Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Donna Scultura IV edizione

Gattini, Lazareff, Von den Steinen, Ziegler


Mostra di scultura a cura di Chiara Celli e Valentina Fogher

inaugurazione: 19 febbraio 2006 - h 17.30

esposizione: dal 19 febbraio al 19 marzo 2006

luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 16.00-19.00;  lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Quattro donne, quattro espressioni d'artista, quattro linguaggi, quattro modi di fare scultura. Lucilla Gattini, Alexandra de Lazareff, Cordelia von den Steinen e Laura Ziegler si raccontano tra esperienze di vita e percorsi creativi.
DonnaScultura, alla sua IV edizione, è un'iniziativa dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta, in collaborazione, quest'anno, con l'Assessorato alla Pari Opportunità.
Un'indagine sulla scultura femminile a cura di Valentina Fogher e Chiara Celli.

 

DonnaScultura si propone ogni anno di narrare la storia di quattro scultrici che da molti anni lavorano a Pietrasanta. Quattro donne di diversa provenienza. La sacralità e la riservatezza dei loro mondi, il loro universo di pensiero e di emozioni per un attimo si rivelano consentendo di leggerne l'opera da un privilegiato punto di osservazione, di partecipare passo dopo passo al processo creativo da cui sgorga la loro scultura. Saranno l'italiana Lucilla Gattini, la russa Alexandra de Lazareff, la svizzera Cordelia von den Steinen e l'americana Laura Ziegler ad aprire il loro privato di sogni e di speranze, di inquietudini e di sentimenti, a far conoscere i rispettivi linguaggi espressivi. Ciascuna ha privilegiato una tecnica, un tema, forme e materia. La mostra, attraverso le opere esposte, oltre trenta, consentirà di ripercorrerne il cammino artistico. In particolare sarà illustrata con fotografie, disegni e bozzetti, la genesi di una scultura per loro particolarmente significativa. Un percorso creativo che, insieme al bozzetto dell'opera, sarà donato al Museo dei Bozzetti di Pietrasanta.

Si tratta di vere e proprie storie che pur essendo legate ad un singolo personaggio, il cavallo, il navigatore, la lettrice, il profeta, riflettono un momento della vita dell'artista o delle loro scelte, i loro paesi d'origine, il loro bagaglio di esperienze.

Il navigatore, opera in marmo policromo che Lucilla Gattini vorrebbe realizzare ancor più grande e che espone attraverso foto e bozzetti grafici, esprime la ricerca del rapporto fra mito e uomo. L'artista ci narra che dietro questa scultura, espressione del mare e del sodalizio con l'uomo, c'è la sua perenne ricerca del legame esistente tra classicità e mondo attuale, tra eroismo e spirito.

Vol de nuit è un'opera di bronzo, nata, su commissione, per una ditta di trasporti francese. Alexandra de Lazareff ci racconta che ha scelto come soggetti simbolici il cavallo e la ruota per far nascere questo animale magico, tipico del suo "bestiario" meccanico e fantastico. In mostra la sua scultura è rappresentata da foto e da un bozzetto in cemento patinato.


Ancora una pagina, ci dice Cordelia von den Steinen, rappresenta il suo amore per i temi della scrittura e della lettura; l'opera, in terracotta, è esposta insieme agli schizzi ed ai bozzetti in creta. E' un invito ad entrare nel mondo che lei vede e racconta, trasmettendoci il valore simbolico delle azioni quotidiane degli uomini e delle donne, recuperando la magia, la bellezza e l'eternità di gesti rimasti immutati nei secoli.

Il profeta, figura significativa, è un progetto di Laura Ziegler nato tanti anni fa in America, quando ancora la Versilia non era nei suoi "orizzonti"; l'opera non ha ancora trovato il suo compimento ed è in lavorazione nel suo studio di Pietrasanta. E' come se questa scultura con tutti i suoi bozzetti di studio realizzati in carta, porcellana, gesso, legno e marmo e la sua grande creta, avesse accompagnato buona parte della vita artistica della scultrice, per poi tornare, quando e se sarà finita, come opera pubblica nella sua città di origine, Columbus Ohio.

