Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Antologica

Enzo Fiore


Opere di pittura

inaugurazione: 4  luglio 2008 - h 19.00

esposizione: dal 5 luglio al 31 agosto 2008

luogo: Fabbrica dei Pinoli - Parco de La Versiliana

orario: tutti i giorni 18.00-22.00 

ingresso libero   

Comunicato stampa

  (versione in pdf)

 

Un rapporto privilegiato con i materiali della natura caratterizza l'espressione artistica di Enzo Fiore che, dal 5 luglio al 31 agosto 2008, presenta nella Fabbrica dei Pinoli della Versiliana un'ampia antologica. Pittura e scultura per conoscere l'opera di Fiore dai primi lavori fino all'ultima serie dei ritratti di personaggi illustri. Un'iniziativa dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta in collaborazione con la Galleria d'Arte Contini e la Fondazione La Versiliana Festival.

 

Dalla natura, fin dagli esordi nel 1997, l'artista attinge per plasmare ogni sua creazione. Si avvale di materiali "naturali": muschio, arbusti, radici, terra, pietre, ma anche di resina e cemento che diventeranno gli strumenti per la creazione di forme sospese tra natura e fantasia, di colori pungenti ed essenziali.

 

Fiore dimostra uno straordinario potere di suggestione ed attraverso l'utilizzo impercettibilmente strutturato di materiali organici, peculiarità della sua ricerca artistica, sembra volerci condurre con mano ferma e delicata all'interno di una leggenda, di una dimensione mitologica alla quale lo spettatore è invitato a partecipare.

 

 "Fiore è un giovane maestro in piena fase evolutiva - scrive di lui Paolo Fontanesi - seppur con una già solcata linea pittorica e metrica di notevole spessore storico. Intensa nel costante confronto con la storia dell'arte, cui Fiore guarda, non fosse altro che per tutti quei ritratti dedicati ai grandi del passato e del nostro presente. Ritratti fantasiosi nella matrice ma veritieri nella forma e nella sostanza di segno. Essenziale invece per la capacità di distillare e tradurre concetti complessi in una poesia di immagini dalla purezza estrema".

 

Mostra: Enzo Fiore, Antologica
Inaugurazione: 4 luglio, ore 19.00
Date esposizione: 5 luglio - 31 agosto 2008
Luogo: Fabbrica dei Pinoli, parco della Versiliana, M. di Pietrasanta
Orario: 18-22, tutti giorni
Ingresso: libero

 

 



Ufficio Stampa - Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it

Presentazione

 

L'importanza della materialità

La mostra di Enzo Fiore nella Fabbrica dei Pinoli nel Parco de La Versiliana è composta principalmente di sguardi. I personaggi, famosissimi, della cultura internazionale sono ritratti sulle larghe tele con aria di sfida, con gli occhi fissi sullo spettatore, che così si trova ad essere al centro dell'attenzione, inquisito da domande sospese che arrivano dal passato, dalla grandezza storica dei caratteri che sfacciatamente le pongono con la loro espressione inequivocabile.

E sono, tutti questi, sguardi che appartengono a persone vive o che hanno vissuto, con un importante bagaglio di esperienze da trasmettere, indiscutibilmente, senza diventare loro stessi oggetto di giudizio. Sembra che comunichino la 'cruda' realtà, che invece si presenta sotto forma di materia viva, come terra, foglie e radici, che compongono l'opera stessa. Sono tanti piccoli minuziosi dettagli di materiale organico che 'impreziosiscono' il lavoro di Fiore, conferendogli quel tocco di 'vita' che i rappresentati sembrano ancora avere con il mondo reale.

Nudo, invece, sotto gli occhi di tutti, rimane l'uomo anonimo ma universale, quell'uomo che rappresenta l'umanità nell'asciuttezza del suo corpo 'povero', fatto di radici, legnetti trovati, misto a terra, foglie, muschi e resina. Sembra che protagonista delle opere di Fiore sia proprio questa fisicità dell'animo: attraverso gli occhi delle tele e l'espressione figurativa delle sculture. Siamo perciò particolarmente grati alla Galleria d'Arte Contini di Venezia per averci presentato questo giovane ma già artisticamente maturo artista e alla Fondazione La Versiliana Festival per la collaborazione.

