Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
 ... > Mostre > 2002 > Per un trentennale  le mostre
Per un trentennale

Antonio Torresi


Opere di pittura 

inaugurazione: 21 settembre 2002 - h 17.00

esposizione: dal 21 settembre al 6 ottobre 2010

luogo: Sala dei Putti - Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 15.30-19.00;  lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795219; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

Mostra: PER UN TRENTENNALE
Artista: Antonio Torresi
Inaugurazione: 21 settembre 2002 - ore 17,00
Date esposizione: 21 settembre - 6 ottobre 2002
Luogo: Sala dei Putti, Chiostro di Sant'Agostino,
Via S. Agostino, 1, Pietrasanta
Orario apertura: 15,30 -19,00 / lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare Per un Trentennale, mostra personale di Antonio Torresi. La mostra, che si terrà nella Sala dei Putti del Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta dal 21 settembre al 6 ottobre 2002, s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato, 21 settembre 2002 alle ore 17,00.
Antonio Torresi nasce a Catania nel 1951; dal 1971 vive a Firenze, dove si è diplomato in scenografia all'Accademia di Belle Arti nel 1975. Svolge la sua attività di restauratore di dipinti per lo Stato; è giornalista pubblicista e collabora a vari periodici ("Kermes", "La Pianura", "Libero"). Attualmente è docente di Restauro all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Ha pubblicato alcuni volumi sulla tecnica artistica ed il restauro dei dipinti antichi e moderni. Si dedica inoltre all'illustrazione di libri e alla scenografia: nel 1988 ha disegnato scene e costumi per il "Bruto Secondo" di Alfieri, rappresentato nella Sala Polivalente del Museo Civico di Ferrara. Ha realizzato poi uno degli stendardi, "San Maurelio", per il Palio di Ferrara nel 1989. Suoi dipinti sono conservati nel Convento di Santa Croce, Firenze; nelle Collezioni Municipali, Bondeno; nel Centro Francescano Padre Kolbe, Casore del Monte; all'Università degli Studi nell'Istituto Maria Ausiliatrice, Catania; al Centro Culturale Polivalente, Cattolica; nella Casa degli Amici "Betania" presso il Convento di S. Maria in Vado, alla Camera di Commercio, al Centro Civico Pontelagoscuro, alla Camera del Lavoro Territoriale, Ferrara; al Museo Mariano presso il Convento di S. Maria in Aula Regia e "Parco della Resistenza", Comacchio; alla Biblioteca Comunale, Portomaggiore; all'Antiquarium, Palazzo Belriguardo, Voghiera; alle Collezioni Comunali, Spinea; alla Fondazione Museo Alternativo "Remo Brindisi", Lido di Spina; al Convento di S. Paolo della Croce, Tavarnuzze. Dal 1974 ha esposto le sue opere in numerose mostre personali a Firenze, Rovigo, Selva di Val Gardena, Prato, Parma, Mantova, Milano, Treviso, Ferrara, Ravenna ed in molte mostre collettive, tra cui a Firenze, Sarzana, Pisa, Madrid, New York, Gent, Los Angeles, Bologna, Ferrara, Certaldo.

 

A proposito di Per un Trentennale, così si esprime l'Assessore alla Cultura di Pietrasanta, Massimiliano Simoni: "Pietrasanta, conosciuta nel mondo come la ‘Piccola Atene', non poteva trovare interprete migliore di Torresi. Di origini siciliane, nei suoi quadri si sposta attraverso i secoli, ‘restaura miti', rendendo il passato attuale e il mito classico una realtà quotidiana. Rivisitando la poetica di De Chirico, un po' nel gusto di Igor Mitoraj, ci proietta in una Magna Grecia metafisica e misteriosa. I suoi ‘reperti dipinti' emergono con forza dalle acque del Mediterraneo, l'arte ellenistica rivive nelle sue tele. Grandi teste, busti, isole e nuvole antropomorfe, statue viventi, che si animano convivendo ‘surrealisticamente' a fianco di personaggi in carne e ossa. Ideali relitti di Atlantide, pezzi del colosso-faro di Rodi scampati alla distruzione, le ‘statue dipinte' da Torresi a frammenti sono accarezzate dalle onde, fra templi scenografici che sembrano di cartapesta, evocando la cinematografica ‘Pisorno' di Tirrenia, come ben scrive Borghini in catalogo. Tuttavia, lo spirito ludico e ironico della pittura di Torresi si situa appieno in quel clima squisitamente postmoderno che sembra ridimensionare i modelli della grande tradizione per riportarli ad una misura attuale, come un ‘teatrino' dove Ulisse, Fetonte, Narciso, Ganimede e altri personaggi mitologici recitano con la grazia e l'eleganza del ‘tempo che fu', ma anche con la consapevolezza che ci troviamo dianzi ad una favola bella, quasi incantata."

 

Qui di seguito alcuni frammenti di brani critici sul lavoro di Antonio Torresi: "... Metafisica soprattutto: non tanto nella riflessione dechirichiana storicizzata, di cui pure si avvertono gli echi, quanto nel senso in cui si coglie il respiro profondo della physis, oltre le strette parvenze. Una visione primigenia, archetipica, diciamo; fuori di chiusi parametri. Senza assemblaggi incongrui, spaesanti; eppure chiaramente irreale. Costruita su rari elementi, pensata e colta. Ogni quadro è un inno all'artifizio architettonico: sporadici, contrappuntistici i dati di natura. Ma il clima appare naturale, vitalistico. Ogni quadro è un inno alla vita." (Elvio Natali, 1992). "L'indugio memoriale, l'allusività dei rimandi, il gioco delle citazioni, l'ibridazione e la fantasia combinatoria, la sospensione fra incanto e disincanto presiedono alla pittura di Antonio Torresi. Eterogenei elementi architettonici di perspicuo nitore si incidono nell'aria cristallina, più ferma nell'ora sospesa. In primo piano figurette assorte in sogno appaiono presenti e nel contempo straniate, armoniose abitatrici di un limpido altrove. I dipinti di Torresi sono favole cristallizzate, pure e senza più intenti ammaestranti, miti liberati dall'esibizione del pathos, anche se permeati di una più sottile e rattenuta inquietudine. Il dramma si scioglie in un gioco senza sorriso. Dipinti caratterizzati da una classicità estrinseca, direi quasi araldica, deprivata di incontri numinosi." (Benvenuto Guerra, 1989). "Antonio Torresi si colloca nell'ordine dello ‘spazio astratto'; e vi si pone soprattutto con la fantasia, dalla quale scaturiscono consensi figurali che nel concreto delineano forme di disegno e non di pittura (come nella logica metafisica). Un compromesso tra letteratura figurativa e impianto pittorico si evidenzia in Torresi e ne detta la continuità logica del Novecento storico (che è cubista, astrattista, minimale e metafisico); tutte forme concettuali di rigore antico e moderno, fino alle premesse dell'inizio dell'Ottocento. A queste conclusioni il pittore Antonio Torresi aggiunge grazia e raffinatezza." (Remo Brindisi, 1988).

 


 

Presentazione

Critica

Biografia