggiore intensità come non sempre sia facile la scelta di diventare artista e di 'sposare' questo o quel materiale, se non tecnica, per realizzare la propria opera. Una scelta, questa, che si deve basare sulla naturale fluidità di discorso che va dalla mente alla mano, dal cuore alla materia, con una dedizione costante ed una ricerca continua, che non significa solo un approfondimento dei materiali e delle tecniche con cui si lavora, ma soprattutto una profonda analisi interiore, una costante messa in discussione dei propri valori e della fedele rispondenza ad essi. E ciò richiede un'onnipresente energia che sostenga e valorizzi questo processo durante il suo compiersi.
Ma la vita, si sa, non è solo dedicata all'arte, anche se è quella a cui ci siamo votati. E con le sue passioni ed i suoi tormenti, la sua quotidianità e bisogno vitale di esistere può sviare dal percorso principale che si vorrebbe mantenere, 'inquinando' quella purezza che inizialmente l'arte avrebbe voluto avere, ma in realtà apportandovi anche importanti elementi, seppure inconsci, di costruzione e solidità.
Dora Bendixen, norvegese, artista fin dalla più tenera età nello studio del padre pittore, abbraccia la scultura con entusiasmo già nel suo paese, per poi approdare a Pietrasanta per lavorare in marmo prediligendo le grandi dimensioni e l'effetto naturale della sua resa finale, pur dedicandosi esclusivamente all'espressione astratta. Poi improvvisamente un giorno un ripensamento profondo sconvolge completamente la sua filosofia artistica ed ecco che dal marmo passa con slancio alla tela, dipingendo persone, animali e cose a lei care, sempre di vaste proporzioni: un ritorno alla sua vena primigenia pullulante di vita, emozioni, luce e sentimenti, una scelta consapevole, che denota grande coraggio sostenuto da fervido entusiasmo.
Mariko Isozaki, giapponese, trapiantata prima a Carrara e ora a Milano, esplora la scultura in marmo, bronzo, ma anche vetroresina e soprattutto terracotta, dipinta in colori primari sgargianti e forti che attirano la vista ed impongono la forma. Le sue opere 'vivono' nell'ambiente in cui sono poste, sfruttando l'energia che le circonda e di chi le osserva, catalizzando l'attenzione su queste creazioni che rimandano talvolta al mondo vegetale talaltra a forme astratte pure di grande armonia e fluidità.
Lisa Roggli, svizzera, predilige il tema delle onde sia in scultura che in pittura, un movimento costante, incessante, senza inizio né fine, un 'continuum' senza sosta che reca in sé molteplici messaggi di inno alla vita e all'amore sottoforma di parole, le cui lettere sono da ricercare con attenzione all'interno dell'opera: una sorta di messaggio subliminale, non di secondaria importanza, ma che d'altro canto non vuole neanche imporsi sull'opera stessa. é un gioco costante di alto- e bassorilievo, di sapienti cesellature nel marmo, più o meno profonde, per catturare la luce e lo sguardo.
Eugenia Wolfowicz, argentina, è integra e forte come le sculture che realizza: il suo pensiero si esprime in modo chiaro ed essenziale sgorgando diretto e senza metafore già dal primo acchito che si può avere di fronte ad una sua opera. I tagli netti, i piani inclinati, le porte e le scale accennate, una luce che esplode dall'interno: tutto rimanda ad un'interezza sostanziale e psicologica che l'artista possiede e denuncia con chiarezza attraverso la politezza o la scalfitura del marmo. Non vi sono mai parole sufficienti per descrivere o perlomeno accennare al lavoro di un artista. Forse nel caso di un'artista al femminile questo risulta ancora più difficile, perché a complicarne o ad arricchirne l'interpretazione entrano in gioco molteplici aspetti che toccano esclusivamente l'emisfero donna, in una doverosa e costante scelta del proprio ruolo, propria via, della propria meta.
Valentina Fogher

 

 

