Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Ceramiche Urbane

Alessandro Giorgi


Opere di ceramica

inaugurazione: 24 novembre 2007 - h 17.00

esposizione: dal 24 novembre al 9 dicembre 2007

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso 

ingresso libero


Comunicato stampa

(versione in pdf)

 

Un viaggio tra emozione ed intelletto nel corpo della parola. Segni grafici scalfiti ed incisi sulla materia stabile e permanente: il marmo. Sonorità, rime, ritmi metrici e visioni sequenziali. Dalla complessa identità della parola scaturisce l'intuizione artistica di Alessandro Giorgi, poliedrico artista toscano, architetto e designer, poeta visuale, che dal 24 novembre al 6 gennaio 2008, interpreta due diversi spazi del chiostro di Sant'Agostino: la sala delle Grasce ed il giardino con un percorso interamente dedicato al rapporto tra concetto e immagine, visione e sonorità, giocando sulla natura percettiva del fruitore.

 

Il messaggio trasmesso è sempre complesso e richiede un piccolo sforzo intellettuale da parte dell'osservatore che, studiando attentamente l'opera, ne deve ricostruire l'origine e quindi lo scopo. Lettere di marmo, incise, dipinte e traforate, installate nel giardino del chiostro. Le parole sono frazionate, distinte, come le più piccole unità distintive di un sistema grafico. La comunicazione è globale e univoca, immediata e remota. Il linguaggio da bidimensionale diventa tridimensionale, la parola diventa messaggio linguistico ed artistico. La cadenza tra pieni e vuoti, colore e candore, detta un ritmo a sé stante, sonoro e visuale, calcolato e perfetto, assolutamente non casuale.

 

Diverso è invece il discorso per le ceramiche, dai coloriti intensi e vivaci, dalle forme morbide e tondeggianti, semplici ed al tempo stesso essenziali, capaci di assumere dimensione e forma del pensiero. Maestose e segrete animano l'ambiente raccolto della Sala delle Grasce come imponenti testimoni del tempo.


Mostra: Linguaggio di marmo e di luce
I testimoni del Tempo - Ceramiche Urbane
Artista: Alessandro Giorgi
Date esposizione: 24 novembre 2007 - 6 gennaio 2008
Luogo: Sala delle Grasce e giardino del Chiostro di Sant'Agostino
Orario: ore 16/19 - lunedì chiuso, ingresso libero
Inaugurazione: 24 novembre, ore 17.00

 



Ufficio Stampa - Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.comune.pietrasanta.lu.it

Presentazione

Il linguaggio del segno

Più di qualsiasi altro mezzo, l'arte rimane il veicolo comunicativo universale per eccellenza. Se a questo poi si aggiunge il 'segno', considerato come procedimento visivo di comunicazione del pensiero, ecco che allora il messaggio diviene totale. é quello che avviene con l'esperienza artistica di Alessandro Giorgi, concentrato soprattutto sul rapporto tra concetto e immagine, visiva e/o fonica, che, giocando molto sulla natura percettiva del fruitore, lo coinvolge simultaneamente su diversi livelli.

 

Il messaggio trasmesso è sempre intelligente e richiede un piccolo sforzo intellettuale da parte dell'osservatore, che studiando attentamente l'opera, ne deve ricostruire l'origine e quindi lo scopo. A questo si prestano bene le sue lastre di marmo, incise, dipinte e traforate. Le parole sono frazionate in lettere, grafemi distinti e a sé stanti, come le più piccole unità distintive di un sistema grafico. La comunicazione è allo stesso tempo globale e univoca, immediata e remota. Il linguaggio da bidimensionale diventa tridimensionale, in cui la parola è sia messaggio linguistico che artistico. La cadenza tra pieni e vuoti, colore e candore, detta un ritmo a sé stante, sonoro e visuale, calcolato e perfetto, assolutamente non casuale.

 

Diverso è invece il discorso per le ceramiche, di comprensione più immediata e spontanea, basate anche sul gioco di pochi colori definiti, che animano l'ambiente più raccolto della Sala delle Grasce. L'architetto Giorgi ha già percorso molta strada con il suo lavoro e le sue ricerche. Gli auguriamo di continuare a proporre con successo le sue esperienze artistiche e metalinguistiche. 

