Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Giochi di potere

Julio Larraz


  Mostra di pittura, scultura, installazioni

inaugurazione:16 giugno 2007- h 19.00

esposizione: dal 16 giugno al 9 settembre 2007

luogo: Chiesa e Sale Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 18.30-20.00/21.00-24.00; lunedi chiuso

ingresso libero 


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Visioni oniriche, mitiche, allegoriche nell'ampio e seducente percorso espositivo che Julio Larraz presenta a Pietrasanta (LU), dal 16 giugno al 9 settembre 2007, nella chiesa e nel chiostro di Sant'Agostino, nell'adiacente Piazza del Duomo. Pittura, scultura, installazioni monumentali per interpretare il tema del potere e le sue infinite manifestazioni. Un tema che l'artista affronta con giocosa ironia, con il suo temperamento caldo e solare, con il suo linguaggio creativo di forti suggestioni visive ed emozionali. La più importante mostra antologica di Larraz realizzata in Italia.

 

Considerato uno dei maggiori artisti latino-americani, Julio Larraz ci introduce nel suo universo creativo in cui la raffigurazione del potere e dei suoi effetti polimorfi occupa una posizione saliente. Un tema imperituro e sempre controverso che l'artista cubano tratta con ironia bersagliando incessantemente i miti e le ossessioni legate alla volontà di dominio, svelandone con le proprie immagini l'irrazionalità e la profonda inconsistenza. Con penetranti allegorie mostra il potere riducendolo a forma e colore, rivelandone le "debolezze" di contenuto e mostrandoci l'unica via per arginarlo: il gioco. Ingigantendo le proporzioni, invertendo gli equilibri, rimarcando l'irrealtà, Larraz mette a nudo il potere anche quando si presenta con un aspetto apparentemente innocente. La fetta di anguria gigante e la torre di tazzine sormontate dalla caffettiera trasformano l'uomo in una creatura lillipuziana, piccola e fragile. Nell'aspetto ludico alla fine si rivela del tutto inaspettato il senso del dominio. Colpisce nella scultura, così come nella pittura, il singolare linguaggio che attinge dal surrealismo e dalla metafisica, dal muralismo messicano e dal Quattrocento italiano, una eterogeneità che si risolve in un aspetto visionario e fantastico.
In piazza del Duomo saranno collocate cinque sculture monumentali in bronzo dipinto - alcune alte otto metri. Giochi disarmanti, paludamenti metaforici, trappole concettuali che cattureranno l'ignaro osservatore. Headless Horseman, Space Station, Eclipsis, Tyrannosaurus Rex, Emperor, questi i titoli delle opere che Larraz presenta a Pietrasanta.

 

Il cammino proseguirà nella Chiesa di Sant'Agostino dove sarà celebrato il "rito del Potere". Una liturgia selvaggia, officiata da una serie di personaggi giganteschi ed inquietanti, alla presenza di una divinità smisurata, occulta. Luci e suoni concorreranno alla creazione di un'atmosfera rarefatta, incombente. L'installazione sarà composta da quattordici sculture, sette in bronzo dipinto ed altrettante in gesso.

 

Lungo il perimetro del Chiostro di Sant'Agostino ed al centro del giardino saranno posizionati bronzi di piccole e medie dimensioni, mentre nelle sale saranno esposte oltre trenta opere ad olio o su carta. I soggetti, siano nature morte, paesaggi, ritratti, architetture, personaggi politici o figure mitologiche, si fondono in una perfetta coerenza linguistica, fatta di enigmi e visioni inquiete di una realtà priva di certezze.

 

"Prosegue la consuetudine della grande mostra estiva affidata ad un artista internazionale chiamato ad interpretare gli spazi espositivi del complesso di Sant'Agostino e di piazza del Duomo - afferma l'assessore alla cultura Daniele Spina - quest'anno si tratta di un percorso di forte suggestione e profondo coinvolgimento che certamente non lascerà indifferente lo spettatore. Un tema forte, risolto con ironia ed intensità espressiva ".

 

La mostra è realizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta in collaborazione con la Galleria d'Arte Contini di Venezia e Cortina D'Ampezzo.


