Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Donna Scultura III edizione

Elena Corsini, Catherine Fourniau, Jill Watson, Laura Ziegler


Mostra di scultura e fotografia a cura di Chiara Celli e Valentina Fogher

inaugurazione: 26 febbraio 2005 - h 16.30

esposizione: dal 26 febbraio al 28 marzo 2005

luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 16.00-19.00;  lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Francesca Navari" gabinetto.sindaco@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.com

 

Mostra: DonnaScultura. 4 Espressioni per 4 Artiste - III edizione
Artisti: Elisa Corsini, Catherine Fourniau,
Janice Mehlman, Maki Nakamura
Tavola rotonda: 16 febbraio 2005, ore 17,30 - Salone dell'Annunziata
Date esposizione: 26 febbraio - 28 marzo 2005
Inaugurazione: 26 febbraio 2005, ore 16,30
Luogo: Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta
Orario apertura: 16,00 - 19,00


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare la terza edizione di DonnaScultura - 4 Espressioni per 4 Artiste con opere di Elisa Corsini, Catherine Fourniau, Janice Mehlman e Maki Nakamura. Questa iniziativa, organizzata dall'Assessorato alla Cultura e curata dall'architetto Chiara Celli e dalla dottoressa Valentina Fogher, comprende non solo la mostra, ma anche un interessante catalogo, una tavola rotonda con le artiste mercoledì 16 febbraio alle ore 17,30 nel Salone dell'Annunziata e la collocazione permanente di alcuni dei loro bozzetti con relativi apporti didattici al Museo dei Bozzetti 2. La mostra, che si terrà nella Chiesa di Sant'Agostino di Pietrasanta dal 26 febbraio al 28 marzo 2005, s'inaugurerà con la partecipazione delle artiste, sabato, 26 febbraio 2005 alle ore 16,30.

 

A proposito di DonnaScultura, così si esprime Massimiliano Simoni: " Il 2005 è anche il terzo anno di DonnaScultura, che celebra nella Chiesa di Sant'Agostino il ‘canto' di quattro artiste, votate all'arte, ma soprattutto alla scultura. Di quattro nazionalità diverse, hanno contribuito e contribuiscono ad arricchire l'entourage culturale di Pietrasanta, il fervore intellettuale e manuale sia nei laboratori artigiani che magari nei caffè in piazza. Elisa Corsini, Catherine Fourniau, Janice Mehlman, Maki Nakamura sono presenti in quest'area da molti anni, costituendone parte del sostrato artistico, roccia fondamentale ed esempio per gli artisti a venire. DonnaScultura anche quest'anno si è rivelata una vivace ‘sorpresa' grazie alla costante e valida collaborazione delle
artiste -che qui ringrazio sentitamente- le quali, aprendosi e rivelandosi attraverso la loro arte, ci hanno permesso di intravedere all'interno delle loro esperienze artistiche personali. Non è facile mettere insieme quattro artiste di chiara fama e far sì che presentino le loro opere, e quindi le loro storie, in armonia tra di loro. La Chiesa di Sant'Agostino, forse nella sua peculiarità, storicamente ha la caratteristica di offrire un ambiente consono a questi incontri cosmopoliti, conciliandone la presentazione. Quattro voci di artiste, ma specialmente di donne, quattro interpretazioni di una sensibilità più fine, ognuna distinta da una personalità spiccata, eppure simile, per intonazione: più alta, più profonda, più penetrante, più duratura."

 

Presentazione

Il 2005 è anche il terzo anno di DonnaScultura, che celebra nella Chiesa di Sant'Agostino il 'canto' di quattro artiste, votate all'arte, ma soprattutto alla scultura. Di quattro nazionalità diverse, hanno contribuito e contribuiscono ad arricchire l'entourage culturale di Pietrasanta, il fervore intellettuale e manuale sia nei laboratori artigiani che magari nei caffè in piazza. Elisa Corsini, Catherine Fourniau, Janice Mehlman, Maki Nakamura sono presenti in quest'area da molti anni, costituendone parte del sostrato artistico, roccia fondamentale ed esempio per gli artisti a venire.
DonnaScultura anche quest'anno si è rivelata una vivace 'sorpresa' grazie alla costante e valida collaborazione delle artiste -che qui ringrazio sentitamente- le quali, aprendosi e rivelandosi attraverso la loro arte, ci hanno permesso di intravedere all'interno delle loro esperienze artistiche personali. Non è facile mettere insieme quattro artiste di chiara fama e far sì che presentino le loro opere, e quindi le loro storie, in armonia tra di loro. La Chiesa di Sant'Agostino, forse nella sua peculiarità, storicamente ha la caratteristica di offrire un ambiente consono a questi incontri cosmopoliti, conciliandone la presentazione.
Quattro voci di artiste, ma specialmente di donne, quattro interpretazioni di una sensibilità più fine, ognuna distinta da una personalità spiccata, eppure simile, per intonazione: più alta, più profonda, più penetrante, più duratura.
Pietrasanta, marzo 2005
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

