Venti artisti interpretano Venini
Mostra di scultura a cura di Anna Venini
inaugurazione: 16 aprile 2005 - h 18.00
esposizione: dal 16 aprile al 19 giugno 2005
luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta
orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso
ingresso libero
Comunicato stampa
Contatto stampa: Francesca Navari
Ufficio Stampa
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
e-mail: gabinetto.sindaco@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it
Mostra: Vetro & Scultura: venti artisti interpretano Venini
Artisti: Franco Adami, Nicolas Bertoux, Fulvio Bianconi, Helaine Blumenfeld,
Tommaso Buzzi, Pietro Cascella, Tommaso Cascella, Sandro Chia, Anna Chromy,
Girolamo Ciulla, Alessandro Diaz de Santillana, Laura Diaz de Santillana,
Ludovico Diaz de Santillana, Novello Finotti, Maria Gamundi, Gigi Guadagnucci,
Tyra Lundgren, Harry Marinsky, Ron Mehlman, Cynthia Sah, Carlo Scarpa,
Ivan Theimer, Sophia Vari, Paolo Venini, Cordelia von den Steinen,
Sami Wirkkala, Kan Yasuda, Toni Zuccheri
Date esposizione: 16 aprile - 19 giugno 2005
Inaugurazione: sabato 16 aprile 2005, ore 18,00
Luogo: Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta
Orario apertura: 16,00-19,00 / lunedì chiuso
L'Assessorato alla Cultura e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare sabato 16 aprile 2005 alle ore 18:00 Vetro & Scultura: 20 artisti interpretano Venini nella Chiesa di Sant'Agostino. La mostra, curata da Anna Venini, con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Lucca, resterà aperta fino al 19 giugno 2005 e sarà corredata da elegante catalogo (Edizioni Monte Altissimo).
Spesso si pensa al mondo della scultura come costituito per lo più di marmo, bronzo, terracotta od altri materiali più o meno tradizionali, ma raramente si volge il nostro pensiero ad un elemento antichissimo come il vetro. Usato fin dai tempi dei Fenici soprattutto per la piccola oggettistica e l'illuminazione, ed ora ampiamente anche nell'ambito del design, il vetro è in realtà sempre stato una sorta di scultura. Soffiate o molate, le creazioni in vetro sono ideate e create come sculture, forse talvolta più leggere e delicate, ma sempre oggetti caratterizzati da linee ben determinate.
In quest'ambito ecco delinearsi un nome, Venini, che ha profondamente sconvolto la storia del vetro, proprio per la totale libertà ed indipendenza che ha conferito alle sue creazioni. Vetri quindi non solo più meramente legati ad una specifica destinazione d'uso, ma vere e proprie opere d'arte, disegnate da importanti designer e architetti, che hanno rotto con la tradizione precedente e creato uno stile prettamente contemporaneo (anche se certe volte ispirato all'antichità).
L'Assessorato alla Cultura di Pietrasanta ha pensato così di lanciare una sfida ad alcuni tra i migliori artisti internazionali che da molti anni operano a Pietrasanta -- Franco Adami, Nicolas Bertoux, Helaine Blumenfeld, Pietro Cascella, Tommaso Cascella, Sandro Chia, Anna Chromy, Girolamo Ciulla, Alessandro Diaz de Santillana, Laura Diaz de Santillana, Novello Finotti, Maria Gamundi, Gigi Guadagnucci, Harry Marinsky, Ron Mehlman, Cynthia Sah, Ivan Theimer, Sophia Vari, Cordelia von den Steinen, Kan Yasuda -- e chiedere loro di creare delle sculture traendo spunto da un vetro Venini che possa averli particolarmente colpiti. Questa meravigliosa combinazione - mai realizzata prima né nell'ambito della scultura né in quello del vetro - viene proposta sotto forma di mostra curata da Anna Venini, figlia del fondatore Paolo Venini e ambientata nella splendida e più che mai adatta scenografia della Chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta in questa primavera del 2005.
Presentazione
Vetro & Scultura, Murano e PietrasantaSpesso si pensa al mondo della scultura come costituito per lo più di marmo, bronzo, terracotta od altri materiali più o meno tradizionali, ma raramente si volge il nostro pensiero ad un elemento antichissimo come il vetro. Usato fin dai tempi dei Fenici soprattutto per la piccola oggettistica e l'illuminazione, ed ora ampiamente anche nell'ambito del design, il vetro è in realtà sempre stato una sorta di scultura. Soffiate o molate, le creazioni in vetro sono ideate e create come sculture, forse talvolta più leggere e delicate, ma sempre oggetti caratterizzati da linee ben determinate.