 

"E' importante che siano donne o che siano scultrici? Importante è la loro storia - afferma l'assessore alla cultura Daniele Spina - la cultura da cui provengono e che viene via via intessuta nelle loro interpretazioni, la loro esperienza a Pietrasanta. Fondamentale è il loro apporto al mondo dell'arte. Con la collaborazione dell'Assessorato alle Pari Opportunità la mostra sarà l'occasione per affrontare il tema dello specifico culturale femminile: esiste? Quanto è difficile far sì che si affermi in una società ancora largamente maschilista? Qual è il costo emotivo? Interrogativi cui cercheremo di portare un piccolo contributo di riflessione".

 

L'inaugurazione della mostra si terrà domenica 19 febbraio 2006, alle ore 16.30, con una tavola rotonda cui prenderanno parte le quattro scultrici, l'assessore alla Cultura Daniele Spina, l'Assessore alle Pari Opportunità Lucia Accialini, le curatrici Valentina Fogher e Chara Celli. Ingresso libero.


Mostra: Donna Scultura, IV edizione
Artisti: Lucilla Gattini, Alexandra de Lazareff, Cordelia von den Steinen, Laura Ziegler
Date esposizione: 19 febbraio - 19 marzo 2006
Inaugurazione: 19 febbraio, ore 16.30
Luogo: Chiesa di Sant'Agostino
Orario apertura: 16,00-19,00 / lunedì chiuso
Ingresso: libero

 

Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
e-mail: cultura@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it

Presentazione

DonnaScultura alla sua quarta edizione ha per protagoniste Lucilla Gattini, Alexandra de Lazareff, Cordelia Von den Steinen e Laura Ziegler. Presenta le loro sculture nella Chiesa di Sant'Agostino e ascolta le loro voci nel Salone dell'Annunziata. E' un modo questo per conoscere e far conoscere gli artisti che lavorano a Pietrasanta e che da anni ne rafforzano l'ossatura. E anche per capire una realtà nascosta che si cela con modestia negli studi di queste artiste, che ci raccontano con passione attraverso le loro opere e le loro stesse parole l'avventura intrapresa nel mondo della scultura.

E' importante che siano donne o che siano scultrici? Importante è la loro storia, la cultura da cui provengono e che viene via via intessuta nelle loro interpretazioni, la loro esperienza a Pietrasanta, città che coniuga i vari aspetti multietnici provenienti dall'esterno con la realtà artigianale locale. Fondamentale è il loro apporto al mondo dell'arte, unico ed irripetibile, come dovrebbe essere per ogni sua espressione.

Quest'anno, inoltre, la realizzazione di DonnaScultura in collaborazione con l'Assessorato alle Pari Opportunità arricchisce di ulteriori significati la mostra. Si tratta di evidenziare lo specifico culturale femminile: esiste? Quanto è difficile far sì che si affermi in una società ancora largamente maschilista? Qual è il costo emotivo? Essere insieme moglie-madre-artista è lo stesso che essere marito-padre-artista? Se questa mostra sarà un piccolo contributo alla comprensione ci riterremo soddisfatti.

Desidero così ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile DonnaScultura 2006, e specialmente le artiste, che ci offrono un'altra preziosa chiave di lettura verso l'approfondimento dell'arte contemporanea.

Pietrasanta, febbraio 2006

Daniele Spina

Assessore alla Cultura

 

 

Questa Amministrazione ha attribuito per la prima volta la delega alle Pari Opportunità e appena due mesi fa è stata nominata la Commissione Pari Opportunità. Sono onorata, come assessore che ne ha la delega, di aver potuto partecipare all'evento "Donna Scultura" arrivato alla sua quarta edizione.
Il progetto apre le porte sull'universo artistico femminile, fecondo e in continua fibrillazione a Pietrasanta, accendendo le luci della ribalta sulla creatività e l'ingegno delle moltissime artiste che vivono o lavorano nella nostra città.
Le protagoniste di questa edizione ci permetteranno di condividere i loro più intimi dialoghi, esteriorizzandoli con coraggio e positività, trasmettendoci la forza dei propri messaggi.
Mi auguro che possano essere di esempio alle nuove generazioni e sprone a tutte coloro che non hanno ancora trovato la strada della propria consapevolezza.

