Sophia Vari
Opere di pittura e scultura
inaugurazione: 12 luglio 2003 - h 21.00
esposizione: dal 12 luglio al 21 settembre 2003
luogo: Piazza Duomo e chiesa di Sant'Agostino - Pietrasanta
orario: 18.00-20.00/21.00-24.00; lunedi chiuso
ingresso libero
Comunicato stampa
Presentazione
L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare Sophia Vari a Pietrasanta. Dal 12 luglio al 21 settembre 2003, per il ciclo "Grandi mostre estive", nella Chiesa di Sant'Agostino e nell'adiacente Piazza del Duomo saranno disposte le opere dell'artista Sophia Vari che da anni ha scelto Pietrasanta come luogo di soggiorno e come laboratorio in cui realizzare le proprie opere avvalendosi delle maestranze locali.In particolare Piazza del Duomo è animata dalle sculture monumentali dell'artista greca. Astratte e melodiose, di bronzo, colorate, le ha realizzate ispirandosi alla sua cultura cosmopolita: Sophia Vari è nata in Grecia, ma si è formata con lunghi anni di studio e di ricerca in giro per il mondo. La fusione dei bronzi e l'applicazione delle vernici bicolori è stata fatta a Pietrasanta, mentre la policromia ricercata deriva da quella antichissima del Partenone. Nella Chiesa di Sant'Agostino trovano spazio sculture di minori dimensioni e per la prima volta in Italia, i suoi dipinti. Un omaggio che l'artista dedica a Pietrasanta, la città in cui vive e lavora per alcuni mesi l'anno ed alla quale, assieme a suo marito Fernando Botero, è legatissima.
Questa mostra giunge a coronamento di un percorso espositivo di grande prestigio che l'ha vista protagonista in spazi pubblici e privati, in Italia e all'estero (Parigi, Atene, Miami, Boca Raton) tra cui si ricordano quelle a Palazzo Bricherasio a Torino, della Sala d'Arme di Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria a Firenze, al Ludwig Museum di Coblenza, all'Atrium di Ginevra.
Critica
Sophia Vari ha visto e capito. Ha visto e capito anche i saperi e mestieri dei formatori e dei fonditori di Pietrasanta. Ha saputo entrare nei segreti delle tecniche (le fusioni, gli assemblaggi, le lacche, le patine) con la studiosa umiltà che è tipica dei veri artisti quando hanno di fronte (questo succede sempre nei laboratori di Pietrasanta) l'eccellenza artigiana. Tutto ciò - la conoscenza della storia delle culture e delle tecniche e dunque la Sapienza che sta iscritta nel suo nome e che ha guidato come una stella cometa le sue intellettuali ricerche - ha impedito alla scultrice di cadere nella dissipazione della astrazione.
L'approdo ultimo della Sapienza è l'ordine classico. Ce lo hanno insegnato i Greci duemilacinquecento anni or sono. Ce lo ricorda, con sobria eleganza, Sophia Vari, una scultrice ateniese che è cittadina del mondo. E infatti i suoi bronzi policromi producono sensazioni di bilanciato equilibrio, di armonia, di chiarezza, di calmo splendore. Tutto ciò nel linguaggio della critica d'arte si chiama classicismo o spirito classico
Prof. Antonio Paolucci, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino
In Sophia Vari, abstraction has achieved style that, instead of dissipating its richly varied contents, condenses them into the tangible perfectional form. While form succeeds in so purifying and clarifying light that we are enabled to partcipate in the miracle which occurs whenever the external light is changed within us into the light that knows not of external or internal. Here we are reminded of the thirteenth-century aesthetic theory of light. According to which light emanates from two sources, conscience and the outside world.
The real volume of Vari's sculptures engenders a necessity for tactile pleasure, creating an art of nearness and caress. When this intimacy of contact is dislocated by distance or size, we see the work dissolve into the environment, changing into ambiance or surroundings.
George S. Bolge, Executive Director, Boca Raton Museum of Art, Boca Raton, Florida
Trascorsi quindici anni di impegno col marmo e col bronzo, succede un fatto nuovo: a un certo punto cominciai a sentire la mancanza del colore. Un colore che, abbiamo visto, interviene in modo decisamente suggestivo ed efficace sull'armonia della scultura, ma non solo. Infatti confida ancora Sophia : Così, dal 1994 decisi di dedicarmi a degli assemblaggi su tela. Vidi questa soluzione come un modo per ricollocare l'armonia dei quadri col design. Non componevo più con i volumi, ma con il colore, mantenendo una consapevolezza scultorea della forma.
Così la pittura diventa gesto, profondità, forma e pensiero. Così si compie il connubio tra pittura e scultura, così Sophia Vari può trasferire il colore dell'ispirazione sulle diverse superfici e così le diverse superfici si piegano alle esigenze dei toni. E il dialogo tra le varie forme espressive continua su questi due binari ricchi di soluzioni e di sorprese, di calcoli e di incantamenti. Così la memoria di Sophia Vari si nutre di slanci creativi da proiettare sempre nello specchio del domani.
Luciano Caprile, critico