In quest'ambito ecco delinearsi un nome, Venini, che ha profondamente sconvolto la storia del vetro, proprio per la totale libertà ed indipendenza che ha conferito alle sue creazioni. Vetri quindi non solo più meramente legati ad una specifica destinazione d'uso, ma vere e proprie opere d'arte, disegnate da importanti designer e architetti, che hanno rotto con la tradizione precedente e creato uno stile prettamente contemporaneo (anche se certe volte ispirato all'antichità).
L'Assessorato alla Cultura di Pietrasanta ha pensato così di lanciare una sfida ad alcuni tra i migliori artisti internazionali che da molti anni operano a Pietrasanta e chiedere loro di creare delle sculture traendo spunto da un vetro Venini che possa averli particolarmente colpiti. Questa meravigliosa combinazione - mai realizzata prima né nell'ambito della scultura né in quello del vetro - viene proposta sotto forma di mostra curata da Anna Venini, figlia del fondatore Paolo Venini e ambientata nella splendida e più che mai adatta scenografia della Chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta in questa primavera del 2005.
Il vetro così emigra e contamina il mondo della scultura tradizionale - di cui Pietrasanta è l'indiscussa patria sia per la maestria degli artigiani che per la bravura degli artisti - creando uno speciale connubio, che speriamo generi nuove risonanze in campo artistico. La preziosità dei materiali in entrambi i campi infatti mette ancora di più in risalto sia la creatività che la lavorazione delle opere, che così ben si sposano in queste originali interpretazioni.
Massimiliano Simoni
Presidente Esecutivo
Fondazione La Versiliana
Massimo Mallegni
Il Sindaco
Pietrasanta, aprile 2005
Critica
Scultura e vetro, due bellissime espressioniLa pietra, per esempio si trova in natura e l'uomo deve scavare e lavorare per prenderla dalla montagna. Il vetro non nasce da una creazione dell'uomo. Plinio il Vecchio ,nella sua Storia Naturale narra: "Secondo una leggenda, lungo le coste della Fenicia, approdò un tempo una nave di mercanti di natron, che si sparsero per la spiaggia a preparare la cena, poiché non c'erano a portata di mano delle pietre per tener sollevati i pentoloni, essi usarono come sostegno pezzi di natron presi dalla nave e questi, accesi e mescolati alla sabbia della spiaggia, diedero origine a rigagnoli lucenti di un liquido ignoto": questa sarebbe l'origine del vetro.
La storia è molto bella e comunque gli elementi menzionati sono veramente quelli del vetro: natron, sabbia e fuoco. Mi piace molto pensare ai mercanti che creano questa misteriosa miscela del vetro. E del resto il vetro nasce in Asia Minore.
Quando parlo del vetro mi rendo conto che divento quasi sentimentale. Il vetro è stato ed è tuttora un elemento essenziale della mia vita. Ho lavorato per qualche anno con mio padre Paolo Venini e con lui ho imparato tutto sul vetro. Era un uomo intelligente, aperto, ma anche molto esigente e severo, ed il periodo che ho passato con lui è stato bellissimo. Abbiamo fatto anche dei viaggi insieme, a Londra all'inaugurazione di una mostra Venini da Liberty, ho dovuto anche improvvisarmi conferenziera bisognava parlare, Paolo parlava poco l'inglese e l'ordine è stato "parla della Venini" e io ho parlato.
Negli anni fra il '30 ed il '40 io ero molto piccola ma mi ricordo benissimo Carlo Scarpa che creava dei bellissimi vetri riprendendo vecchie tecniche ed inventandone delle nuove. Vedevo questi bellissimi oggetti e sapevo che Carlo seguiva personalmente il lavoro dei maestri vetrai.
Di Tommaso Buzzi non ricordo molto: so che veniva spesso insieme a Giò Ponti, dato che erano insieme nel gruppo IL LABIRINTO , che diventerà la Triennale di Milano.
Ho ritrovato Carlo quando nei primi anni '50 ha accompagnato in Fornace un grande architetto americano, Frank Lloyd Wright .Ero sola quel giorno e molto preoccupata ma poi è andato tutto bene. Un altro ricordo di Carlo Scarpa è quando nel 1961 ha creato il bellissimo lampadario fatto di poliedri, che erano stati inventati da Paolo Venini per Italia 61.