Mostra: Giochi di potere
Artista: Julio Larraz
Date esposizione: 16 giugno - 9 settembre 2007
Luogo: P.zza Duomo, Chiesa e Chiostro di Sant'Agostino,Pietrasanta
Orario: 18,30 - 20,00 / 21,00 - 24,00; lun. chiuso
Ingresso: libero
Inaugurazione: sabato 16 giugno 2007, ore 19.00
Catalogo: SKIRA



Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it

 

Presentazione

I mille volti del potere secondo Larraz

Il potere e i suoi mille volti. Sottile e maligno, ingannevole e seducente. In una società in cui tutto sembra essere dominato dalle logiche del potere, l'artista cubano Julio Larraz sceglie Pietrasanta per lanciare un suo speciale messaggio: con l'arma pungente dell'ironia e lo spirito divertito e divertente del gioco, il gigante dai piedi di argilla si può smascherare mostrandone tutta la debolezza, la stupida tracotanza, la forza ammaliatrice ed il profilo apparentemente più innocente.

Non è un caso che sia un artista cubano ad affrontare un simile tema, così fortemente ricorrente in tutte le stagioni della sua creatività, e che abbia deciso di svilupparlo nella nostra città. Da molti anni lontano dalla sua terra natia, Larraz vive, oggi, tra gli Stati Uniti e l'Europa. Recente è l'incontro con Pietrasanta ed il suo mondo dell'arte al quale si è avvicinato con curiosità e passione fino a lasciarsene stregare.

Questa mostra, la più importante antologica mai realizzata in Italia, è dunque uno straordinario omaggio che Larraz rivolge alla città e a tutti gli appassionati cultori di arte contemporanea. Ancora una volta un importante ed apprezzato artista internazionale manifesta il suo talento nel suggestivo scenario di Piazza del Duomo e del complesso di Sant'Agostino, chiamando a collaborare le maestranze artigiane locali nella realizzazione di un grande evento artistico.

Non posso dunque che ringraziare con particolare stima e affetto l'artista ed il caro amico Julio Larraz, non senza esprimere un pizzico d'orgoglio nel poterlo accogliere nella numerosa comunità di artisti che vivono e lavorano a Pietrasanta.
Il Sindaco
Massimo Mallegni

 

Giochi di mano

Ha la mano fortunata di un pittore nordico del Seicento, la luce forte, calda, solare, ma talvolta accecante di un'artista spagnolo degli inizi del Novecento e l'umorismo intelligente, acuto e provocatorio che solo un sudamericano può possedere. Julio Larraz, prestigioso artista cubano di nascita, poi trapiantato in America, con qualche scappatina in Versilia, è il protagonista di questi "Giochi di potere", che l'Assessorato alla Cultura presenta nella magica teatralità della Piazza del Duomo e nel Complesso di Sant'Agostino per l'estate 2007.

Come la penna per lo scrittore, il pennello, la subbia o la creta possono essere altrettanti 'strumenti' di potere per un'artista. Il potere così diventa ambivalente: per chi lo detiene e per chi lo denuncia. Un'arma preziosa, che nelle mani di Julio Larraz può diventare pungente e sarcastica, celata però da un velo leggero di grande pacatezza nell'ordinario della quotidianità. Larraz riesce a presentare la naturalezza nel controsenso, l'impensabile elemento di stravaganza in un perfetto contesto di ufficialità, dove i segni di potere sono rappresentati da simboli precisi, con una metodologia ricorrente.

Ed ecco che la Chiesa di Sant'Agostino si popola di 'figure ufficiali' anonime, in cui le sembianze non hanno più importanza, ma quel che conta è la presenza autorevole delle loro icone, mentre incombe su tutto e su tutti un'ipotetica autorità metafisica del potere. Il gioco invece è più presente in Piazza del Duomo, dove le sculture si animano in modo spettacolare di un sottile umorismo di denuncia sottolineando vari aspetti del potere. D'effetto è infine la presentazione delle opere pittoriche più recenti di Larraz nel Chiostro di Sant'Agostino, in cui colori, intelligenza e sarcasmo svolgono una complessa - ma apparentemente semplice - trama di denuncia.