Questa mostra è l'occasione per conoscere i percorsi creativi e l'esperienza di quattro artiste che sono giunte nel nostro territorio da varie parti del mondo. Le storie di alcune opere ed il loro bozzetto andranno poi ad arricchire la sezione Donna Scultura del Museo dei Bozzetti, sezione che suggerisce al visitatore come avviene il processo ideativo ed esecutivo di una scultura. Dora Bendixen dal 1985 vive e lavora fra la Norvegia e Pietrasanta. Dora racconta la storia di una scultura monumentale, in marmo di Carrara e bardiglio, realizzata nel 1992 dopo aver vinto un concorso pubblico indetto dal Comune di Sarpsborg in Norvegia. L'artista aveva presentato un bozzetto dal titolo The Source, La Fonte, composto da diversi pezzi che formano una fontana per richiamare nella memoria collettiva l'origine della città, costruita sulla foce di un grande fiume. Nella fontana l'acqua sgorga dal grande pezzo centrale, su cui è posto un altro elemento a forma di pesce e da lì si propaga ad altri elementi in marmo; il fondo è inoltre stato modellato con grandi ondulazioni che formano un bacino. La fontana è stata realizzata presso la Bottega Versiliese di Pietrasanta, poi montata sul posto dopo varie difficoltà: la rottura di un elemento in laboratorio, i ritardi nella consegna dell'opera, la complessa creazione di elementi che evitassero l'uso di tubature per l'acqua, oltre a vandalismi successivi. Dora ha voluto raccontare quest'opera per la quale tanto ha sofferto, ma che considera uno dei suoi pezzi più interessanti. Mariko Isozaki ha vissuto e lavorato fra Carrara ed il Giappone fra il 1999 ed il 2007. Mariko documenta un'opera che le è stata commissionata nel 2005 da uno studio di architettura, l'Atelier Haikeikeikaku di Tokyo, relativa alla creazione di una scultura per una nuova abitazione privata di un imprenditore di Taiwan. La scultura doveva essere collocata all'interno di un piccolo specchio d'acqua posto alla fine del giardino, prima di una terrazza panoramica rivolta alla valle ed alle colline circostanti. Mariko si sentiva molto stimolata da questa situazione domestica, per lei inconsueta, e voleva che la scultura si integrasse con l'ambiente naturale. Il suo bozzetto, dal titolo I miei petali per Taiwan, rappresentava due petali che davano l'impressione di galleggiare sull'acqua. L'opera, in marmo rosa Portogallo, è stata eseguita l'anno successivo presso il laboratorio S.G.F. Scultura di Carrara e la competenza degli artigiani ha consentito all'artista di curare i particolari, quali la curvatura e la levigatura dell'opera, per sfruttare i riflessi dell'acqua in cui erano montati i pezzi. Lisa Roggli è venuta a lavorare a Pietrasanta nel 1982 e, dal 1987, vi risiede. Lisa ripercorre la storia di un'opera del 1978 ed i retroscena del suo lavoro di artista emergente a New York. In quell'anno la Heyward-Robinson Company le aveva commissionato una grande opera da parete, in alluminio, da collocare presso la propria sede nel World Trade Center di New York. L'artista aveva fatto un bozzetto dal titolo Flow III, Flusso III, e successivamente un modello in dimensioni reali, in plastilina. Il cambiamento di scala, dal bozzetto al modello, rese necessario un ripensamento costante delle forme e della loro relazione man mano che il lavoro progrediva e di accorgimenti tecnici che tenessero conto delle esigenze della fusione. L'altorilievo fu fuso presso l'Atelier Johnson di Princeton in New Jersey e nella fase di finitura, l'artista alternò superfici lucidate a lavorate. L'opera fu infine installata nel 1979. Per Lisa era stata un'esperienza sofferta per le difficoltà di sostenere i costi, ma alla fine fu ripagata di tutte le sue spese e quest'opera le portò numerose altre commissioni. Eugenia Wolfowicz vive e lavora in Versilia dal 1981. Eugenia descrive un Monumento funerario che le fu commissionato nel 1996 da un medico parigino a seguito di un grave lutto, la morte del padre. L'anno precedente l'artista aveva fatto una scultura dedicata alla musica di Mozart, dal titolo Per la Regina della Notte, in cui la Regina può scendere dal suo regno tramite una scala ed al suo regno può far ritorno da un'altra scala, secondo il suo capriccio. Il committente dopo aver visto quest'opera ne commissionò una simile, nella quale suo padre potesse metaforicamente essere condotto dalla scala principale fino ad un'apertura, più chiara, simbolo del suo arrivo. Il committente desiderava che la tomba di famiglia non fosse una classica cappella, ma un vero e proprio monumento funerario scultoreo. L'opera, in marmo nero marquinia, è stato eseguita presso il laboratorio Sem Ghelardini di Pietrasanta e collocata nel cimitero parigino di Montparnasse. Questa idea inoltre ha dato vita ad altre tre sculture: due commissionate dai familiari del committente parigino ed una dalla Circoscrizione Centro Storico di Firenze per la sede in Piazza S. Croce.
Chiara Celli