Ho lasciato la Venini dal '53 al '59 per sposarmi con, quello che sarebbe diventato alla morte di Paolo il nuovo capo, Ludovico de Santillana, architetto. De Santillana a soli 27 anni diventa il nuovo capo della Venini e deve farsi amare dagli operai che erano attaccatissimi a Paolo. Ci riesce e dà un nuovo impulso alla ditta. La sua professione di architetto lo spinge verso i grandi lavori di illuminazione e, dopo un primo importante progetto per l'aeroporto di Manchester, continua a creare dei nuovi componibili sullo stile del poliedro che gli permettono di fare delle importanti opere. Lavoravo vicino a lui, il mio era sempre lo stesso lavoro: controllo della produzione qualità quantità. Può apparire un lavoro noioso ma per me era un grande piacere. Quando la mattina andavo in fabbrica a controllare il lavoro del giorno prima c'era uno scambio di idee con i Maestri, e poi andavo in moliera dove si rifinivano i vetri con la ruota. Ma l'ora più bella erano le cinque del pomeriggio quando ci riunivamo nell'ufficio della produzione con il capo fornace, il direttore della fabbrica, Ludovico ed io decidevamo il programma per il giorno dopo. La fabbrica era nel momento migliore: i forni al massimo per la fusione del vetro e tutto era rosso e caldo.
Due dei nostri figli, Laura ed Alessandro (Diaz de Santillana), si occupano di vetro e sono diventati celebri designer.
Laura crea dei vetri utilizzando una tecnica da lei perfezionata che consiste nell'appiattire, comprimendola una forma soffiata, dandole contemporaneamente un formato quadrangolare. Questo è il suo punto di arrivo dopo una lunga strada di esperimenti. Con le murrine ha fatto dei bellissimi piatti, uno, MIMOSA è in mostra. La cosa che mi affascina è che ora lavora la pietra e un pezzo fatto a Pietrasanta è presente. Quindi pietra e vetro!
Alessandro fa delle grandi installazioni di vetro e metallo. Cresciuti alla Venini ora sono indipendenti. Alessandro presenta una sua istallazione e anche un piccolo vaso con delle murrine, penso che voglia indicare la sua strada: partenza e arrivo
Devo parlare di Toni Zuccheri artista del vetro, architetto, viene alla Venini, ed usa il vetro con grande sapienza; soprattutto è un grande esperto di colori. E' bellissimo il suo BESTIARIO: uccelli e vari volatili con dei colori speciali e una grande intelligenza. Fa anche dei bellissimi oggetti ed è stato per me un grande piacere lavorare con lui anche se talvolta dovevo sgridarlo perchè distraeva tutti. Ma il risultato era così bello che lo perdonavamo.
Ed ecco ancora altri due artisti: Tyra Lundgren e Fulvio Bianconi. Tyra, ceramista svedese si innamora della Venini alla fine degli anni Trenta, dopo aver visto la produzione alla Triennale di Milano. Viene a Murano e crea una serie di bellissimi piccioni in vetro corroso dai colori sgargianti, e poi delle foglie, specialmente una, meravigliosa un po' chiusa a canne ametista e cristallo. Io ero bambina quando è venuta ma la ricordo benissimo ed ho un suo regalo: un bellissimo delfino a bocca aperta.
Invece ho conosciuto molto bene Fulvio Bianconi,venuto alla Venini a lavorare con mio padre. La sua grande opera sono le figure della COMMEDIA dell' ARTE. Alla Venini c'era uno straordinario maestro che si chiamava Boboli che aveva capito benissimo Bianconi ed eseguiva in modo assolutamente incredibile tutto quello che gli veniva chiesto. Così sono nate le bellissime figurine ed i bianchi pagliacci dipinti da Tieplo a Ca' Rezzonico. Era un vulcano di idee, impossibile stargli dietro e ricordo mio padre guardare i disegni entusiasta.
Potrei parlare di tanti artisti venuti alla Venini. Per ora ho cercato di raccontare di quelli presenti in questa bellissima mostra, per narrare poi il resto magari in un'edizione successiva.
Anna Venini
Tutto, se lo spavento non m'atterra,
son luce. E tutte le cose create
vengon sì stranamente a me accoppiate
che il senso occulte rispondenze afferra.
Umberto Saba
(da L'ispirato, 1924, ne "Il Canzoniere")
Ho conosciuto Anna Venini quando abbiamo deciso di portare in una significativa mostra più sessanta esemplari Venini a San Francisco e San Diego nel 2001. A dire il vero sono stata introdotta prima a suo figlio Alessandro, quando insegnava in California, che, nel mio sogno di presentare questo esclusivo vetro italiano negli Stati Uniti, mi ha indicato di rivolgermi a sua madre. E da lì è nata un'agile e valida collaborazione, ma soprattutto una bella amicizia.
