Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
 ... > Mostre > 2004 > Francesco Cremoni  le mostre
Francesco Cremoni

Francesco Cremoni


Opere di pittura

inaugurazione: 19 giugno 2004- h 18.00

esposizione: dal 19 giugno al 4 luglio 2004

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 15.30-19.30; lunedi chiuso

ingresso libero

 

Francesco Cremoni è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Istituti Culturali
Ufficio Stampa
Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/795588
info@museodeibozzetti.it

 

Mostra: Nell'aria e nella luce
Artista: Francesco Cremoni
Date esposizione: 19 giugno - 4 luglio 2004
Inaugurazione: 19 giugno 2004, ore 18,00
Luogo: Sala delle Grasce, Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.com
Orario apertura: 17:00 - 20:00 / lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare Nell'aria e nella luce, mostra personale di forme e immagini nella scultura di Francesco Cremoni. L'esposizione si terrà nella Sala delle Grasce del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 19 giugno al 4 luglio 2004 e s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato, 19 giugno 2004 alle ore 18:00. La mostra è corredata da elegante catalogo.

 

Così ne parla l'Assessore Massimiliano Simoni: "Come una goccia d'acqua, puntuale, con ritmicità e costanza, riesce a scavare il duro calcare, così Francesco Cremoni, con grande abilità tecnica e singolare genio creativo è in grado di creare delle sculture che a primo acchito sembrano estremamente naturali, ossia corrose dall'acqua e dal vento. Sono opere in marmo dalle singolari venature, originali ‘esplosioni' di materia contrapposte a superfici perfettamente finite e polite. È come se il marmo stesso lavorasse con l'artista nel porrre una peculiare naturalità di espressione delle forme in mezzo ad una statuaria di stampo prettamente classico o essenzialmente astratto: quasi una straordinaria collaborazione tra materia e arte, in cui il marmo riuscisse di per sé ad esprimere la propria esuberante energia interiore. Non solo quindi aria e luce, levità e contemporaneamente corposità delle ombre, ma anche acqua e vento si insinuano nell'opera di Francesco Cremoni, che così presenta nella Sala delle Grasce di Pietrasanta un meraviglioso e poliedrico gioco tra arte e natura."

 

Presentazione

Gli elementi naturali nella scultura di Francesco Cremoni

Come una goccia d'acqua, puntuale, con ritmicità e costanza, riesce a scavare il duro calcare, così Francesco Cremoni, con grande abilità tecnica e singolare genio creativo è in grado di creare delle sculture che a primo acchito sembrano estremamente naturali, ossia corrose dall'acqua e dal vento. Sono opere in marmo dalle singolari venature, originali ‘esplosioni' di materia contrapposte a superfici perfettamente finite e polite.

È come se il marmo stesso lavorasse con l'artista nel porre una peculiare naturalità di espressione delle forme in mezzo ad una statuaria di stampo prettamente classico o essenzialmente astratto: quasi una straordinaria collaborazione tra materia e arte, in cui il marmo riuscisse di per sé ad esprimere la propria esuberante energia interiore.

Non solo quindi aria e luce, levità e contemporaneamente corposità delle ombre, ma anche acqua e vento si insinuano nell'opera di Francesco Cremoni, che così presenta nella Sala delle Grasce di Pietrasanta un meraviglioso e poliedrico gioco tra arte e natura.

Pietrasanta, giugno 2004
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

 

Critica

Biografia

Francesco Cremoni è nato a Carrara nel 1958. Si diploma all'Istituto Professionale del Marmo e all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Continua la sua formazione nei laboratori artistici di Carrara e Pietrasanta. Nel 1984 apre una bottega d'arte, collabora con importanti artisti e architetti per realizzazioni di opere in marmo. segnalato nel catalogo Bolaffi della Scultura Italiana nel 1985, da Giorgio Di Genova. Attualmente insegna scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Vive e lavora a Carrara. Formatosi come scultore sullo scorcio degli anni Settanta, quando, appena ventenne, esordisce in direzione di un figurativismo di marcata impronta bodiniana, Francesco Cremoni matura ben presto fin dai primi anni del decennio seguente, un suo linguaggio pienamente autonomo nel quale si incrociano gli insegnamenti della scuola di scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara - di Floriano Bodini, appunto, nella fase iniziale,e quindi, di Pier Giorgio Balocchi, con il quale egli si è diplomato e che gli ha trasmesso l'amore per il mestiere e per una modellazione nitida e pulita, la quale si precisa anche oggi come una delle qualità irrinunciabili del lavoro del giovane scultore - e la lezione assimilata nei laboratori del marmo e negli atelier degli scultori che operano in città o nelle località limitrofe: primo fra tutti, almeno in ordine di tempo, quel Carlo Sergio Signori che della ricerca artistica in campo plastico è ritenuto, e non a torto, in quel di Carrara una sorta di nume tutelare e, quindi in tempi più recenti, Francesco Somaini, con il quale il giovane artista carrarese ha avuto modo di lavorare. Lezione , quella dei grandi maestri, di fatto determinante per Cremoni, il quale tuttavia la rivive con piena indipendenza e con piena consapevolezza critica guardando parallelamente a quanto accade fuori dai confini, peraltro né ristretti né angusti, dell'ambiente locale e cercando nel lavoro di autori che hanno legato il loro nome alle vicende passate e presenti, dell'arte plastica - e il pensiero corre insistentemente ad Hans Arp - i necessari stimoli linguistici, senza tuttavia alle suggestioni di una raffinatezza formale fine a se stessa, strettamente connessa a quella abilità tecnica che è in un certo senso una delle caratteristiche degli scultori cresciuti nell'ambiente carrarino e che anche Cremoni possiede in alto grado: quella abilità tecnica che, giova ribadirlo, gli ha meritato l'attenzione di uno scultore come Somaini e che non è qualcosa di gratuito o di accessorio, ma, al contrario, componente determinante del suo linguaggio plastico. Più esattamente, un'abilità tecnica che è un tutt'uno con lo stile, poiché il fare artistico di Cremoni si radica in un repertorio di conoscenze culturali ampio e complesso che spazia oltre l'essenzialità di linguaggio di certa scultura coeva per ricercare le proprie matrici e la propria ragion d'essere anche in quel fluire di forme flessuose ed ondulate e in quel modellato morbidissimo che erano stati propri del tardo manierismo e del barocco e peculiari, in sommo grado, del Bernini. E nel Bernini, prima ancora dei contemporanei, Cremoni può ritrovare quello che da un certo momento in poi, dallo scorcio degli anni Ottanta, si precisa come il leit-motiv del suo lavoro, ,vale a dire il rapporto tra arte e natura, rapporto di cui il marmo costituisce il medium. E il marmo infatti egli sonda nelle sue plurime potenzialità assaltandone la scorrevole levigatezza delle superfici o avvalorandone la dimensione naturale, con le sue grezze e rugose ruvidità: ed ecco appunto l'artista ora appiattire la massa del marmo si che la luce vi possa scorrere dilatando tutta la superficie facendola vibrare, ora scavare la medesima con un segno decisamente inciso, quasi un solco d'ombra che si oppone alla luce battente sulle parti in rilievo, perché il contrasto forte dell'ombra costringa la luce a condensarsi e diventi, sostanzialmente, pieno contrapposto a vuoto.