Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Opere 1999-2003

Francesco Stefanini


 Mostra di pittura in collaborazione con Galleria Flora Bigai

inaugurazione: 5 aprile 2003 - h 18.00

esposizione: dal 5 al 27 aprile 2003

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: da martedi a venerdi 16.00-20-00; sabato e festivi 10.00-12.30; lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

Mostra: Stefanini. Opere 1999-2003
Artista: Francesco Stefanini
Date esposizione: 5 - 27 aprile 2003
Inaugurazione: 5 aprile 2003, ore 18,00
Luogo: Sala delle Grasce, Via S. Agostino, 1 - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.com
Orario apertura: dal martedì al venerdì: 16,00-20,00; sabato e festivi: 10,00-12,30
/ lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta, in collaborazione con la Galleria Flora Bigai di Pietrasanta, sono lieti di presentare Stefanini. Opere 1999-2003, mostra personale di dipinti dell'artista pietrasantese Francesco Stefanini. L'esposizione sarà corredata da elegante catalogo, edito da Linea d'Ombra Libri, Conegliano, con presentazione di Marco Goldin e testo di Maurizio Sciaccaluga. La mostra, che si terrà nella Sala delle Grasce dal 5 al 27 aprile 2003, s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato, 5 aprile 2003 alle ore 18,00.

 

Francesco Stefanini nasce a Pietrasanta nel 1948. Frequenta l'Istituto d'Arte e, nel contempo, fa pratica nella scultura affiancandosi al padre nella lavorazione del marmo. Trasferitosi a Firenze, completa gli studi artistici al Magistero d'Arte di Porta Romana e frequenta i corsi internazionali di grafica a Urbino. La sua prima esposizione risale al 1975 e da allora ad oggi si sono susseguite, numerosissime, le personali in gallerie italiane ed estere. Nel 1979, alla 64esima mostra dell'Opera Bevilaqua La Masa di Venezia, gli viene assegnato un premio acquisto, e nel 1981, alla 66esima edizione, è vincitore del primo premio, con borsa di studio del Comune e l'invito a esporre con una personale al Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro. Gli Anni Ottanta aprono un periodo ricco di riconoscimenti e soddisfazioni (diversi suoi lavori compaiono nelle scenografie del film Segreti, Segreti di Giuseppe Bertolucci). Negli Anni Novanta compie numerosi viaggi all'estero, esponendo a Tokyo, Zagabria, Salisburgo, Praga, Vienna, Budapest, Mannheim, New York, Pechino, Brisbane, Perth. Nel 1997 gli viene affidato l'incarico di eseguire un grande dipinto per il Museo d'Arte Moderna di Shirakawa in Giappone.

 

Negli stessi anni, in Italia, presenta ampie antologiche delle sua attività e viene invitato a varie rassegne (Venti Pittori in Italia, mostra itinerante in importanti gallerie italiane, Artisti Conterranei di Marco Polo, all'International Palace di Pechino, Memorie e Attese 1985-1995, nell'ambito della XLVI Biennale di Venezia, Elogio del Pastello, mostra dedicata a questa tecnica). Nel 1998, durante il soggiorno a Bogliasco, Genova, ospite della "Fondazione Studi Ligure per le Arti e le Lettere", realizza il ciclo di pastelli Cipria di Luce e nel 1999 è invitato ad esporre la serie di opere I Segnali dell'Altra presso la Fondazione Ca' La Ghironda di Zola Predosa, Bologna.
Nei primi anni 2000 si intensificano gli scambi con il Giappone, dove tiene numerose mostre a Tokyo, Osaka, Kyoto e Yokayama.

Nonostante i frequenti viaggi, i cambiamenti continui di città, il luogo più amato, stimolo alla pittura di questi ultimi anni, è il paesaggio di Volpago, il paese alle pendici del Montello, dove vive e lavora. Come dice lo stesso Stefanini: "Da sempre, in pittura, ho un rapporto stretto, quasi ossessivo con le cose che mi circondano. Prima un luogo, una casa, poi una stanza, un giardino, e ora un bosco: il bosco del Montello."

Il bosco, dunque, i suoi colori, le immagini infinite, che si sovrappongono e si sfocano, creando un susseguirsi incessante di sensazioni e di emozioni. Di tutto questo parla la pittura di Stefanini, dell'"energia vitale che si sprigiona da questa realtà", e ne parla, mettendosi sulle tracce di una luce, di un riflesso. Perché quello che gli interessa ricreare nel quadro non è tanto la rappresentazione fedele e realistica di ciò che lo circonda, quanto piuttosto "indagare quel punto, o soglia, o limite, in cui il soggetto conserva ancora traccia di sé, ma diventa altro rispetto al punto di partenza." Una pittura dove il colore, un colore "pieno, fondo, pastoso" s'intreccia, convive con forme "al limite della dissolvenza." E soprattutto, la luce.