Marina di Pietrasanta, luglio 2008
L'assessore alla Cultura

Dott. Daniele Spina

 

 

Fra le tante novità della XXIX edizione del Festival della Versiliana, vi è senza dubbio la riapertura della neo-ristrutturata Fabbrica dei Pinoli, edificio 'storico' del parco nel quale da anni si svolgono importantissime mostre ed esposizioni. L'edificio mantiene intatte le forme e la struttura di un tempo, apportandovi però profonde modifiche strutturali ed estetiche, che lo rendono ancor più idoneo e funzionale alle iniziative che proprio al suo interno trovano la loro massima espressione.
Non può che riempirmi di gioia dunque inaugurare questa importante location con la mostra di un grande artista del calibro di Enzo Fiore.
La Versiliana è un luogo di incontro, interscambio, un locus amoenus ove arte e natura da sempre si fondono insieme al punto da non distinguere più dove comincia l'una e finisce l'altra.
Le opere di Fiore si inseriscono perfettamente in quest'ottica, rispecchiando appieno questa armonia della natura dalla quale l'artista attinge per plasmare i suoi lavori: terra, pietra, muschio, radici, arbusti e tutto ciò che Madre Natura offre, cosicché i materiali organici diventano per lui strumento di ricerca che l'artista stesso non esita a considerare in continua evoluzione.
Un sincero ringraziamento alla Galleria d'Arte Contini, il cui fiuto artistico ancora una volta ha saputo scovare un grande talento, quello appunto di Enzo Fiore, e agli Istituti culturali di Pietrasanta, per la loro professionalità, organizzazione e alta competenza.

Massimiliano Simoni
Presidente della Fondazione La Versiliana Festival

Critica

 