Biografia

Dora Bendixen 

Dora Bendixen, cresciuta nello studio del padre pittore, comincia la sua formale educazione artistica all'età di 17 anni presso la Scuola Statale di Arte, Artigianato e Design di Oslo, per poi continuare con l'Accademia Statale di Belle Arti della stessa città, dedicandosi alla scultura, pittura, architettura e scenografia, ed in seguito soprattutto allo studio della figura umana per otto anni, assieme a quello della forma astratta, del colore, composizione e architettura.
Nel 1984 presenta la sua prima mostra con una serie di lavori astratti ambientati nello spazio, a cui si accompagna la musica della compositrice Cecilie Ore. Fin da allora continua ad esporre le sue opere regolarmente in mostre sia personali che collettive. Si trasferisce a Pietrasanta nel 1986, dove si dedica soprattutto alla scultura in marmo di grandi dimensioni, non trascurando mai d'altronde il disegno e la pittura.
Ha avuto molte commissioni pubbliche, tra cui la scultura monumentale per il Giardino dell'Ambasciatore di Norvegia a Copenhagen in Danimarca; la fontana davanti al Municipio di Sarpsborg in Norvegia; la scultura in marmo presso la stazione ferroviaria progettata da Arne Henriksen di Oslo; la scultura su di uno specchio d'acqua davanti al Municipio di Karmoy in Norvegia; la scultura monumentale di fronte all'edificio della Telecom a Tromso in Norvegia; la fontana per il Centro di Riabilitazione a Royken in Norvegia; il cavallino per il Parco Giochi di Asker in Norvegia. Ha esposto le sue opere in Corso Vittorio Emanuele a Milano ed in Piazza dei Miracoli a Pisa, oltre a presentarle in numerose mostre personali, tra le quali le più importanti presso il Kunstnerforbundet di Oslo, la Galleria Langegaarden di Bergen in Norvegia, il centro artistico Hole di Tyrifjorden in Norvegia, il Museo Gerdarshafn di Reykjarvik in Islanda, la Galleria DTK di Haslum in Norvegia. E' stata la rappresentante per la Norvegia alla Biennale di Rostock in Germania e ha partecipato a molte mostre collettive in Norvegia, Italia, Danimarca, Olanda, Svezia e Germania. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, tra le quali il Museo Nazionale di Norvegia, la Galleria Statale di Norvegia, il Consiglio per la Cultura Norvegese, il Ministero degli Esteri della Norvegia, il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta. Nel 2004 dedica tutto il suo lavoro alla figura umana e alla pittura figurativa.

 