Critica

DonnaScultura per il terzo anno è un'esplorazione di quattro mondi diversi, costruiti su quattro culture, formazioni, esperienze, ma soprattutto quattro sensibilità e linguaggi differenti. Quello che ci si potrebbe domandare, allora, quanto peso abbiano avuto nelle opere di queste quattro artiste il loro passato all'infuori di questo ambiente versiliese e quanto invece la loro permanenza e lavoro a Pietrasanta. Sarebbero arrivate comunque a questi risultati o i loro percorsi artistici avrebbero preso altre vie? Interessante talvolta è considerare non quanto le potrebbe differenziare ma quanto invece, al contrario, le potrebbe accumunare. Elisa Corsini, Catherine Fourniau, Janice Mehlman e Maki Nakamura in realtà poco, pochissimo hanno in comune, se non l'atmosfera creativa e la collaborazione con gli artigiani, ma non tutte. Quest'anno infatti è stata introdotta una donna che non scolpisce con lo scalpello od il cesello, ma con la macchina fotografica. I tagli di Janice, americana, sono altrettanto distinti e sicuri quanto quelli definiti sul marmo, e la grana delle sue immagini potrebbe essere accostata ad una patina per un bronzo speciale. Solo che lei, al contrario delle altre, scolpisce l'immateriale, la luce, che come un taglio luminoso emerge netto da architetture nascoste, quasi fossero anonimi blocchi di marmo a cui venisse data un'anima. Come diverse sono le interpretazioni di Elisa, ligure, che immersa in mondi mitologici, li ricrea grazie alle sue sculture, che diventano così personaggi reali di un mondo lontano, oltre, immaginato. Le sue opere sembrano vivere di una natura propria, indipendenti popolano il suo studio come se lei, l'artefice, fosse stata solo un tramite per infondere loro vita, e queste, in cambio, le donassero una saggezza atavica, fatta di sapori e materiali concreti, portatori immanenti di una storia ideale. Catherine, francese di nascita, ma di formazione cosmopolita, un po' grazie al vissuto della sua famiglia in Vietnam, un po' per conto proprio, è già da molti anni 'abitante' della Versilia. Crea, tra le altre, opere monumentali con forte tema umanitario, in cui però vivono sia la denuncia che la speranza, che si libra esalando dalle sue sculture in un anelito di pace, ove s'intravvedono le lunghe ore di ponderatezza legate ad un dettaglio che diventa poi tramite di un linguaggio intenso e meditato, dove nulla è lasciato al caso. Maki, giapponese, vive a Carrara ed in Giappone, ma lavora da più di trent'anni a Pietrasanta. Le sue sculture sono venate da una forza che deriva direttamente da Madre Natura alle quali si ispirano, che poi si raffredda attraverso le venature del marmo dopo aver depositato lo spirito di questa dirompente energia rappresa. Come lava emersa da un vulcano improvvisamente fermata dalla temperatura esterna, le 'onde' ed i movimenti delle sue sculture racchiudono l'attimo dell'esplosione in fieri, preservandola in eterno. Chiara Celli ed io anche quest'anno abbiamo avuto la grande fortuna di viaggiare all'interno di grandi emozioni tradotte in parole ed in altri linguaggi, espressi con sculture tri- e bi-dimensionali. Ma, purtroppo, è come quando si affronta un meraviglioso viaggio in terre inesplorate, che dura un attimo, ti attraversa e ti lascia sopraffatto dalla sua intensità. Abbiamo avuto l'occasione di aprire una piccola finestra su quattro mondi per noi ancora vergini, un'apertura da cui è riuscito però a passare un grande fiotto di luce, che vorremmo dividere con voi attraverso le testimonianze e le opere di queste grandi donne.

