Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
 ... > Mostre > 2004 > La Nuova Natura Morta  le mostre
La Nuova Natura Morta

Janet Stayton


Opere di pittura

inaugurazione: 31 gennaio 2004 - h 17.00

esposizione: dal 31 gennaio al 18 febbraio 2004

luogo: Sala del Capitolo- Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 15.30-19.00;  lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

Mostra: La Nuova Natura Morta
Artista: Janet Stayton
Date esposizione: 31 gennaio - 18 febbraio 2004
Inaugurazione: 31 gennaio 2003, ore 17,00
Luogo: Sala del Capitolo, Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.com
Orario apertura: 15,30-19,00 / lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare La Nuova Natura Morta, mostra personale di pittura dell'artista americana Janet Stayton L'esposizione si terrà nella Sala del Capitolo del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 31 gennaio al 18 febbraio 2004 e s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato, 31 gennaio 2004 alle ore 17,00.

 

Janet Stayton è nata a Natchez nel Mississipi e oggi vive e lavora a Pietrasanta.
Queste tra le principali mostre personali: University of California, Davis (1969); Galleria Bonino Ltd., New York (1973); David Deitcher Ltd., New York (1975); Galerie Jacob, Parigi (1975); Hamilton Gallery, New York (1977; 1979; 1980); Barbara Okun Gallery, St. Louis, Missouri (1978); Zolla-Liberman Gallery, Chicago (1978); Van Straaten Gallery, Chicago (1980); Galerie Nord, Randers, Danimarca (1982); Concourse Gallery, Bank of America World Headquarters, San Francisco (1984); Patricia Hessy Gallery, New York (1984; 1985; 1987); Associated American Artists, New York (1985); Galleria Il Ponte, Roma (1986); Raymond Hage Gallery, Huntington, W. Virginia (1988); Washington Arts Club, Washington D.C. (1989); Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta (1993); Lizon-Topps, E. Hampton, New York (1993); Kwai Fung Hin Gallery, Hong Kong (1994; 1997); Duchamp Gallery, Kaoshing, Taiwan (1995); Albermarle Gallery, Londra (1997); Marin-Price Gallery, Chevy Chase (1998); Galleri Roenland, Sløvika, Norvegia (2001).
Le mostre collettive più importanti a cui ha preso parte sono: Galerie Bonino Ltd., New York (1973); Max Protech Gallery, Washington D.C. (1974); Galerie Jacob, Parigi (1974); David Deitcher Gallery, New York (1975); Villa Henreaux, Seravezza (1975); La Defense, Parigi (1975); Salon des Realities Nouvelles, Parigi (1976); Hamilton Gallery, New York (1977); Butler Institute of American Art, Youngstown, Ohio (1977); Soho Drawing Center, New York (1977/78); Whitney Downtown Museum, New York (1978); Goddard-Riverside Community Center, New York (1978); Indianapolis Museum of Art, Indianapolis (1978); Kathryn Markel Gallery, New York (1979); Douglass College Art Gallery, Rutgers University, New Jersey (1979); Van Straaten Gallery, Chicago (1979-1980); Signet Fine Arts, St. Louis; Missouri (1980); The Brooklyn Museum, New York (1981); The Lobby Gallery, Illinois Bell, Chicago (1981); Pratt Manhattan Center Galleries, New York (1984); Nine Freudenheim Gallery, Buffalo, NY (1984); Independent Curators Inc. (1984); Dolan-Maxwell Gallery, Philadelphia (1985); Pratt Manhattan Center Galleries, Pratt Institute, New York (1985); Associated American Artists, New York (1986); Fisher Gallery, University of Southern California (1986); Indianapolis Center for Contemporary Art, Indianapolis (1986); Fay Gold Gallery, Atlanta (1987); Twining Gallery, New York (1988); Patricia Heesy Gallery, New York (1988); Cambridge Arts Fair, Cambridge, Inghilterra (1989); The Heffer Gallery, Cambridge, Inghilterra (1990); Orlando Gallery, Forte dei Marmi (1991; 1992); Lizon-Topps, New York (1993); Awa Benefit Show & Auction, Hong Kong (1996); Omaggio a Sem, Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (1996); Leonardesca, mostra itinerante in Italia (1998); Marin Price Gallery, Chevy Chase, Washington D.C. (1999); Colori della Vita, Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta (1999); Chaucer Fine Arts, Londra (2000).
I suoi lavori sono presenti in molte collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Francia e in Italia.