 

 

 

 


 

Presentazione

In collaborazione con la Galleria Flora Bigai di Pietrasanta, l'Assessorato alla Cultura di Pietrasanta è lieto di presentare questa importante mostra personale di dipinti di Francesco Stefanini, valente artista pietrasantese.

L'amena ed intima Sala delle Grasce viene così inondata dai bagliori che si sprigionano dalle tele di Stefanini, dove il colore diventa potentemente luce, e la luce si ‘smorza' in colore vivo, sempre brillante. Entrambi emergono o vengono catturati dall'impasto materico dell'olio e dell'acrilico. La pittura di Stefanini consistentemente così fa essudare dalle tele le sue atmosfere silenti e rarefatte, in cui palpabilmente lo spettatore si immerge, vivendone intensamente l'attimo.

I quadri di Stefanini sono situazioni emotive, dove il ‘dentro' si materializza in ‘fuori', catturandoci completamente, risaltando ancor di più grazie al contrasto con le solide mura in mattoni e pietra di Sala delle Grasce. Bentornato Stefanini!
Pietrasanta, 17 marzo 2003
L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

Critica

Biografia

Francesco Stefanini nasce a Pietrasanta nel 1948. Frequenta l'Istituto d'Arte e, nel contempo, fa pratica nella scultura affiancandosi al padre nella lavorazione del marmo. Trasferitosi a Firenze, completa gli studi artistici al Magistero d'Arte di Porta Romana e frequenta i corsi internazionali di grafica a Urbino. La sua prima esposizione risale al 1975 e da allora ad oggi si sono susseguite, numerosissime, le personali in gallerie italiane ed estere. Nel 1979, alla 64esima mostra dell'Opera Bevilaqua La Masa di Venezia, gli viene assegnato un premio acquisto, e nel 1981, alla 66esima edizione, è vincitore del primo premio, con borsa di studio del Comune e l'invito a esporre con una personale al Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro. Gli Anni Ottanta aprono un periodo ricco di riconoscimenti e soddisfazioni (diversi suoi lavori compaiono nelle scenografie del film Segreti, Segreti di Giuseppe Bertolucci). Negli Anni Novanta compie numerosi viaggi all'estero, esponendo a Tokyo, Zagabria, Salisburgo, Praga, Vienna, Budapest, Mannheim, New York, Pechino, Brisbane, Perth. Nel 1997 gli viene affidato l'incarico di eseguire un grande dipinto per il Museo d'Arte Moderna di Shirakawa in Giappone.

Negli stessi anni, in Italia, presenta ampie antologiche delle sua attività e viene invitato a varie rassegne (Venti Pittori in Italia, mostra itinerante in importanti gallerie italiane, Artisti Conterranei di Marco Polo, all'International Palace di Pechino, Memorie e Attese 1985-1995, nell'ambito della XLVI Biennale di Venezia, Elogio del Pastello, mostra dedicata a questa tecnica). Nel 1998, durante il soggiorno a Bogliasco, Genova, ospite della "Fondazione Studi Ligure per le Arti e le Lettere", realizza il ciclo di pastelli Cipria di Luce e nel 1999 è invitato ad esporre la serie di opere I Segnali dell'Altra presso la Fondazione Ca' La Ghironda di Zola Predosa, Bologna.
Nei primi anni 2000 si intensificano gli scambi con il Giappone, dove tiene numerose mostre a Tokyo, Osaka, Kyoto e Yokayama.

Nonostante i frequenti viaggi, i cambiamenti continui di città, il luogo più amato, stimolo alla pittura di questi ultimi anni, è il paesaggio di Volpago, il paese alle pendici del Montello, dove vive e lavora. Come dice lo stesso Stefanini: "Da sempre, in pittura, ho un rapporto stretto, quasi ossessivo con le cose che mi circondano. Prima un luogo, una casa, poi una stanza, un giardino, e ora un bosco: il bosco del Montello."

Il bosco, dunque, i suoi colori, le immagini infinite, che si sovrappongono e si sfocano, creando un susseguirsi incessante di sensazioni e di emozioni. Di tutto questo parla la pittura di Stefanini, dell'"energia vitale che si sprigiona da questa realtà", e ne parla, mettendosi sulle tracce di una luce, di un riflesso. Perché quello che gli interessa ricreare nel quadro non è tanto la rappresentazione fedele e realistica di ciò che lo circonda, quanto piuttosto "indagare quel punto, o soglia, o limite, in cui il soggetto conserva ancora traccia di sé, ma diventa altro rispetto al punto di partenza." Una pittura dove il colore, un colore "pieno, fondo, pastoso" s'intreccia, convive con forme "al limite della dissolvenza." E soprattutto, la luce.