Valentina Fogher

 


Raccontateci una storia...

Le forme della natura mediterranea... Esplorazione... Viaggio... Divenire... (Elisa)
La mano pensante, completezza del corpo e dell'anima... Mondo... Umanità... Forme che cercano di dare un senso... (Catherine)
E' come se la luce fosse stata scolpita... La luce trasforma spazi architettonici in astraziooni... Dal B/N al colore... Arte per parlare all'anima... (Janice)
Un piccolo spazio dove puoi trovare l'universo Il vuoto e il pieno... Il movimento dell'acqua La completezza della natura... (Maki)

 

E così, ascoltando le "nostre" quattro artiste, provenienti da diverse nazioni e continenti, di età ed esperienze creative differenti che narrano la storia di una loro opera, vogliamo ancora una volta rendere "speciale" questa iniziativa giunta già alla sua terza edizione.

E' vero, le sculture non hanno bisogno di spiegazioni per trasmettere delle emozioni, ma farsi raccontare il processo creativo, capire come l'ordinario è diventato straordinario, non solo facilita la comprensione delle opere stesse, ma stimola suggestioni ed incanti in grado di lasciare una traccia duratura nella nostra esperienza.
Davanti alle quattro opere raccontate dalle scultrici, ci troviamo più o meno consciamente a riflettere non tanto sulle "apparenze" quanto sulle "essenze" delle cose, non tanto sulle specifiche appariscenze quanto sui meccanismi che ne determinano il loro stato.
L'arte spesso è stata troppo separata dalla vita quotidiana. Chi frequenta Pietrasanta ha la fortuna di potersi avvicinare all'arte, direi di poterla "attraversare". Vorremmo che questa mostra fosse l'occasione per capire "cosa ci sia dietro". E dietro c'è davvero qualcosa di straordinario: c'è questa intenzione di costruire tra pensieri ed oggetti nuove connessioni che portano ad innovazioni e cambiamenti.
Vorremmo che l'incontro con le artiste fosse un momento di ascolto per diventare sensibili alle idee degli altri, per arricchire le proprie e generarne di diverse facendo scaturire una creatività relazionale. Il pensiero creativo spesso produce solitudine, perché rende l'artista "diverso". Ma la creatività è anche relazionale perché ha bisogno di altri, ha bisogno di essere approvata per non restare un atto individuale interiore e divenire un patrimonio ed una gioia comune.
Ci fa molto piacere che questi percorsi creativi vadano, come negli anni passati, ad arricchire la sezione dedicata a DonnaScultura, all 'interno del Museo dei Bozzetti 2. Questa sezione è molto apprezzata dai bambini che seguono il percorso didattico del museo. La percezione visiva del bozzetto, la storia dell' opera per immagini e il nostro intervento verbale di raccordo delle esperienze, stimola i bambini a darsi giustificazioni e spiegazioni di quello che vedono e a creare storie proprie sperimentando, con la creta e con il gesso, nuove rappresentazioni della realtà del loro mondo interiore.
Anche per questo ringrazio Elisa, Catherine, Janice e Maki, oltre a Valentina, compagna di viaggio di questa bella avventura.
Chiara Celli

