Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Armen Agop

Armen Agop


Opere di scultura

inaugurazione: 10 settembre 2005 - h 18.00

esposizione: dal 10 al 25 settembre 2005

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 17.00-20.00/21.00-24.00

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto stampa: Francesca Navari
Ufficio Stampa
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
e-mail: gabinetto.sindaco@comune.pietrasanta.lu.it
www.museodeibozzetti.it

 

Mostra: Armen Agop
Artisti: Armen Agop
Date esposizione: 10 - 25 settembre 2005
Inaugurazione: sabato 10 settembre 2005, ore 18,00
Luogo: Sala delle Grasce, Centro Culturale "Luigi Russo", Pietrasanta
Orario apertura: 17,00-20,00 / 21,00-24,00


L'Assessorato alla Cultura e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare la mostra personale di scultura di Armen Agop. L'esposizione si terrà nella Sala delle Grasce del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 10 al 25 settembre 2005 e s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato 10 settembre 2005 alle ore 18,00. L'elegante catalogo, curato dalle Edizioni Monte Altissimo, presenta un testo critico di Ilaria Cipriani.

L'Assessorato alla Cultura così presenta l'artista: "Armen Agop è alla sua prima personale a Pietrasanta, anche se vi vive e lavora ormai da alcuni anni. Giovane scultore di origine egiziana, ha già fatto esperienza in Italia e nel mondo, assaporando così culture diverse, che sottilmente possono emergere attraverso il linguaggio delle sue creazioni. Essenziali, caratterizzate da un morbido taglio netto della forma, le sue opere sono modellate dallo stesso spazio circostante, quasi si ritagliassero un volume artisticamente definito già per il solo fatto di essere materialmente consistenti. Di materia sempre impenetrabile ma dalla veste nobile e riflettente, quali il granito nero o il serpentino verde, rigorosamente lucidati, Armen le traduce con un'estremamente difficile semplicità, una sintesi equilibrata di concavi e convessi, in cui lo spazio vuoto ha altrettanto peso di quello pieno. Sembra che le sue sculture siano appena state accarezzate da un vento capace di mitigarne le forme, come quando passeggiando sulla spiaggia d'inverno si notano talvolta delle particolari conformazioni, rigide eppure fragilissime, dettate dalle intemperie del giorno prima. Auguriamo che uno stesso vento, ma di natura artistica, lo continui ad accompagnare nei suoi intenti, a partire fin da ora da questa riuscita mostra in Sala delle Grasce."


