Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Jef van Tuerenhout a Pietrasanta

Jef van Tuerenhout


Opere di pittura e scultura

inaugurazione: 7 maggio 2005 - h 18.00

esposizione: dal 7 maggio al 19 giugno 2005

luogo: Sale del Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta 

orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa


Contatto stampa: Francesca Navari
Ufficio Stampa
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
e-mail: gabinetto.sindaco@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it

 

Mostra: Jef van Tuerenhout a Pietrasanta
Artisti: Jef van Tuerenhout
Date esposizione: 7 maggio - 19 giugno 2005
Inaugurazione: sabato 7 maggio 2005, ore 18,00
Luogo: Sale dei Putti e del Capitolo, Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta
Orario apertura: 16,00-19,00 / lunedì chiuso


L'Assessorato alla Cultura e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare sabato 7 maggio 2005 alle ore 18:00 la mostra personale del famoso artista belga Jef van Tuerenhout nelle Sale dei Putti e del Capitolo del Chiostro di Sant'Agostino, che resterà aperta fino al 19 giugno 2005. L'esposizione, curata dal Dr. Mauro Del Corso, Presidente della Federazione Italiana degli Amici dei Musei, e organizzata da Danny van Bael Arts (Belgio), è corredata da elegante catalogo per le Edizioni ETS di Pisa. All'inaugurazione sarà presente l'artista.

 

Così il sindaco Massimo Mallegni introduce l'evento: "Una donna, bellissima e affusolata, sensuale ma intoccabile, distante sul suo piedistallo di pigmenti, isolata e sola protagonista, è l'icona costante nelle tele dello stimato artista fiammingo Jef Van Tuerenhout. Questa sua donna ideale ha sempre le stesse caratteristiche, anche se talvolta viene rappresentata in colori diversi: inaccessibile, si pone allo spettatore ostentando la propria femminilità vestita di elementi di culture esotiche, perlopiù africane. È una donna simbolo, assolutamente incontestabile e paradigmatica, che sfida con uno sguardo diretto eventuali opposizioni e contrarietà. Le fanno da sfondo paesaggi favolistici di estrazione simbolista viennese fin de sîecle, su cui la sua bellezza diventa ancora più impenetrabile e iconica. Siamo onorati di poter presentare per la prima volta a Pietrasanta il Maestro Van Tuerenhout ed il suo magico surrealismo, perfettamente algido, venato di esotismo e mistero, nel suo pieno splendore arricchito di studiati preziosismi a corredo di una pregnante valenza icastica. Come gioielli, le ‘donne' di Van Tuerenhout emergono da un ‘velluto' di colori forti e distinti, così come i suoi bronzi, gioielli a sé stanti, s'impongono per la loro mirabile forza evocativa di un arcaismo sottile ed estremamente fine. Desidero ringraziare sentitamente il Maestro Van Tuerenhout per aver accettato il nostro invito ad esporre qui le sue creazioni, opere che ci parlano di altri linguaggi e altre culture, un vento fresco dal Nord che solletica la nostra sensibilità e desiderio di ‘altro'."

Presentazione

Il magico surrealismo di Jef Van Tuerenhout

Una donna, bellissima e affusolata, sensuale ma intoccabile, distante sul suo piedistallo di pigmenti, isolata e sola protagonista, è l'icona costante nelle tele dello stimato artista fiammingo Jef Van Tuerenhout. Questa sua donna ideale ha sempre le stesse caratteristiche, anche se talvolta viene rappresentata in colori diversi: inaccessibile, si pone allo spettatore ostentando la propria femminilità vestita di elementi di culture esotiche, perlopiù africane. È una donna simbolo, assolutamente incontestabile e paradigmatica, che sfida con uno sguardo diretto eventuali opposizioni e contrarietà. Le fanno da sfondo paesaggi favolistici di estrazione simbolista viennese fin de sîecle, su cui la sua bellezza diventa ancora di più impenetrabile e iconica.

Siamo onorati di poter presentare per la prima volta a Pietrasanta il Maestro Van Tuerenhout ed il suo magico surrealismo, perfettamente algido, venato di esotismo e mistero, nel suo pieno splendore arricchito di studiati preziosismi a corredo di una pregnante valenza icastica. Come gioielli, le ‘donne' di Van Tuerenhout emergono da un ‘velluto' di colori forti e distinti, così come i suoi bronzi, gioielli a sé stanti, s'impongono per la loro mirabile forza evocativa di un arcaismo sottile ed estremamente fine.