Biografia

Catherine Fourniau nasce a Lione, in Francia, nel 1948. Studia disegno e grafica a Parigi presso vari atelier. Nel 1977 si trasferisce in Italia, a Firenze, dove svolge attività di grafica fino al 1980, anno in cui si reca in Versilia per realizzare alcune sculture. Da allora si dedica esclusivamente alla scultura e vive e lavora fra Pietrasanta, e Parigi dove, dal 1989, insegna presso l'Ecole Henri Baibesse. In Versilia realizza le sue opere presso la fonderia Del Chiaro, fin da quando vi è stata introdotta da Grace Murabito. Dal 1980 espone con regolarità in Italia, in Francia e in Belgio. Si ricordano in particolare le partecipazioni ad alcune edizioni del Salon de Mai (1988), del Salon de Dialogue, del Salon de l'UFPS (1988) e del Salon d'Automne (1991)a Parigi. Intensa è la partecipazione alle rassegne nell'area apuo-versiliese: Scultura alla Versiliana, La Versiliana, Marina di Pietrasanta, 1982; Scultrici in Versilia, Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta, 1983; La donna creativa, Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta, 1984; Il Disegno degli Scultori, Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta, 1988; Scultori a Pietrasanta, Studio d'Arte La Subbia, Lido di Camaiore, 1990; Scultura oltre frontiera, Studio d'Arte La Subbia, Lido di Camaiore, 1990; Omaggio a Sem/Se tutto va bene siamo rovinati, Piazza Duomo e Chiesa di S. Agostino, Pietrasanta, 1997. A partire dagli anni Ottanta tiene inoltre numerose esposizioni personali in Europa: Galerie Du Bellay, Parigi, 1988; Credit Agricole, Bar Le Duc, 1988; Palazzo Comunale di Malakoff, Hauts de Seine, Parigi, 1989; Palazzo Comunale di Saint-Denis, Parigi, 1991; Galerie La Petite, Parigi, 1992; Studio Panigali, Milano, Palazzo Comunale di Guyancourt, Dipartimento di Parigi; B.R.F., sede della Radio-Televisione Belga; Eupen, Belgio; esposizione alle Cave Hors Chateau, Liegi, Belgio; Teatro dell'Olivo, Camaiore; Fondazione Tognoli, Verona, Fondazione Hardy, Dison, Belgio; Galerie l'Ombra, Liegi, Belgio. Nel 1989 ha vinto il concorso per la progettazione di un monumento per la città di Evry dedicato al ricordo della Resistenza francese che, realizzato nel 1993, è oggi collocato in Place de la Resistence. Nel 1998 concepisce e realizza un monumento commemorativo per il 150¡ anniversario dall'abolizione della schiavitù che viene collocato davanti al centro amministrativo della città di Orly. L'anno successivo realizza lo spazio monumentale L'envol 2001 per una piazza della città di Dison in Belgio, inaugurato nel 2001. Ha realizzato altre opere pubbliche: Le cri, Sede della B.R.F., Eupen, Belgio, 1982; Grande femme debout, Palazzo Comunale di Malakoff, Hauts de Seine, Parigi, 1983; Femme a la harpe, Ville de Gonfreville l'Orcher, Parco del Palazzo Comunale di Seine Marittime, 1985; Stone Age, Sede del giornale "L'Humanité", Saint-Denis, 1991 Sue opere si trovano in collezioni private in Belgio, Francia, Inghilterra, Italia, Giappone e U.S.A. ed in collezioni pubbliche francesi fra cui il Musée de Cholet e il Musée des Augustins a Toulouse.

 

Elisa Corsini nasce a La Spezia nel 1937. Durante la Seconda Guerra Mondiale si trasferisce con la famiglia presso i nonni ad Isola Capriglia, in Lunigiana. Qui incontra un'artigiana locale che le insegna a lavorare la creta. Successivamente compie gli studi superiori presso il Liceo Artistico di Carrara e quindi prosegue gli studi all'Accademia di Belle Arti della stessa città con il maestro Ugo Guidi, da cui si diploma nel 1961. Durante questo periodo vince il concorso Cristo lavoratore riservato agli allievi delle Accademie indetto dalla "Pro Civitate Dei" di Assisi. Dal 1967 è insegnante di Disegno e Scultura presso il Liceo Artistico di Carrara, ed in un secondo tempo, dal 1991 al 1998 insegna all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1973 ottiene il Premio di Scultura Antelami a Parma a cui fa seguito, nel 1974, la prima esposizione personale, nella stessa città, presso la Galleria Antelami. Nel 1978 partecipa alla collettiva Sculture nel centro storico a Pietrasanta e due anni più tardi ad un'altra presso la Galerie Des Bastion a Ginevra. Nel 1982 partecipa alla Biennale di Scultura Europea a Jouj-sour-Eur in Normandia e nel 1984 tiene una mostra presso la Galleria Picpus di Montreaux in Svizzera. Ha ricevuto diversi riconoscimenti fra i quali: il Primo Premio al concorso nazionale indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici per una scultura monumentale al Carcere di Rimini (1977); il Primo Premio al concorso indetto dal Comune di Vezzano Ligure per un Monumento alla Resistenza; Sue opere sono collocate in spazi pubblici a Rimini, a Vezzano Ligure per cui ha realizzato nel 1987 il monumento alla Resistenza, a La Spezia dove nel 1991 ha vinto il concorso per la realizzazione del monumento ai Caduti sul Lavoro per Piazza della Libertà. Il primo soggiorno in Versilia risale al 1969 quando per realizzare le sue opere si rivolge al laboratorio Giorgio Angeli dove viene a contatto con artisti come Nivola e Noguchi. Da allora vive fra La Spezia e Pietrasanta.