Generalmente i 'giochi di potere' sono internazionali e posseggono un linguaggio universale; quelli dell'estate 2007 a Pietrasanta fortunatamente portano la firma del Maestro Larraz, che cogliamo l'occasione per ringraziare sentitamente per il suo costante impegno, indiscussa maestria e grande cordialità.

L'Assessore alla Cultura
Daniele Spina

 

 

Critica


 Giochi di Potere. Larraz a Pietrasanta

Nell'universo pittorico di Julio Larraz, la raffigurazione del potere e dei suoi effetti polimorfi occupa una posizione saliente, pari all'importanza rivestita da un tema imperituro e sempre controverso. L'ironia dell'artista cubano bersaglia incessantemente i miti e le ossessioni connesse alla volontà di dominio, svelandone con le proprie immagini la violenza e l'irrazionalità, nonché la profonda inconsistenza. Con penetranti allegorie ci schiude una visione del potere inteso ora come sindrome ora come colpa: visione, comunque, essenzialmente poetica, frutto di una ricerca che, al di là degli spunti concettuali o ideologici, non travalica mai i limiti della pittura (o della scultura), che non elude in nessun caso e per nessuna ragione i presupposti della creazione artistica. Pittore maturo e sapiente, Larraz affronta il tema universale del potere riducendolo a forma e colore, rivelandone le debolezze "di contenuto" e additandoci così l'unico modo per "giocarlo". Con le proprie nature morte, l'artista cubano crea metafore pittoriche e scultoree sconcertanti che, pur gratificando gli occhi, stimolando l'immaginazione ed appagando il gusto, finiscono per scompigliare la mente: questo perché il sarcasmo che sempre le sottende -causticità da epigrammista non lontana dal proverbiale "spiritaccio" toscano- da origine a significati ambigui e, dunque, a decifrazioni simultanee e diverse, spesso opposte. Questo vale anche per le sue figure umane - o meglio, i suoi "figuri"-, personaggi invariabilmente ed esemplarmente equivoci, affascinanti e repulsivi allo stesso tempo, emblemi di un'umanità pervertita (e deformata) dall'ansia di potere. Nel corso di trent'anni, Larraz ha costruito, oltre ad un vocabolario e ad una sintassi personali, un proprio sistema retorico. Le sue "invenzioni", infatti, consistono in trasposizioni, rimandi e insinuazioni che nell'insieme obbediscono a due modi di raffigurazione, il traslato e l'ironia. Nell'ambito della retorica tradizionale, il traslato appartiene alle "figure di contenuto", mentre l'ironia rientra in quelle "di pensiero". Larraz, tuttavia, riformula disinvoltamente l'uno e l'altra, applicandole in maniera eterodossa e sorprendente. Nelle sue opere, per esempio, il traslato agisce non meno sulle forme che sui contenuti, sfociando in immagini provocatoriamente naturalistiche. Invero, i suoi "bodegones" ricordano tanto Sanchez Cotán, maestro insuperato del naturalismo seicentesco spagnolo, quanto Arcimboldo, il grande "traslatore" di Rodolfo II. Come Arcimboldo, Larraz è un attento fisionomista ed un fine ritrattista. Ma le sue figure di pensiero, ben più veementi e disincantate, battono strade diverse. Da Sanchez Cotán, il pittore cubano ha ereditato (studiatamente) luci e ombre, immettendole, però, in contesti formali e concettuali vivi e mordaci. sotto mentite spoglie di nature morte. Questo peculiare trattamento del "bodegón" assume proporzioni monumentali in "Space Station" e in "Eclisse", sculture entrambe che, al di là delle apparenze innocenti e perfino giocose, nascondono significati sferzanti. In "Tyrannosaurus rex", teschio di un'immane teropode (e per traslato "re dei re") che pur da morto esige sacrifici, il significato si fa palese, o meglio, decifrabile: sebbene perenni, gli effetti di potere si attenuano sotto il peso dell'ironia. Potere ubiquo e polimorfo, ora rappresentato da una minacciosa pila di tazzine in risibile equilibrio, ora