Lucia Accialini
Assessore alle Pari Opportunità

Critica

Quest'anno, alla quarta edizione di DonnaScultura, abbiamo pensato di affrontare il tema del figurativo in scultura, chiedendo la collaborazione di quattro scultrici, che da molto tempo operano a Pietrasanta. Il risultato è stato interessante, oltre che dal punto di visto del linguaggio espressivo, anche da quello della traduzione in materia della loro opera d'arte. Ognuna di loro ha scelto infatti di lavorare soprattutto con un tipo di tecnica, che possa esprimere al meglio il loro pensiero. Lucilla Gattini ci ha aperto le porte del suo studio, nel cuore dei laboratori di Pietrasanta, riportandoci un po' indietro a quel tempo di scultura febbrile e impegnata, che noi purtroppo non siamo riuscite a vivere. La luce naturale e omogenea del grande capannone illumina le sue opere, che quasi viventi, si presentano per lo più di materiali e colori diversi, ma s'impongono fortemente per una loro presenza psicologica introspettiva. Non si è soli nello studio di Lucilla, si percepisce che ognuna delle sue sculture rappresenta una storia, un messaggio imminente che deve raggiungere un interlocutore. Al contrario, nel fantastico mondo di Alexandra de Lazareff, di origine russa, la mente viene trasportata nella magia di un bestiario meccanico in bronzo (o resina). Ci si chiede come mai le sue 'creature' non emettano suoni, interagiscano o si mettano a correre o balzellare da un momento all'altro. Forse Alice è stata percorsa dalla stessa vena di splendida meraviglia quando è entrata nel suo mitico mondo, tanto quanto noi nel far visita allo studio-casa di Alexandra. Cavalli, grifoni, leoni, ippopotami, uccelli, coccodrilli, e molti altri animali escono fuori dalle sapienti mani della scultrice, che li assembla ispirandosi a pezzi di ingranaggi e rotelle varie: una risposta perfetta alla preponderante meccanizzazione della cultura contemporanea. Cordelia von den Steinen, svizzera, esplora in terracotta il tema del quotidiano: tema difficile, raccontato però con grande semplicità ed immediatezza. Di questo, Cordelia preferisce sottolineare due componenti dell'evasione umana, la lettura e la scrittura, a cui noi finalmente ci abbandoniamo, grati di poter godere di un nido di intimità, altrimenti spesso preclusa. Le sue protagoniste - perché spesso le sue sculture raffigurano donne - affrontano il quotidiano grazie ad una peculiare vena poetica, che fa sì che anche lo sforzo più grave possa venire risolto con levità. E anche noi, osservandole, ci avviciniamo a loro, quasi con simpatica gelosia, di fronte ad una tale saggezza nell'affrontare la vita. Ciò che colpisce di Laura Ziegler, americana, è la facilità con cui riesce a ritrarre con spontaneità unica le persone che la circondano. Partendo da uno schizzo ad acquerello, Laura fa un'accurata analisi delle caratteristiche fisiche e delle movenze tipiche del soggetto che sta ritraendo. Entrando nel suo studio, vi si riconoscono subito i ritratti di molti artisti o personaggi più o meno noti di Pietrasanta e dintorni, per non parlare poi di quelli di personaggi famosi o appartenenti all'alta aristocrazia. Magistrale è la freschezza della sua introspezione psicologica, che svela poi nelle sue sculture in terracotta o ceramica, riunite tutte nel suo studio appartato di Pietrasanta, che non aspettano altro, impazienti, che lei esca per terminare la loro conversazione lasciata in sospeso. Quattro donne, quattro espressioni d'artista, quatto linguaggi, quattro modi di fare sculturaÉ Questa mostra non è stata creata- com'è stato finora, del resto - per recludere o emarginare la figura della donna come scultrice, differenziandola dall'uomo-scultore, ma anzi, per mettere in risalto la scultura vista ed interpretata dalla donna. é quindi diversa da quella dell'uomo? Alla fine, analizzando bene, probabilmente sì, per una maggiore sensibilità ed umiltà verso il soggetto trattato. Desidero ringraziare ancora una volta Chiara Celli, per aver compiuto assieme a me un altro viaggio nel mondo della scultura al femminile, forte e determinato, e naturalmente le quattro artiste che ci hanno permesso di visitare e conoscere la sacralità e riservatezza dei loro mondi, e che ci hanno reso partecipi con grande generosità, emozionandoci, di un universo privato, fatto di sogni, speranze e sculture concrete, che ci parlano di loro.
Valentina Fogher