 

Janice Mehlman è nata nel 1958 nella Città di New York. Nel 1979 si è laureata in Arte presso il Brooklyn College della City University di New York, per conseguire poi il Master in Fotografia nel 1983 presso il Brooklyn College Graduate School della City University di New York. Finiti gli studi, oltre che alle mostre, dal 1983 ad oggi l'artista si dedica all'insegnamento, ed in particolare dal 1993 è Direttore del Programma di Fotografia e detiene la Cattedra di Professore d'Arte presso la Facoltà d'Arte del Kingsborough Community College della University di New York. La sua prima mostra è una personale nel 1982 alla Galerie Jean Claude David a Grenoble (Francia), a cui segue una collettiva l'anno seguente, A Photographic Retrospective al The Queens Museum di Flushing Meadows (NY). Nel 1984 si propone in un'altra personale in Francia, a Parigi, presso la Galerie Espace Canon, ed in una collettiva, Twenty-nine Photographers, al The Brooklyn Museum di New York. Nel 1985 prende parte al Festival Internationale de l'Image di Nancy (Francia) con una sala personale, e presenta i suoi lavori anche in altre quattro collettive. Il 1986 la vede impegnata in due personali -alla Forum Gallery di New York (che la riproporrà poi anche nel 1989) e alla The Houghton House Gallery presso gli Hobart and William Smith Colleges di Geneva (NY)- e due collettive, Fotoforum US.A. presso il Museo Nacional de Bellas Artes a Buenos Aires (Argentina) e la International Photography Exhibition alla Certosa di Parma. Dal 1987 al 1993 si dedica principalmente ad esporre le sue fotografie in mostre collettive di rilievo presso la Ledel Gallery di New York; la The Weisner Gallery di Brooklyn (NY); il Museum of the Borough of Brooklyn di Brooklyn (NY); il The Century Club di New York; la Anita Shapolsky Gallery di New York; la The New Visions Gallery di Ithaca (NY); la Center Gallery di Lewisburg (PA); lo Albright Knox Museum di Buffalo (NY); il Musee Daphinois di Grenoble (Francia); la Tribeca 148 Gallery di New York; la Swanborough Gallery di Wellfleet (MA). Dal 1994 la Galleria "Il Diaframma" di Via Brera a Milano presenta una sua personale, a cui poi nel corso degli anni seguono altre collettive al Fitchburg Art Museum di Fitchburg (MA); al Museo Etrusco di Cortona, alle Cavalier Galleries di Greenwich (CT), alla Franklin & Marshall College Art Gallery di Lancaster (PA); alla Art Initiatives' Benefit Exhibition di New York; alla Kingsborough Community College Art Gallery di Brooklyn (NY); allo Studio d'Arte La Subbia di Pietrasanta, per poi presentare da sola le sue nuove fotografie nelle Sale del Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta nel 1997, anno in cui prende parte anche alla mostra itinerante New Realities: Hand-Colored Photographs, 1839 to the Present, tenutasi al James A. Michener Museum of Art di Doylestown (PA), al Boise Art Museum di Boise (ID) e al The University of Wyoming Art Museum di Laramie (WY), che poi continuerà l'anno seguente anche allo Yellowstone Art Center di Billings (MT) e al DeCordova Museum and Sculpture Park a Lincoln (MA). Lo stesso anno i suoi lavori compaiono anche alla McKee Gallery di New