Mariko Isozaki

Mariko Isozaki è nata a Tokyo nel 1964, si è laureata nel 1990 in Craft and Industrial Design alla Musashino University Of Art della sua città, nella quale ha poi insegnato per dieci anni, e si è successivamente specializzata all'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica "Gaetano Ballardini" di Faenza, in Italia, nel quale si è diplomata nel 1992. Dal 2005 al 2006, grazie ad un fellowship assegnatole dal governo giapponese, ha approfondito lo studio del marmo a Carrara, città dove periodicamente risiedeva sin dal 1999 collaborando con il laboratorio del marmo SGF di Torano. Il suo catalogo comprende opere in marmo, bronzo, vetroresina ed in terracotta, materiale al quale si è dedicata con particolare intensità, realizzando lavori che richiamano fiori, frutti e vegetali, oppure forme libere accanto ad altre legate al tema della spirale. La sua carriera è cominciata in Giappone, dove ha tenuto personali in diversi spazi significativi, quali le gallerie: m (Tokyo,1994 e 1996), Isogaya (Tokyo, 1995), Tao (Tokyo 1996, 1998 e 2005), Inax Gallery Ceramica (Tokyo, 1997), Meguro (Mie, 1998), Jin (Tokyo, 2001), Plus Minus (Tokyo, 2004), realizzando anche un'importante installazione al Sogetsu Art Museum (Tokyo, 1999). La sua attività si è poi sviluppata a livello internazionale, con mostre personali in Italia a: La Vinaccia (Carrara, 2002), al Consolato Generale del Giappone (Milano, 2003), alla Galleria Fogolino (Trento, 2006), allo Zen Art (Milano, 2007), alla fiera ArtVerona (Verona, 2007), all'Associazione Culturale Arte Giappone (Milano, 2007), culminate nella significativa esposizione alla galleria Naviglio Modern Art (Milano, 2007). Ha inoltre partecipato a numerose collettive nel suo paese natale ed in diverse nazioni europee; in particolare ha preso parte alla The 5th International Ceramic Competition Mino (Gifu, Giappone, 1998), alla 51a Competizione Internazionale di Ceramica Contemporanea (Faenza, Italia, 1999 e 2003), all'ASIART Asian Contemporary Art (Genova, Italia, 1999), a Scultura Gioiello 1999 (Lugano e Chiasso, Svizzera, 1999), ad Abitare il Tempo (Verona, Italia, 1999), all'Art Works On The Desktop (VIII) '99-'00 e (XI) '00-'01 (Tokyo, Giappone, 1999 e 2000), a La Diversità - Colori locali (Firenze e Lecce, Italia, 2000), a 100 Kleine Werken Van Grote Meesters (Ostenda, Belgio, 2000), a Naturalezza Inventada '00-'01 (Cordoba e Lugo, Spagna, 2000), a LINEART ArtFair (Bruxelles, Belgio, 2000), e ancora a Bianco e Nero (Monza, Italia, 2001), alla Art Rotterdam Fair (Rotterdam, Olanda, 2001), quindi alla Duo Exhibition (Nijmegen, Olanda, 2001), al New Movements in Craft (I) e (II) - Respective Forms '02-'03 (Tokyo, Kyoto, Yokohama, Nagoya, Osaka, Giappone, 2002 e 2004), al 3rd Salon de la Céramique d'Art Contemporain (Parigi, Francia, 2006), alla Fiera ArtVerona (Italia, 2006), ed alle collettive delle gallerie Hausamman (Cortina d'Ampezzo, Italia, 2007) e Repetto & Co.(Acqui Terme, Italia, 2007). L'artista è attiva anche nel campo dell'arredo urbano e sue sculture sono state scelte per il Saitama Prefectural Governement Building (Saitama, Giappone), la Cosmos Welfare Institution for the Aged (Tokyo), la Kawaguchi Institution for the Aged (Saitama), la Proud City Umejima (Tokyo, Giappone), la Zushi Ocean Villa Riviera (Kanagawa, Giappone) e l'Art Blanc Ooimachi Musée (Tokyo). Inoltre, le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui quelle della Kotsu Eidan Ito Heart Spa "Santenya Ito" (Shizuoka, Giappone), dell'Hotel Nikko Kansai Airport (Osaka, Giappone), dell'Inax Corporation giapponese, della Kyug-Hee University (Corea del Sud), del Kutani Ceramics Institue (Ishikawa, Giappone), dell'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica (Faenza, Italia), del Museo Internazionale della Ceramica (Faenza), del Sogetsu Art Museum (Tokyo), del Kampo Health Center "Rafre Saitama", del Meiji Life Insurance Land Axis Tower (entrambi a Saitama) e la Trendmicro Corporation (Taipei). Dalla fine del 2006, Mariko Isozaki vive e lavora a Milano.

 