 

In occasione della quarta edizione di Donna Scultura, desidero ricordare il contenuto di questa iniziativa e fare delle considerazioni. Donna Scultura si propone ogni anno di raccontare la storia di quattro scultrici "approdate" a Pietrasanta da molti anni, ma provenienti da paesi diversi del mondo. L'inaugurazione della mostra è preceduta da una tavola rotonda in cui le artiste ci fanno ripercorrere attraverso parole ed immagini, il loro cammino artistico. Nella mostra e nel catalogo viene inoltre raccontata con video, fotografie, disegni e bozzetti preparatori, la nascita di una loro opera significativa. E questo percorso creativo, insieme al bozzetto dell'opera stessa, verrà poi donato al Museo dei Bozzetti. Tutto questo ha un grande valore, perché contribuisce a far comprendere meglio la scultura e i suoi nessi: fra disegno e oggetto tridimensionale, fra bozzetto e opera finita, fra maquette o modello e risultato finale in differenti rapporti di scala. Uno dei bozzetti donati al Museo nella scorsa edizione di Donna Scultura, è stato utilizzato successivamente, come positiva occasione di incontro per una più approfondita comprensione dell'arte scultorea. I partecipanti coinvolti in questa iniziativa, si sono addentrati, passo dopo passo, nel vivo del processo da cui nasce una scultura, ed hanno poi provato a sperimentare la propria creatività sullo stesso soggetto. Vorremmo che sempre più il Museo dei Bozzetti diventasse un museo-scuola con la missione specifica di diffondere l'importanza che ha il bozzetto all'interno del processo di realizzazione dell'opera finita e Donna Scultura sta dando un sicuro contributo a questo tipo di comunicazione. Le quattro storie che ci hanno raccontato le scultrici, pur essendo legate ad un singolo personaggio, il cavallo, il navigatore, la lettrice ed il profeta, nel loro insieme riescono a dipingere la collettività e la società umana. In qualche modo riflettono inoltre un momento della vita o delle scelte delle artiste, ma anche la storia dei paesi da cui provengono e nei quali spesso tornano le loro sculture. Vol de nuit è un'opera in bronzo, nata su commissione per una ditta di trasporti francese. Alexandra de Lazareff ci racconta che ha scelto come soggetti simbolici il cavallo e la ruota per far nascere questo animale magico, tipico del suo "bestiario" meccanico e fantastico. In questa mostra la sua scultura è rappresentata da foto, video e da un bozzetto in cemento patinato. Il navigatore, opera in marmo policromo che Lucilla Gattini vorrebbe realizzare ancor più grande e che espone in mostra attraverso foto e bozzetti grafici, esprime la ricerca del rapporto fra mito e uomo. L'artista ci narra che dietro questa scultura, espressione del mare e del sodalizio con l'uomo, c'è la sua perenne ricerca del legame esistente tra classicità e mondo attuale, tra eroismo e spirito. Ancora una pagina, ci dice Cordelia von den Steinen, rappresenta il suo amore per i temi della scrittura e della lettura; l'opera, in terracotta, è esposta insieme agli schizzi ed ai bozzetti in creta. E' un invito a renderci partecipe del mondo che lei vede e racconta, a trasmetterci il valore simbolico delle azioni quotidiane degli uomini e delle donne, a farci riscoprire la magia, la bellezza e l'eternità di gesti rimasti immutati nei secoli. Il profeta, figura significativa, è un progetto di Laura Ziegler nato tanti anni fa in America, quando ancora la Versilia non era nei suoi "orizzonti"; l'opera non ha ancora trovato il suo compimento ed è in lavorazione qui, nel suo studio di Pietrasanta. E' come se questa scultura con tutti i suoi bozzetti di studio realizzati in carta, creta, porcellana, gesso, legno e marmo e la sua grande creta, avesse accompagnato buona parte della vita artistica della scultrice, per poi tornare, quando e se sarà finita, come opera pubblica nella sua città di origine, Columbus Ohio. Anche quest'anno organizzare la mostra con Valentina Fogher è stato bello e gratificante, perché Alexandra, Lucilla, Cordelia e Laura ci hanno accolto nel loro mondo rendendoci partecipi della loro espressività figurativa e arricchendo il nostro bagaglio culturale.
Chiara Celli

