Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
 ... > Mostre > 2004 > Trigono  le mostre
Trigono

Riccardo Corti, Giulio Greco, Valente Taddei


Opere di pittura e grafica

inaugurazione: 17 aprile 2004 - h 18.00

esposizione: dal 17 aprile al 2 maggio 2004

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 16.30-19.30

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

Mostra: TRIGONO
Artisti: Riccardo Corti, Giulio Greco, Valente Taddei
Date esposizione: 17 aprile - 2 maggio 2004
Inaugurazione: 17 aprile 2004, ore 18,00
Luogo: Sala delle Grasce, Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.com
Orario apertura: 16,30 - 19,30


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare Trigono, rassegna di pittura e grafica con opere di Riccardo Corti, Giulio Greco e Valente Taddei. L'esposizione si terrà nella Sala delle Grasce del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 17 aprile al 2 maggio 2004 e s'inaugurerà con la partecipazione degli artisti, sabato, 17 aprile 2004 alle ore 18,00. L'evento è stato organizzato in collaborazione con Mercurio Arte Contemporanea di Viareggio.

 

In astrologia il Trigono indica una benefica distanza angolare di un pianeta dall'altro. In questa triplice congiunzione dell'arte figurativa gli influssi astrali sembrano essere particolarmente favorevoli: si può cogliere, infatti, nelle opere dei tre artisti una felice concordanza di stimolanti proposte. Vogliamo alludere a quei territori culturali del mondo mediterraneo antico e moderno che, come brecce improvvise ed ellittiche, si aprono sulle dimensioni contemporanee dei nostri saperi.
I tre autori differiscono per formazione estetica e scelte stilistiche - Corti privilegia il colore, Greco la materia, Taddei il segno - ma sono accomunati da un profondo spirito di ricerca nei rispettivi percorsi creativi.
Corti (nato a Firenze nel 1952; vive e lavora a Lido di Camaiore) propone recenti oli su tela: esili pini si librano su sfondi dal cromatismo vibrante, nei quali la pennellata evidente e circolare compone un gioco testuale di notevole pregio stilistico. Dettagli quasi iperrealistici ed un sapiente uso della sfumatura contraddistinguono i suoi lavori, assieme ad una composizione visiva originale ed equilibrata. I titoli dei dipinti richiamano il mondo classico e la mitologia greca.
Greco (nato a Caselle in Pittari nel 1949; vive e lavora a Fucecchio) presenta tecniche miste su juta e su carta, collocate sotto il criptico segno dell'opera di Pindaro, nelle quali dà vita ad un universo naturale trasfigurato da una soffusa vena lirica. Ogni materiale utilizzato da Greco viene per così dire rivitalizzato, assume una nuova identità grazie all'armonioso svolgersi del segno e al fluido digradare dei piani. In particolare, la trama delle tele di juta viene continuamente sfrangiata, bucata, sovrapposta ma al tempo stesso esaltata dalle suggestive tonalità di colore.
Taddei (nato a Viareggio nel 1964; vive e lavora a Viareggio) espone una serie di chine acquerellate su carta, in cui tratteggia sintetiche narrazioni dalla chiara matrice concettuale: l'artista mette in scena un universo di enormi vasi e minuscoli ‘omini', singolari creature in costante bilico tra malinconia e ironia. La forma dei vasi, sospesi in uno spazio vuoto, evoca un'atmosfera ad un tempo arcaica e surreale.

 

Così ne parla l'Assessore Massimiliano Simoni: "Presentata dalla Galleria Mercurio Arte Contemporanea di Viareggio, la mostra Trigono apporta dei buoni influssi astrali alla Sala della Grasce, creando una vincente combinazione artistica con le opere di valenti artisti quali Riccardo Corti, Giulio Greco e Valente Taddei. Alberi alti, dai tronchi lunghi e sottili, sono i protagonisti soli e solitari delle tele di Riccardo Corti, con sfondi apocalittici dai toni quasi stridenti -- con uno stile che ricorda il "Tye & Dye" degli anni '70 -- che però ben si amalgamano tra di loro con sfumature tra lo psichedelico e lo fosforescente. Lo spazio domina nel vuoto sospeso dei fondi, provocando una solitudine rarefatta, addolcita dalla diversa gamma di colori tra i più contrastanti. Le opere di Giulio Greco invece sono materia onirica, vera e propria polvere di sogno, fatta però di materiali consistenti, presenti, resistenti. La rarefazione del colore perso ed assorbito nella trama della tela dà consistenza a questi bassorilievi di luce, dove le figure, rimastevi attaccate quasi per sbaglio, sembrano incrostazioni sopravvissute di tempi lontani. Dolcezza, sospensione e tranquilla solitudine ispirano le opere di Valente Taddei, dove grandi vasi sospesi in uno spazio infinito, caldo, soffuso, fanno da casa -- quasi un universo a se stante -- a piccoli omini impegnati nelle operazioni tra le più stravaganti, proiezioni verso sogni lontani, forse irraggiungibili. Saremo forse noi quegli omini? E la Sala delle Grasce diventa così un'antica scatola dei sogni, che rimbalzati sulle tele dei nostri artisti, vi sono rimasti in qualche maniera impigliati, in modo che anche noi possiamo cromaticamente goderne."

