Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Il Malbacco: l'altra faccia di una scultura-storia di una bottega

Artisti Vari


Opere di incisione

inaugurazione: 13 dicembre 2003 - h 17.00

esposizione: dal 13 dicembre 2003 al 26 gennaio 2004

luogo: Sale del Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta 

orario: 15.30-19.00; lunedi chiuso-aperto i giorni festivi

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795226; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

Mostra: Il Malbacco: l'altra faccia della scultura - storia di una bottega
Artisti: vari (vedi testo)
Date esposizione: 13 dicembre 2003 - 6 gennaio 2004
Inaugurazione: 13 dicembre 2003, ore 17,00
Luogo: Sale dei Putti e Capitolo, Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta
www.museodeibozzetti.com
Orario apertura: 15,30-19,00 / lunedì chiuso (aperto i giorni festivi)


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono lieti di presentare Il Malbacco: l'altra faccia della scultura - storia di una bottega, mostra di incisioni degli artisti che hanno lavorato e tuttora lavorano allo studio Il Malbacco di Pietrasanta, dedicata al suo fondatore Alvaro Galleni. L'esposizione si terrà nelle Sale dei Putti e del Capitolo del Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta dal 13 dicembre 2003 al 6 gennaio 2004 e s'inaugurerà con la partecipazione del titolare, Aldo Galleni, e di alcuni artisti sabato, 13 dicembre 2003 alle ore 17,00. La mostra è stata realizzata in collaborazione con l'Associazione Italiana Sommeliers-Degustatori Versilia, la Fonderia Artistica Mariani Srl, Pietrasanta, e Coluccini di Pietrasanta.

 

Lo studio Il Malbacco inizia la sua attività nel 1970, in Vicolo Lavatoi angolo Via Barsanti a Pietrasanta. L'idea dello studio, però, nasce prima intorno ad una tavola, con forse qualche bicchiere di buon vino, alla trattoria "Da Prepò" a Malbacco, dove erano soliti riunirsi i fratelli Riccardo, Marcello e Paolo Tommasi e l'amico Alvaro Galleni. Alla trattoria c'era un torchio, che veniva solitamente usato per tirare la pasta dei ‘tordelli.' Un brutto giorno però il proprietario morì, e la moglie, non avendo più la forza per portare avanti da sola questo lavoro, ridusse l'attività ristoratrice alle sole merende. Il torchio rimase così inutilizzato. Riccardo e Marcello Tommasi, vedendolo e conoscendo già la tecnica dell'incisione, pensarono che potesse essere usato come torchio calcografico. Tolti due ingranaggi, la pressa cominciò a funzionare proprio a Malbacco. Poche prove bastarono per far scattare la molla a Riccardo e Marcello per convincere Alvaro Galleni ad aprire una stamperia d'arte a Pietrasanta. Trovarono uno spazio da Agostino Masini, loro zio, che lo cedette volentieri "per la causa".
Il Malbacco nato così per gioco, cominciò pian pianino ad operare e la stamperia ad ingranare, aprendo una nuova via agli artisti. Nella stamperia, aiutando il padre e contribuendo a farla avviare, lavorò per un certo periodo anche Riccardo Galleni (che ora insegna tecniche dell'incisione all'Accademia di Brera a Milano). In seguito furono assunti due aiutanti, ma intanto Aldo, benché solo dodicenne, attratto da questo mondo affascinante, nel 1972 già cominciava a fare
le prime incisioni, alcune delle quali, tra l'altro, acquistate da Cordelia von den Steinen.
Durante le vacanze estive Aldo Galleni continuò a cimentarsi con varie tecniche, a fare esperimenti e a rendersi utile in bottega preparando le lastre e trattando la carta. Nel 1978 Aldo prese in mano lo studio e andò avanti da sé. Dopo la scomparsa del padre avvenuta nel 1996, Aldo traslocò Il Malbacco nel palazzo della famiglia Tommasi in Via Garibaldi 38, sempre a Pietrasanta.
Arrivando a Il Malbacco, alcuni artisti conoscono già la tecnica, ma la maggior parte invece non ha ancora familiarità con l'incisione e Aldo Galleni allora li consiglia sul da farsi, adoprandosi comunque per tutta la preparazione dei materiali. Le lastre vengono incise dagli artisti, che caratterizzano così il proprio lavoro, il modo ed il gesto: colui che viene è colui che poi esegue l'opera. In seguito, in fase di stampa, Aldo mostra all'artista le particolarità della tecnica, come per esempio lo scurire o schiarire, il ritoccare o aggiungere un colore. A questo punto l'artista sigla con un ‘buono stampa' la stampa che ritiene sia la migliore e questa diventa la prima che precede la futura tiratura di uno svariato numero di incisioni. Nello studio si praticano comunque tutte le tecniche incisorie conosciute e ne vengono sperimentate sempre di nuove.