Biografia

Lucilla Gattini
Lucilla Gattini è nata nel 1951 a Firenze. Nella città natale e nei suoi musei ha subito fortemente fin dall'infanzia il fascino della scultura, a cui si è dedicata completamente dal 1971, inizialmente sotto la guida dello scultore Giulio Ciniglia del quale è stata assistente. Per perfezionare la tecnica del marmo, dopo un soggiorno romano, è giunta a Pietrasanta e nel 1974 vi ha stabilito lo studio in cui tuttora lavora e vive gran parte dell'anno. La sua attività scultorea comprende il marmo, la terracotta, più raramente il bronzo; dallo studio dei materiali è arrivata alla realizzazione di un prodotto fatto di una miscela di componenti diverse, che può essere patinato o dipinto e con cui esegue opere del tutto singolari. Nelle sue sculture l'impianto classico di fondo non è solo una scelta formale, ma serve a creare un collegamento tra i valori antichi e immutabili dell'uomo e le sue aspirazioni e disagi attuali. Anche i richiami di tipo mitologico, considerando i significati e la simbologia dei quali si sono caricati nel tempo, rappresentano un mezzo per esprimere l'umanità contemporanea. Oltre alla produzione di sculture gestite con la tradizionale attività artistica di mostre e vendita ai privati, ha messo a punto alcuni bozzetti per monumenti e plastici, realizzati in marmi policromi, di vasche e fontane. Tra le sue mostre principali si ricordano: Galleria Campus Major, Camaiore, 1977; Scultori e artigiani in un centro storico, Pietrasanta, 1978; II Collettiva Artisti Contemporanei, Camaiore, 1979; La Donna e l'Arte -Rassegna di Arti Figurative, Viareggio, 1983; Galleria Nuova Sfera, Modena, 1984 (personale); Olympia International Contemporary Art Fair, Londra, 1985; Opere Prime: sculture da conoscere, Pietrasanta, 1986; Locus Gallery, Londra, 1987 (personale); Congresso Nazionale Ministero Beni Culturali, Montecatini, 1994; Nello Specchio di Mozart, Firenze, 1995; Omaggio a Corrado Alvaro, Pescia, 1996; Spazio d'Arte Bardi 21, Firenze, 1996 (personale); Il Dono dei Magi, Pietrasanta, 1996; Il premio Trevi Flash Art Museum, Trevi, 1997; La Soglia del Silenzio, Milano, 1998; Villa Cuturi (A.P.T.), Marina di Massa, 1999 (personale); Il volto dell'Uomo, Stiava, 2000; Villa Cuturi (A.P.T.), Marina di Massa, 2000 (personale); Circolo Amici di Marina, Marina di Massa, 2001 (personale); Chiesa di S. Agostino, Pietrasanta, 2002.

 

