Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Acqua pazza

Alessandra Politi


Opere di scultura

inaugurazione: 6 agosto 2005 - h 18.30

esposizione: dal 6 agosto al 4 settembre 2005

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 18.00-20.30/21.30-24.00

ingresso libero


Comunicato stampa

Presentazione

Acqua pazza, oltre ad essere una personalissima mostra di scultura di Alessandra Politi - artista lombarda ma ormai toscana a tutti gli effetti - forse vuol dire anche interpretazione dei mille colori del mare, con i suoi magici riflessi di luce, le alghe variegate, i pesci più diversi. Ed ecco che i colori e le forme di un ipotetico universo marino riemergono nelle sue sculture di legno e di marmo, originali, fantasiose, dove le venature dei materiali impreziosiscono la già azzeccata scelta dei colori.

 

Principe e protagonista di Acqua Pazza rimane però lo Squalo martello, assolutamente unico per la sua mole di tre metri e mezzo e per la sua età, 500 anni, l'età del tronco di mogano Sipo da cui è stato ricavato. Una passione tradotta in fatica e costanza di nove mesi di assiduo lavoro a diretto contatto con un legno durissimo, difficile da domare. Una gestazione, questa volta artistica, che produce una creatura fiera, inusitata e perfetta, posta al centro di Sala Grasce, quasi fossero i visitatori stessi a dover venire a rendere omaggio a cotanta possenza.

 

Acqua Pazza a Pietrasanta denota brio, giocosità e bravura, che commisti a grande fantasia esprimono la destrezza ed inventiva di Alessandra Politi, la quale con coraggio ed originalità ha saputo proporsi con un tema a lei particolarmente caro, ma alquanto insolito nel grande mare della scultura.

Pietrasanta, agosto 2005

L'Assessorato alla Cultura

Critica

L' idea della mostra nasce intorno ad una grande scultura in legno, lo Squalo martello; lungo tre metri e mezzo, ricavato da un lungo tronco di mogano di Sipo (di 500 anni) che la scultrice si è fatta portare direttamente dall' Africa. Per la sua realizzazione sono occorsi nove mesi, nove mesi a tu per tu con quel tronco maestoso, 270 giorni a contatto con quel legno durissimo e sacro, scavandone e scolpendone un pezzo ogni giorno, traendo legittimità a farlo dallo sforzo, non solo mentale ma anche fisico, fortissimo, di ricavare da un albero di pesce, da un tronco di mogano sipo uno squalo martello.
L' opera giunge al culmine di una serie di creazioni dedicate al mare, o meglio alla sua fauna trasfigurata: saranno in mostra altri animali marini, in marmi policromi, granito, legno.
L'Acqua Pazza è di un ciclo di opere tuttora in fieri, un luogo dove Alessandra Politi Pagnoni traduce in marmo una sua passione antica per gli squali.
Del carnivoro marino la scultrice fa la silhouette, la coda, la massa e il dentone ammiccando all' astrazione, però i dettagli non sono mai percepiti come resti di una mutilazione ma come segni della presenza del pesce.

Biografia

Alessandra Politi nasce a Monza nel 1967.
Frequenta il Liceo artistico di Monza e l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 1987 all' età di 20 anni lascia Milano per trasferirsi a Pietrasanta. Giunge in Versilia, come molti altri artisti nell'ultimo quarto del secolo appena trascorso, chiamata dal marmo. Per sei mesi ininterrottamente ha studiato le tecniche della lavorazione, fra i suoi "tutori" Gigi Guadagniucci e Viliano Tarabella: non poteva trovare maestri migliori, due scultori nati fra il marmo apuano che le hanno insegnato prima di tutto come amare il materiale e il metodo per trarre da esso il coraggio di scommettere sulla materia.
Per Alessandra i materiali sono stati importanti fin dall' inizio, essenziali al punto da condizionare le sue scelte creative.
Ed è per lei altresì importante eseguire personalmente ogni fase della realizzazione dell'opera dall' inizio alla fine. Il rapporto diretto con la materia è anche scommessa, atto di forza, di volontà;l a fatica del lavoro e il bisogno di creare con le proprie mani si trasforma in soddisfazione non appena la materia comincia a piegarsi alla sua immaginazione, oppure perchè essa stessa suggerisce, collabora a dare forma a qualcosa di impensato.

Alessandra crea forme apparentabili a design, al pop.
In un'epoca di contaminazioni di linguaggi di stili è naturale la trasmigrazione di linee e di forme da un'area ad un altra e nella nostra scultrice è abbastanza evidente il confine che non separa scultura e design.