Pietrasanta, novembre 2007

L'Assessorato alla Cultura

Critica

Ceramiche urbane di Enzo Biffi Gentili Art and Design Consultant e Direttore MIAAO Museo Internazionale delle Arti Applicate 

Oggi non conosco personalmente Alessandro Giorgi, non ci siamo mai nemmeno parlati al telefono, né tra noi è intercorsa corrispondenza alcuna, cartacea o elettronica. Eppure, quando il mio vecchio amico Franz Paludetto, Castellano di Rivara, mi ha mostrato i due cataloghi su Giorgi da lui promossi proponendomi di redigere uno scritto introduttivo a una prossima mostra di ceramiche dell'artista architetto, sfogliandoli rapidamente ho subito deciso di accettare. Quindi di svolgere un compito dal quale solitamente rifuggo, preferendo occuparmi di storia piuttosto che di attualità artistica, tranne che questa riguardi tematiche o tendenze collettive, coinvolgenti più attori. Motivo subito questa assenza di ogni esitazione: ho immediatamente 'riconosciuto' lo 'sconosciuto' - per mia colpa- Alessandro Giorgi come un sodale, per usare un linguaggio un po' antiquato, e per ragioni che vanno oltre lo specifico della ceramica. La prima ragione consiste nel suo incarnare quella figura dell'architetto artista e del designer artista che a mio avviso rappresenta un primato, non ancora sufficientemente studiato, degli italiani (al quale ho dedicato a suo tempo la mostra e il libro La sindrome di Leonardo. Artedesign in Italia 1940-1975, Allemandi, Torino 1995). La seconda motivazione riguarda una sua poetica e pratica del colore applicato all'ambiente urbano, rarissima in Italia almeno in queste modalità innovative, insieme accattivanti e 'disturbanti' percettivamente. Mi riferisco al suo Manifesto dell'architettura cromatica o Architettura emozionale del 1994 e ai suoi testi edificati Vivere nel colore in via Pioggoletto a Massa del 1993-1995; Il Pavone in via Marina Vecchia a Massa del 1994-1996 e al magistrale Le Colonne in Via Giosuè Carducci a Massa del 1997-2000. Finalmente, uno scarto rispetto a quella tendenza al ton-sur-ton da madama che affolla e affligge i piani regolatori del colore di troppe città, e che mi riempiono di sensi di colpa. Infatti, come promotore, a fine anni '70 del secolo scorso, del primo Piano Regolatore del Colore di una città, quella di Torino, nel nostro Paese, mi sono sovente chiesto se non potevo essere ritenuto in qualche modo corresponsabile di questa deriva perbenista e borghesuccia, di queste 'imitazioni' di tinte 'naturali' anche in ambienti periferici e degradati, nonostante che all'epoca avessi coinvolto in una missione nelle banlieues subalpine un personaggio come Jorrit Tornquist, un altro artista designer che poi, non più a Torino, fu autore di straordinarie, a volte clamorose, trasfigurazioni cromatiche di architetture. Per reagire a questa decadenza di un originariamente 'rivoluzionario' progetto di policromia urbana sono quindi tornato operativamente sul luogo delitto, il Piemonte, a Torino ma soprattutto in un'altra città, Biella, per sperimentare interventi, anche affidati a diversi professionisti, che ristabilissero valori meno reazionari del color - light design. E qui torno a uno statement di Giorgi che mi ha fortemente impressionato: "Mi servo del colore come elemento di comunicazione e come fattore importante per distruggere le scatole razionaliste, mi serve anche per distruggere la forma, e le mie ricerche sono indirizzate a smaterializzare la materi. . ."( in Luciano Inga-Pin, Intervista ad Alessandro Giorgi, in AA.VV., Alessandro Giorgi. Vivere nel colore, catalogo mostra Castello di Rivara, Centro d'Arte Contemporanea, Rivara 7 ottobre-30 novembre 2006; Edizioni Castello di Rivara, Tipografia Bandecchi & Vivaldi, Pontedera 2006). Non potrei pensare a miglior descrizione di un intervento in corso del grande stilista Nino Cerruti -che così è divenuto il primo 'stilista urbano', credo, della storia- su di una scuola elementare di Biella, una scatola cementizia grigiastra da lui 'tagliata' a metà nel progetto con la giustapposizione di due differenti colori. Sono stato colpito anche da un'altra dichiarazione di intenti, poi realizzati, di Giorgi, contenuta nello stesso volume sopracitato, relativa al progetto sull'edificio commerciale Le Colonne a Massa, laddove l'architetto artista afferma di aver scelto di utilizzare pellicole retroriflettenti, che