Alexandra de Lazareff
Tracciare una biografia di Alexandra de Lazareff è come tessere il racconto di un viaggio attraverso vari continenti. Nata a kiev, cresciuta in Germania, la ritroviamo adolescente in Australia, dove riceve una formazione artistica e culturale ispirata a modelli anglosassoni. Il teatro, il cinema, tutte le arti diventano per Lazareff fonte di ispirazione per la ricerca di una forma artistica capace di esprimere una personalità impetuosa, travolgente. Il premio "South Australian Art" Festival corona gli anni australiani. Il 1980 segna l'evasione verso l'Europa. Il mito è Parigi. Ciò che spinge la giovane artista cosmopolita è il desiderio, il bisogno vitale di "vedere" cosa si fa altrove. Ritorna in Australia, dove le vengono conferiti prestigiosi incarichi per giornali e riviste internazionali: "News", "Daily Mirror", "Sunday Time". Fa ritorno a Parigi qualche anno dopo. Il genere nel quale si cimenta è il ritratto, disciplina difficile che le procura però grandi successi. Le mostre, sotto l'egida dell'Ambasciata d'Australia, si susseguono, Alexandra esiste artisticamente e socialmente. Il bel mondo la convoca commissionandole ritratti: Aznavour, Ira Fürstemberg, Michel Simon, Sir Ronald WalkerÉ. Gli editori apprezzano la sua grafica. Sono sue le illustrazioni del libro di John Kobal su Marlene Dietrich. Il bisogno di evadere, di rompere, assaporare altro riesplode. Alexandra abbandona i facili guadagni e la mondanità per isolarsi nella severa disciplina della scultura. Un antico mulino della Toscana diventa il suo laboratorio, la fabbrica delle sue nuove creature. Parigi, l'effervescente capitale della cultura e dell'arte, rimane solo una vetrina delle sue mostre, una scena per le relazioni mondane. Le sue opere vengono presentate in alcune delle più prestigiose gallerie italiane, nonché in molti altri importanti musei o centri espositivi francesi. Non solo la Francia ma anche il Belgio, la Germania, l'Australia e gli Usa accolgono le sue creazioni. Il mulino della Lucchesia è un mondo di forme magnificamente composte da cui si sprigiona una forza primordiale, indeterminata, una galleria di figure dell'immaginario e del simbolico fatte non per stupire, come avrebbe detto Cocteau, ma per andare oltre, oltre la misura, il limite, la compostezza. Nota biografica di Antonietta Sanna.


Cordelia von den Steinen
Cordelia von den Steinen, nata a Basilea, fin da piccola ama disegnare e ritagliarsi così uno spazio tutto suo, sulla scia della nonna che fin da ragazza si era dedicata con solerzia alla pittura. Dopo un po' inizia a modellare la creta presso una signora, che intanto però l'aiuta a scoprire un altro mondo, fatto anche di avventura ed indipendenza. Passano gli anni, ma la passione rimane, e dopo i primi ritratti in un piccolo studio improvvisato del giardino, Cordelia, durante gli anni del liceo, decide di proseguire la strada della scultura. E così, frequentati per tre anni i corsi presso la Scuola di Arte e Mestieri a Basilea - tra cui fondamentali le lezioni di Georg Schmidt, direttore del Museo d'Arte della Città - nel 1963 si iscrive all'Accademia di Brera, dove ha come insegnante, e mentore, la grande figura di Marino Marini. Ma è a Roma - dove si reca seguendo il consiglio del Maestro Marini nel 1965 grazie ad una borsa di studio conferitale dal Museo d'Arte a Basilea ed alla vincita del Premio Federale Svizzero per la scultura- che si sente finalmente scultrice. L'anno dopo decide di trascorrere l'estate a Carrara, dove, tra gli altri importanti scultori, quali Lipchitz, Moore, Iposteguy, Penalba, Nivola, incontra Pietro Cascella. Da quel momento incomincia una nuova avventura, in Versilia, con Pietro. Nel 1970, con un'altra borsa di studio, è a Parigi a seguire i corsi alla Cité Internationale des Arts: da quel momento Cordelia raggiunge una sua identità artistica ed comincia ad affermarsi internazionalmente. Dopo la nascita di Jacopo nel 1972, si trasferisce con la famiglia al Castello della Verrucola presso Fivizzano in Lunigiana. Fissa qui la sua dimora, pur soggiornando lunghi periodi anche a Milano. L'attività espositiva di Cordelia ha inizio nel 1967 quando per la prima volta espone al Salon de Mai e al Salon de la Jeune Sculpture a Parigi. Segue nel 1969 la sua prima partecipazione alla Biennale Internazionale di Scultura di Carrara. Da allora in poi, Cordelia continua a prendere parte a numerose collettive in Italia, Svizzera, Francia e Germania. Sono numerose anche le personali della scultrice, che a partire dal 1969 vengono organizzate a Basilea, Berlino, Milano, Roma, Parma, Brescia, Pontedera e Firenze; fra le più recenti si ricordano quella nella Chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta, la personale al Museo Piaggio di Pontedera, e l'ultima presso il Museo "Marino Marini" di Firenze nell'autunno del 2005. Ha insegnato disegno e scultura, realizzato gioielli e disegnato costumi teatrali, tra cui quelli per il Maggio Fiorentino per l'opera Barbablù, per l'Opera di Genova i costumi del Machbeth, per il Festival di San Miniato quelli per Billy Bud, e recentemente, per il Festival Puccini di Torre del Lago i costumi per la Turandot. Nel 1992 diventa membro del Künstlersonderbund Deutschland e dell'Accademia di San Luca a Roma. Ha realizzato inoltre diverse opere per importanti spazi pubblici: a Basilea, Vencac (ex-Yugoslavia), Tuoro sul Trasimeno, Aeroporto di Parma, Seravezza, Università di Chieti, Rapolano Terme, Santa Chiara di Pisa, Pontedera. Per la Basilica Inferiore di Assisi ha creato Il pane di San Francesco, opera che è stata collocata sull'altare di una delle cappelle della Chiesa. Una sua opera è stata anche posta nella sede della Regione Toscana a Firenze.