 

Presentazione

Il Trigono dell'arte

Presentata dalla Galleria Mercurio Arte Contemporanea di Viareggio, la mostra Trigono apporta dei buoni influssi astrali alla Sala della Grasce, creando una vincente combinazione artistica con le opere di valenti artisti quali Riccardo Corti, Giulio Greco e Valente Taddei.

Alberi alti, dai tronchi lunghi e sottili, sono i protagonisti soli e solitari delle tele di Riccardo Corti, con sfondi apocalittici dai toni quasi stridenti -- con uno stile che ricorda il "Tye & Dye" degli anni '70 -- che però ben si amalgamano tra di loro con sfumature tra lo psichedelico e lo fosforescente. Lo spazio domina nel vuoto sospeso dei fondi, provocando una solitudine rarefatta, addolcita dalla diversa gamma di colori tra i più contrastanti.

Le opere di Giulio Greco invece sono materia onirica, vera e propria polvere di sogno, fatta però di materiali consistenti, presenti, resistenti. La rarefazione del colore perso ed assorbito nella trama della tela dà consistenza a questi bassorilievi di luce, dove le figure, rimastevi attaccate quasi per sbaglio, sembrano incrostazioni sopravvissute di tempi lontani.

Dolcezza, sospensione e tranquilla solitudine ispirano le opere di Valente Taddei, dove grandi vasi sospesi in uno spazio infinito, caldo, soffuso, fanno da casa -- quasi un universo a se stante -- a piccoli omini impegnati nelle operazioni tra le più stravaganti, proiezioni verso sogni lontani, forse irraggiungibili. Saremo forse noi quegli omini?

E la Sala delle Grasce diventa così un'antica scatola dei sogni, che rimbalzati sulle tele dei nostri artisti, vi sono rimasti in qualche maniera impigliati, in modo che anche noi possiamo cromaticamente goderne.
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

Critica

Biografia

Corti (nato a Firenze nel 1952; vive e lavora a Lido di Camaiore) propone recenti oli su tela: esili pini si librano su sfondi dal cromatismo vibrante, nei quali la pennellata evidente e circolare compone un gioco testuale di notevole pregio stilistico. Dettagli quasi iperrealistici ed un sapiente uso della sfumatura contraddistinguono i suoi lavori, assieme ad una composizione visiva originale ed equilibrata. I titoli dei dipinti richiamano il mondo classico e la mitologia greca.


Greco (nato a Caselle in Pittari nel 1949; vive e lavora a Fucecchio) presenta tecniche miste su juta e su carta, collocate sotto il criptico segno dell'opera di Pindaro, nelle quali dà vita ad un universo naturale trasfigurato da una soffusa vena lirica. Ogni materiale utilizzato da Greco viene per così dire rivitalizzato, assume una nuova identità grazie all'armonioso svolgersi del segno e al fluido digradare dei piani. In particolare, la trama delle tele di juta viene continuamente sfrangiata, bucata, sovrapposta ma al tempo stesso esaltata dalle suggestive tonalità di colore.


Taddei
(nato a Viareggio nel 1964; vive e lavora a Viareggio) espone una serie di chine acquerellate su carta, in cui tratteggia sintetiche narrazioni dalla chiara matrice concettuale: l'artista mette in scena un universo di enormi vasi e minuscoli 'omini', singolari creature in costante bilico tra malinconia e ironia. La forma dei vasi, sospesi in uno spazio vuoto, evoca un'atmosfera ad un tempo arcaica e surreale.