consentivano di rendere "colori acidi frutto di ricerche chimiche, non più colori derivati dalle terre". Ancora una volta una collimazione di obiettivi, pur in assenza di ogni frequentazione, flagrante con chi scrive, per la sua adozione nell'arredo urbano di colori luminosi, non già di quelli 'acidi', da evidenziatore, come nel caso di Giorgi, ma dei nuovi 'primari' dell'era elettronica, gli RGB, il Red, Green. Blue dei monitor dei computer, ora emessi da alcuni pali dell'illuminazione pubblica biellese (la differenza di opzioni finali tra le nostre ricerche poco conta, di fronte alla contiguità dei percorsi verso una 'nuova frontiera' estetica). Per quanto riguarda invece l'uso di materiali come pellicole tecnologicamente sofisticate nasce un altro apparentamento, questa volta con una operazione di environmental graphics condotta a Torino dal gruppo di visual designers bellissimo sulla punta della 'spina' del nuovo Piano Regolatore della Città, dove in un palazzo residenziale, il Franco Center, pellicole riflettenti sono state utilizzate -posizionate non già su finestre come ordinariamente avviene, ma sulle balaustre vitree dei balconi- per creare effetti di immaterialità, sin quasi allo svaporamento, ed emissioni di riflessi affascinanti in una imponente massa edificata da alcuni, prima, pubblicamente contestata. Dopo questa lunga premessa, tuttavia necessaria per meglio intendere un lavoro come quello di Alessandro Giorgi, per sua natura 'sconfinante' tra le arti del disegno, caratterizzato da interferenze e sinergie culturali e progettuali, e quindi non nettamente divisibile o peggio gerarchizzabile per discipline, arrivo alla sua ceramica. Restando tuttavia, si badi, assolutamente in tema con quanto scritto precedentemente: infatti Paolo Brenzini ha scritto che queste ultime opere fittili di Giorgi nascono "dal bisogno di confrontarsi con la realtà urbana. . . di porre un proprio segno incisivo . . . nel paesaggio" (P. Brenzini, Testimoni del tempo, in AA.VV., Alessandro Giorgi. Il segno a venire, catalogo mostra Museo d'Arte Contemporanea. Casa del Console, Calice Ligure 2-30 giugno 2007; Edizioni Casa del Console, Tipografia Bandecchi & Vivaldi, Pontedera 2007). Ci risiamo: pur bordeggiando le coste di diversi territori disciplinari, Giorgi resta coerente: da un lato, come abbiamo visto, nel privilegiare ambiti di intervento ambientali e architettonici; dall'altro, come vedremo, nell'introdurre o nel reintrodurre nella cultura del progetto inusuali prospettive e sperimentazioni materiali e percettive. Se infatti è vero che è lunga la storia della ceramica architettonica - e si veda al proposito, per fornire un primo riferimento bibliografico, il libro di Albert Vallet La cèramique architecturale edito da Dessain et Tolra a Parigi nel 1982- è altrettanto vero che negli ultimi anni non sono frequentissime le installazioni degne di nota (mi riferisco evidentemente a quelle iscrivibili nella categoria di una nuova 'arte applicata pubblica' non alla posa di rivestimenti e pavimenti industriali). Direi di più: sovente gli esiti artisticamente oggi più persuasivi sono connessi alla realizzazione di paramenti ceramici, all'elezione della vecchia piastrella: sono i casi del vecchio maestro portoghese Manuel Cargaleiro, interprete 'astratto', sin dagli anni '50 del secolo scorso, dei motivi decorativi degli azulejos iberici e poi delle riggiole campane, tuttora attivissimo in Francia e in Italia e in patria, anche in collaborazione con architetti come Alvaro Siza; oppure quelli dei progetti recenti di più giovani nordeuropei e anglosassoni come Robert Dawson, Lubna Chowdary, Ole Lislerud, eccitatori nel settore ceramico di surface pleasures, e anche, alcuni tra loro, protagonisti di quella nuova ornamentazione che si va per fortuna affermando nell'ambito più generale del design, da Droog a Tod Boontje. La persuasività di queste ricerche consiste a mio avviso nel loro rappresentare una innovazione basata su una tradizione non soltanto materiale, ma tipologica, su valori archetipici, insostituibili, dell' arte ceramica. Arte che sta perdendo però anch'essa fondamenta e radici, e basti meditare sul titolo di un recentissimo regesto specializzato: Breaking the Mould (Black Dog Publishing, London 2007). Ebbene, Alessandro Giorgi si è rifiutato di "rompere lo stampo" ceramico. Le