 

Laura Ziegler
Laura Ziegler, nata a Columbus, Ohio, da molti anni divide il suo tempo tra gli Stati Uniti d'America e l'Italia, prima a Roma e, ultimamente, a Lucca e a Pietrasanta, dove ha lo studio. Laureata presso l'Ohio State University, ha frequentato la Cranbrook Academy prima di vincere l'ambito premio Fulbright per studiare la scultura policroma in Italia. A Roma ha avuto la fortuna di poter lavorare nello studio di Pericle Fazzini e di conoscere Mino Maccari, due artisti che ammira. In Toscana ha esposto due volte con uno dei suoi artisti prediletti, Antonio Possenti. Ama lavorare insieme con architetti e ha collaborato nel disegnare importanti progetti a Roma, fra l'altro, il rinnovo del Ponte Garibaldi e il Velodromo per le Olimpiadi del 1960. Ha creato due dei monumenti più significativi nel suo paese nativo: il Crocifisso di acciaio e plexiglas della Chiesa di Santo Stefano e il cespuglio ardente di Mosè del Temple Israel. Le opere della Ziegler furono esposte alla Biennale di Venezia nel 1956 e 1958; ha avuto mostre personali alla Galleria Schneider (Roma), O'Hana Galley (Londra), Duveen-Graham Gallery (New York), Institute of Contemporary Arts (Boston) , Columbus Gallery of Fine Arts (Columbus), Knoedler Gallery (New York), Forum Gallery (New York). Le sue sculture fanno parte delle collezioni permanenti del: Smithsonian-Hirshhorn Museum (Washington), Museum of Modern Art (New York), Neuberger Museum (New York), Columbus Museum of Fine Arts; e delle collezioni private di: John D. Rockefeller, Nelson Rockefeller, John Hay Whitney, Kate Roosevelt, Sarah Roosvelt, William Paley, Charles Lazarus, Roy Neuberger, John Rewald. I suoi ritratti di personaggi celebri comprendono tra gli altri: Arrigo Benedetti, Conte Giovanni Tadini, Senatore Mauro Favilla, Principessa Santa Ercolani Borghese, Marchesa Carmen Mazzarosa e figlia, Antonio Possenti, Amos Elan, Romano Cagnoni, Conte Alessandro Minutoli, Francesca Masini Strozzi, Marcello Vannucci, Francesco Malfatti, Riccardo Tommasi Ferroni, Contessa Marilù Carafa, Luisa Oliva, Guido Agosti, Susanna Orlando, Graziano Sodetti, Bartaloni Sans Omer, M¡ Vittorio Gui, Gore Vidal, Mino Maccari, Antonio Possenti, Alicia Patterson Guggenheim, Joseph Hirshhorn, Isaac Bashevis Singer, Tony Randall, Zero Mostel, Kate e Sara Roosvelt-Whitney e famiglia. Espone abitualmente alla Forum Gallery di New York, dalla quale è rappresentata. Nel dicembre 2001 le sue opere sono state esposte in una mostra personale al Columbus Museum - Ohio dal titolo A Columbus Sculptor Comes Home. E' sposata con il maestro Herbert Handt.