Lisa Roggli

Nata nel 1942 a Thun in Svizzera. Dal 1962 ha cominciato a risiedere negli Stati Uniti, fino a diventare cittadina americana nel 1962. Nel 1966 studia disegno figurativo con Frank Riley alla Art Students League di New York e nel 1967 studia pittura con Joseph Harber a New York; allo stesso tempo si dedica al disegno della figura e alla pittura del paesaggio al Westchester Art Workshop di White Plains, N.Y. Dal 1967 al 1969, sotto la guida di Bert Numme, crea solo sculture, prima in pietra e poi in acciaio. Insegna scultura dal 1969 al 1973 presso il Westchester Art Workshop di White Plains, N.Y.; dal 1970 per due anni insegna tecnica mista e scultura al Mid/Westchester YM-YWHA, Scarsdale, N.Y. e nel frattempo tiene conferenze e dimostrazioni all'Hudson River Museum di Yonkers, N.Y. (1970), al Good Council College e a The Little Theater Country Center di White Plains (1971). Dal 1977 al 1979 insegna pittura e scultura al Junior Museum de The Metropolitan Museum of Art a New York City. Nel 1980 sviluppa incontri di scultura in associazione con The 11th International Sculpture Conference al Capital Children's Museum di Washington D.C. Dal 1977 al 1983 insegna scultura presso il Westchester Art Workshop di White Plains, N.Y. Ha viaggiato estensivamente in Europa, Russia e nel 1986/91 in Messico per studiare la scultura antica e moderna. Ora vive e lavora in Versilia. Tra le sue mostre personali si ricordano: 14 Sculptors Gallery, New York City (1975 e 1978); Gallery Jacques Isler, Gockhausen, Zurigo, Svizzera (1976); Marian Locks Gallery, Philadelphia, PA (1980); Capital Childrens Museum, Washington D.C. (1980); Honey Sharp Gallery, Lenox, MA (1980); e poi in Svizzera: Jon Fimian, St. Moritz (1986); Museo d'Arte Moderna di Thun (1987); Galerie "La Cuort", Susauna, St. Moritz (1990); Hugo Ziswiler, Hergiswil (1993); Municipio, Willisau (1994); Galerie Maurer, Zurigo (1994); e quindi, Nello specchio di Mozart (curata da Enrico Bellati), Borgo degli Albizi, Firenze (1995); Galerie Nika, St. Silvester, Friburgo, Svizzera (1997); Kunstatelier, Alte Spörny Fabrik, Triesen, Liechtenstein (2004-2005). Ha partecipato a numerose collettive, di cui le principali sono: Hudson River Museum, Yonkers, N.Y. (1970); Caroll Condit Gallery, White Plains, N.Y. (1970); Good Council College, White Plains, N.Y. (1970); Galerie Burdeke, Zurigo (1973); Galerie Palette, Zurigo (1976); Gallery 10, Washington D.C. (1977); Area Sculpture, Wards Island, New York City A.R.E.A. Project (1981/82); Sculpture '82, Franklin Plaza e Sculpture/Tricentennial/1982, Philadelphia, PA (1982); The Great Garden Sculpture Show, The Sculptural Arts Museum, Atlanta, Georgia (1982); Then and Now, 10th Anniversary Exhibition, 14 Sculptors Gallery, New York City (1983); La Donna Creativa, Chiostro di S.Agostino, Pietrasanta (1984); Museo dei Bozzetti, Pietrasanta (1985); Il passato e la presenza, Ville arisis, Parigi (1986); Structure & Shadow, The Swiss Institute, New York (1986); Art 22 '91, Basilea (1991); Galerie Ruth Maurer, Zurigo (1991; 1992; 1993; 1994); Galerie Ziegler, Baar, Zug (1991); Art 23 '92, Basilea (1992); Art 24 '93, Basilea (1993); Denk-und Sprengskulpturen, Museo d'Arte Moderna di Thun, Svizzera (1993); 49¡ Anniversario della Liberazione, Marignana (1994); Art 25 '94, Basilea (1994); La spirale della pietra, Accademia Nazionale di S.Luca, Roma (2005); Arte Monteggiori - Borgo Medievale (2000); International Professional Artist Symposium and Exchange, College of Bahamas, Nassau, 2004; Enolia Arte, Fondazione Arkad, Seravezza, 2007. I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private in Europa e negli Stati Uniti, tra i cui nomi emergono The Heyward-Robinson Co., World Trade Center, New York City; Alusuisse, Park Avenue, New York City; Sandoz United States Inc., Greenwich, CT; Museo d'Arte Moderna di Thun, Svizzera; centro commerciale, Landquart; Hotel Margna, Sils-Baselgia; Banca Bär, Zurigo; Atrium-Überbaung, Chur, Svizzera.

 