Così ne parla l'Assessore alla Cultura Massimiliano Simoni: " Con il nuovo anno s'inaugura anche la Nuova Natura Morta di Janet Stayton, quasi una trasfigurata metafisica morandiana, totalmente imbevuta di colori forti, con reminiscenze van-goghiane. Quest'anno sembra altresì che i dipinti della Stayton, pur effervescenti e pulsanti di joie de vivre -- com'è nel suo stile - grazie alle ‘esplodenti' gamme cromatiche, trasmettano una pacatezza più ordinata. La visione si allarga verso composizioni più complete ed il punto di vista arretra permettendo di esplorare anche un fondo più lontano, fatto di caldi tramonti o soffusi notturni, sulle cui pacate acque navigano tranquillamente barche a vela senza vento. Questo ritmo più calmo si è fatto più stabile: la Stayton, ormai Pietrasantina adottiva, ha perfettamente assimilato una tendenza mediterranea, fatta non solo di cromie vivaci, ma anche di sapori, suoni ed emozioni che traspaiono vividi dalle sue tele. Il linguaggio genuino ed immediato della Stayton è di buon auspicio così per un anno gioioso e dinamico, corposo di novità e denso di idee, che si possono ammirare - e trarne frutto - nella Sala del Capitolo del nostro magico Chiostro di Sant'Agostino. Per un anno pieno di colore, cara Janet!"

"Il legame con le sue radici americane rimane costante anche quando scopre il mondo mediterraneo e si stabilisce negli anni Ottanta in Italia, scegliendo la campagna e il mare tra Liguria e Toscana. [...] I dipinti sfilano in una sequenza dalla quale è difficile selezionare l'unità: ogni quadro esprime un processo, un'evoluzione, una dinamica che si riflette nell'ampiezza delle prospettive, nei tagli diagonali, nella complessità compositiva, dove il limite imposto dal formato della tela è solo un limite fisico. Orizzonti aperti e spazi chiusi, interno ed esterno, dove l'artificio dell'arte induce allo sconfinamento, alla rottura del limite, a un altrove. [...] I vasi e le tavole, dipinti in tutte le nuances dei colori primari (giallo, blu, rosso, bianco) rappresentano il tema centrale intorno al quale l'Artista ha giocato in questi ultimi anni la molteplicità delle visioni spaziali. Il vaso costruisce lo spazio del quadro ed è l'oggetto d'unione tra la concretezza del quotidiano e l'evanescenza del sogno; mentre il motivo del tavolo diviene occasione per de-strutturare un equilibrio preordinato da convenzioni pittoriche. [...] ‘Qualche volta i quadri prendono quasi la via della perfezione, ma appena sembra di averla raggiunta, c'è la consapevolezza che non può essere ripetuta. Da qui l'ansia, l'attesa, il mistero; la materia è in continua elaborazione. L'artista si deve sempre interrogare', commenta Janet Stayton [...] emerge a tratti il percorso formativo dell'Artista che del fluorescente universo della nuova generazione d'artisti americani serba la freschezza dell'istantaneità e la tensione a liberare lo spazio e il colore, mentre elabora le icone della fenomenologia mediterranea con intensità di luce.

Prof. Arch. Maria Adriana Giusti, Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, da La Natura Morta di Janet Stayton, in Stayton - Still Life Paintings, catalogo della mostra alla Galleri Roenland, Sløvika, Norvegia, settembre 2001

 

 

Presentazione

La nuova carica delle nature morte di Janet Stayton

Con il nuovo anno s'inaugura anche la Nuova Natura Morta di Janet Stayton, quasi una trasfigurata metafisica morandiana, totalmente imbevuta di colori forti, con reminiscenze van-goghiane. Quest'anno sembra altresì che i dipinti della Stayton, pur effervescenti e pulsanti di joie de vivre -- com'è nel suo stile - grazie alle ‘esplodenti' gamme cromatiche, trasmettano una pacatezza più ordinata. La visione si allarga verso composizioni più complete ed il punto di vista arretra permettendo di esplorare anche un fondo più lontano, fatto di caldi tramonti o soffusi notturni, sulle cui pacate acque navigano tranquillamente barche a vela senza vento.

Questo ritmo più calmo si è fatto più stabile: la Stayton, ormai Pietrasantina adottiva, ha perfettamente assimilato una tendenza mediterranea, fatta non solo di cromie vivaci, ma anche di sapori, suoni ed emozioni che traspaiono vividi dalle sue tele.

Il linguaggio genuino ed immediato della Stayton è di buon auspicio così per un anno gioioso e dinamico, corposo di novità e denso di idee, che si possono ammirare - e trarne frutto - nella Sala del Capitolo del nostro magico Chiostro di Sant'Agostino.
Per un anno pieno di colore, cara Janet!