Nato a Il Cairo in Egitto nel 1969, dal 1982 al 1987, sempre nella stessa città, Armen Agop segue un apprendistato presso lo studio del pittore Simon Shahrigian, per poi diplomarsi nel 1992 presso la Facoltà di Scultura dell'Accademia di Belle Arti de Il Cairo. Dal 1987, per tre anni, riceve una borsa di studio come assistente ricercatore sovvenzionata dalla stessa Accademia. Nel 1997 inizia ad esporre prima al Salone d'Autunno de Il Cairo, poi partecipa alla Mostra Nazionale d'Arte Plastica, sempre a Il Cairo (e poi di nuovo nel 1999) e quindi ad una mostra presso la Tut Gallery.
L'anno successivo prende parte al Salone del Piccolo Formato al Il Cairo (ripetuta nel 2000) e quindi alla Biennale di Port Said in Egitto. Nel 2000 partecipa alle mostre organizzate dalle Safar Khan Gallery e Karim Francis Gallery a Il Cairo. Il 2001 è la volta del Winter Art Festival of Sarajevo in Bosnia, di Asart Show 01 a Pietrasanta, della mostra Giovani Artisti Egiziani presso l'Accademia Egiziana di Roma, dell'esposizione alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma e della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Firenze. Nel 2002 partecipa alla mostra per il Premio Statale per la Creatività Artistica organizzata dall'Accademia Egiziana di Roma, all'Arkad Foundation Show a Seravezza, ad una mostra collettiva presso il Chiostro di S. Agostino a Pietrasanta, a Scultori dalla Provincia di Lucca per l'Università Internazionale della Florida, Miami, USA. Nel 2003 espone alle mostre presso il Teatro degli Animosi di Carrara, alla Guillin Yuzi Paradise International Sculpture Exhibition in Cina, a Elogio della mano nella Chiesa del Suffragio a Carrara, alla Bergen Fylkesgalleri di Bergen in Norvegia, alla Galleri Stensalen KKV-Bohuslan in Svezia, alla Biennale Internazionale di Scultura di Toyamura in Giappone. L'anno successivo le sue opere sono presenti alle mostre del Palazzo Pretorio di Volterra e a Campo d'arte a Camaiore. Inaugura il 2005 con una mostra personale presso la Center of Art Ekhnaton I Gallery a Il Cairo, per continuare poi con il Premier Sculpture Salon, sempre a Il Cairo, per partecipare quindi a Lo spirito della pietra all'Accademia Nazionale di San Luca a Roma, a Fabiano in arte, a Fabiano (Seravezza), all'Arte Egiziana Contemporanea a Toledo in Spagna, alla Biennale Internazionale di Scultura di Toyamura in Giappone, ad Arte Egiziana Contemporanea a Tokyo in Giappone e quindi a questa mostra personale nella Sala delle Grasce Centro Culturale "Luigi Russo" a Pietrasanta.
Armen prende parte anche a diversi simposi, tra i quali il Simposio Internazionale di Scultura a Genzgenger Braunau in Austria (1998); al Simposio Internazionale di Scultura di Assuan in Egitto (2000); al Simposio Internazionale di Scultura di Comblain-au-Pont in Belgio (2002); al Simposio di Scultura di Icheon in Corea del Sud (2004).
Tra le sue commissioni pubbliche e private si annoverano: il Museo Egiziano d'Arte Moderna de Il Cairo (1997/1999/2000); la Città di Braunau in Austria (1998); la Piazza El Karor ad Assuan in Egitto (1998); la Fondazione Al Ahram de Il Cairo (1999); il Museo all'Aperto di Assuan (2000); il Museo all'Aperto del Parco di St. Martin, Comblain-au-Pont in Belgio (2001); la Royal Caribbean Cruise Lines Ltd (Mariner of the Seas) U.S.A. (2002); la Città di Icheon nella Corea del Sud (2004); il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta (2004); il Landmark Mandarin Hotel ad Hong Kong (2005).
Tra i principali riconoscimenti ricevuti si ricordano: il Premio per la Scultura, Salone del Piccolo Formato, Il Cairo (1998); il Prix de Rome, Premio Statale per la Creatività Artistica, Roma (2000-2001); il Secondo Premio, Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze (2001).

 

 

 

Presentazione

L'Assessorato alla Cultura e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare la mostra personale di scultura di Armen Agop. L'esposizione si terrà nella Sala delle Grasce del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 10 al 25 settembre 2005 e s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato 10 settembre 2005 alle ore 18,00. L'elegante catalogo, curato dalle Edizioni Monte Altissimo, presenta un testo critico di Ilaria Cipriani.

 

L'Assessorato alla Cultura così presenta l'artista: "Armen Agop è alla sua prima personale a Pietrasanta, anche se vi vive e lavora ormai da alcuni anni. Giovane scultore di origine egiziana, ha già fatto esperienza in Italia e nel mondo, assaporando così culture diverse, che sottilmente possono emergere attraverso il linguaggio delle sue creazioni. Essenziali, caratterizzate da un morbido taglio netto della forma, le sue opere sono modellate dallo stesso spazio circostante, quasi si ritagliassero un volume artisticamente definito già per il solo fatto di essere materialmente consistenti. Di materia sempre impenetrabile ma dalla veste nobile e riflettente, quali il granito nero o il serpentino verde, rigorosamente lucidati, Armen le traduce con un'estremamente difficile semplicità, una sintesi equilibrata di concavi e convessi, in cui lo spazio vuoto ha altrettanto peso di quello pieno. Sembra che le sue sculture siano appena state accarezzate da un vento capace di mitigarne le forme, come quando passeggiando sulla spiaggia d'inverno si notano talvolta delle particolari conformazioni, rigide eppure fragilissime, dettate dalle intemperie del giorno prima. Auguriamo che uno stesso vento, ma di natura artistica, lo continui ad accompagnare nei suoi intenti, a partire fin da ora da questa riuscita mostra in Sala delle Grasce."

