Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Ilio Orsetti

Ilio Orsetti


Opere di scultura

inaugurazione: 6 luglio 2003 - h 10.30

esposizione: dal 6 luglio al 21 settembre 2003

luogo: Casa Carducci - Valdicastello - Pietrasanta

orario: 17.00-20.00; lunedi chiuso

ingresso libero

 

Ilio Orsetti è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

 

Mostra: ILIO ORSETTI
Artista: Ilio Orsetti
Inaugurazione: 6 luglio 2003, ore 10,30
Date esposizione: 6 luglio - 21 settembre 2003
Luogo: Casa Natale Giosue Carducci, Valdicastello
Orario apertura: 17,00 -20,00 / lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare la mostra di scultura dedicata a Ilio Orsetti, artista nativo di Valdicastello scomparso nel 1990. La mostra si terrà nel Giardino della Casa Natale Giosue Carducci a Valdicastello dal 6 luglio al 21 settembre 2003.
Questa iniziativa, proposta dall'Associazione XII Agosto di Valdicastello e subito accolta con entusiasmo dall'Assessorato alla Cultura, si inserisce nel quadro del programma di valorizzazione delle località dell'entroterra pietrasantino, poco conosciute al grande pubblico che frequenta la Marina e il Centro Storico di Pietrasanta, ma ricche di aspetti interessanti uniti alle bellezze paesaggistiche. In particolare, per quanto riguarda Valdicastello, l'Assessorato alla Cultura si è già attivato negli scorsi anni con iniziative di promozione quali l'annuale manifestazione che si svolge a Casa Carducci a luglio nella giornata della premiazione del "Premio Carducci" e l'inserimento della visita alla storica dimora nel circuito ArtCard che ha prodotto un sensibile incremento di visitatori nel periodo estivo. La stretta collaborazione avviata dall'Assessorato con l'Associazione XII Agosto, che attivamente si impegna per lo sviluppo culturale e turistico di Valdicastello, porterà nell'estate 2003 all'organizzazione di una mostra dedicata a Ilio Orsetti, scultore originario del paese e da tutti apprezzato per le sue qualità artistiche. Questo evento, cui seguiranno altri appuntamenti ed iniziative nel segno della collaborazione tra l'Associazione ed il Comune (si sta già lavorando per organizzare nel 2004 una mostra sull'opera di un altro figlio di Valdicastello, Aristide Coluccini), oltre al suo intrinseco valore, ha tutte le potenzialità per favorire l'afflusso di visitatori alla Casa Carducci e quindi promuovere una migliore conoscenza della località.

 