Desidero ringraziare sentitamente il Maestro Van Tuerenhout per aver accettato il nostro invito ad esporre qui le sue creazioni, opere che ci parlano di altri linguaggi e altre culture, un vento fresco dal Nord che solletica la nostra sensibilità e desiderio di ‘altro'.

  Pietrasanta, maggio 2005
Il Sindaco
Massimo Mallegni

Critica

Così scrive il Dr. Mauro Del Corso nel suo testo critico presente nel catalogo della mostra: "La vigorosa formazione all'Accademia di San Luca, a Bruxelles; il lungo e frequente vagabondare per il mondo - ormai compagno di numerose personali e presenze in importanti gallerie, dalla Svezia ad Haiti, dagli States alla Germania, dal Canada alla Francia fino al lontano oriente nipponico (che si sposa mirabilmente, per gusto e mentalità, con la sua sensibilità); la sua passione di collezionista vero per le culture extraeuropee e, più in generale, cosiddette "primitive" (ma credo sarebbe più opportuno definire "primigenie"); la sua essenza di altissimo artigiano - nell'accezione storica migliore del termine - e di artista prezioso, quasi col cesello in mano: sono molte, non tutte, tessere di un mosaico che contribuiscono a chiarire meglio la figura, l'indole, il disincanto di "Mastro"Jef. Ho pensato a lungo se e prima di usare questo termine, che può sembrare riduttivo e anacronistico, ma che invece - a mio avviso - colloca nella giusta dimensione un artista di questa vaglia, erede sicuro della lunga ed affascinante tradizione fiamminga, che ha influenzato più di quanto oggi non si creda il contemporaneo. La nitidezza dei contorni, l'uso sapiente del colore - e del monocromo - una prospettiva, sia nelle scene affollate di riferimenti e di protagonisti come nei ritratti a soggetto, di apparente e costante "primo piano", a lettura continua, mi sembra possano essere discendenti diretti, forse non filologici ma certo non incidentali, della plurisecolare scuola d'origine dell'Autore. 

Il maestro surrealista, citando la sua chiave interpretativa descrittiva e preziosa, ne crea dunque l'anello di congiunzione con un piano più alto che dà a quel surreale un fine preciso, e, costantemente riferito: quello di una dimensione magica, enigmatica ad una troppo rapida riflessione - che viene subito respinta - iniziatica per chi sappia e voglia leggere "tra le righe" del suo libro pittorico. O scolpito: già, perché l'integrazione con il Jef scultore è forte, e consona agli stessi temi, particolarmente resi nei bronzi. Sia nei medesimi richiami alla cultura del sud del mondo ("Bronzen helmet", "Arendmasken") sia quando - di nuovo - in essi emerge prorompente, e quasi tattile e conturbante, la carnale sensualità femminina ("Friède"). "Jef van Tuerenhout è l'ultimo ad infondere alla sua opera un alone mistico. Il discorso enfatico o ampolloso di certi critici d'arte e di cari confratelli esageratamente eccentrici lo fa sorridere beffardamente. Quando egli parla della sua opera, è in modo posato e senza compiacenza, con un senso molto spiccato dell'autocritica" (Marcel van Jole in "Jef van Tuerenhout", catalogo della personale, Ferrara, 1987). Insieme alla nota caratteriale - che conferma il disincanto e la consapevolezza della vita - l'affermazione è il banco di prova di un artista che non ha dimenticato il reale, ma che - senza retorica - ne fa strumento di una lettura simbolica ed eterna. "L'artista stesso non è uno spettatore innocente, ma l'animatore psichico di questo gioco di gloria e di morte", sono sue le parole che confortano un impegno ed una passione che si rivelano proiettate ad un cammino che viene da lontano e non si arresta nel momento e nel contesto del vissuto.