simboleggiato da un fenomeno astrofisico ove la sproporzione degli elementi in gioco riporta a temibili giochi umani. Il potere ha piedi di creta, suggerisce, il "Monarca", bianco violoncello mummificato emettendo suoni d'oltretomba che, inudibili, non spaventano. Anche "Headless Horseman", al di là dei riferimenti leggendari, rimette alla sopravvivenza dell'autoritarismo: quantunque acefalo il potere si riproduce e vaga qua e là, fantasma minaccioso fin dalla notte dei tempi. E che dire di quel mefistofelico personaggio assiso sulla portantina? Nulla, visto che già dice molto da sé. Larraz si è svezzato disegnando caricature. A questo tirocinio si deve gran parte della sua incisività di artista. Infatti, Larraz è insuperabile nel creare intere storie - di norma insidiosamente ambivalenti- a partire da un flash: un viso dietro il finestrino grondante e appannato di un'automobile ("Life, liberty and pursuit of happiness"), il dorso nudo di una giovane donna armata di Kalashnikov ("El vado") o l'inquietante apparizione raffigurata in "Encuentro en Sertao de Antunes". Sintesi narrative a sfondo allegorico o analogico, ottenute per mezzo di traslati rivisti e aggiornati ideologicamente, ottenute, soprattutto, a partire dall'esperienza del caricaturista. Caricatura vuol dire sempre deformazione, non importa se a sfondo comico o drammatico. Il pittore cubano l'ha imparato negli anni Settanta, disegnando per il New York Times e il Washington Post. In seguito ha appreso che la vero somiglianza di un ritratto dipende anch'essa, sempre, da un qualche grado di deformazione introdotto dal ritrattista. La verità non deve essere strappata al modello - ha capito Larraz- bensì aggiunta, sovrapposta ad esso con l'aiuto di segni di estraniamento, poiché il vero, nell'arte, nasce dall'infedeltà nei confronti del reale, ossia da una finzione espressa in termini di verità. Gli enormi busti che con le loro ombre altrettanto smisurate colmano il settore centrale della navata di Sant'Agostino esemplificano alla perfezione questo paradosso: essi sono verosimili non perché rassomiglino ai senatori a suo tempo scolpiti da anonimi artisti della Roma Imperiale, ma perché se ne discostano, convogliando significati diversi da quelli originali. Essi danno luogo ad un rito, un'immobile liturgia cadenzata -pur nella sua fissità- da una musica ossessiva. Dall'ascesa di Giulio Cesare sono trascorsi più di duemila anni, qualcuno di meno dalla sua uccisione, ma le cerimonie del potere si perpetuano ancor oggi, sempre uguali a sé stesse. La Gallia è scomparsa ma come una fenice riappare ad ogni pie' sospinto, preferibilmente fra Nubia e Mesopotamia.

Giorgio Antei

 

Biografia

Nato a L'Avana Cuba nel 1944, Julio Larraz segue la famiglia trasferitasi negli Stati Uniti nel 1961. Dapprima a Miami, poi a Washinton D.C. ed infine a New York, Larraz inizia così una lunga serie di spostamenti fra Europa e Stati Uniti. E' a New York che sviluppa un particolare interesse per la caricatura: alcune di noti personaggi politici vengono pubblicate sul New York Times, il Washington Post, il Chicago Tribune e Vogue Magazine. Dal 1967 si dedica interamente alla pittura e a distanza di dieci anni si trasferisce a San Patricio in New Mexico, affascinato dalla luce e dall'atmosfera delle aride colline della Hondo Valley, dove incontra il suo futuro mercante Ron Hall. Nel 1978 compra una casa a Grandview, New York, e incontra Nohra Haime, la gallerista che lo rappresenterà fino al 1994. Nell'83 si trasferisce a Parigi, dove rimane per due anni, per tornare poi a Miami nell'86. Sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private internazionali. Molteplici i premi ricevuti nel corso della carriera. Oggi vive con la sua famiglia a Miami (USA), ma trascorre molto tempo in Toscana; da diversi anni molte delle sue opere nascono a Pietrasanta.