Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Alexandra de Lazareff

Alexandra de Lazareff


Opere di scultura in collaborazione con Galleria La Subbia

inaugurazione: 9 luglio 2004 - h 21.30

esposizione: dal 9 luglio all' 8 agosto 2004

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 15.30-19.30; lunedi chiuso

ingresso libero

 

Alexandra de Lazareff è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto stampa: Istituti Culturali
Ufficio Stampa
Assessorato alla Cultura
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795500; fax 0584/79558
e-mail: info@museodeibozzetti.it
www.museodeibozzetti.it

 

Mostra: Sculture
Artisti: Alexandra de Lazareff
Date esposizione: 9 luglio - 8 agosto 2004
Inaugurazione: venerdì 9 luglio 2004, ore 21,30, presso il Salone dell'Annunziata
Luogo: Sala delle Grasce, Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.it
Orario apertura: 17,30 - 20,00 / 21,00 - 24,00

 

L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare la mostra Sculture della scultrice Alexandra de Lazareff. L'inaugurazione della mostra si terrà venerdì 9 luglio 2004 alle ore 21,30 presso il Salone dell'Annunziata, dove sarà presentato l'elegante monografia, edita dall'Athena Edizioni.

 

Alessandra de Lazareff è nata in Russia e si trasferisce all'età di dodici anni in Australia, dove si forma come pittrice. Inizia ad avere successo e si trasferisce a Parigi dove si afferma come ritrattista ed esegue ritratti a personaggi del cinema e della letteratura. Dopo anni di successo nel 1986 abbandona il genere della ritrattistica e si trasferisce a Pietrasanta alla ricerca di un nuovo confronto con la scultura. Nel 1988 crea la prima scultura che segna il suo cammino artistico fino ad oggi: "Toro Mécanique", una combinazione di creta e parti meccaniche in seguito fuso in bronzo.
Dal 1990 ha realizzato molte mostre personali in Italia ed all'estero tra cui ricordiamo nel 1991 un'esposizione all'Ambasciata d'Australia a Parigi, nel 1996 presso la Fondazione Helan Arts a Bornem in Belgio, nel 1998 la Galleria Four-Forty-Four a San Francisco, nel 2001 alla Buschelenmowatt Galleries a Vancouver in Canada e nel 2003 presso l'Università di Leicester in Inghilterra. Una sua scultura monumentale si trova alla Fondazione Deret a Orléans. Nel 1999 realizza una scultura "Michey-Mechanique" commissionata per la sua collezione personale da Roy Disney.

 

L'Assessore parla così di Alexandra de Lazareff: "Ricordo che da bambino rimanevo affascinato dai movimenti a scatti dei giochi a meccano, dalle macchine forse lente ora per i nostri ritmi, ma estremamente accattivanti per la lucidità dei vari passaggi e combinazioni di ruote, ingranaggi e catene varie. Chi avrebbe mai pensato che all'interno di un variegato bestiario potesse risiedere un'anima meccanica?

Alexandra de Lazareff, artista russa, ormai da molti anni pietrasantese d'adozione, è assolutamente geniale nell'originale creazione delle sue opere in bronzo: uno zoo di bulloni, viti, ruote, cilindri, molle e sospensioni, che così artisticamente assemblate formano degli animali fantastici, i quali pur nella loro staticità statuaria, danno l'idea di una vigorosa potenza ‘in fieri'.
Pronte per scattare, ruggire o attaccare, queste creature possono anche intenerire. L'artista è riuscita ad infondere loro quella spontaneità tipica degli animali, che ci attrae pur nella loro pericolosità. Ma questi non sono da temere, anzi da ammirare, in questa commistione unica di Boccioni e Tempi Moderni. Ora nella Sala delle Grasce di Pietrasanta Alexandra de Lazareff porta un immaginario fantastico, concretizzandolo artisticamente a grandi livelli. Grazie Alexandra per trasportarci in un mondo dal sapore diverso, meccanicamente onirico".