Artisti che hanno lavorato e che lavorano allo studio Il Malbacco:

Pasquale Ancillotti
Franco Annichini
Pietro Annigoni
Fabrizio Arrigoni
Antonio Barberi
Giancarlo Biagi
Rinaldo Bigi
Stanley Bleifeld
Helaine Blumenfeld
Urs Borner
Peter Brandes
Riccardo Bremer
Virio Bresciani
Bernie Burroughs
Claudio Capotondi
Robert Carroll
Jacopo Cascella
Pietro Cascella
Paolo Cavallo
Giulio Ciniglia
Girolamo Ciulla
Mario Corsani
Romano Cosci
Emanuele De Reggi
Natalie Edgar
Amaranth Eherenhalt
Madeleine Felber
Luigi Ferrari
Beatrice Fineschi
Ferdinando Finne
Aldo Galleni
Alvaro Galleni
Riccardo Galleni
Maria Gamundi
Kanani Gazi
Fabio Grassi
Sidney Hurwitz
Nathaniel Katz
Alejandro Kokocinski
Massimiliano Kornmuller
Nicola Lazzeri
Christian Lemmerz
William Mac Elcheran
Igor Mitoraj
Klaus Munch
Tony Munzlinger
Costantino Nivola
Roberto Patalano
A.R. Penck - F. Breidenbruch
Alicia Penalba
Luciano Pera
Enzo Plazzotta
Antonio Possenti
Akiko Sato
Henry Schiowitz
Doris Schläger
Janet Shapiro
Inger Sitter
Jeorge Haugen Sørensen
Janet Stayton
Knut Steen
Claudio Stefanini
Gunther Stilling
Valente Taddei
Ivan Theimer
Maya Thommen
Felicita Tommasi
Marcello Tommasi
Giovanni Tommasi Ferroni
Riccardo Tommasi Ferroni
Ernesto Treccani
Lori Vaccaro
Caroline van der Merwe
Sergio Vatteroni
Mauro Vecoli
Cordelia von den Steinen
Toni Zancanaro

 

 
L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni ed il Sindaco, Massimo Mallegni così presentano la mostra Il Malbacco: l'altra faccia della scultura - storia di una bottega: "Talvolta Pietrasanta sorprende veramente per le sue svariate ed inusitate possibilità, ma ancora di più per l'entusiasmo e la dedizione di alcune persone, quelle specialmente legate in qualche misura all'arte e alle sue manifestazioni. Forse il motivo è da ricercarsi nel fatto che Pietrasanta è in effetti una cittadina magica, si dice anche costruita su piani urbanistici cabalistici e dai giardini (paradéisos) interni di stampo arabo.
Pietrasanta dalle mille influenze quindi, ma sempre invece salda nelle sue tradizioni. Ed una di queste, forse, le raccoglie tutte. Come da un cappello magico, ecco un giorno nascere un'intraprendente iniziativa, quella dell'incisione. I suoi fruitori sono per la maggior parte tutti quegli scultori e scultrici che da sempre operano in città, provenienti da tutte le parti del mondo. Ed ecco appoggiare per un istante la subbia e prendere il mano il bulino, certe volte con incertezza, altre con grande maestria. Ma come angeli custodi, i Galleni hanno sempre vigilato sulle linee di questi artisti: a partire da Alvaro, fondatore della bottega Il Malbacco, poi dal figlio Riccardo, per finire ora con l'attuale proprietario, Aldo, che continua con modestia, ma grande successo a portare avanti l'attività del padre.
E tanti sono gli artisti che con grande estro si sono cimentati nell'‘altra faccia della scultura': ora in mostra una selezione di settanta artefici, dai primi ‘storici' fratelli Tommasi a quelli più intraprendenti, a quelli ormai scomparsi, a quelli che continuano a mantenere alta la tradizione dell'incisione a Pietrasanta. Un'ennesima ‘scoperta' quindi, ma soprattutto un tributo ad una costante professionalità e dedizione in una pratica antica ma sempre quanto mai contemporanea."

 

 

 

Presentazione

Pietrasanta incisa: Il Malbacco

Talvolta Pietrasanta sorprende veramente per le sue svariate ed inusitate possibilità, ma ancora di più per l'entusiasmo e la dedizione di alcune persone, quelle specialmente legate in qualche misura all'arte e alle sue manifestazioni. Forse il motivo è da ricercarsi nel fatto che Pietrasanta è in effetti una cittadina magica, si dice anche costruita su piani urbanistici cabalistici e dai giardini (paradéisos) interni di stampo arabo.