L'incredibile e l'usuale rivelati

Enzo Fiore nasce esattamente nell'anno in cui la contestazione raggiunge il suo apice e anche nelle accademie dipingere diventa una missione impossibile. Il 1968. Basta coi pennelli, i colori, gli impasti, i vetusti cavalletti che vengono soppiantati dai cavalli vivi, dalle scritte al neon, dalle cataste di frasche, dai mucchi di sassi, da mongoloidi esposti come opere d'arte. E' l'effetto lungo di Marcel Duchamp, la conoscenza della sua opera e la diffusione dei suoi scritti. Soprattutto dalla fine degli anni Cinquanta la libertà espressiva diventa dominante sull'impiego dei media tradizionali. I materiali non artistici prendono il sopravvento, il vissuto diventa protagonista, la vita stessa diviene rappresentazione.
Sembrano passati mille anni da allora; eppure, solo una manciata d'anni fa, Cecily Brown, una delle migliori giovani artiste del mondo, dotata di una tecnica pittorica invidiabile e visionaria, regina delle aste, dichiarava di aver smesso temporaneamente di dipingere "per vergogna". Dopo un tale esordio (. . . e c'è da crederci, visti gli esiti qualitativi raggiunti più tardi . . . ).
Freeze aveva segnato l'ingresso trionfalmente aggressivo di Damien Hirst e dei suoi accoliti; nelle accademie chi dipingeva veniva trattato come un eccentrico, veniva emarginato. Questo passato ritorna incombente, quindi.
Oggi gli animali non vengono più esposti vivi ma mummificati e appesi al soffitto, tagliati a fette con le interiora in bella vista, montati e smontati come fantocci, lasciati irresponsabilmente morire di stenti e ripresi con la videocamera. E' la morte a trionfare, la fine dell'energia, della spinta, della motivazione e anche oggi, come allora, sulla pittura aleggia un'aria di sufficienza da parte del salotto buono della critica e del pubblico, che s'infervora per Maurizio Cattelan.
La formazione artistica di Enzo Fiore viene seguita da un poverista convinto come Luciano Fabro ma, evidentemente, quando la pulsione reclama, non c'è lezione o maestro che tengano.
E così oggi Enzo Fiore si ritrova pittore. Pittore per scelta: di costruzione, di figura, di materia. Pittore che rivendica una manualità paziente e particolarissima, fatta di resina, terra, foglie, radici intrecciate, che afferma una pittura frontale che si accampa sullo spazio grazie a rilievi importanti, corrugamenti, stratificazioni, flessuosità costrette, veicolate, fissate con l'assoluta fermezza dello scultore. Ritornano sfumature e toni, quindi, ombre e luci.
Le opere di Fiore ritraggono icone importanti del nostro recente passato, ma la minuzia nella rappresentazione non deve indurre nell'errore di assimilare questa pittura alla diffusa corrente (e un po' abusata) della Nuova Figurazione Italiana. Indubbiamente si tratta di un'arte "di rappresentazione", in un certo senso anche contestualizzabile nel versante della pittura, ma forse gli indizi più peculiari di questa ricerca sono da rintracciare in esperienze altre, meno "dirette", quali quelle dell'artista brasiliano Vik Muniz, ad esempio, un quasi coetaneo nato nel 1961.
Diplomato in comunicazione, Muniz utilizza la pittura o l'assemblaggio plastico come pretesto per la riproduzione fotografica, quindi l'esito finale appare svuotato dal processo che lo ha generato.Un indizio analogo di questo agire indiretto si vede nella stampa lambda su alluminio della scultura Attesa, che sembra planare sul paesaggio come un presagio. C'è sempre la forza della materia piegata alla sua volontà, le radici costrette a seguire la sagoma di un cristo sospeso, rese compatte dalla resina, dalle foglie, dal fango. Il "messaggio" è decantato nella fotografia.
Anche in pittura Fiore rende il paradosso di una costruzione complessa e articolata in materiali eterogenei da un lato, e dall'altro di un'iconografia talmente nota - i volti di artisti famosissimi, Picasso, Warhol, Basquiat - da sembrare svuotata, volutamente insignificante dal punto di vista del soggetto. A ben vedere l'artista dichiara la sua parte più esclusiva nel nido misterico della materia mentre la scelta del soggetto sembra intenzionalmente esaurire lo sforzo originario. Fiore rivendica una violenta originalità nella scelta del materiale impiegato per renderlo nuovamente normale, banale, quotidiano all'approdo dell'immagine finale. La quotidianità di questi ritratti descrive comunque un mondo a sé stante, una congrega quasi medianica nella fissità dello sguardo, nell'assolutezza della centralità dell'immagine, nel minimalismo cromatico, ridotto praticamente a zero dalla scelta dei materiali che restano i protagonisti nella loro naturalezza originaria.
L'impiego di queste cose nasce anche dalla lirica ossessione per la materia di Lucio Fontana, dalla sensibilità informale di Burri, dalla genialità assemblatoria di Pino Pascali che impiegò anche acqua, paglia, terra incollata. E' quindi anche un rapporto di Fiore con la tradizione tutta italiana della manipolazione e della teknè, che dichiara un'assoluta fiducia in una forma, seppur sofferta e ricercata, di bellezza.
Ma con una novità evidente: la parte non dichiarata dell'opera diviene ossimorica quando l'artista costringe l'osservatore a riflettere sulla ricercata scaturigine materica e sul suo esito finale, così differente, disarmante.
Un Archivio iconografico in cui Fiore sembra dire a se stesso e al mondo che, in fondo, la pittura non ha più molto da dire, ma nello stesso tempo, riesce ad avere la forza, la determinazione, la qualità, l'originalità per affermare l'esatto contrario. Appunto.

Beatrice Buscaroli

Biografia

 

Enzo Fiore nasce a Milano il 13 luglio 1968.
Dopo aver frequentato il liceo artistico di Milano, si diploma nel 1991 all'Accademia di Belle Arti di Brera in pittura, sotto la guida del maestro Luciano Fabro.
Per alcuni anni successivi si è dedica al restauro di dipinti antichi e alla realizzazione di allestimenti scenografici.
Nel 1996 inizia la collaborazione con la Galleria Fabbrica Eos di Milano.
Nel 2006 conosce il gallerista Stefano Contini e inizia una collaborazione con le gallerie d'arte Contini a Venezia e a Cortina d'Ampezzo.
Enzo Fiore attualmente vive e lavora a Milano.

 

Enzo Fiore was born in Milan on July 13, 1968. After attending an artistic lyceum in Milan, he received his diploma in painting from the Academy of Fine Arts of Brera under the tutelage and guidance of Luciano Fabro. During the following years, Enzo dedicated his talents to restoration of antique paintings as well as designing theatrical settings.
In 1996 he begins an important collaboration with the Fabbrica Eos Gallery of Milan. In 2006 he becomes acquainted with gallery owner and dealer Stefano Contini with whom he begins to collaborate holding exhibitions both in Venice and Cortina d'Ampezzo.
Enzo presently lives and works in Milan.