York, alla Elena Zang Gallery di Woodstock (NY) e alla C.S. Shulte Gallery di South Orange (NJ); oltre che in una personale organizzata presso la C.S. Shulte Gallery di Milburn (NJ). Nel 1999 partecipa ad una mostra alla Rosenberg + Kaufman Fine Art di New York, con cui poi nel 2000 presenta un sua personale alla Laumont Editions Gallery di New York, oltre a quella presso la Louis Stern Gallery di Los Angeles (CA); lo stesso anno fa parte anche di Studi Aperti, organizzata dall'Associazione ASART di Pietrasanta e di Unresolved, sempre con la Rosenberg + Kaufman Fine Art di New York. Nel 2002 espone le sue fotografie nella stessa galleria in una personale ed in una collettiva; contemporaneamente partecipa ad altre esposizioni presso la Focus Gallery di Londra, a Metamorfosi della Realtà presso il Museo Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca), al Museo Internazionale della Donna in Arte di Scontrone, e si presenta in un'altra personale alla Galleria La Subbia di Pietrasanta. Il 2003 è segnato dalla sua prestigiosa mostra personale presso la Focus Gallery di Londra e dalle sue partecipazioni ad Absolut/L.A. International 2003 Biennial, American Artists in Tuscany, Bobbie Greenfield Gallery, Santa Monica (CA) e quindi per ASART a H&Art, 100 Artisti in Ospedale (2003) e ad ASARTshow (2004). I suoi lavori sono comparsi in molti articoli e pubblicazioni, tra le quali le più importanti sono quelle di Naomi Rosenblum, A World History of Photography, 3rd Edition, Abbeville Press, New York, 1997, e A History of Women Photographers, Abbeville Press, New York, 1994; e di David Finn, How to Look at Photographs, Harry N. Abrams, New York, 1994. Janice Mehlman ha ricevuto nella sua carriera diverse borse di studio e onorificenze, tra le quali le più significative sono quelle assegnatale da The Silver Mountain Foundation di New York (1983); dal Women's Research and Development Fund della The City University of New York (1988); il Premio William Fulbright Foreign Scholarship (1991); il Premio alla Ricerca PSC-CUNY da The City University of New York (1996, e poi dal 1999 al 2004); il Premio allo Studio e alla Ricerca Applicata dal Kingsborough Community College (2001; 2005). I suoi lavori sono parte di molte collezioni private e pubbliche, tra le quali si ricordano: Bamberger Collection, Philadelphia; Banca di Credito Cooperativo della Versilia, Pietrasanta (LU); Bibliotheque Nationale de Paris, Parigi; Bloomingdale's Corporation, New York; The Boston Company, Boston; The Brooklyn Museum, Brooklyn (NY); Charter Financial Corporation, New York; Chudnow Manufacturing Company, Oceanside (NY); Citibank, New York; Coville Photographic Collection, Bloomfield (MI); I.B.M. Corporation, Westchester (NY); The International Museum of Women in Art, Scontrone (Abruzzo); Musee Nicephore Niepce, Chalon-sur-Saone (Francia); Museum of the Borough of Brooklyn, Brooklyn, (NY); Pfeizer Corporation, New York; Ralph Lauren, New York; Robertet Flavors Inc., Piscataway (NJ); Rudin Management Corporation, New York; Sun Chemical Corporation, Tenafly (NJ); Centro di Communicazione dell'Università di Parma, Parma; Weston Hotel, Copley Place, Boston.