Ilio Orsetti
Ilio Orsetti nasce a Valdicastello, Pietrasanta, nel 1929. Allievo di Primo Conti, dal 1954 al 1958 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Firenze, che nel 1957 gli conferisce il Premio Accademia. Nel 1958 il Museo di Firenze acquista un suo dipinto e nel 1959 è invitato al Premio Città di Fiesole. Nel 1960 apre uno studio a Firenze, anche se per un anno insegna presso l'Istituto d'Arte "Stagio Stagi" di Pietrasanta. Durante lo stesso periodo si reca a Parigi e poi nel 1965 in Spagna con Tito Amodei, con cui realizza un mosaico per una chiesa di Brindisi. Nel 1967 crea una lampada per altare in un concento a Pozzuolo d'Umbria. Dal 1971 al 1980 insegna presso il Liceo Artistico di Firenze e dal 1980 al 1984 detiene la cattedra di Discipline Plastiche presso l'Istituto d'Arte di Firenze. Nel 1974 collabora con il prof. Attanasio alla realizzazione di una porta in bronzo per una chiesa di Napoli, mentre nel 1984 partecipa alla creazione di venti mucche di Marron Clayton nel laboratorio di Sem Ghelardini a Pietrasanta. Muore a Pietrasanta nel 1990. È stato presente in numerose mostre collettive e personali in Italia e all'estero. Sue opere si trovano in musei e collezioni private in Italia, Francia, Spagna, Inghilterra e Stati Uniti.
Così Andrea B. Del Guercio scrisse a proposito dell'operato di Ilio Orsetti: "Alla base di queste opere va ricordata la nascita di Orsetti nei laboratori di scultura di Pietrasanta e quindi l'opera di revisione della grammatica formale adottata da tante e ripetute figure secondo la tipicizzata espressione del dolore religioso, a cui l'artista progressivamente sostituisce, grazie ad un ragionato passaggio dal marmo prezioso, al tufo povero ed informe, una forma espressiva nuova per la migliore universalizzazione del concetto di dolore nel mondo. La donna, esposta ossessionatamente nella sua nudità, porta sul corpo i segni chiari della sofferenza, le tracce deformanti di un duro esistere, di una costante lotta per la sopravvivenza. Il "dolore" viene tanto a fondo narrato che ogni "donna" di Orsetti assurge al ruolo di Madre Collettiva e di Grande Madre secondo la definizione utilizzata da Jung. Così il volto sul quale a volte l'artista lascia trasparire il segno di una esperienza formale tradizionale, curata e delicata nei lineamenti, subisce progressivamente anch'esso un cronologico stravolgimento anatomico di tipo espressionistico, fino a farsi informale ed appena riconoscibile; il corpo diventa grumo esasperato di terra; il tufo risponde con le sue porosità e ferite all'intensità espressiva del tema; il gruppo umano, quasi una deposizione, si impasta e ritorna blocco informe di materia e di pietra. Questa via crucis del dolore universale ha quindi per noi valore di testimonianza ed atto di coraggio contro l'effimero clima contemporaneo, e la sua ampia esposizione assume il preciso significato di proposta per una costante riflessione sulla nostra dolorosa contemporaneità. Tutto ciò si deve con gratitudine e stima alle opere di Ilio Orsetti."

 

Presentazione

 

Questa iniziativa, proposta dall'Associazione XII Agosto di Valdicastello e subito accolta con entusiasmo dall'Assessorato alla Cultura, si inserisce nel quadro del programma di valorizzazione delle località dell'entroterra pietrasantino, poco conosciute al grande pubblico che frequenta la Marina e il Centro Storico di Pietrasanta, ma ricche di aspetti interessanti uniti alle bellezze paesaggistiche. In particolare, per quanto riguarda Valdicastello, l'Assessorato alla Cultura si è già attivato negli scorsi anni con iniziative di promozione quali l'annuale manifestazione che si svolge a Casa Carducci a luglio nella giornata della premiazione del "Premio Carducci" e l'inserimento della visita alla storica dimora nel circuito ArtCard che ha prodotto un sensibile incremento di visitatori nel periodo estivo. La stretta collaborazione avviata dall'Assessorato con l'Associazione XII Agosto, che attivamente si impegna per lo sviluppo culturale e turistico di Valdicastello, porterà nell'estate 2003 all'organizzazione di una mostra dedicata a Ilio Orsetti, scultore originario del paese e da tutti apprezzato per le sue qualità artistiche. Questo evento, cui seguiranno altri appuntamenti ed iniziative nel segno della collaborazione tra l'Associazione ed il Comune (si sta già lavorando per organizzare nel 2004 una mostra sull'opera di un altro figlio di Valdicastello, Aristide Coluccini), oltre al suo intrinseco valore, ha tutte le potenzialità per favorire l'afflusso di visitatori alla Casa Carducci e quindi promuovere una migliore conoscenza della località.

Critica

Un valdicastellotto, un amico, un artista: a lui un doveroso omaggio.

In qualità di Presidente dell'Associazione XII Agosto ma soprattutto di amico, nonostante la differenza di età, sono sinceramente felice per aver contribuito, assieme agli altri membri dell'Associazione, all'allestimento di questa mostra di scultura del compaesano Ilio Orsetti, che l'amministrazione Comunale e l'Assessore Simoni hanno voluto organizzare presso la casa natale del poeta G. Carducci.

Credo si tratti del primo del primo omaggio che Valdicastello rende al paesano Ilio Orsetti, che, insieme all'altro artista scomparso Aristide Coluccini, al quale verrà dedicata una mostra personale nell'estate del 2004, rappresenta per Valdicastello l'espressione artistica della valle.