 

Biografia

Nasce il 23 maggio 1926 a Malines (Belgio), ha due fratelli. Suo padre era, come molti altri a Malines città dei mobili, ebanista. Vive e lavora a Wenduine. Pratica la pittura, il disegno, l'incisione, la ceramica monumentale e la scultura, ma si dedica anche alla creazione di gioielli. Dall'Espressionismo, attraverso il Miserabilismo e il Primitivismo, la sua arte si è evoluta verso un realismo metafisico con venature erotiche. 1941-45: Studia pittura e scultura all'Accademia di San Luca a Bruxelles. Consegue il "premio d'onore dell'Accademia". 1949: Partecipa - insieme a Pol Mara, Luc Peire, Gaston Bertrand, Jan Cox e Paul van Hoeydonck - alla mostra "Peinture contemporaine en Belgique", organizzata dalla rivista letteraria "Meridiaan", che ha pubblicato un libro con lo stesso titolo. 1950: Prima personale a Malines con il titolo: "Ne grattez pas le squelette de vos aïeux". 1951: Espone alla mostra "Le Temps et L'Homme". 1952: Realizza una pittura murale monumentale al Centro di Costruzioni Metalliche di Boom. Jef si sposa con Clara Raes e si stabilisce ad Anversa. 1954: Jef e Clara si trasferiscono a Ostenda, dove passeranno la maggior parte della loro vita. 1955: Partecipa alla mostra "Ensor, Permeke, Spilliaert et la peinture contemporaine à Ostende". 1957: La collezione Quaker Storage Co. di Filadelfia, Stati Uniti, acquista due opere di Jef van Tuerenhout. 1962: Mostra "Artisti d'Ostenda" al Museo d'Arte di Düsseldorf. 1963: Le sue opere vengono scelte per essere esposte alla mostra "Prix de la Ville de Knokke" al Casinò di Knokke-le Zoute. Con Permeke, Rik Wouters, Paul Delvaux e René Magritte ottiene la sua sezione a "La Réserve", dove fu esposta la Collezione di Gustave Nellens. Mostra "Pittori ostendesi" alla Newlyn Art Gallery e alla "Pen Lee House" di Newlin. Le sue opere vengono ritirate dalla mostra "Prix de la Ville de Knokke", a causa del loro carattere erotico. Espone alla mostra "Contemporania" a Barcellona. 1965: Felix Labisse invita Jef van Tuerenhout a raggiungerlo al "XXI-ième Salon de mai" al Museo d'Arte Moderna di Parigi. Primi contatti con Salvador Dali e Max Ernst. Prima personale in Germania alla Belgisches Haus di Colonia. Partecipa all'esposizione "75 ans d'art néerlandais" a Kampen, Paesi Bassi, con Ensor, Van de Woestijne, Permeke, Vanden Berghe, ecc. Inizia a viaggiare attraverso la Spagna, insieme a gruppi di gitani che promuovono il "Canto Flamenco", nella Compagnia delle famiglie di Amaya e Manolo Caracol. Questo periodo di viaggi durerà, se pur con alcune interruzioni, circa 12 anni. Frequenti visite a Salvador Dali a Port Lligat. Porta a termine una serie di dipinti basati sul poema "Llanto par Ignacio Sanchez Mejias" di Frederico Garcia Lorca. 1966: Mostra personale a Bruxelles di pittura e anche, per la prima volta, di grafica e di scultura. Primo acquisto delle sue opere da parte dello stato belga. Mostra nel " Palais des Beaux-Arts" di Bruxelles. Fine del periodo miserabilista-espressionista a causa della guerra. Comparsa dei primi elementi simbolici. Mostra a Montecarlo. 1967: Espone al "Salon de l'Art Libre" di Parigi e alla "Biennale delle Regioni - Mostra confronto internazionale", Galleria Europa Artes di Ancona. Organizza un happening contro il Muro di Berlino in occasione dell'esposizione "La Chèvre Folle". La sua opera viene esposta nel Padiglione belga alla "Exposition mondiale" di Montreal. 1968: Inizio di un periodo di scultura plastica. 1969: Espone in diverse mostre: "La Peinture fantastique flamande", mostra itinerante attraverso le città più importanti del Belgio; "L'Art Contemporain", Palais des Beaux-Arts, Bruxelles; "L'Art Belge", Galerie Campo, Anversa. Pubblicazione della prima litografia da parte della "Guide Internationale de la Lithographie originelle". 