Affascinata da sempre da questo materiale magico e misterioso che è il vetro, sono riuscita ad apprezzarne le sue molteplici qualità e adattabilità proprio attraverso i vetri Venini, che magistralmente creati, molati, colorati, fusi ed assemblati, portano lo spettatore in un'altra dimensione, fragile, eterea, onirica. Eppure questi vetri sono delle vere e proprie opere d'arte, ed è stato proprio questo il merito della ditta Venini, che fin dai suoi albori nel 1926, ha spinto per una produzione originale, creata da grandi nomi di designer e architetti, precorrendo in un certo senso ciò che si è poi sviluppato in altri settori. La novità introdotta dalla Venini è stata quella di rompere coraggiosamente con tutta la produzione artistica tradizionale ed introdurre novità di design e concetto molto moderne per l'epoca. Ad ogni direttore artistico della Venini si abbinava una nuova esigenza e perciò tecniche e sperimentazioni che si introducevano e poi si consolidavano sul campo. Fondamentali sono stati in questo i maestri vetrai che lavoravano per la ditta, che capendo lo sforzo e l'energia posta in queste innovazioni, cercavano di adattarsi e rispondere pienamente alle esigenze degli ideatori dei singoli pezzi. Oltre a ciò, la ditta Venini è sempre stata aperta a nomi nuovi, anche di artisti stranieri, che attirati a Murano dalla voglia di sperimentare e soprattutto imparare, venivano sempre accolti con grande generosità. I vetri Venini sono con gli anni diventati un simbolo della qualità e originalità dell'inventiva italiana nel mondo e da sé ora fanno ‘marchio' e tendenza, diventati perlopiù ricercati oggetti da collezione.
In modo analogo, questa voglia di novità, questa rottura con il passato e forte slancio verso il contemporaneo dettato dagli artisti stessi, soprattutto internazionali, è stata vissuta anche a Pietrasanta. In questo caso, non una ditta specifica, ma gli artisti, assieme a diversi laboratori artigiani, hanno dato vita ad importanti sculture in marmo e bronzo.
Artista e artigiano in un binomio perfetto sia nel mondo della scultura che in quello del vetro riescono a raggiungere mirabili risultati qualitativamente molto elevati. E così è nata l'idea di "Vetro & Scultura: 20 artisti interpretano Venini". Il vetro Venini è diventato, grazie al suo concepimento e lavorazione, ‘scultura'. Perché allora non provare a chiedere a venti artisti di fama internazionale che da sempre vivono e lavorano a Pietrasanta quale fosse la loro opinione in merito? E quale migliore linguaggio se non la loro stessa scultura? E così è stato. Ogni artista ha scelto un vetro ‘storico' Venini proveniente da collezioni private a cui poi ha abbinato una sua scultura ispirata al vetro stesso, che ripropone interpretandolo. Quasi un sottile gioco intellettuale, che però finora non era mai stato realizzato, né nel mondo del vetro né in quello della scultura. Un azzardo, un'astuzia, una grande apertura mentale da parte degli artisti che hanno aderito a questa iniziativa, tutti con gioia e senso di avventura, che io desidero ringraziare veramente di cuore per aver creduto in questo progetto un po' diverso.
Gli elementi unificanti sono stati l'invenzione, la creatività, lo stimolo al ‘gioco', sia nei vetri prima che nelle sculture poi. Ciò dimostra l'enorme varietà della produzione Venini, tale da riuscire a mettere insieme venti artisti, ognuno contraddistinto da un proprio originalissimo stile. L'aspetto più che mai affascinante, oltre ai risultati ottenuti, è stata la panoramica dei materiali usati e della loro lavorazioni: vetro, marmo, bronzo, terracotta, argento, mosaico,... su cui ed in cui protagonista assoluta s'impone la luce ed il suo assorbimento e rifrazione. Una luce, che come il fuoco che ha generato la maggior parte di questi pezzi, conferisce l'espirit vital all'opera altrimenti inerte, giocando, plasmandosi, rimbalzando, attraversando le linee, le curve, gli spigoli, le superfici di tutte queste creazioni.
Vetro & Scultura è una mostra, ma forse anche un invito a vedere oltre e dentro il materiale di ogni opera, a pensare non solo al messaggio che trasmette ma anche alla sua ‘grammatica', a ciò che la compone e le dà vita, a tutti gli elementi che sono concorsi per far sì che un'opera possa venire realizzata. Talvolta un'analisi attenta della materia aiuta anche nell'interpretazione finale della creazione, che così non viene data per scontata, ma anzi soppesata nel suo giusto valore per l'espressione della preziosità dell'idea che racchiude.
Senza Anna Venini tutto ciò non sarebbe stato possibile: Anna è stata una coraggiosa guida e compagna per un progetto originale, nato dall'impulso di portare, quasi provocativamente, una nuova forma di scultura a Pietrasanta: il vetro.
Valentina Fogher