Ilio nasce a Valdicastello il 23 maggio del 1929 da una famiglia proprietaria di alcuni immobili a Valdicastello, Capriglia e Pietrasanta. Uno dei suoi migliori amici, Nello Rovai, ricorda diversi simpatici aneddoti relativi al periodo giovanile che hanno come protagonista Ilio ed altri coetanei e non dimentica mai di evidenziarne le qualità umane: carattere estroverso, sempre pronto allo scherzo, disponibile con gli amici, dai quali nonostante tutto ogni tanto si distaccava, spinto dall'irrefrenabile e repentina esigenza di realizzare una scultura, un dipinto, insomma qualcosa che fermasse per sempre sulla tela o nel marmo un'ispirazione altrimenti fugace come un battito d'ali.

Dopo aver frequentato il Ginnasio a Pietrasanta, Ilio si trasferisce nel 1954 a Firenze dove si iscrive all'Accademia di Belle Arti. Lì conosce il grande Primo Conti, del quale diviene l'allievo prediletto. Vive molti anni con la Zia Teresa a Pietrasanta dove stabilisce anche il suo studio personale, in Via Osterietta in cui tuttora sono conservate dalla moglie e dal figlio Giacomo molte delle sue opere. Appena poteva lo vedevamo in paese a far visita ai genitori Giovanni e Iride, alla sorella Maria e agli amici.

 

Fu mio insegnante di artistica presso l'Istituto d'Arte di Pietrasanta nell'anno scolastico 1960-61. Benchè adolescenti comprendevamo di trovarci di fronte un artista oltre che un insegnante, una persona capace non solo di trasmetterci tecniche e nozioni ma di stimolare i nostri animi con i pungoli che soltanto la naturale sensibilità artistica, di cui lui era dotato, può comunicare.

Nei momenti di libertà dall'insegnamento e dallo studio , spesso si trovava presso il bar Michelangelo di Pietrasanta. Ogni volta che lo incontravo non dimenticava di chiedermi notizie del paese, delle famiglie, delle persone, perché forte è sempre stato il legame affettivo che Ilio aveva con il suo luogo natale. Ricordo con piacere quando mi invitava ad andare nel suo studio di Via Osterietta a Pietrasanta dove orgoglioso mi mostrava le ultime opere e rievocava vecchi ritratti di compaesani da lui eseguiti durante la giovinezza.

Ilio, dietro quella "maschera scura" ed il volto accigliato che poteva apparire burbero, nascondeva una spiccata sensibilità e bontà, qualità riscontrate da chi lo ha ben conosciuto e frequentato come "Ricciò''e lo scultore Giovannino Ferri. Qualche volta il destino gli è stato avverso ma sempre ha saputo reagire con fermezza e coraggio.

Francesco Cipriani

 

Biografia

Ilio Orsetti nasce a Valdicastello, Pietrasanta, nel 1929. Allievo di Primo Conti, dal 1954 al 1958 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Firenze, che nel 1957 gli conferisce il Premio Accademia. Nel 1958 il Museo di Firenze acquista un suo dipinto e nel 1959 è invitato al Premio Città di Fiesole. Nel 1960 apre uno studio a Firenze, anche se per un anno insegna presso l'Istituto d'Arte "Stagio Stagi" di Pietrasanta. Durante lo stesso periodo si reca a Parigi e poi nel 1965 in Spagna con Tito Amodei, con cui realizza un mosaico per una chiesa di Brindisi. Nel 1967 crea una lampada per altare in un concento a Pozzuolo d'Umbria. Dal 1971 al 1980 insegna presso il Liceo Artistico di Firenze e dal 1980 al 1984 detiene la cattedra di Discipline Plastiche presso l'Istituto d'Arte di Firenze. Nel 1974 collabora con il prof. Attanasio alla realizzazione di una porta in bronzo per una chiesa di Napoli, mentre nel 1984 partecipa alla creazione di venti mucche di Marron Clayton nel laboratorio di Sem Ghelardini a Pietrasanta. Muore a Pietrasanta nel 1990. È stato presente in numerose mostre collettive e personali in Italia e all'estero. Sue opere si trovano in musei e collezioni private in Italia, Francia, Spagna, Inghilterra e Stati Uniti.