Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Opere 1946-1999

Alessandro Tagliolini


Opere di scultura, pittura e grafica

inaugurazione: 15 maggio 2004 - h 18.00

esposizione: dal 15 maggio al 27 giugno 2004

luogo: Chiesa di S. Agostino e Piazza Duomo - Pietrasanta

orario: 16.00-19.00; lunedi chiuso

ingresso libero 

 

Alessandro Tagliolini è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

(versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

 

Mostra: Opere 1946-1999
Artista: Alessandro Tagliolini
Date esposizione: 15 maggio - 27 giugno 2004
Inaugurazione: 15 maggio 2004, ore 18,00
Luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.com
Orario apertura: 17,00-20,00 / lunedì chiuso


Grande mostra retrospettiva dedicata al Maestro Alessandro Tagliolini, scultore romano, con sede in Versilia e attivo internazionalmente, che si è dedicato anche con grande passione e professionalità all'architettura del paesaggio. Le sue opere, allestite nella Chiesa di Sant'Agostino e nella Piazza del Duomo, sono fervida testimonianza di un linguaggio dai toni forti e incisivi, come dimostra nei suoi disegni e nelle sculture realizzate per lo più in acciaio ed in bronzo. La mostra è curata dal Prof. Alessandro Tosi dell'Università di Pisa, dalla signora Veronica Hartman, vedova dell'artista, e dalle due figlie, Barbara e Patrizia, che hanno anche coordinato il catalogo edito da Pacini Editore ed un video, realizzati appositamente per l'occasione. L'esposizione, che si terrà dal 15 maggio al 27 giugno2004, s'inaugurerà con la partecipazione della famiglia dell'artista sabato, 15 maggio 2004 alle ore 18,00.

 

Così si esprime l'Assessore alla Cultura Massimiliano Simoni: " Pensare oggi a Tagliolini, senza ricordare l'amico Pierluigi Gherardi, indimenticato dirigente degli Istituti Culturali, per me è impossibile. Fu lui a farmene conoscere la figura nella sua complessità e poliedricità. La memoria assalita dai ricordi, uno su tutti la nostra ultima visita a casa del Maestro a Capezzano Pianore, l'incontro con la moglie, Signora Hartman, e le figlie. Si lavorava alla retrospettiva dal lontano 2000, ed oggi, grazie alla tenacia, alla competenza di una nobile persona quale fu Gherardi, alla perseveranza, nella continuità del Dr. Tedeschi e di tutto lo staff degli Istituti Culturali, si è arrivati al coronamento di un sogno. Alessandro Tagliolini, storico, artista, paesaggista, studioso, ricercatore, ma soprattutto uomo intelligente, curioso ed attento osservatore del passato e del contemporaneo. Classica figura eclettica, dunque, che invece di vivere in ambiente rinascimentale -- come forse gli sarebbe stato consono per le molteplici ed interessanti scoperte - ha scelto di vivere nella nostra era, offrendoci progetti innovativi, sculture forti e dinamiche, disegni sicuri dal segno marcato e dall'inconfondibile tratto. Il Maestro Tagliolini ha regalato a Pietrasanta, oltre alla sua presenza e competenza, una bella mostra personale nel Chiostro di Sant'Agostino nel 1992, da cui poi è stata desunta una scultura, il possente Prometeo, ora a Marina di Pietrasanta, importante opera
del Parco Internazionale della Scultura Contemporanea della Città. Ma soprattutto nel 1985 ha fondato il Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei, di cui è stato anche presidente fino al 1998, creato per lo studio e documentazione del giardino contemporaneo e della sua tradizione, affinché attraverso la conoscenza del passato si potesse progettare un futuro. Strenuo difensore della natura, innamorato della Versiliana, la poneva al centro dell'intenso rapporto tra spazio e uomo, che, con una innata propensione per i grandi formati e la monumentalità legata al mito, collocava, spesso isolato e statuario, in una dimensione spaziale scenografica atemporale. Le sue sculture, come bene si può anche desumere dai disegni dal segno definito ed incisivo, sono cariche di energia in fieri, specialmente quelle realizzate in acciaio, materiale ‘nuovo', moderno, rilucente, dinamico. La tensione del movimento è maggiormente accentuata quando sfrutta la dialettica della contrapposizione di pieni e vuoti, che diventano parte integrante della struttura scultorea, creando un sapiente gioco di sospensioni nelle mezze figure specularmente riflesse. I riflettori di Pietrasanta questa volta saranno puntati proprio sui lavori di questo grande ed illuminato personaggio dell'arte contemporanea, e la Chiesa di Sant'Agostino -- quasi fosse stato suo desiderio -- attraverso il suo passato greve di storia, ne ripropone le opere, tra luci ed ombre, misticamente, alla sua memoria. Grazie Maestro!".