sue ceramiche sono, tutte, 'vascolari', e pur realizzate a colaggio rammentano le forme generate dal tornio: si tratta di maiuscoli vasi e ciotole dai colori 'artificiosi', ma anche questa scelta 'superficiale' può trovare referenze in una tradizione, seppur del nuovo, e non penso tanto a una connessione, troppo facile e forse ingenerosa, con le prove fittili di Memphis o di Ugo La Pietra degli anni '80 quanto piuttosto con i pellucidi pastelli delle "ceramiche eccentriche" degli anni '50, epoca irripetibile di creatività, e 'avanguardia' di massa. A livello internazionale sono pochissimi i tentativi di dare dimensione architettonica al vaso, anche per ovvie difficoltà tecniche, difatti dovessi fare un esempio proporrei quello di Jun Kaneko, un giapponese capace di performance incredibili nella creazione di forme vascolari, anch'esse antropomorfiche e 'metafisiche'. Altrimenti, l'erezione di monumenti ceramici memori di archetipi primari viene risolta con l'uso dei mattoni, come nel caso di Jacques Kaufmann, altro modello edificatorio importante per un arredo urbano che desideri correggere la sua attuale e discussa, e sovente a ragione, reputazione. Vediamo. Una delle difficoltà più frequenti per ogni designer riguarda il controllo della 'scala' del progetto: Alessandro Giorgi ha progettato le sue ceramiche prioritariamente come elementi di street furniture, e solo successivamente, ha scritto Paolo Brenzini, questi oggetti con il loro impatto cromatico "ci seguono dentro le nostre abitazioni (. . .) si contraggono, si rimpiccioliscono, mantenendo comunque intatta la loro valenza architettonica. . .". Ma il ragionamento vale anche al contrario: questi artefatti che ristretti in casa divengono di fatto dei 'soprammobili', tornati in piazza, turgidi di ormone della crescita, indicano una prospettiva intrigante per l'arredo urbano, ovvero la lettura di ambienti esterni come interni, con tutto quel che di positivo ne consegue, esteticamente ma ancor più socialmente, per il loro stimolare sensi di 'appartenenza' dei cittadini, suggerendo che lo spazio pubblico dovrebbe essere riconosciuto, da tutti, come spazio domestico. Quello di Giorgi è oggi un approccio più concettuale che tecnico-esecutivo alla ceramica, arte che si trascina, tanto in luogo pubblico, il problema di una costitutiva fragilità, ma importantissimo come segnale di nuova direzione di lavoro. Infatti anche specialisti come Jim Robison, affrontando in un libretto della serie Ceramics Handbook la questione della ceramica 'monumentale' (Large-scale Ceramics, , A & C Black, London 1997) non riesce quasi a fornire 'campioni' vascolari, tranne alcuni vasoni di Monica Young, peraltro fotografati in una galleria. Mentre in un testo di riferimento come quello di Mark Del Vecchio (Postmodern Ceramics, Thames and Hudson, London 2001) la tipologia prediletta da Giorgi è praticamente assente. Sul nostro architetto artista quindi ora grava una grande responsabilità, quella di 'dare corpo' alle sue idee, nelle città. E di non farlo sempre in modalità trasgressive, di scarto rispetto al contesto, ma interrogando il genius loci, che non deve essere sempre obbligatoriamente contraddetto. Quella del contesto contestato è una diffusissima abitudine, tutto sommato troppo comoda. Alessandro Giorgi è progettista troppo avvertito ed esperto per non capirlo, e lo ha già dimostrato. Penso, sempre in argomento di arredo urbano, alla sua proposta del 2004 di contenitori porta rifiuti, da posizionare in parchi e giardini, che rimandano alle forme di frutti, pensati per essere realizzati in metallo o materie plastiche. Ecco, il 'corpo' di questi frutti potrebbe benissimo essere plasmato in ceramica (è celebre la pesantissima e resistentissima frutta mista in gres dello svedese Hans Hedberg, maturato a Biot in Francia, purtroppo mancato quest'anno). Ma Giorgi potrebbe anche pensare a inserti pavimentali, o alle panchine, in ceramica e cemento, materiale architettonico quanti altri mai, per consentirci di fronteggiare quella scuola catalana che con la manifattura Escofet, che collaborò con Gaudí, o con l'artista Dora Dolz, che si è trasferita in Olanda, tuttora ci impartisce alcune lezioni di arredo e di immagine urbana. E' una battaglia inevitabile, che il nostro architetto artista è tra i pochi in grado di combattere per noi, e per sé stesso.