Critica

Armen Agop
Un raggio di sole e il nero s'accende in scaglie palpitanti;qualche goccia di pioggia e il granitosi lucida di pianto; il tocco di una carezza e la forma si sveglia oscillando leggera. Come cosa viva. Allora è possibile divertirsi tra quei giochi di luce,commuoversi davanti a lacrime immaginarie o ascoltare l' opera in continuo movimento,col profilo vibrante come quello di labbra aperte e chiuse su messaggi per ognuno diversi. Perché la materia lavorata da Armen parla all' osservatore attento, che spesso avverte l' esigenza di toccarla quasi per stabilire un contatto capace di avviare la comunicazione. Basta il delicato sfiorare dei polpastrelli e il granito si scioglie, come l' amico introverso che finalmente si confida dopo una pacca sulla spalla. In equilibrio su un gioco raffinato gioco di volumi e simmetrie, le sculture sono lucide rotondità con linee appena accennate,quasi vene sottili dietro una pelle scurissima. L'epidermide liscia e coriacea del granito nero, materiale senza dubbio prediletto dall' artista, che lavora con tutto l' amore del suo cuore egiziano.
Nato a Il Cairo nel 1969, Armen Agop Guerboyan si è infatti diplomato nel 1992 alla Facoltà di Belle Arti della stessa città. Vincitore di una borsa di studio come assistente ricercatore, ha insegnato fino al 2000 in questa stessa facoltà, anno in cui è venuta maturando in lui la decisione di recarsi in Italia. Ha rappresentato l' Egitto in diverse circostanze: Winter Artr Festival of Sarajevo-2001;Giovani Artisti Egiziani a Roma-2001;Arte Egiziana Contemporanea, Tolodo, Spagna-2005;Arte Egiziana Contemporanea ,Tokyio, Giappone 2005 e alcune sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private nel paese di origine,quali l' Egyptian Modern Art Museum( Il Ciro Egitto) e l'Aswan Open Air Museum (Egitto). Attualmente Pietrasanta cittadina versiliese che ospita innumerevoli artisti di fama mondiale, è diventata per lui una patria adottiva, ma lo scultore conserva ben salde le radici che lo legano al suo paese. Non può quindi apparire casuale la scelta del granito.
E' una materia pesante, in grani, compatta, tanto lontana dalle stratificazioni del marmo da sembrare addirittura troppo dura per essere modellata. Eppure sotto le abili dita di Armen il granito,non più statico e fermo, si alleggerisce magicamente, lasciando cadere a terra tutto ciò che è superfluo per vestirsi soltanto della più elegante essenzialità. Dopo un labor limae degno dei migliori poetae novi, le sculture si liberano della scorza opprimente come creature incantate che sospirano uscendo finalmente dalla corteccia di alberi centenari. Nascono così delle forme tondeggianti,ovoidali,talvolta simili a coni addolciti da morbide rotondità. Spesso vuote nella parte inferiore, non di rado queste sculture terminano in estremità delicatamente appuntite rivolte verso l' alto. Sono il punto fermo alla conclusione di una frase al termine del dipanarsi di un ragionamento, oppure boccioli in pieno divenire,destinati ad aprirsi in chissà quali corolle di riflessioni? Non è facile rispondersi e forse, proprio per capire, accarezzando la scultura bisogna farla parlare nel suo movimento. E' un moto oscillatorio ricercato con estrema precisione dall' artista e assicurato nel tempo dalla capacità del granito di non consumarsi rosicchiando equilibri e simmetrie. Un dondolio sapientemente voluto nella sua naturalezza, che si trasforma in bocche loquaci quelle opere di arte.
Ciò nonostante, le risposte restano innumerevoli e le sculture risultano diverse agli occhi di ognuno. Accanto ad una goccia di buio che si allarga sulla pagina della vita può apparire un meteorite irradiato da onde cosmiche, mentre il disco nero di un pendolo continua a ricordare lo scorrere inesorabile del tempo. Tutto attraverso l' affascinante caleidoscopio dell' arte di Armen, che proietta immagini su immagini un vortice implacabile di stimoli. Senza una lettura unicamente valida. Perché,come accade per le poesie ermetiche, di fronte alle sculture di Armen l' interpretazione è legata in massima parte alla sensibilità dell' osservatore. Tanto da far pensare che quelle piccole punte all' estremità superiore di alcune sculture indichino che la priorità dell' opera e del materiale sia la chiusura in se stessi,con solo una piccola tendenza ad aprirsi verso gli altri e il mondo esterno,un tentativo segnato da diffidente riservatezza. Insomma con la difficoltà propria anche del carattere dello scultore, che rivendica fermamente la libertà di stare in silenzio senza spiegare il suo operato. In effetti Armen evita di mettere i titoli alle sue opere. Non lavorando con i bozzetti m a taglio diretto, lui stesso scopre soltanto in itinere dove arriverà la scultura ed è il primo a sorprendersi davanti a quanto ottenuto. Solo una costante irrinunciabile in questo processo di creazione:l ' incontro estremamente fecondo tra il talento di un giovane artista e la storia millenaria del granito. Oltre le barriere cronologiche,per sopravvivere al tempo.
Ilaria Cipriani