 

Dopo anni dedicati alla pittura Alexandra de Lazareff in un lungo processo di trasformazione, ripercorrendo la storia della tradizione artistica dai lavori di Duchamp alle opere di Jean Tinguely memore dell'esperienza cubista e futurista, trova uno stile personale ed originale fatto di cavalli, tucani. Animali creati con bulloni, rotelle avanzi di quell'industrializzazione globalizzante che nell'opera della scultrice diventa un mezzo di creazione di un mondo nuovo. Alexandra de Lazareff dice della sua opera: "creare per me è l'atto di vita per eccellenza. Io ho fretta di far apparire altre sculture che mi rassomigliano. Io penso allora al mito della Genesi...quando Dioniso, preso nella trappola di uno specchio...decide di creare il mondo a sua immagine e somiglianza.". Edward Williamson scrive di Alexandra de Lazareff : " Dalle viscere dell'universo sorgono i draghi sotto forma di colata di lava in fusione. I bronzi di Lazareff scaturiscono da queste eruzioni, per perdere infine sotto i nostri occhi rapiti la loro natura tellurica".
Jacques Lamalle sottolinea l'eternità temporale delle opere della Lazareff: " Questi animali usciti dalla grotta ancestrale, esplosi dalle pitture rupestri, lasciano la loro forma primitiva per accedere infine ai tempi moderni e, caratteristico degli esseri umani, per partecipare alla meccanica universale e al grande ingranaggio degli ioni".
La sua opera è stata definita da Jacques De Vos: "ingranaggi e bulloni prendono forma di muscoli possenti di bronzo, esprimono la vitalità, l'energia e l'humor instancabili dell'artista. La mano che dirige un tale lavoro è forte e lo spirito che gli dona la vita è abitato da un amore per le forme che rinnova senza sosta".

 

Presentazione

La meccanicità delle forme di Alexandra de Lazareff

Ricordo che da bambino rimanevo affascinato dai movimenti a scatti dei giochi a meccano, dalle macchine forse lente ora per i nostri ritmi, ma estremamente accattivanti per la lucidità dei vari passaggi e combinazioni di ruote, ingranaggi e catene varie.

Chi avrebbe mai pensato che all'interno di un variegato bestiario potesse risiedere un'anima meccanica? Alexandra de Lazareff, artista russa, ormai da molti anni pietrasantese d'adozione, è assolutamente geniale nell'originale creazione delle sue opere in bronzo: uno zoo di bulloni, viti, ruote, cilindri, molle e sospensioni, che così artisticamente assemblate formano degli animali fantastici, i quali pur nella loro staticità statuaria, danno l'idea di una vigorosa potenza ‘in fieri'.

Pronte per scattare, ruggire o attaccare, queste creature possono anche intenerire. L'artista è riuscita ad infondere loro quella spontaneità tipica degli animali, che ci attrae pur nella loro pericolosità. Ma questi non sono da temere, anzi da ammirare, in questa commistione unica di Boccioni e Tempi Moderni. Ora nella Sala delle Grasce di Pietrasanta Alexandra de Lazareff porta un immaginario fantastico, concretizzandolo artisticamente a grandi livelli. Grazie Alexandra per trasportarci in un mondo dal sapore diverso, meccanicamente onirico.

Pietrasanta, luglio 2004
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

Critica

"[...] Ingranaggi e bulloni prendono forma di muscoli possenti di bronzo, esprimono la vitalità, l'energia e l'humor instancabili dell'artista. La mano che dirige un tale lavoro è forte e lo spirito che gli dona la vita è abitato da un amore per le forme che si rinnova senza sosta [...]."

Jacques De Vos


"[...] Assuément, il y a dans cette démarche un excédent de réalité, une dimension surréelle, dont les métamorphoses inattendues nous entraînent sur une étrange planète organique, aux accents discrètement baroques, où le règne animal entretient des liens privilégiés avec celui des hommes. [...]."

Gérard Xuriguera

Biografia

Alessandra de Lazareff è nata in Russia e si trasferisce all'età di dodici anni in Australia, dove si forma come pittrice. Inizia ad avere successo e si trasferisce a Parigi dove si afferma come ritrattista ed esegue ritratti a personaggi del cinema e della letteratura. Dopo anni di successo nel 1986 abbandona il genere della ritrattistica e si trasferisce a Pietrasanta alla ricerca di un nuovo confronto con la scultura. Nel 1988 crea la prima scultura che segna il suo cammino artistico fino ad oggi: "Toro Mécanique", una combinazione di creta e parti meccaniche in seguito fuso in bronzo. Dal 1990 ha realizzato molte mostre personali in Italia ed all'estero tra cui ricordiamo nel 1991 un'esposizione all'Ambasciata d'Australia a Parigi, nel 1996 presso la Fondazione Helan Arts a Bornem in Belgio, nel 1998 la Galleria Four-Forty-Four a San Francisco, nel 2001 alla Buschelenmowatt Galleries a Vancouver in Canada e nel 2003 presso l'Università di Leicester in Inghilterra. Una sua scultura monumentale si trova alla Fondazione Deret a Orléans. Nel 1999 realizza una scultura "Michey-Mechanique" commissionata per la sua collezione personale da Roy Disney.