 

Biografia

Alessandro Giorgi, nasce a Massa il 1 Gennaio del 1939, progettista, architetto, designer, ideatore plastico, collezionista. Sin da ragazzo dimostra la passione per l'arte e partecipa ad esposizioni, mostre collettive, nella sua città; 1958 - Da autodidatta prende la maturità Artistica; 1964 - Si laurea in Architettura alla Facoltà di Firenze. Il tema della tesi di laurea, "Recupero del Centro Storico: Massa e il Borgo del Ponte", relatore Prof. Edoardo Detti. Tra i suoi maestri: Adalberto Libera, Italo Gamberini, Klaus Koeng, Edoardo Detti, Ludovico Quadroni; 1959/1964 - Notevoli viaggi in Italia ed Europa, alla scoperta dell'architettura Contemporanea. Segue l'esposizione Internazionale del Mobile e dell'arredo. Opera ricerche sul colore, sull'Arte Cinetica e Programmata. 1959/1964 - Vengono seguiti i vari movimenti artistici legati all'Arte Contemporanea, a Firenze, Roma e Milano, partecipando direttamente ad inaugurazioni di mostre, dibattiti, ecc. Sempre più forte, si sviluppa in lui il convincimento che non è possibile fare Architettura senza uno stretto legame con la Pittura e la Scultura Contemporanea. Particolare attenzione viene rivolta al designer seguendo mostre, fiere e le realizzazioni di arredi su progetto di importanti designer: Magistretti, Zanuso, Castiglioni, Joe Colombo, ecc. Progetta arredi, tavoli pieghevoli, sedie impilabili, ecc. In considerazione ai fattori costo/trasporto, ecc; 1965 - Partecipa al Concorso per sedia pieghevole in legno a Manzano, Udine; 1967 - Svolge "Attività Urbanistica" Piano Zona Industriale Apuana e Piani di Fabbricazione per diversi comuni della Lunigiana; 1969 - Vince il I° premio al Concorso Nazionale per le "opere di abbellimento" del Palazzo Comunale di Massa, insieme all'Arch. Giuliano Buttini; 1972 - Viaggi in Estremo Oriente "Expo di Osaka" (Giappone, Tailandia, India); 1970/1980 - Attività professionale, legata prevalentemente all'edilizia privata; 1972/1974 - Attività di designer mobili; 1983 - Attività di designer oggettistica in marmo, espone alla Biennale dei Mobile di Milano; 1988 - Viaggio in Estremo Oriente (Cina e India); 1990 - Ricerca e studi sul rapporto del colore in architettura; 1992 - 08/08 - 15/10 promuove la mostra d'Arte"Passaggi in Camera" nel centenario della nascita di Walter Benjamin nel Palazzo Ducale di Massa, a cura di Manuela Gardini; 1993/1995 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio residenziale "Vivere nel Colore" in Massa; 1994 - settembre/ottobre promuove l'esposizione antologica delle opere dagli anni '50 al 1994 di Carlo Nangeroni, a cura di Luciano Caramel; 1994/1996 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio residenziale "Il Pavone" in Massa; 1997 - Progetto per la sistemazione di Piazza Matteotti in Massa, in collaborazione con lo scultore Antonio Trotta, "Piazza Stimmung"; 1997/2000 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio commerciale "Le Colonne" in Massa; 1997 - Convegno internazionale di Architettura a Modena (19/20/21 settembre 1997) con mostra degli elaborati dei partecipanti, relatore Bruno Zevi; 1998 - Concorso di idee, a livello europeo, per la sistemazione di Piazza Cavour in La Spezia, in collaborazione con l'arch. Attilio Ghirlanda – III° premio, con motivazione: "buona, motivata ed estrosa l'idea progettuale, che sviluppa con coerenza il rapporto tra spazi aperti ed il contesto. In particolare è apprezzato il progetto architettonico non solo come ideazione ma anche per la funzione che svolge"; 1999 - Partecipa al Concorso di idee per l'utilizzo dell'ex Colonia Torino in Marina di Massa; 2001 - Concorso Internazionale di Architettura Milano 2001, III Millenium, "Un segno Luminoso", in collaborazione con lo scultore Antonio Trotta; 2002 - Riduce l'attività di progettazione, nel settore edilizio, per dedicarsi alla ricerca del colore e alla sua applicazione nel campo delle arti visive. 