Presentazione

Omaggio ad Alessandro Tagliolini, uomo eclettico del Novecento

Pensare oggi a Tagliolini, senza ricordare l'amico Pierluigi Gherardi, indimenticato dirigente degli Istituti Culturali, per me è impossibile. Fu lui a farmene conoscere la figura nella sua complessità e poliedricità. La memoria assalita dai ricordi, uno su tutti la nostra ultima visita a casa del Maestro a Capezzano Pianore, l'incontro con la moglie, Signora Hartman, e le figlie. Si lavorava alla retrospettiva dal lontano 2000, ed oggi, grazie alla tenacia, alla competenza di una nobile persona quale fu Gherardi, alla perseveranza, nella continuità del Dr. Tedeschi e di tutto lo staff degli Istituti Culturali, si è arrivati al coronamento di un sogno.

Alessandro Tagliolini, storico, artista, paesaggista, studioso, ricercatore, ma soprattutto uomo intelligente, curioso ed attento osservatore del passato e del contemporaneo. Classica figura eclettica, dunque, che invece di vivere in ambiente rinascimentale -- come forse gli sarebbe stato consono per le molteplici ed interessanti scoperte - ha scelto di vivere nella nostra era, offrendoci progetti innovativi, sculture forti e dinamiche, disegni sicuri dal segno marcato e dall'inconfondibile tratto.

Il Maestro Tagliolini ha regalato a Pietrasanta, oltre alla sua presenza e competenza, una bella mostra personale nel Chiostro di Sant'Agostino nel 1992, da cui poi è stata desunta una scultura, il possente Prometeo, ora a Marina di Pietrasanta, importante opera del Parco Internazionale della Scultura Contemporanea della Città. Ma soprattutto nel 1985 ha fondato il Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei, di cui è stato anche presidente fino al 1998, creato per lo studio e documentazione del giardino contemporaneo e della sua tradizione, affinché attraverso la conoscenza del passato si potesse progettare un futuro.

Strenuo difensore della natura, innamorato della Versiliana, la poneva al centro dell'intenso rapporto tra spazio e uomo, che, con una innata propensione per i grandi formati e la monumentalità legata al mito, collocava, spesso isolato e statuario, in una dimensione spaziale scenografica atemporale. Le sue sculture, come bene si può anche desumere dai disegni dal segno definito ed incisivo, sono cariche di energia in fieri, specialmente quelle realizzate in acciaio, materiale ‘nuovo', moderno, rilucente, dinamico. La tensione del movimento è maggiormente accentuata quando sfrutta la dialettica della contrapposizione di pieni e vuoti, che diventano parte integrante della struttura scultorea, creando un sapiente gioco di sospensioni nelle mezze figure specularmente riflesse.

I riflettori di Pietrasanta questa volta saranno puntati proprio sui lavori di questo grande ed illuminato personaggio dell'arte contemporanea, e la Chiesa di Sant'Agostino -- quasi fosse stato suo desiderio -- attraverso il suo passato greve di storia, ne ripropone le opere, tra luci ed ombre, misticamente, alla sua memoria. Grazie Maestro!