 

Biografia

Nato a Il Cairo in Egitto nel 1969, dal 1982 al 1987, sempre nella stessa città, Armen Agop segue un apprendistato presso lo studio del pittore Simon Shahrigian, per poi diplomarsi nel 1992 presso la Facoltà di Scultura dell'Accademia di Belle Arti de Il Cairo. Dal 1987, per tre anni, riceve una borsa di studio come assistente ricercatore sovvenzionata dalla stessa Accademia. Nel 1997 inizia ad esporre prima al Salone d'Autunno de Il Cairo, poi partecipa alla Mostra Nazionale d'Arte Plastica, sempre a Il Cairo (e poi di nuovo nel 1999) e quindi ad una mostra presso la Tut Gallery. pagina 1 di 2 L'anno successivo prende parte al Salone del Piccolo Formato al Il Cairo (ripetuta nel 2000) e quindi alla Biennale di Port Said in Egitto. Nel 2000 partecipa alle mostre organizzate dalle Safar Khan Gallery e Karim Francis Gallery a Il Cairo. Il 2001 è la volta del Winter Art Festival of Sarajevo in Bosnia, di Asart Show 01 a Pietrasanta, della mostra Giovani Artisti Egiziani presso l'Accademia Egiziana di Roma, dell'esposizione alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma e della Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Firenze. Nel 2002 partecipa alla mostra per il Premio Statale per la Creatività Artistica organizzata dall'Accademia Egiziana di Roma, all'Arkad Foundation Show a Seravezza, ad una mostra collettiva presso il Chiostro di S. Agostino a Pietrasanta, a Scultori dalla Provincia di Lucca per l'Università Internazionale della Florida, Miami, USA. Nel 2003 espone alle mostre presso il Teatro degli Animosi di Carrara, alla Guillin Yuzi Paradise International Sculpture Exhibition in Cina, a Elogio della mano nella Chiesa del Suffragio a Carrara, alla Bergen Fylkesgalleri di Bergen in Norvegia, alla Galleri Stensalen KKV-Bohuslan in Svezia, alla Biennale Internazionale di Scultura di Toyamura in Giappone. L'anno successivo le sue opere sono presenti alle mostre del Palazzo Pretorio di Volterra e a Campo d'arte a Camaiore. Inaugura il 2005 con una mostra personale presso la Center of Art Ekhnaton I Gallery a Il Cairo, per continuare poi con il Premier Sculpture Salon, sempre a Il Cairo, per partecipare quindi a Lo spirito della pietra all'Accademia Nazionale di San Luca a Roma, a Fabiano in arte, a Fabiano (Seravezza), all'Arte Egiziana Contemporanea a Toledo in Spagna, alla Biennale Internazionale di Scultura di Toyamura in Giappone, ad Arte Egiziana Contemporanea a Tokyo in Giappone e quindi a questa mostra personale nella Sala delle Grasce Centro Culturale "Luigi Russo" a Pietrasanta. Armen prende parte anche a diversi simposi, tra i quali il Simposio Internazionale di Scultura a Genzgenger Braunau in Austria (1998); al Simposio Internazionale di Scultura di Assuan in Egitto (2000); al Simposio Internazionale di Scultura di Comblain-au-Pont in Belgio (2002); al Simposio di Scultura di Icheon in Corea del Sud (2004). Tra le sue commissioni pubbliche e private si annoverano: il Museo Egiziano d'Arte Moderna de Il Cairo (1997/1999/2000); la Città di Braunau in Austria (1998); la Piazza El Karor ad Assuan in Egitto (1998); la Fondazione Al Ahram de Il Cairo (1999); il Museo all'Aperto di Assuan (2000); il Museo all'Aperto del Parco di St. Martin, Comblain-au-Pont in Belgio (2001); la Royal Caribbean Cruise Lines Ltd (Mariner of the Seas) U.S.A. (2002); la Città di Icheon nella Corea del Sud (2004); il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta (2004); il Landmark Mandarin Hotel ad Hong Kong (2005). Tra i principali riconoscimenti ricevuti si ricordano: il Premio per la Scultura, Salone del Piccolo Formato, Il Cairo (1998); il Prix de Rome, Premio Statale per la Creatività Artistica, Roma (2000-2001); il Secondo Premio, Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze (2001).