1970: Personale al Casinò di Knokke. Espone al "XXI-ième Salon de mai" di Parigi. "Cento anni di Pittura Belga", Galleria Civica d'Arte Moderna, Ferrara "Kunst aus Flandern", Stuttgart; intervista alla radio "Westdeutscher Rundfunk", Stuttgart. Primo contatto con Maurice Chevalier. 1971: Prima mostra di gioielli (oro, argento e diamanti) alla Galleria "L'Ecuyer" di Bruxelles. Partecipa alla mostra "Le Dessin" organizzata dal Dipartimento di Cultura Olandese. Ritratto televisivo di Jef van Tuerenhout fatto da l'O.R.T.F. di Francia. 1972: Partecipa alla mostra "Collection de Gustave Nellens" al Casinò di Knokke-le-Zoute. "Visite à l'atelier de Jef van Tuerenhout", telefilm per la B.R.T. del Belgio. Partecipa alla mostra "Les Grandes collections", Hilton Gallery, Bruxelles Primo incontro con Michèle Morgan. 1973: Show "Les Signes Magiques" per la B.R.T. del Belgio. 1974: La sua opera è esposta alla "Kunstmesse" di Basilea. Grande retrospettiva "Jef van Tuerenhout" al Casinò d'Ostenda. Le sue sculture sono esposte alla Biennale Internazionale di Scultura Belga di Middelheim. 1975: Retrospettiva: "Jef van Tuerenhout"; opere di 30 anni di vita artistica (120 quadri, 100 sculture plastiche, grafica e gioielli) al Centro culturale di Bourgmestre e al centro Antoon Spinoy di Malines. Sibelco produce un film 35 mm "Jef van Tuerenhout", realizzato da Marc Gens. 1976: Espone alla mostra "100 autoportraits", a Bruxelles e a Ostenda. La sua opera viene esposta alla mostra "L'Art flamand depuis l'Ecole de Laethem-St.-Martin à nos jours" alla Hilton Gallery, Bruxelles. Presentazione della mostra bibliofila "Jef van Tuerenhout aujourd'hui" a Jabbeke, Bruxelles e Anversa. Film "Portrait de Jef van Tuerenhout" di R. Claeys. Viaggio di studio in Ungheria su invito del Dipartimento di Cultura Olandese. Nomina a Cavaliere dell'Ordine di Leopoldo II per i suoi meriti artistici. 1977-80: Crescente interesse internazionale per l'opera di Jef van Tuerenhout che si riflette in una serie di mostre a Basilea, Amsterdam, Port Grimaud, Cannes, Casablanca, Rabat, Luxembourg, Le Touquet. Molte di queste mostre vengono fatte insieme a Bellmer, Leonor Fini e René Magritte. Contatti amichevoli con Karel Appel e Corneille. Pubblicazione di grafiche ispirate ai poemi di Marcel van Maele (Il racconto delle stagioni), di Paul Snoeck (Le canzoni di Lesbo), di Jaak Brouwers (Lilith) e di Marcel Van Jole (Metamorfosi o Lais). Partecipa alla mostra itinerante "Rotary Art", che tocca diverse città importanti del Belgio. 1980: Su richiesta della Corte, dipinge un ritratto della regina Fabiola. Mostra in Finlandia (Suomi). 1981: Il cantante Léo Ferré scrive un poema ispirato al quadro "Je vous attends" di Jef van Tuerenhout e pubblica una raccolta di versi con lo stesso titolo presso le edizioni Paul Ide. 1982: A partire da quest'anno, espone regolarmente alla galleria "Le Parvis St. Merri" a Parigi. 1983: Personale alla galleria Bodenschatz di Basilea. Personale alla galleria Ferrara, a Ginevra, ed a Lugano, Parigi, Eindhoven e Bruxelles. Da quest'anno, contatti regolari con Ernst Fuchs. 1984: Spettacolo assolo alla prima "International Art Fair" di Londra. Mostra al Museo Gauguin, Papeari (Haïti). Realizza la copertina della rivista "Gunnar" per l'Europa, gli Stati Uniti e il Giappone. Mostre itineranti con Paul Delvaux, Léonor Fini, René Margritte e Christian Silvain a Amburgo, Worpswede ecc... Pubblicazione del libro d'arte "Jef van Tuerenhout: Peintures" da parte delle Poseidon Art Editions, Knokke. Mostra collettiva: "Peintres de Malines" a Helmond. Mostra collettiva:"Vingt an Rotunda, 100 peintres flamands". 