2006 - Centro d'Arte Contemporanea Castello di Rivara, Torino, mostra personale "Vivere nel colore"; A dicembre dello stesso anno, partecipa con una personale a Kun Start 2006 – 3°Fiera Internazionale dell'Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. 2007 - Il 2 giugno espone le sue opere "IL SEGNO A VENIRE" - "SIGNIFICATO E SIGNIFICANTE", al Museo Casa del Console a Calice Ligure (SV), documentata con una pubblicazione. Sono in calendario esposizioni in Italia e all'estero 2007 - 1 - 5 agosto, mostra di scultura "COSI’ é SE VI PARE", Ponte di ferro, Carrara 2007 - 15 settembre - 15 novembre espone "I TESTIMONI DEL TEMPO" opere ceramiche in una collettiva di artisti nazionali e internazionali al Centro d'Arte Contemporanea Castello di Rivara, Torino.  BIOGRAFIA- Alessandro Giorgi, nasce a Massa il 1 Gennaio del 1939, progettista, architetto, designer, ideatore plastico, collezionista. Sin da ragazzo dimostra la passione per l'arte e partecipa ad esposizioni, mostre collettive, nella sua città; 1958 - Da autodidatta prende la maturità Artistica; 1964 - Si laurea in Architettura alla Facoltà di Firenze. il tema della tesi di laurea, "Recupero del Centro Storico: Massa e il Borgo del Ponte", relatore Prof. Edoardo Detti. Tra i suoi maestri: Adalberto Libera, Italo Gamberini, Klaus Koeng, Edoardo Detti, Ludovico Quadroni; 1959/1964 - Notevoli viaggi in Italia ed Europa, alla scoperta dell'architettura Contemporanea. Segue l'esposizione Internazionale del Mobile e dell'arredo. Opera ricerche sul colore, sull'Arte Cinetica e Programmata. 1959/1964 - Vengono seguiti i vari movimenti artistici legati all'Arte Contemporanea, a Firenze, Roma e Milano, partecipando direttamente ad inaugurazioni di mostre, dibattiti, ecc. Sempre più forte, si sviluppa in lui il convincimento che non è possibile fare Architettura senza uno stretto legame con la Pittura e la Scultura Contemporanea. Particolare attenzione viene rivolta al designer seguendo mostre, fiere e le realizzazioni di arredi su progetto di importanti designer: Magistretti, Zanuso, Castiglioni, Joe Colombo, ecc. Progetta arredi, tavoli pieghevoli, sedie impilabili, ecc. In considerazione ai fattori costo/trasporto, ecc; 1965 - Partecipa al Concorso per sedia pieghevole in legno a Manzano, Udine; 1967 - Svolge "Attività Urbanistica" Piano Zona Industriale Apuana e Piani di Fabbricazione per diversi comuni della Lunigiana; 1969 - Vince il I° premio al Concorso Nazionale per le "opere di abbellimento" del Palazzo Comunale di Massa, insieme all'Arch. Giuliano Buttini; 1972 - Viaggi in Estremo Oriente "Expo di Osaka" (Giappone, Tailandia, India); 1970/1980 - Attività professionale, legata prevalentemente all'edilizia privata; 1972/1974 - Attività di designer mobili; 1983 - Attività di designer oggettistica in marmo, espone alla Biennale dei Mobile di Milano; 1988 - Viaggio in Estremo Oriente (Cina e India); 1990 - Ricerca e studi sul rapporto del colore in architettura; 1992 - 08/08 - 15/10 promuove la mostra d'Arte"Passaggi in Camera" nel centenario della nascita di Walter Benjamin nel Palazzo Ducale di