Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Sculture/Martin Foot

Martin Foot


Opere di scultura

inaugurazione: 31 gennaio 2004 - h 17.00

esposizione: dal 31 gennaio all'18 febbraio 2004

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 15.30-19.30; lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

 

Mostra: Sculture
Artista: Martin Foot
Date esposizione: 31 gennaio - 15 febbraio 2004
Inaugurazione: 31 gennaio 2003, ore 17,00
Luogo: Sala delle Grasce, Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.com
Orario apertura: 15,30-19,30 / lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare Martin Foot - Sculture, mostra personale di scultura dell'artista inglese trapiantato ormai a Pietrasanta da diversi anni. L'esposizione si terrà nella Sala delle Grasce del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 31 gennaio al 15 febbraio 2004 e s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato, 31 gennaio 2004 alle ore 17,00.

 

Martin Foot nasce a Liverpool in Inghilterra nel 1958. Nel 1973 comincia il suo apprendistato come scalpellino. Nel 1978 si trasferisce a Sydney in Australia per lavorare al restauro di ornamenti architettonici su vari edifici civici compresi il N.S.W. Lands Department, il General Post Office, il Newington College. Mentre si trova in Australia, Foot studia disegno anatomico alla Paddington Art School. Dal 1983 al 1986 realizza diversi lavori in Inghilterra, tra i quali opere per la Cattedrale di Canterbury, la Casa del Parlamento, il Big Ben, il Castello di Windsor e l'Ufficio del Registro. Nel 1993 inizia una serie di dieci busti, completata poi nel 2002, per la Galleria degli Sportivi di Copenhagen. Si dedica quindi nel 1996 all'opera Spirit of Liverpool -- alta 3 metri per un blocco di 40 tonnellate - per la Walker Art Gallery di Liverpool. L'anno successivo di trasferisce a Pietrasanta, dove tuttora risiede e lavora. Da allora ha comunque continuato a lavorare per il Regno Unito. Nel 2002 presenta la sua prima mostra personale alla Galleria L'Albero Celeste di San Gimignano e quindi partecipa nel 2003 alla mostra collettiva del Centro Espositivo Delle Erbe di Carrara. Nel frattempo ha realizzato altri lavori, tra cui uno per la Sinagoga EJ Safra di New York.
Martin Foot è uno scultore europeo molto versatile che gode di grandissima considerazione. Lavora in una vasta gamma di materiali, dimensioni e stili. Nonostante i suoi studi classici, il suo entusiasmo spazia dal medievale al moderno. I suoi lavori includono busti, sculture architettoniche, fontane e oggetti unici di grande carattere ed evidente umorismo. La preferenza personale di Martin è per l'opera figurativa pervasa dal suo spirito. Disegna e fa ritratti senza sosta, traendo ispirazione sia dal dettaglio architettonico che dall'acuta osservazione della figura umana con tutte le sue molteplici espressioni. Oltre alle sue sculture, Foot ha anche curato molti restauri in marmo, bronzo e pietra, su commissioni ricevute soprattutto dal Centro di Conservazione di Liverpool e da altri importanti centri di restauro di Londra.

 

Così ne parla l'Assessore alla Cultura Massimiliano Simoni: "L'umorismo e la freschezza nelle opere di Martin Foot sono le prime caratteristiche che colpiscono l'occhio e lo spirito del visitatore, anche se lo scultore è solito usare materiali come il marmo o il bronzo, più difficili da lavorare e da ‘educare'. La lunga esperienza che l'artista ha maturato sia in ambito accademico che professionale - soprattutto dopo essersi cimentato in molteplici ed importanti restauri sia in Australia che in Inghilterra -- ha fatto sì che la sua abilità tecnica lo renda molto versatile nelle sue espressioni artistiche, soprattutto a carattere figurativo. A questo suo estro già definito, Foot ha aggiunto una sua nota peculiare, quella di essere inglese, che imbeve così le sue sculture di un certo caratteristico humor che conferisce quel pizzico di vitalità in più alle sue creazioni. Specialmente nei ritratti infatti, l'eccellente maestria delle linee d'espressione sembra nasca spontanea dalle sculture stesse. L'incisività dello sguardo e la potente mimica facciale fanno sì che le sue opere siano quasi in procinto di parlarci e coinvolgerci nelle loro faccende private. E così la Sala delle Grasce diventa la loro casa per un po' di tempo, una dimora antica ed accogliente, dove le opere di Martin Foot, accogliendoci di buon umore, ci restituiscono il sorriso."