 

Maki Nakamura nasce a Yamaguchi in Giappone nel 1947. Nel 1961 si trasferisce in Italia per studiare scultura con Pericle Fazzini all'Accademia di Belle Arti di Roma da cui si diploma nel 1964. Nel 1968 si reca a Parigi per frequentare l'École nationale supérieure des beaux-arts con Collamarini e Etienne Martin, a cui alterna soggiorni a Carrara dove approfondisce lo studio della tecnica della lavorazione del marmo presso il laboratorio Nicoli. Dal 1970 frequenta un corso di specializzazione presso la Tokyo National University of Fine Arts and Music, da cui poi nel 1972 consegue il Master of Fine Arts. Nel 1987 ottiene una borsa di studio dalla Rotary International Foundation e per seguire un corso superiore di scultura presso il Maryland Institute College of Arts a Baltimora (MD). Del 1977 è la prima personale a Roma alla Galleria Schineider e nello stesso anno prende anche parte alla collettiva Scultori e Artigiani in un centro storico a Pietrasanta. Poi di seguito partecipa alla Prima Biennale Città di La Spezia, nel 1979 alla Fiera Internazionale d'Arte di Bari (e poi di nuovo nel 1986) ed alla mostra itinerante Figura dell'esistente curata da Mariano Apa presso San Giuliano Terme (Pisa), la Galleria "Il Punto" di Genova e la Galleria "Art Club" a Marina di Carrara. Nel 1980 partecipa al suo primo simposio, Scolpire all'aperto, Simposio Internazionale Città di Carrara. Nel 1981 la Gallery Universe di Tokyo le organizza la sua seconda personale (e la riproporrà poi nuovamente nel 1990). Del 1985 è il Primo Simposio Internazionale della Città di Otsuki, mentre l'anno successivo prende parte a Ken-Ten, esposizione presso la Prefettura di Kanagawa in Giappone. Il 1988 è l'anno degli Stati Uniti dove presenta i suoi lavori in tre collettive -alla The Stone Sculpture Exhibition presso il Blue Hill Cultural Center di New York; alla Sculpture 88 presso la Holzman Gallery della Towson State University e alla Small Sculpture Exhibition di Baltimora- e in una personale alla Aaron Gallery di Washington D.C. Dal 1990 al 1991 partecipa ad altre collettive: due mostre di scultura alla Galleria "L'Grup" di Colonnata (Carrara); Presenze. Artisti stranieri oggi in Italia, Città di Perugia; Mostra Internazionale di Scultura Contemporanea Europa, Palazzo del Comune, Città di Odense (Danimarca); Esposizione d'arte Nika, Tokyo Metropolitan Museum (ripetuta poi nel 1999). Nel 1992 è in una personale alla Konishi Gallery di Kyoto e nel 1993 è tra gli artisti di Forme nel Verde 1993, 23esima mostra collettiva - artisti giapponesi, Horti Leonini, San Quirico d'Orcia (Siena) e tra quelli di Contemporary Artists of Tapestry and Sculpture presso il Museo-Galleria Sogetsu di Tokyo. Nel 1995 progetta e coordina il Water Side International Sculpture Competition in Azuki, Azuki (Giappone) e quindi partecipa a Ecomarmo scultura/a porte aperte presso lo Studio S.G.F. di Torano (Carrara). L'anno successivo, nell'ambito della manifestazione Giappone in Italia, la Galleria "L'Grup" di Colonnata (Carrara) le organizza una personale e contemporaneamente Nakamura partecipa a I vasi di 15 scultori con la Galleria Nicoli alla Fiera d'arte di Bologna e a I marmi di Carrara presso la Finter Bank Zürich di Chiasso (Svizzera). Del 1997 sono altre due importanti collettive -Bianco candido marmo, stagione artistica volterrana, presso il Palazzo Pretorio di Volterra e la Villa Borbone a Capezzano Pianore (Lucca), e Sei Artisti Giapponesi in Italia presso l'Ambasciata del Giappone in Italia a Roma- ed una mostra personale promossa dall'Associazione Industriali di Osaka tenuta al Sakura Art Museum di Osaka. L'anno seguente presenta un gruppo di bozzetti alla Libreria Bajini di Carrara ed una serie di lavori nella mostra itinerante collettiva Il tempo del marmo e quello del bronzo al Museo del Marmo di Carrara, alla Willy Brandt Haus di Berlino e all'Hôtel de Ville di Neuchâtel (Svizzera), e poi anche in Il laboratorio e l'artista presso la Loggia del Palazzo Pretorio di Volterra. Dal 1999 al 2004 l'artista partecipa per lo più a mostre collettive: 1999 - mostra fotografica e di scultura al Palazzo Comunale di Carrara; Forme dal Bianco alla ex-Banca d'Italia a Carrara; Torano Notte e Giorno, Torano (Carrara); Frauensicht Mannsbilder presso il Castello di Babenhausen (Germania); Scultura Gioiello alla Finter Bank Zürich di Chiasso (Svizzera); 2000 - Accademia Aruntica di Carrara, mostra presentata da G.Riu, al Palazzo Sarteschi Del Medico Staffetti di Carrara; Fiera d'arte contemporanea, complesso fieristico, Marina di Carrara (MS); 86¡ Nika primavera, Matsuya Tokyo, Chiba, Aomori e Alamada City Museum in Portogallo; Premio del Golfo Biennale Europea Arti Visive - Passeggiata della Scultura a La Spezia; Torano Notte e Giorno, Torano (Carrara); 2001 - 87a Nika Exhibition al Tokyo Metropolitan Museum di Tokyo; 2002.