Massa, a cura di Manuela Gardini; 1993/1995 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio residenziale "Vivere nel Colore" in Massa; 1994 - settembre/ottobre promuove l'esposizione antologica delle opere dagli anni '50 al 1994 di Carlo Nangeroni, a cura di Luciano Caramel; 1994/1996 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio residenziale "Il Pavone" in Massa; 1997 - Progetto per la sistemazione di Piazza Matteotti in Massa, in collaborazione con lo scultore Antonio Trotta, "Piazza Stimmung"; 1997/2000 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio commerciale "Le Colonne" in Massa; 1997 - Convegno internazionale di Architettura a Modena (19/20/21 settembre 1997) con mostra degli elaborati dei partecipanti, relatore Bruno Zevi; 1998 - Concorso di idee, a livello europeo, per la sistemazione di Piazza Cavour in La Spezia, in collaborazione con l'arch. Attilio Ghirlanda – III° premio, con motivazione: "buona, motivata ed estrosa l'idea progettuale, che sviluppa con coerenza il rapporto tra spazi aperti ed il contesto. In particolare è apprezzato il progetto architettonico non solo come ideazione ma anche per la funzione che svolge"; 1999 - Partecipa al Concorso di idee per l'utilizzo dell'ex Colonia Torino in Marina di Massa; 2001 - Concorso Internazionale di Architettura Milano 2001, III Millenium, "Un segno Luminoso", in collaborazione con lo scultore Antonio Trotta; 2002 - Riduce l'attività di progettazione, nel settore edilizio, per dedicarsi alla ricerca del colore e alla sua applicazione nel campo delle arti visive. 2006 - Centro d'Arte Contemporanea Castello di Rivara, Torino, mostra personale "Vivere nel colore"; A dicembre dello stesso anno, partecipa con una personale a Kun Start 2006 – 3°Fiera Internazionale dell'Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. 2007 - Il 2 giugno espone le sue opere "IL SEGNO A VENIRE" - "SIGNIFICATO E SIGNIFICANTE", al Museo Casa del Console a Calice Ligure (SV), documentata con una pubblicazione. Sono in calendario esposizioni in Italia e all'estero 2007 - 1 - 5 agosto, mostra di scultura "COSI’ é SE VI PARE", Ponte di ferro, Carrara 2007 - 15 settembre - 15 novembre espone "I TESTIMONI DEL TEMPO" opere ceramiche in una collettiva di artisti nazionali e internazionali al Centro d'Arte Contemporanea Castello di Rivara, Torino.  BIOGRAFIA- Alessandro Giorgi, nasce a Massa il 1 Gennaio del 1939, progettista, architetto, designer, ideatore plastico, collezionista. Sin da ragazzo dimostra la passione per l'arte e partecipa ad esposizioni, mostre collettive, nella sua città; 1958 - Da autodidatta prende la maturità Artistica; 1964 - Si laurea in Architettura alla Facoltà di Firenze. il tema della tesi di laurea, "Recupero del Centro Storico: Massa e il Borgo del Ponte", relatore Prof. Edoardo Detti. Tra i suoi maestri: Adalberto Libera, Italo Gamberini, Klaus Koeng, Edoardo Detti, Ludovico Quadroni; 1959/1964 - Notevoli viaggi in Italia ed Europa, alla scoperta dell'architettura Contemporanea. Segue l'esposizione Internazionale del Mobile e dell'arredo. Opera ricerche sul colore, sull'Arte Cinetica e Programmata. 