Eugenia Wolfowicz

Eugenia Wolfowicz, nata a Buenos Aires in Argentina, ha studiato Scienze Naturali all'Università de La Plata e Biologia all'Università di Buenos Aires, dove ha anche frequentato diversi corsi d'arte. Viste le condizioni politiche del suo paese, ha dovuto lasciare l'Argentina ed è arrivata in Europa. Dopo qualche ano di difficoltà lavorativa, finalmente ha potuto dedicarsi alla lavorazione del marmo a Pietrasanta, dove vive e lavora, alternandosi ai suoi soggiorni a Parigi, facendo interviste a personaggi famosi come Andy Warhol, Eugène Ionesco, Julio Cortazar, Gummar Myrdal, per importanti riviste ed agenzie di stampa. Nel 1983 viene insignita della medaglia della Città di Parigi per la scultura e due anni dopo è presente con una mostra personale all'UNESCO. Nel 1987 espone presso l'Espacio Latino-Americano di Parigi e nel 1990 è al Bateau-Lavoir; lo stesso anno viene invitata dalla Académie des Beaux Arts (Institut de France) a partecipare al "Prix du Portrait Paul Louis Weiller". Nel 1991 il Mecenate degli Aeroporti di Parigi le organizza una grande mostra personale presso l'Aereoporto di Orly. L'anno seguente viene inaugurata una sua scultura all'ingresso del Municipio di Passignano sul Trasimeno e presenta una sua mostra presso la Sala del Grifo e del Leone del Palazzo dei Priori di Perugia. Nel 1993 espone nel Municipio di Spoleto e dal 1994 presenta regolarmente le sue opere presso la Henri Benezit Gallery (nel cui dizionario viene iscritta dall'anno successivo), oltre a posizionare una sua scultura presso gli uffici distaccati del Comune di Firenze in Piazza Santa Croce. Continua a presentare le sue opere in mostre personali prima alle Grotte di Boldini a Ferrara e poi presso la Cappella Medicea di Seravezza. Nel 1995 viene selezionata per partecipare alla "Notte dei trofei" a Parigi, quindi espone in occasione dell'inaugurazione del Teatro dell'Olivo a Camaiore e poi ad Assisi presso la Galleria del Municipio. Nel 1996 si svela Ritual, scultura in marmo collocata nel Palazzo Penna di Perugia, quindi apre una personale a Villa Ormond a San Remo e riceve la commissione per realizzare un monumento funerario alto 250 cm in marmo nero, ora nel Cimitero di Montparnasse di Parigi. Nel 1997 apre diverse mostre: nel Municipio di Abetone (Pistoia), presso la Fortezza Nuova di Livorno ed al Centro per la Promozione Argentina a Milano; poi nel 1998 al Centro Congressi di Portofino e quindi alla Casa Argentina di Roma. Nel 1999 inaugura l'importante mostra al Palazzo Cocchi-Serristori in Piazza Santa Croce a Firenze; l'anno seguente espone di nuovo a Portofino e quindi a Parigi nella Galleria d'Arte dell'Ambasciata Argentina. Nel 2001 riceve una commissione per celebrare il Terzo Millennio in un "Hotel particulier" del XVIII secolo a Parigi e nel 2002 si inaugura una sua scultura in onore di W.A. Mozart al Palazzo Cocchi-Serristori di Firenze, alla presenza dell'Assessore alla Cultura del Comune e dell'Ambasciatore dell'Argentina in Italia. Nel 2004 espone presso la Galleria d'Arte Contemporanea della Città di Chamalières e alla Galleria Civica di Riva del Garda (Trento). Eugenia Wolfowicz ha preso parte anche a numerose mostre collettive, tra le quali si ricordano varie edizione di MAC 2000 (1997, Grand Palais di Parigi; 2003, Espace Auteuil, Parigi); Donne in Scultura, Camaiore (2002); Porte Aperte, organizzata dal Consiglio di Parigi (2003); Villa des Arts, Atelier Nicolas Schoffer, Parigi (2005); Skulptureland, Amburgo, Germania (2006, 2007); Science. Architecture and Art, organizzata dalla Anshen/Allen Architects di Londra (2006). E' stata invitata anche ad esporre le sue opere in altre città, tra cui Bruxelles, Cannes, Deauville, Londra, New York, Milano, oltre a presentare regolarmente i suoi lavori alla Galerie Benezit, Galerie L'Echaudée e Galerie Arches et Toiles di Parigi, e dal 1981 alle iniziative Salon de Mai, Realités nouvelles, Prix International de Montecarlo, Société Nazionale des Beaux Arts, Salon des Indépendants, Salon d'Automne, Grands et Jeunes d'Aujourd'hui, Artistes Français, Mairies de la Ville de Paris, oltre alla Galleria La Subbia al Lido di Camaiore, Galleria Poleschi di Forte dei Marmi, Galleria Art VAlley di Forte dei Marmi, alla Mostra Internazionale di Scultura di Legnano. Il suo lavoro è presente in molte collezioni pubbliche e private in Francia, Italia e Stati Uniti. Alcune sue opere, tra le quali Le Trone du Povoir, Equation, Desaparecidos, Oniris, Téorème sono state presentate nel film "Le huitième péché" di Daniel Léger per la scenografia di Anne Lavenier. Dal 2007, la regista Ariel Catherine Dambel sta preparando un documentario sui suoi lavori, con il supporto della SCAM (Société Civile des Auteurs Multimedia).