 

E così Luciano Arcangeli (storico dell'arte e direttore de Il Bollettino d'Arte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali): "Martin Foot perpetua una di quelle antichissime attività manuali e creative in cui così raramente ci si imbatte nelle manifestazioni artistiche contemporanee: la lavorazione della pietra. Parlo a ragion veduta di lavorazione della pietra, e non semplicemente di scultura; il termine non deve sembrare limitativo. Martin Foot ha la lunga esperienza dell'intagliatore della pietra e del marmo, la cui capacità valorizza la materia, sia un prezioso marmo Giallo di Siena o una porosa arenaria.
La sua lunga attività lo ha portato a riprendere una grande categoria scultorea di epoca e gusto vittoriani per l'esterno della Walker Art Gallery di Liverpool, come a ricreare motivi e rilievi dell'antichità classica; è intervenuto su alcuni prestigiosi edifici inglesi quali il Castello di Windsor o il Parlamento di Londra ma anche all'interno di dimore private sia con veri e propri restauri che con inserti ‘in stile' dove la manipolazione di stilemi delle varie epoche è più libera e fantasiosa. Questo continuo tirocinio e confronto con il passato può portare con sé il pericolo di un puro accademismo: ma mi sembra che Martin Foot sia riuscito a evitare le secche di un simile accademismo attraverso due vie. Una è quella di un certo humor, tipicamente britannico, che si insinua nelle citazioni del passato: se si osservano con attenzione i suoi portali gotici, così ben inseriti nei muri di mattoni di vetusti edifici, l'animazione ammiccante delle teste che si protendono dalle incorniciature o quella degli stessi animali araldici è un elemento che rivitalizza schemi tradizionali, così come in un suo Cupido marmoreo si può trovare forse più di Peter Pan che dell'Erote classico.
L'altra via è quella dell'attenzione verso la realtà: alcuni riuscitissimi ritratti, dove è raggiunto un sapiente equilibrio tra certa freddezza ufficiale dei materiali (marmo, pietra, bronzo) e la simpatia con cui sono colti la timidezza imbarazzata di una ragazzina, il naso puntuto di un giovanotto o il sorriso un poco stanco di un vecchio. Proprio seguendo questa attenzione, sorridente, alla realtà, Martin ha deciso di allontanarsi più spesso dal confronto con i modelli del passato per dedicarsi ad una produzione più personale, di cui le sculture qui presentate sono un fresco esempio."

 

Presentazione

L'umorismo e la freschezza nelle opere di Martin Foot sono le prime caratteristiche che colpiscono l'occhio e lo spirito del visitatore, anche se lo scultore è solito usare materiali come il marmo o il bronzo, più difficili da lavorare e da 'educare'. La lunga esperienza che l'artista ha maturato sia in ambito accademico che professionale - soprattutto dopo essersi cimentato in molteplici ed importanti restauri sia in Australia che in Inghilterra -- ha fatto sì che la sua abilità tecnica lo renda molto versatile nelle sue espressioni artistiche, soprattutto a carattere figurativo.

A questo suo estro già definito, Foot ha aggiunto una sua nota peculiare, quella di essere inglese, che imbeve così le sue sculture di un certo caratteristico humor che conferisce quel pizzico di vitalità in più alle sue creazioni. Specialmente nei ritratti infatti, l'eccellente maestria delle linee d'espressione sembra nasca spontanea dalle sculture stesse. L'incisività dello sguardo e la potente mimica facciale fanno sì che le sue opere siano quasi in procinto di parlarci e coinvolgerci nelle loro faccende private.

E così la Sala delle Grasce diventa la loro casa per un po' di tempo, una dimora antica ed accogliente, dove le opere di Martin Foot, accogliendoci di buon umore, ci restituiscono il sorriso.