1959/1964 - Vengono seguiti i vari movimenti artistici legati all'Arte Contemporanea, a Firenze, Roma e Milano, partecipando direttamente ad inaugurazioni di mostre, dibattiti, ecc. Sempre più forte, si sviluppa in lui il convincimento che non è possibile fare Architettura senza uno stretto legame con la Pittura e la Scultura Contemporanea. Particolare attenzione viene rivolta al designer seguendo mostre, fiere e le realizzazioni di arredi su progetto di importanti designer: Magistretti, Zanuso, Castiglioni, Joe Colombo, ecc. Progetta arredi, tavoli pieghevoli, sedie impilabili, ecc. In considerazione ai fattori costo/trasporto, ecc; 1965 - Partecipa al Concorso per sedia pieghevole in legno a Manzano, Udine; 1967 - Svolge "Attività Urbanistica" Piano Zona Industriale Apuana e Piani di Fabbricazione per diversi comuni della Lunigiana; 1969 - Vince il I° premio al Concorso Nazionale per le "opere di abbellimento" del Palazzo Comunale di Massa, insieme all'Arch. Giuliano Buttini; 1972 - Viaggi in Estremo Oriente "Expo di Osaka" (Giappone, Tailandia, India); 1970/1980 - Attività professionale, legata prevalentemente all'edilizia privata; 1972/1974 - Attività di designer mobili; 1983 - Attività di designer oggettistica in marmo, espone alla Biennale dei Mobile di Milano; 1988 - Viaggio in Estremo Oriente (Cina e India); 1990 - Ricerca e studi sul rapporto del colore in architettura; 1992 - 08/08 - 15/10 promuove la mostra d'Arte"Passaggi in Camera" nel centenario della nascita di Walter Benjamin nel Palazzo Ducale di Massa, a cura di Manuela Gardini; 1993/1995 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio residenziale "Vivere nel Colore" in Massa; 1994 - settembre/ottobre promuove l'esposizione antologica delle opere dagli anni '50 al 1994 di Carlo Nangeroni, a cura di Luciano Caramel; 1994/1996 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio residenziale "Il Pavone" in Massa; 1997 - Progetto per la sistemazione di Piazza Matteotti in Massa, in collaborazione con lo scultore Antonio Trotta, "Piazza Stimmung"; 1997/2000 - Progettazione e direzione lavori dell'edificio commerciale "Le Colonne" in Massa; 1997 - Convegno internazionale di Architettura a Modena (19/20/21 settembre 1997) con mostra degli elaborati dei partecipanti, relatore Bruno Zevi; 1998 - Concorso di idee, a livello europeo, per la sistemazione di Piazza Cavour in La Spezia, in collaborazione con l'arch. Attilio Ghirlanda – III° premio, con motivazione: "buona, motivata ed estrosa l'idea progettuale, che sviluppa con coerenza il rapporto tra spazi aperti ed il contesto. In particolare è apprezzato il progetto architettonico non solo come ideazione ma anche per la funzione che svolge"; 1999 - Partecipa al Concorso di idee per l'utilizzo dell'ex Colonia Torino in Marina di Massa; 2001 - Concorso Internazionale di Architettura Milano 2001, III Millenium, "Un segno Luminoso", in collaborazione con lo scultore Antonio Trotta; 2002 - Riduce l'attività di progettazione, nel settore edilizio, per dedicarsi alla ricerca del colore e alla sua applicazione nel campo delle arti visive. 2006 - Centro d'Arte Contemporanea Castello di Rivara, Torino, mostra personale "Vivere nel colore"; A dicembre dello stesso anno, partecipa con una personale a Kun Start 2006 – 3°Fiera Internazionale dell'Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano. 2007 - Il 2 giugno espone le sue opere "IL SEGNO A VENIRE" - "SIGNIFICATO E SIGNIFICANTE", al Museo Casa del Console a Calice Ligure (SV), documentata con una pubblicazione. Sono in calendario esposizioni in Italia e all'estero 2007 - 1 - 5 agosto, mostra di scultura "COSI’ é SE VI PARE", Ponte di ferro, Carrara 2007 - 15 settembre - 15 novembre espone "I TESTIMONI DEL TEMPO" opere ceramiche in una collettiva di artisti nazionali e internazionali al Centro d'Arte Contemporanea Castello di Rivara, Torino.