1985: Hans Theodor Flemming e Willem Enzinck scrivono la monografia "Jef van Tuerenhout oder die Magie des Nächtlichen" (Calatra Press, Lahnstein). Mostra al Centro Culturale Marina di Baia Capitello e allo Studio Canova di Roma. Per protesta contro il furto del quadro "Le Chapeau fleuri" di James Ensor, Jef van Tuerenhout dipinge l'autoritratto "Hello James" con un cappello fiorito. In occasione dell'anno dedicato a Ensor, dipinge "l'Entrée de Jef van Tuerenhout à Ostende". Espone al "Los Angeles Art Fair", Los Angeles. Crea le copertine delle riviste internazionali "Rèves" e "Gunnar" 1986: Mostra personale alla Guy Pieters Gallery, Knokke-le-Zoute. Espone all'"International Art Fair", Londra. Espone al "Lineart", Gand. Importante retrospettiva al "Centre Culturel Antoon Spinoy" di Malines. 1987: Mostra personale ad "Arco", Madrid. Partecipa alla mostra "Surrealismo e Arte fantastica" in Finlandia. Mostra personale al Palazzo dei Diamanti, Ferrara. Mostra collettiva alla Galleria Bodenschatz, Basilea. Intervista per la Rai, Roma. Mostra personale alla Pinacoteca di Ancona. Espone a "Lineart", Gand. 1988: Mostra personale alla Galleria BP, Bruxelles. Espone a "Lineart", Gand. 1989: Hans Théodor Flemmming e Willem Enzinck scrivono la monografia "Jef van Tuerenhout oder die Magie des Nächtlichen" (Calatra Press, Lahnstein), in edizione olandese con testi di Marcel van Jole e Willem Enzinck (Poseidon Art Editions, Knokke-le-Zoute). Mostra collettiva insieme a Walasse Ting e Karel Appel nella Collezione Koujou a Gand. Accompagna la Prima Crociera d'Arte Contemporanea (Italia, Grecia, Egitto). 1990: One-Man Show "Galleri Östermalm", Stoccolma. Espone allo "European Fine Art Fair", Maastricht. Mostra personale alla Galerie Patrick Carpentier, Parigi. Espone al "Tokyo Art Expo". 1991: Personale alla "European Fine Art Fair", Maastricht. "World Master's Exhibition", Ostenda. Mostra personale alla "Galerie Sauveur Bismuth", Parigi. Personale alla "Star Arts Gallery", Anversa. 1992: Guy Pieters Gallery, Knokke-le-Zoute Lineart Gand, Guy Pieters Gallery. 1993: Lineart Gand, Guy Pieters Gallery Classic Courtrai, Guy Pieters Gallery Incontro con Cristo. Jef e Clara si trasferiscono a Wenduine. 1994: Lineart Gand, Guy Pieters Gallery 1995: Personale "Les amis de l'art" a Monaco. Lineart Gand, Guy Pieters Gallery "One-Man Show". Classic Courtrai, Guy Pieters Gallery 1996: Gallery Lierman, Liegi. Gallery CFM, New York, "Erotic show" con Fini - Baltus - Bali - Bellmer - Giger - Brian Froud - Michel Hague - Michael Parkes - Rouwena - Boris Vallejo. Lineart Gand, Guy Pieters Gallery Realizzazione di una scala mobile per gli handicappati dei "Villages reine Fabiola" 1997: Latemse Gallery, Laetem St. Martin "Elzenveld", Anversa. Gallery Antilope, Lierre Realizzazione delle prime statuette di vetro a Murano 1998: Lineart Gand, Guy Pieters Gallery 1999: Abbazia di Grimbergen "Le cheval", Terme d'Ostenda. Ritratto filmato da Event T.V. Mostra al casinò di Ostenda, Danny Van Bael Arts Lineart Gand, Danny Van Bael Arts 2000: Bruxelles, mostra di sculture in bronzo per i 75 anni dell'artista, Danny Van Bael Arts Lineart Gand, Danny Van Bael Arts 2001: Malines, retrospettiva JVT 75 anni Ostenda, Art-box 2002: Bruxelles, Danny Van Bael Arts Londerzeel Galerie Pas Ostenda, Casinò Danny Van Bael Arts Lineart Gand, Danny Van Bael Arts Chèvre folle, Museo d'Ostenda L'areoporto di Bruxelles acquista la statua "Arendskop" 2003: Espone all'Ahoy Rotterdam, Dortmund Bruxelles, Danny Van Bael Arts Manifesto commemorativo Ivo Van Damme Lineart Gand, Danny Van Bael Arts 2004: Bruxelles, Danny Van Bael Arts Ostenda, Arts meets Inktjet Ostenda, L'art à table Alden-Biesen, Mostra "Realismo Magico" con Ernst Fuchs e Stanislav Borowski Lineart Gand, Danny Van Bael Arts 2005: Espone a Eurantica, Bruxelles. Ostenda, Museo Municipale Artisti d'Ostenda Mostra a Pietrasanta (Italia). 2006: Jef van Tuerenhout si spegne il 4 marzo a Wenduine.