Pietrasanta, gennaio 2004
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

Critica

Il legame con le sue radici americane rimane costante anche quando scopre il mondo mediterraneo e si stabilisce negli anni Ottanta in Italia, scegliendo la campagna e il mare tra Liguria e Toscana. I dipinti sfilano in una sequenza dalla quale è difficile selezionare l'unità: ogni quadro esprime un processo, un'evoluzione, una dinamica che si riflette nell'ampiezza delle prospettive, nei tagli diagonali, nella complessità compositiva, dove il limite imposto dal formato della tela è solo un limite fisico. Orizzonti aperti e spazi chiusi, interno ed esterno, dove l'artificio dell'arte induce allo sconfinamento, alla rottura del limite, a un altrove. I vasi e le tavole, dipinti in tutte le nuances dei colori primari (giallo, blu, rosso, bianco) rappresentano il tema centrale intorno al quale l'Artista ha giocato in questi ultimi anni la molteplicità delle visioni spaziali. Il vaso costruisce lo spazio del quadro ed è l'oggetto d'unione tra la concretezza del quotidiano e l'evanescenza del sogno; mentre il motivo del tavolo diviene occasione per de-strutturare un equilibrio preordinato da convenzioni pittoriche. "Qualche volta i quadri prendono quasi la via della perfezione, ma appena sembra di averla raggiunta, c'è la consapevolezza che non può essere ripetuta. Da qui l'ansia, l'attesa, il mistero; la materia è in continua elaborazione. L'artista si deve sempre interrogare",commenta Janet Stayton emerge a tratti il percorso formativo dell'Artista che del fluorescente universo della nuova generazione d'artisti americani serba la freschezza dell'istantaneità e la tensione a liberare lo spazio e il colore, mentre elabora le icone della fenomenologia mediterranea con intensità di luce.
Prof. Arch. Maria Adriana Giusti, Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino
da La Natura Morta di Janet Stayton, in Stayton - Still Life Paintings, catalogo della mostra alla Galleri Roenland, Sløvika, Norvegia, settembre 2001

Biografia

Janet Stayton è nata a Natchez nel Mississipi e oggi vive e lavora a Pietrasanta. Queste tra le principali mostre personali: University of California, Davis (1969); Galleria Bonino Ltd., New York (1973); David Deitcher Ltd., New York (1975); Galerie Jacob, Parigi (1975); Hamilton Gallery, New York (1977; 1979; 1980); Barbara Okun Gallery, St. Louis, Missouri (1978); Zolla-Liberman Gallery, Chicago (1978); Van Straaten Gallery, Chicago (1980); Galerie Nord, Randers, Danimarca (1982); Concourse Gallery, Bank of America World Headquarters, San Francisco (1984); Patricia Hessy Gallery, New York (1984; 1985; 1987); Associated American Artists, New York (1985); Galleria Il Ponte, Roma (1986); Raymond Hage Gallery, Huntington, W. Virginia (1988); Washington Arts Club, Washington D.C. (1989); Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta (1993); Lizon-Topps, E. Hampton, New York (1993); Kwai Fung Hin Gallery, Hong Kong (1994; 1997); Duchamp Gallery, Kaoshing, Taiwan (1995); Albermarle Gallery, Londra (1997); Marin-Price Gallery, Chevy Chase (1998); Galleri Roenland, Sløvika, Norvegia (2001). Le mostre collettive più importanti a cui ha preso parte sono: Galerie Bonino Ltd., New York (1973); Max Protech Gallery, Washington D.C. (1974); Galerie Jacob, Parigi (1974); David Deitcher Gallery, New York (1975); Villa Henreaux, Seravezza (1975); La Defense, Parigi (1975); Salon des Realities Nouvelles, Parigi (1976); Hamilton Gallery, New York (1977); Butler Institute of American Art, Youngstown, Ohio (1977); Soho Drawing Center, New York (1977/78); Whitney Downtown Museum, New York (1978); Goddard-Riverside Community Center, New York (1978); Indianapolis Museum of Art, Indianapolis (1978); Kathryn Markel Gallery, New York (1979); Douglass College Art Gallery, Rutgers University, New Jersey (1979); Van Straaten Gallery, Chicago (1979-1980); Signet Fine Arts, St. Louis; Missouri (1980); The Brooklyn Museum, New York (1981); The Lobby Gallery, Illinois Bell, Chicago (1981); Pratt Manhattan Center Galleries, New York (1984); Nine Freudenheim Gallery, Buffalo, NY (1984); Independent Curators Inc. (1984); Dolan-Maxwell Gallery, Philadelphia (1985); Pratt Manhattan Center Galleries, Pratt Institute, New York (1985); Associated American Artists, New York (1986); Fisher Gallery, University of Southern California (1986); Indianapolis Center for Contemporary Art, Indianapolis (1986); Fay Gold Gallery, Atlanta (1987); Twining Gallery, New York (1988); Patricia Heesy Gallery, New York (1988); Cambridge Arts Fair, Cambridge, Inghilterra (1989); The Heffer Gallery, Cambridge, Inghilterra (1990); Orlando Gallery, Forte dei Marmi (1991; 1992); Lizon-Topps, New York (1993); Awa Benefit Show & Auction, Hong Kong (1996); Omaggio a Sem, Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (1996); Leonardesca, mostra itinerante in Italia (1998); Marin Price Gallery, Chevy Chase, Washington D.C. (1999); Colori della Vita, Chiostro di Sant'Agostino, Pietrasanta (1999); Chaucer Fine Arts, Londra (2000). I suoi lavori sono presenti in molte collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Francia e in Italia.