Pietrasanta, gennaio 2004
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

Critica

Martin Foot perpetua una di quelle antichissime attività manuali e creative in cui così raramente ci si imbatte nelle manifestazioni artistiche contemporanee: la lavorazione della pietra. Parlo a ragion veduta di lavorazione della pietra, e non semplicemente di scultura; il termine non deve sembrare limitativo. Martin Foot ha la lunga esperienza dell'intagliatore della pietra e del marmo, la cui capacità valorizza la materia, sia un prezioso marmo Giallo di Siena o una porosa arenaria. La sua lunga attività lo ha portato a riprendere una grande categoria scultorea di epoca e gusto vittoriani per l'esterno della Walker Art Gallery di Liverpool, come a ricreare motivi e rilievi dell'antichità classica; è intervenuto su alcuni prestigiosi edifici inglesi quali il Castello di Windsor o il Parlamento di Londra ma anche all'interno di dimore private sia con veri e propri restauri che con inserti 'in stile' dove la manipolazione di stilemi delle varie epoche è più libera e fantasiosa. Questo continuo tirocinio e confronto con il passato può portare con sé il pericolo di un puro accademismo: ma mi sembra che Martin Foot sia riuscito a evitare le secche di un simile accademismo attraverso due vie. Una è quella di un certo humor, tipicamente britannico, che si insinua nelle citazioni del passato: se si osservano con attenzione i suoi portali gotici, così ben inseriti nei muri di mattoni di vetusti edifici, l'animazione ammiccante delle teste che si protendono dalle incorniciature o quella degli stessi animali araldici è un elemento che rivitalizza schemi tradizionali, così come in un suo Cupido marmoreo si può trovare forse più di Peter Pan che dell'Erote classico. L'altra via è quella dell'attenzione verso la realtà: alcuni riuscitissimi ritratti, dove è raggiunto un sapiente equilibrio tra certa freddezza ufficiale dei materiali (marmo, pietra, bronzo) e la simpatia con cui sono colti la timidezza imbarazzata di una ragazzina, il naso puntuto di un giovanotto o il sorriso un poco stanco di un vecchio. Proprio seguendo questa attenzione, sorridente, alla realtà, Martin ha deciso di allontanarsi più spesso dal confronto con i modelli del passato per dedicarsi ad una produzione più personale, di cui le sculture qui presentate sono un fresco esempio.
Luciano Arcangeli
storico dell'arte e direttore de Il Bollettino d'Arte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Biografia

Martin Foot nasce a Liverpool in Inghilterra nel 1958. Nel 1973 comincia il suo apprendistato come scalpellino. Nel 1978 si trasferisce a Sydney in Australia per lavorare al restauro di ornamenti architettonici su vari edifici civici compresi il N.S.W. Lands Department, il General Post Office, il Newington College. Mentre si trova in Australia, Foot studia disegno anatomico alla Paddington Art School. Dal 1983 al 1986 realizza diversi lavori in Inghilterra, tra i quali opere per la Cattedrale di Canterbury, la Casa del Parlamento, il Big Ben, il Castello di Windsor e l'Ufficio del Registro. Nel 1993 inizia una serie di dieci busti, completata poi nel 2002, per la Galleria degli Sportivi di Copenhagen. Si dedica quindi nel 1996 all'opera Spirit of Liverpool -- alta 3 metri per un blocco di 40 tonnellate - per la Walker Art Gallery di Liverpool. L'anno successivo di trasferisce a Pietrasanta, dove tuttora risiede e lavora. Da allora ha comunque continuato a lavorare per il Regno Unito. Nel 2002 presenta la sua prima mostra personale alla Galleria L'Albero Celeste di San Gimignano e quindi partecipa nel 2003 alla mostra collettiva del Centro Espositivo Delle Erbe di Carrara. Nel frattempo ha realizzato altri lavori, tra cui uno per la Sinagoga EJ Safra di New York. Martin Foot è uno scultore europeo molto versatile che gode di grandissima considerazione. Lavora in una vasta gamma di materiali, dimensioni e stili. Nonostante i suoi studi classici, il suo entusiasmo spazia dal medievale al moderno. I suoi lavori includono busti, sculture architettoniche, fontane e oggetti unici di grande carattere ed evidente umorismo. La preferenza personale di Martin è per l'opera figurativa pervasa dal suo spirito. Disegna e fa ritratti senza sosta, traendo ispirazione sia dal dettaglio architettonico che dall'acuta osservazione della figura umana con tutte le sue pagina 1 di 2 molteplici espressioni. Oltre alle sue sculture, Foot ha anche curato molti restauri in marmo, bronzo e pietra, su commissioni ricevute soprattutto dal Centro di Conservazione di Liverpool e da altri importanti centri di restauro di Londra.