Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Mappe della memoria

Gabriela Spector


Opere di pittura

inaugurazione: 15 giugno 2007- h 18.30

esposizione: dal 15 giugno al 1 luglio 2007

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 17.30-21.00 

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Una ricerca sull'uomo, sulle imperscrutabili geografie dei sentimenti, sui più nascosti paesaggi dell'anima, sui percorsi della memoria e delle emozioni. Nella raccolta atmosfera di Sala delle Grasce nel Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta (LU), Gabriela Spector, artista argentina da molti anni legata all'Europa, presenta, dal 15 giugno al 1 luglio 2007, le sue più recenti creazioni: cinque grandi opere pittoriche e dieci sculture per un insolito viaggio nello spazio, in un vero e proprio labirinto vitale che nel segno e nel colore, nel plasticismo della forma, trova le sue più intense espressioni.

 

Il corpo viene rappresentato su antiche cartine geografiche come se i crinali montuosi fossero dettagli anatomici, come se l'intrico delle mappe ne riproducesse vene ed arterie, ne specchiasse i più segreti grovigli dell'interiorità. Suggestive rispondenze di un cammino fisico ed al tempo stesso mentale. Che siano oli, sembra dire l'artista, o sculture, l'uomo è un pellegrino, sempre in movimento verso nuove mete, nuove esperienze di ragione e di spirito.

"Queste mappe - scrive Domenico Lucchini, direttore dell'Istituto Svizzero di Roma - costituiscono, attraverso dei frammenti di racconto o meglio di situazioni (memorie, sogni, esperienze, concetti) un universo pittorico in cui l'artista, ma anche lo spettatore, sono accompagnati in un "mondo nuovo, reinventato, della ragione e del cuore... Conviviamo con le tracce della nostra memoria, con le mappe del nostro vissuto, con le cartine dei nostri percorsi individuali. Quelli che raccontano la nostra quotidianità. Che narrano i nostri viaggi, che caratterizzano i nostri momenti affettivi più veri e profondi"

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"Con grande piacere ospitiamo a Pietrasanta "Mappe della memoria" - afferma l'assessore alla cultura Daniele Spina - con il proprio linguaggio solido e penetrante Gabriela Spector ci rivela un universo creativo affascinante che invita lo spettatore ad una profonda riflessione sul destino stesso dell'uomo".



Mostra: Mappe della Memoria
Artista: Gabriela Spector
Date esposizione: 15 giugno - 1 luglio 2007
Luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta (LU)
Orario: tutti i giorni, ore 17.30-21.00
Ingresso: libero
Inaugurazione: venerdì 15 giugno, ore 18.30


Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it

 

 

Presentazione

Paesaggi dell'anima e geografie dei sentimenti

Una ricerca sull'uomo, sulle imperscrutabili geografie dei sentimenti, sui più nascosti paesaggi dell'anima, sui percorsi della memoria e delle emozioni. Il corpo viene rappresentato su antiche cartine geografiche come se i crinali montuosi fossero dettagli anatomici, come se l'intrico delle mappe ne riproducesse vene ed arteria, ne specchiasse i più segreti grovigli dell'interiorità.
Suggestive rispondenze di un cammino fisico ed al tempo stesso mentale. L'uomo, sembra dire l'artista, è un peregrino, sempre in movimento verso nuove mete, nuove esperienze di ragione e di spirito.
Nella raccolta atmosfera di Sala delle Grasce, Gabriela Spector, artista argentina da molti anni legata all'Europa, presenta le sue recenti creazioni: opere pittoriche e sculture per un insolito viaggio nello spazio, in un vero e proprio labirinto vitale che nel segno e nel colore, nel plasticismo della forma, trova le sue più intense espressioni.
é dunque con piacere che ospitiamo a Pietrasanta "Mappe della memoria" con il proprio linguaggio solido e penetrante Gabriela Spector ci rivela un universo creativo affascinante che invita lo spettatore ad una profonda riflessione sul destino stesso dell'uomo.