Pietrasanta, aprile 2004
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

 



My encounter with Alessandro occured in a very singular way. I was walking in the "Pink Section" of Mexico City, between elegant shops and art galleries, when, in front of a cafè-bookstore, I met by chance a dear friend. While we were talking, my attention got caught by the frightening swinging of a sculpture, representing four characters, suspended in the air by a crane among the crystals of the shop-windows. He turned himself, saw Alessandro, and said to me: "He is a friend of mine." He introduced me and I, looking at him, asked: "Are you Italian?", and Alessandro answered to me: "Yes, married and divorced." It was February 4th, 1960. After eleven days we got married, and I followed him in Italy, in Rome. In Mexico he was a sculptor, he was living in the house of the already famous painter Francisco Corzas and of his Italian wife, Bianca Dall'Oca. In Rome, I discovered a still intact Trastevere, that was inhabited by simple people, restaurants where we could eat with few liras, sipping an excellent wine from Frascati, with an amber color, served fresh in the usual "half-liter".
He had two dear friends, body-repairers, Lamberto and Mario, who worked in a workshop underneath the studio in Via Santa Maria in Cappella 12. A magical place, with an oven of the 13th century, where Sandro used to fire his sculptures in clay, and where, he used to explain to me, that we could realize works as big as the Etruscan ones. The great Motherhood belongs to that time. We were firing for three days, always taking care of the fire. During a period of time, there he also set up a foundry and casted the sculptures Characters - Vehicles 1-2 in aluminium and bronze. At the ground level there was the shop of a Neapolitan potter, who was selling the clay for the artists.
His studio at the end of the courtyard was a big room, and, at the bottom, a difference in level was leading to a smaller space. At the wall there was a big wooden table, that was more than two meters high, where, on a wooden step, Sandro used to draw with a brush and a black pigment melted in a nitrate varnish. On the right hand, there were a sink and a small stove to offer tea and coffee to his friends.
He often used to work until late. In the meantime, our daughters were born and he changed studio various times, always in Trastevere. In the 1970s, he took one in mid Via dei Riari, where I opened my first laboratory of restoration. Often our friends came to visit us, the painter Quattrucci, the sculptor Ciniglia. Alessandro taught modeled figure at the Artistic High School of Via Ripetta. In those years he met the philosopher Rosario Assunto, with whom he established a great friendship. At that time began also his interest towards the world of the garden and landscape, that brought him in 1973 to present his first exhibition on the historical gardens in S. Quirico d'Orcia (after the one in 1931) and to the foundation, with Rosario Assunto, of the "Italian Archives of the Art of the Gardens".
His interest for the garden began during his long journey around the world that lasted three years, when he discovered the fascination of the Japanese gardens, of stone and sand, their synthesis and magic.
When he was twenty-four, he was in Caracas executing panels in plaster and sand as decoration for some rooms in hotels, cinemas, and lecture halls. He invested his earnings in plane tickets, which, stapled together, reached three and a half meters. His friends said to him that with that money he could have established a factory in Italy, but he prefered to discover the world, and he did it with a route in two different directions: one in a zigzag way, the other one towards the East, with a little bag in his hand, his rolleiflex, and a raincoat.
In the garden environment Alessandro affirmed himself by carrying on research, writing books and essays, and by conducting an activity as landscape architect, although he always maintained of not feeling an architect but a landscape sculptor. For him the sites created in the green were the structure which hosted sculptures and fountains, where the avenues, the plants, the flowering, the gazebos, the ponds with the waterlilies harmonized each other in a wise scenery. A frenetic activity, that accompanied all of his life; it is enough to think that he devised more than 100 projects for gardens, both private and public, born in his last studio of Capezzano, which he acquired together with the big country house in 1976. During this period he executed the monuments in Sudan, the marble fountains and the bronze basreliefs, realized in the workshops of marble and foundries of Pietrasanta, while getting in contact with an artisan world of great reliability and professionality.
During the last times he worked on various characters, The Thinker, The Atlas, and The Adam, which was very dear to him, the sculpture that for him represented the Man of the Third Millenium, more than three meters high, realized in white Carrara marble as well as the Aphrodite, in white statuary marble, with transparencies that recall the alabaster, so demure but sensual at the same time. After several years, in 1999 he executed also a portrait with the bust of the painter-architect Giovanni Pasanella. The last sculpture, started but never finished, was the Man with the Tree. I remember that, as always, he used to sculpt by placing the fresh plaster with the spatula and then he modeled it by scraping away the superfluous material. It was the execution in plaster, on a scale bigger than real life of the maquette in clay.
Joking he used to say that he felt like it, tired, leaned on a trunk. In 2000 his existence suddenly stopped off, leaving unfinished various projects, ideas. His last garden was inaugurated while he was at the hospital, as well as he was not able to see realized the square with the fountains in front of the Sport Palace in Menfi, Sicily.
Veronica Hartman

