Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Diario di Terra Acqua Fuoco

Cordelia von den Steinen


Opere di scultura

inaugurazione: 30 marzo 2002 - h 17.00

esposizione: dal 30 marzo al 21 aprile 2002

luogo: Chiesa di S. Agostino - Pietrasanta

orario: 15.30-19.00; lunedi chiuso

ingresso libero 

 

Cordelia von den Steinen è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795219; fax 0584/795269

 

Mostra: DIARIO DI TERRA ACQUA FUOCO
Artista: Cordelia von den Steinen
Inaugurazione: 30 marzo 2002 - ore 17,00
Date esposizione: 30 marzo - 21 aprile 2002
Locazione: Chiesa di S.Agostino, Centro Culturale Luigi Russo, Via S. Agostino,
Pietrasanta
Orario apertura: 15,30 - 19,00/ lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare Diario di Terra Acqua Fuoco, personale di quaranta opere di scultura dell'artista Cordelia von den Steinen. Le sculture, per la maggior parte in terracotta ed altre in bronzo, si articolano secondo i tre temi ricorrenti nel lavoro dell'artista: l'Operosità, le Nature Morte, ed il Moto. La mostra, che si terrà nella Chiesa di San Agostino di Pietrasanta dal 30 marzo al 21 aprile 2002, s'inaugurerà con la partecipazione dell'artista, sabato, 30 marzo 2002 alle ore 17,00. L'esposizione, allestita dall'arch. Bruno Sacchi, verrà corredata di catalogo con testi critici di Francesca Bonazzoli e fotografie di Aurelio Amendola, con redazione editoriale e grafica di Artout M&M Maschietto Editore.

 

Cordelia von den Steinen nasce a Basilea nel 1941. Nella stessa città frequenta prima il liceo femminile poi la Scuola d'Arte e Mestieri fino al 1963. Dopo l'abilitazione all'insegnamento artistico, s'iscrive all'Accademia di Brera e ha come maestro Marino Marini. La completa libertà riguardante la scelta sia tra i mezzi tecnici e formali che il contenuto stesso l'ha aiutata a guadagnare una particolare indipendenza nel suo lavoro come artista. Dal 1965 al 1966 lavora a Roma, poi in Versilia fino al 1977 con l'interruzione di un anno, il 1970, che passa a Parigi. Ed è proprio a Carrara che incontra lo scultore Pietro Cascella, con cui poi si sposerà in seguito. Dopo aver vinto diverse competizioni, Cordelia von den Steinen ritorna in Toscana nel 1972, dove vi stabilisce definitivamente a Fivizzano (Massa Carrara) soggiornando per lunghi periodi anche a Milano. Nel 1991 l'artista vince il Premio Michetti a Francavilla. La sua grande scultura in terracotta, Per Ricordare Ancora, venne poi acquistata dall'Università di Chieti. Nel 1992 fu eletta membro dell'Accademia di San Luca a Roma, e allo stesso tempo venne anche accettata nell'Associazione Artisti della Germania, partecipando a svariate mostre nel Palazzo Gropius di Berlino. Oltre alle sue sculture, l'artista ha inoltre disegnato oggetti per arredamenti interni, gioielli, costumi teatrali e insegnato disegno e scultura.

Sul catalogo della mostra alla Galleria Gianferrari (Milano 1984), Mario de Micheli scrive: "Le terrecotte di Cordelia hanno un pregio straordinario: appartengono in maniera incantevole alla mitologia del quotidiano.... È la trama feriale della vita che l'interessa, sono gesti d'ogni giorno, quelli che ogni donna compie secondo la consuetudine dell'esistenza domestica.... È raro trovare uno scultore così ricco e libero per immaginazione e fervore plastico."
Rossana Bossaglia, invece, nel catalogo della mostra alla Galleria La Sanseverina (Parma 1990), afferma: "... la sua scultura ha come peculiarità di aver unito motivi dalle profonde radici, motivi eterni, a una consapevolezza moderna che non ignora la problematica dell'espressionismo postbellico e del pop art: la quale ultima, essendo di massa, è appunto quello dell'anonimato, anche se non si tratta di anonimato contadino. Leggo in queste sculture che sono incredibilmente forti e incredibilmente tenere - oserei dire, come se fossero ogni volta sfornate calde nelle nostre mani - una sensibilità eccezionale ai piccoli problemi di piccole vite, che si fanno problemi corali per essere divisi da un'infinità di persone, ma ciascuna - kafkianamente - con la sua solitudine. Dolcissima, accorata, senza indulgenza ma pervasa di pietà."
E ancora, Fred Licht, nel catalogo della mostra alla Galleria Comunale Riehen (Basilea 1999): "... L'impegno di Cordelia a rendere l'espressione in maniera diretta senza ricorrere all'eleganza virtuosa delle composizioni astratte convenzionali ha un corollario narrativo. Come ogni figura conserva la propria presenza e rifiuta di essere sommersa in un'armonia compositiva generale, così le azioni delle figure sono frammentarie e distinte dall'ambiente circostante che potrebbe distrarre la nostra attenzione... Ogni scultura è un frammento di un insieme più vasto che possiamo solo intuire ma mai sperimentare direttamente."

 

 

 

Presentazione

"Scoprire" Cordelia von den Steinen immersa nel suo ambiente medievale è stata una forte emozione. Vedere le sue opere inserite in un contesto così austero e allo stesso tempo familiare ha fatto subito balenare un'idea: perché non permettere a tutti coloro che amano frequentare "l'antica Pietrasanta" di partecipare a questo entusiasmo e calore trasmesso da questa grande artista?

 

La poetessa Cordelia ... perché infatti le meravigliose opere di Cordelia von den Steinen più che sculture di terracotta sono un inno alla semplicità e all'operosità del quotidiano, un soffermarsi volontario sul gesto - in certi casi anche considerato insignificante o meglio, quasi automatico - di certe nostre azioni giornaliere. Scrivere, salire le scale con fardelli o senza meta, prendere l'ascensore, preparare la tavola, partire, uscire, rientrare, ma soprattutto aspettare: che cosa trasmettono in fondo queste figure indaffarate nel loro mondo? Una nuova dimensione del tempo, racchiuso e proposto in queste splendide creazioni di terracotta, materiale solido, perché comunione di terra, acqua e fuoco, ma anche estremamente fragile, una volta cotto, e irripetibile, come il tempo.

 

Nella fantastica semplicità delle sue opere, Cordelia sembra quasi lanciare un monito per farci riconsiderare le piccole consuetudini della quotidianità, per farci gioire anche del banale e dello scontato, per ricordarci che con il carpe diem si combatte il tempo che inesorabilmente ci sfugge dalle mani.

 

E accanto alla vita di ogni giorno, accompagnata dai vari strumenti ed utensili diventati fondamentali per svolgere le nostre funzioni basilari, compaiono, con la stessa serenità, i grandi temi della partenza, dell'arrivo, dello spostarsi verso mete a noi ancora ignote, in un movimento velato di malinconia ed inquietudine, talvolta rassegnazione, per un destino a noi ancora ignoto.

 

Questo mondo di realtà quotidiane non potrebbe trovare migliore collocazione della Chiesa di Sant'Agostino a Pietrasanta, che con il suo aureo misticismo, contribuisce ad esaltare sia le favolose opere di Cordelia von den Steinen, sia a farci riflettere sui temi da esse trasmessi, "rubandoci" così scherzosamente parte del nostro prezioso tempo. 

L'Assessore alla Cultura
Massimiliano Simoni

Critica

Biografia