Flavia Robalo
Opere di scultura
inaugurazione: 7 maggio 2005 - h 17.00
esposizione: dal 7 al 22 maggio 2005
luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta
orario: 17.00-21.00; sabato e domenica 17.00-23.00
ingresso libero
Comunicato stampa
Contatto stampa: Francesca Navari
Ufficio Stampa
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
e-mail: gabinetto.sindaco@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it
Mostra: Sol de Sudoeste
Artisti: Flavia Robalo
Date esposizione: 7 - 22 maggio 2005
Inaugurazione: sabato 7 maggio 2005, ore 17,00
Luogo: Sala delle Grasce, Centro Culturale "Luigi Russo", Pietrasanta
Orario apertura: 17,00-21,00/sabato e domenica: 17,00-23,00
L'Assessorato alla Cultura e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare la mostra personale della scultrice argentina Flavia Robalo. L'esposizione si terrà nella Sala delle Grasce del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 7 al 22 maggio 2005 e s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato, 7 maggio 2005 alle ore 17,00.
Flavia Robalo nasce nel 1973 a Buenos Aires in Argentina. Attraverso diversi corsi e scuole, inizia la sua formazione scultorea e pittorica, che dal 1997 prosegue a Pietrasanta, approfondendo le tecniche di lavorazione del marmo. Mentre da un lato continua la ricerca tecnica lavorando anche come artigiana, dall'altro inizia un'attività espositiva e di partecipazione a simposi tra Italia, Francia e Argentina. Tra questi ricordiamo la partecipazione al VII Simposio Internazionale del Marmo a Cavaion Veronese (VR) nel 2004; il conseguimento del Primo Premio ex-tempore di scultura La Solidarietà del Vajont a Longarone (BL) nel 2003 e del Primo Premio per il bassorilievo al Nono Simposio di Scultura "Mastro Mimmiu" a Buddusò in Sardegna nel 2002. Espone le sue opere in permanenza presso la Fabbrica dei Sogni di Pietrasanta.
Elisa Giannini: "[...] I personaggi che condividono uno spazio pubblico senza incontrarsi, fisicamente né emotivamente, sono semplicemente degli umani soli, che vivono tra gli altri ma non con gli altri. [...] La materia esprime qui il suo tempo più lontano, le asperità della sua storia, trovate piuttosto che raccontate, e tenuemente partecipate con l'inserimento di ulteriori tracce argentee o empatici segni di grafite. È in questi tocchi suggeriti che si esprime più profondamente l'ispirazione intimamente vocata alla solitudine di Robalo, in un racconto desertico e naturale, aspro ma vero, sensibile, fisico. La migrazione è forse più l'effetto che la causa di un rapporto con la solitudine profondo e ancora in parte sconosciuto. Si tratta di un sondaggio, di un'indagine progressiva per la Robalo che trova in questo progetto una tappa di disvelamento."