 

Critica

[...] Rileggere oggi la produzione plastica di Alessandro Tagliolini significa ripensare le molteplici e continue sperimentazioni linguistiche e formali che nelle diverse, complesse stagioni del nostro secondo '900 acquistano il valore e il significato di un percorso lineare e coerente.
Dal dolce volto di Nonna Caterina, bronzo realizzato nel 1946 da un geniale quindicenne carico di sogni ed entusiasmi, alla magica Testa di sognatore, acciaio che a distanza di quasi mezzo secolo ripropone identici sogni e mai sopiti entusiasmi con la sospesa leggerezza di una confessione discreta, trascorre una vita straordinaria ricca di profonde esperienze intellettuali ed umane, di idee e di affetti. E' un lungo racconto di viaggi, letture, studi, riflessioni (e molto altro ancora...) che la scultura restituisce con sorprendente chiarezza e poesia. [...]

Alessandro Tosi

Biografia

Nasce a Roma nel 1931. Inizia l'attività di scultore dopo la maturità classica e aver frequentato un corso tenuto dallo scultore M.Calka all'Accademia di Francia in Roma. Nel 1955 si reca a Caracas dove esegue opere in proprio e come assistente dello scultore G. Gori. Nel lungo viaggio di ritorno entra in contatto con la cultura precolombiana e giapponese che formeranno la sua ricerca sulla scultura negli spazi aperti e sull'arte dei giardini. A Città del Messico entra in contatto con i maestri della muralistica D.Rivera, A.Siqueiros e C.Merida, approfondendo il tema dell'arte urbana ed eseguendo alcune opere. Nel 1958 torna in Italia e riceve il Premio del Ministero della Pubblica Istruzione per la Giovane Scultura Italiana. Nella città natale esegue fontane e altorilievi in cemento inseriti nei giardini dei nuovi quartieri residenziali. In questo periodo progetta fontane costituite da elementi prefabbricati assemblati, soggetti a combinazioni mutevoli: ad esse G. Carandente dedicherà nel 1966 uno studio monografico. Lavora frattanto anche a Città del Messico, prevalentemente in collaborazione con architetti, ad opere destinate all'arredo urbano.
Nel 1963 espone i suoi disegni alla Galleria Spectrum, alla Galleria Seta a Sâo Paulo e all'Istituto di Cultura Italiano a Rio de Janeiro. In Brasile conosce i giardini di Burle Marx e approfondisce i valori dell'architettura e della scultura contemporanea. Nel 1967 presenta le sue opere alla Galleria Misrachi a Città del Messico e l'anno successivo alla Galleria Fiamma Vigo a Roma e alla Galleria Numero a Firenze. In quell'occasione incontra Pietro Porcinai. Nel 1968 ha inizio l'insegnamento all'Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione e al Liceo Artistico che lascerà nel 1986 per dedicarsi totalmente alla scultura e allo studio dei giardini.
Nel 1968, come vincitore di un concorso, realizza un altorilievo in marmo per i nuovi Uffici Finanziari di Massa e una scultura in bronzo per la sede del Genio Civile di Pistoia. Si dedica ad alcune scenografie teatrali,"Il Castello di Barbablù" di Bela Bartok, con il gruppo H di Roma, "Annonce Faite a Marie" di Paul Claudel e "Intermezzi" di Miguel de Cervantes. Nel 1971 vince il concorso per la realizzazione di otto sculture-gioco per l'Istituto Psico-Pedagogico Zante Zennaro di Imola per le quali propone forme che favoriscono l'analisi del comportamento dei bambini caratteriali. Nello stesso anno espone presso la Galleria romana Il Collezionista disegni, sculture in bronzo, marmo e acciaio, e una documentazione degli interventi negli spazi comunitari, con una presentazione nel catalogo di Rosario Assunto. La stessa proposta di lettura si rinnova nella mostra alla Galleria Levi di Milano nel 1973, presentata da Paolo Portoghesi.
Con Assunto fonda nel 1973 a San Quirico d'Orcia l'Archivio Italiano dell'Arte dei Giardini, promotore di convegni, di dibattiti, mostre sul tema del giardino, aspetto certamente trascurato in quegli anni dalla cultura italiana.