L'Assessorato alla Cultura

Critica

Il mondo come tela

Il mondo come tela. Perché gli possa dare una fisionomia che mi aggrada, perché lo possa rendere luminoso o malinconico secondo i miei stati d'animo. Perché possa coprire gli orrori delle guerre ed esaltare i colori dell'arcobaleno. Penso che questa sia l'aspirazione di buona parte dell'umanità. Gabriela Spector, a modo suo, si è appropriata di questo desiderio e ne fa strumento del proprio comporre in pittura. Alle spalle una storia artistica consistente con esperienze importanti nel campo della scultura, da qualche anno l'artista argentina dipinge sul mondo. Da quando ha scoperto la ricchezza plastica delle vecchie carte geografiche, ne ha fatto la tela per i suoi dipinti. Non in modo facile, certo, perché certe carte Ð quelle politiche, soprattutto Ð hanno una connotazione coloristica dura da gestire in rapporto al proprio modo di raccontare. Un confronto serrato con esse, che nello stesso tempo erano immagine già conclusa e (nella ipotesi prima) puro sfondo di azione, ha condotto l'artista ad affrontarle in piena libertà, senza lasciarsi condizionare, ma anche adagiandosi leggermente sulle suggestioni che da esse promanano. Così in certe occasioni il colore pittorico va ad annullare la scena geografica che si riduce ad affioramenti che segnano simbolicamente a volte, fisicamente e in modo incisivo in altre l'immagine, sia essa di figura o di pura sensazione. In altre il reticolo delle vie di comunicazione, lo scheletro orografico che marca i territori, il gioco tonale dei verdi e dei blu, entrano in stretta simbiosi con le visioni di Spector. Le sue origini, i suoi studi e gli anni passati in Italia, la Svizzera segnano implicitamente un percorso che si interseca con le strade che attraversano le regioni del mondo. Il senso del migrare è sotteso a ogni rappresentazione e in alcune si fa pressante. Figure si muovono, saltano da un paese all'altro creando spesso nell'opera un divenire pressante in cui si assiste ad una sorta di rappresentazione stroboscopica dove credo siano da ritrovarsi alcune sollecitazioni proprie della pittura, ma soprattutto del disegno futurista. Le carte fisiche, coloristicamente meno invasive ma più segnate, sono quelle che Gabriela Spector preferisce e su cui si mette più felicemente in gioco. Da esse trae assonanze di colori per quella sua colorazione diffusa di matrice informale che vive proprio della mancanza di formalismi e della capacità di generare un'aria favorevole alla presenza dell'umanità. Perché è all'umanità e non all'uomo singolo che la pittrice guarda quando traccia forme umane: uomini senza tempo la cui presenza è ora trasparente, ora immersa nella luce, ora calata dentro colori di terra. L'uomo si confonde. Negli altri uomini e dentro la terra e il mare. Mimetizzandosi in essi facendosi terra e acqua come era in origine. In un primo momento, forse, l'uso delle carte geografiche poteva sembrare un piacevole diversivo (quanto difficile, però!). Nel tempo, invece, è diventato denso di valori e di significati. La società globale tipica del nostro tempo, che rende vicino anche il luogo e l'avvenimento più lontano; l'emigrazione e l'immigrazione, che segnano percorsi molto diversi da quelli del passato facendo dei paesi di partenza di una volta, quelli di arrivo di oggi; la terra da vivere e la terra da salvare, tra speculazione e sfruttamento ed ecologia spinta. L'uomo in mezzo (dentro-fuori,come due delle opere costruite su carte geografiche della Suisse-Schweiz-Svizzera, il crogiuolo delle lingue), sballottato da una situazione all'altra, non sempre conscio delle proprie capacità, non sempre disponibile al confronto. Per Gabriela Spector questo è il mondo, questa è la pittura. Eseguita con criterio, con grande professionalità, ma prima sedimentata nel profondo nelle motivazioni, nelle esperienze di vita, nei valori, nelle aspirazioni. Nel seguire questa umanità che si muove sulle carte geografiche, il ricordo corre alle opere realizzate da Gabriela Spector per la mostra Voglia di pancia che raccoglieva i calchi dei corpi di donne in gravidanza, con l'idea di risalire (in modo felice, sereno naturale) all'origine della vita per poi ripartire. L'umanità dentro, prima che fuori, sballottata da un continente all'altro. goduta e vissuta dagli inizi, per poi riconoscerla in tutta la sua interezza.

Luigi Cavadini

 

Biografia

Gabriela Spector è nata nel nord dell' Argentina, nella città di Tucumán, nel l968 . Ha studiato per sei anni alla Universidad Nacional de Esculturas Tucumán, Facultad de Bellas Artes. Dopo la laurea, grazie ad una borsa di studio, si trasferisce in Italia per approfondire la sua formazione, dedicandosi in particolare alla scultura. A Milano, lavora presso la Fonderia Artistica Battaglia utilizzando in particolare la tecnica di fusione in bronzo . La sua formazione si arricchisce frequentando l' Accademia di Belle Arti di Carrara, dove si è perfezionata nelle tecniche di lavorazione del marmo. Dal 1994 abita in Ticino, Svizzera.

 

Mostre personali

1993 Tierra de las lejanias, le forme di un viaggio Villa Cusani, Carate Brianza, Milano
1994 Sculture-disegni Atelier Pedano, Milano

1995 Gabriela Spector Casa Argentina, Roma Organizzato dall' Ambasciata Argentina
Esculturas Centro Cultural General San Martìn, Buenos Aires
Centro Cultural de la Universidad Nacional de Tucumàn

1996 Consolato Argentino di Milano

1997 El derecho de sonar Sala di S. Rocco, Lugano
Caminantes Galleria Bovien, Aurigeno Finter Bank, Chiasso
1998 Sculture-disegni Oratorio San Rocco, Ponte Capriasca _LLevaré tu sombra, crecerán raices en la tierra Sala del Torchio, Balerna

1999 El país del silencio Galleria Artemondo, Saronno,Italia _Los conjurados Galerie Rahn, Zurich Milonga de los dos Galleria La Nevera, Gordola _Galerie Am Bogen, Bremgarten

2000 Galerie Elfi Bohrer, Bonstetten, _Galleria La loggia, Carona

2002 Galerie Elfi Bohrer, Bonstetten, ZH
Voglia di pancia, Ospedale della Beata Vergine, Mendrisio

2003 Skulpute - Bilder Galerie Werkart, San Gallo
Idas y vueltas Cristian Zeller fine Arts, Berna

2004 Municipio di Camorino

2005 Skupturen Galerie Im Kies, Altach - Austria

2005 Galerie Elfi Bohrer, Bonstetten, Zurigo

2007 Galerie 2016 Hauterive, Neuchatel

2007 Mappe della Memoria Sala delle Grasce, Pietrasanta ( Lucca)


Mostre collettive

1989 Incontro Nazionale delle Arti Plastiche Università di Potosí, Bolivia