Pietrasanta dalle mille influenze quindi, ma sempre invece salda nelle sue tradizioni. Ed una di queste, forse, le raccoglie tutte. Come da un cappello magico, ecco un giorno nascere un'intraprendente iniziativa, quella dell'incisione. I suoi fruitori sono per la maggior parte tutti quegli scultori e scultrici che da sempre operano in città, provenienti da tutte le parti del mondo. Ed ecco appoggiare per un istante la subbia e prendere il mano il bulino, certe volte con incertezza, altre con grande maestria. Ma come angeli custodi, i Galleni hanno sempre vigilato sulle linee di questi artisti: a partire da Alvaro, fondatore della bottega Il Malbacco, poi dal figlio Riccardo, per finire ora con l'attuale proprietario, Aldo, che continua con modestia, ma grande successo a portare avanti l'attività del padre.

E tanti sono gli artisti che con grande estro si sono cimentati nell'‘altra faccia della scultura': ora in mostra una selezione di settanta artefici, dai primi ‘storici' fratelli Tommasi a quelli più intraprendenti, a quelli ormai scomparsi, a quelli che continuano a mantenere alta la tradizione dell'incisione a Pietrasanta. Un'ennesima ‘scoperta' quindi, ma soprattutto un tributo ad una costante professionalità e dedizione in una pratica antica ma sempre quanto mai contemporanea.

L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni
IL Sindaco
Massimo Mallegni
Pietrasanta, dicembre 2003

Critica

Dedicato a mio padre, Alvaro Galleni

Lo studio Il Malbacco inizia la sua attività nel 1970, in Vicolo Lavatoi angolo Via Barsanti a Pietrasanta. L'idea dello studio, però, nasce prima intorno ad una tavola, con forse qualche bicchiere di buon vino, alla trattoria "Da Prepò" a Malbacco, dove erano soliti riunirsi i fratelli Riccardo, Marcello e Paolo Tommasi e l'amico Alvaro Galleni. Alla trattoria c'era un torchio, che veniva solitamente usato per tirare la pasta dei ‘tordelli.' Un brutto giorno però il proprietario morì, e la moglie, non avendo più la forza per portare avanti da sola questo lavoro, ridusse l'attività ristoratrice alle sole merende. Il torchio rimase così inutilizzato. Riccardo e Marcello Tommasi, vedendolo e conoscendo già la tecnica dell'incisione, pensarono che potesse essere usato come torchio calcografico. Tolti due ingranaggi, la pressa cominciò a funzionare proprio a Malbacco. Poche prove bastarono per far scattare la molla a Riccardo e Marcello per convincere mio padre ad aprire una stamperia d'arte a Pietrasanta. Trovarono uno spazio da Agostino Masini, loro zio, che lo cedette volentieri "per la causa".
Il Malbacco nato così per gioco, cominciò pian pianino a funzionare e la stamperia ad ingranare, aprendo una nuova via agli artisti. Nella stamperia, aiutando il padre e contribuendo a farla avviare, lavorò per un certo periodo anche mio fratello Riccardo (che ora insegna tecniche dell'incisione all'Accademia di Brera a Milano). In seguito furono assunti due aiutanti, ma intanto io, benché solo dodicenne, attratto da questo mondo affascinante, nel 1972 già cominciavo a fare le prime incisioni, alcune delle quali, tra l'altro, acquistate da Cordelia von den Steinen.
Durante le vacanze estive continuai a cimentarmi con varie tecniche, a fare esperimenti e a rendermi utile in bottega preparando le lastre e trattando la carta. Nel 1978 presi in mano lo studio e andai avanti da solo. Dopo la scomparsa di mio padre avvenuta nel 1996, traslocai Il Malbacco nel palazzo della famiglia Tommasi in Via Garibaldi 38, sempre a Pietrasanta.

Arrivando a Il Malbacco, alcuni artisti conoscono già la tecnica, ma la maggior parte invece non ha ancora familiarità con l'incisione; allora io li consiglio sul da farsi, adoprandomi comunque per tutta la preparazione dei materiali. Le lastre vengono incise dagli artisti, che caratterizzano così il proprio lavoro, il modo ed il gesto: colui che viene è colui che poi esegue l'opera. In seguito, in fase di stampa, mostro all'artista le particolarità della tecnica, come per esempio lo scurire o schiarire, il ritoccare o aggiungere un colore. A questo punto l'artista sigla con un ‘buono stampa' la stampa che ritiene sia la migliore e questa diventa la prima che precede la futura tiratura di uno svariato numero di incisioni. Nello studio si praticano tutte le tecniche incisorie conosciute e ne vengono sperimentate sempre di nuove.
Aldo Galleni

 

Biografia