Fra il 1974 e il 1976 Tagliolini è impegnato nella realizzazione del Monumento alla Unità del Sudan e dei Martiri Sudanesi, commissionati dalla Repubblica Democratica del Sudan. Nel 1977 trasferisce la sua residenza a Capezzano Pianore, vicino a Pietrasanta. Scrive il suo primo libro "I giardini di Roma", edito nel 1980, per il quale riceve il premio "Un libro per Roma". Su invito di Porcinai entra a far parte dell'Associazione Italiana degli Architetti del Paesaggio, si dedica alla progettazione di giardini, alle sistemazioni paesaggistiche su larga scala, al restauro di giardini storici. Nel 1985 fonda a Pietrasanta il Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei del quale è presidente fino al 1998. Il centro promuove convegni biennali e costituisce un importante punto di riferimento per la ricca dotazione bibliografica e documentaria relativa al giardino. Nel 1988 pubblica "La storia del Giardino italiano" dove espone con un'ampia raccolta di fonti la trasformazione dell'idea di giardino nel quadro più ampio del paesaggio. Fra il 1988 e 1990 realizza il Parco delle Terme a Sciacca di cui ha curato l'ampliamento. Negli stessi anni esegue per conto della Repubblica dell'Uganda tarsie in marmi policromi, progetti di giardini e fontane. Nel 1991 "Forme nel Verde" dedica all'opera di Tagliolini la sua XXI edizione. La personale, allestita nei cinquecenteschi Horti Leonini di San Quirico d'Orcia è presentata da Alain Jouffroy. Nel 1992 espone nel Chiostro di Sant'Agostino sculture e disegni con una presentazione nel catalogo di Francesco Negri Arnoldi. Nel 1993 è allestita una mostra delle opere nell'ex-convento di San Francesco e nel Parco delle Terme a Sciacca per la X Rassegna d'arte "Un punto nel Mediterraneo". Le opere sono introdotte da uno scritto di Jean Paul Guibbert. Nel 1995 è invitato dal "Department of Landscape Architecture" della University of Pennsylvania a Philadelphia per un corso di insegnamento sul giardino contemporaneo e in quell'occasione espone la documentazione dei suoi lavori nella Mayerson Hall. Partecipa a mostre collettive di scultura: sue opere sono acquistate da musei e collezioni private. Si intensifica la sua attività come consulente. E' consulente del Comune di Napoli per la sistemazione delle aree a verde nel centro storico e per il Parco Virgiliano, del Comune di Menfi, in Sicilia, dove progetta un nuovo parco con fontana e scultura monumentale. Per conto del Comitato Nazionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali svolge nel 1998 opere di consulenza nel Parco Inglese della Reggia di Caserta e nei Giardini Segreti della Galleria Borghese a Roma. Nello stesso anno partecipa al gruppo vincitore del concorso per il restauro dei giardini della Venaria Reale e fonda la rivista "Architettura del Paesaggio", organo dell'Associazione italiana di Architettura del Paesaggio, di cui è nominato direttore. Nell'estate del 1999 è invitato dall'Università Autonoma del Messico a presentare un corso sul tema "Interfase entre las Artes Plasticas e el Arquitectura del Paisaje". Il museo di Arte Moderna di Oyo in Giappone acquista la scultura in bronzo raffigurante l'Atlante.
Alessandro Tagliolini si è spento a Pietrasanta l'11 luglio 2000. Nel novembre 2000 viene assegnato il prestigioso Premio Porcinai al progetto del Giardino delle Terme di Sciacca.

 

 

 

 

Scultore, paesaggista e storico dell'arte dei giardini.
Membro del Comitato Nazionale per lo Studio e la Conservazione dei Giardini Storici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali .
Vice Presidente dell'Associazione Italiana Architettura del Paesaggio.
Direttore della rivista "Architettura del Paesaggio"
Membro dell'International Federation Landscape Architects.
Membro dell'European Foundation of Landscape Architecture
Fondatore dell'Archivio Italiano dell'Arte dei Giardini, San Quirico d'Orcia -Direttore 1973-80
Fondatore del Centro Studi Giardini Storici e Contemporanei, Pietrasanta - Presidente 1986-98
Premio Nazionale Ministero della Pubblica Istruzione per la Giovane Scultura Italiana - 1958