Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Altre Variazioni sul Tema di un Dipinto Fortunato

Antonio Bueno


Opere di pittura

inaugurazione: 7 luglio 2002 - h 18.30

esposizione: dal 7 luglio al 15 settembre 2002

luogo: Sale del Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta 

orario: 18.00-20.00/21.00-24.00; lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

(versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795219; fax 0584/795269
"Alessia Lupoli"

 

Mostra: ANTONIO BUENO ... ALTRE "VARIAZIONI SUL TEMA
DI UN DIPINTO FORTUNATO"

Artista: Antonio Bueno
Inaugurazione: 7 luglio 2002 - ore 17,00
Date esposizione: 7 luglio - 15 settembre 2002
Locazione: Sala dei Putti e Sala del Capitolo, Chiostro di S. Agostino,
Centro Culturale Luigi Russo, Via S. Agostino, 1, Pietrasanta
Orario apertura: 18,00 - 20,00 / 21,00 - 24,00 / lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, e il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare Antonio Bueno ... Altre "Variazioni sul Tema di un Dipinto Fortunato", mostra antologica di circa cinquanta dipinti dell'artista Antonio Bueno. La mostra, che si terrà nelle Sale dei Putti e del Capitolo del Chiostro di Sant'Agostino di Pietrasanta dal 6 luglio al 15 settembre 2002, s'inaugurerà con la partecipazione della famiglia dell'artista, sabato, 6 luglio 2002 alle ore 17,00.

 

La mostra, a cura di Ornella Casazza, Marco Moretti e Isabella Bueno, è un'iniziativa dell'Assessorato alla Cultura di Pietrasanta, realizzata con il contributo dell'Archivio di Antonio e Xavier Bueno. Tutte le opere esposte saranno pubblicate a colori nel catalogo della mostra, redatto a cura della Dott.ssa Ornella Casazza, presentato dal Soprintendente Prof. Antonio Paolucci, con saggi critici dei curatori, apporti documentari dei figli Isabella e Tommaso Bueno, nonché cinque inediti ‘semisonetti' del poeta Edoardo Sanguineti ispirati da altrettanti quadri dell'artista, con redazione editoriale e grafica di Giunti Editore.

 

Antonio Bueno ... Altre "Variazioni sul Tema di un Dipinto Fortunato" si propone di rappresentare le fasi che hanno caratterizzato il percorso artistico di Antonio Bueno, artista spagnolo di nascita, europeo di formazione e italiano di adozione. Saranno esposti dipinti dal 1940 al 1984, anno della sua scomparsa. L'intento è quello di mostrare mezzo secolo di pittura, attraverso le sue opere più importanti: dalle nature morte ed i ritratti degli anni '40 alle composizioni con le pipe di gesso e gusci d'uovo degli anni '50; dai dipinti realizzati ad impronta del 1963, attraverso le esperienze dell'avanguardia del ‘64-'68, fino ad arrivare alle figure
emblematiche degli ultimi vent'anni. Un settore particolare è dedicato ai ‘d'après', omaggi ai maggiori esponenti della pittura di tutti i tempi, rivisitazioni nello stile di Bueno delle opere di Giorgione, Raffaello, Caravaggio, Ingres, Canova, Seurat, Campigli, opere realizzate dal 1978 fino al 1984 quando furono in parte esposte nel Padiglione Italia della Biennale di Venezia. La retrospettiva propone circa cinquanta dipinti provenienti sia da collezionisti che dalla collezione privata della famiglia. Molte di queste sono opere che l'artista ha voluto conservare, magari ritornandone in possesso molti anni dopo averle realizzate.

 

Partita da una concezione ‘classica' della pittura, l'arte di Antonio Bueno si andò sviluppando attraverso un'incessante sperimentazione espressa mediante ‘ripetizioni' iconiche (pipe, donnine, pompieri, marinaretti, ecc.), il cui risultato formale variava in funzione del mezzo di ricerca. "Taluno forse dirà che mi ripeto", scriveva l'artista nel 1953 al giovane poeta Edoardo Sanguineti, aggiungendo con la sua proverbiale ironia di essere spesso tentato di mettersi a "fabbricare una serie di quadri da potersi intitolare: variazioni sul tema di un dipinto fortunato". È in questa ancora frizzante ‘provocazione' che la mostra dalle Reali Poste degli Uffizi si riapre a Pietrasanta quale rilettura delle varie fasi attraversate dall'artista, esponendo anche altre inedite e straordinarie prove di certe ‘variazioni sul tema', che rivelano, prima di tutto, un inusitato attaccamento al mestiere.

 

Antonio Bueno nasce a Berlino nel 1918 da madre polacca e dal giornalista scrittore spagnolo Javier, allora corrispondente del quotidiano ‘ABC' di Madrid. Dopo l'infanzia trascorsa in Spagna, si trasferisce con la famiglia a Ginevra, dove frequenta il liceo e l'Accademia di Belle Arti. Come pittore esordisce appena ventenne al Salon des Jeunes di Parigi, esponendo delle illustrazioni per Le Voyage au bout de la Nuit di Céline. Instancabile disegnatore, studioso e raffinato indagatore assieme al fratello maggiore Xavier della pittura rinascimentale, nel gennaio del 1940 approda con la madre Hannah a Firenze, città che diverrà la loro residenza stabile e patria di adozione.
La virtuosità pittorica dei due giovani spagnoli riscuote fin dall'inizio numerosi consensi, dal poco più anziano Annigoni al maestro De Chirico, il quale nelle "Memorie" della sua vita (1945), incluse i due giovani tra i dodici più valorosi pittori da lui conosciuti in Europa. Nel 1947, assieme ad Annigoni e Sciltian, i Bueno firmano il manifesto dei Pittori Moderni della Realtà, il cui programma si accentra sulla riproduzione ‘oggettiva' del vero e della natura, rinnegando polemicamente tutta la pittura contemporanea dal Postimpressionismo in poi. Da tale gruppo Antonio si dissocia nel 1948. Inizia così per lui una ricerca che dal 1950, per un biennio, arriverà alla sperimentazione dell'astrattismo, portando il giovane collaboratore alla rivista Numero di Fiamma Vigo, di cui diviene segretario di redazione. Parallelamente a tali esperienze, la sua ricerca figurativa si spinge a recuperare espressività ed atmosfere metafisiche, raffigurando composizioni di pipe in gesso e gusci d'uovo, mentre nella figura si fa strada quell'iconografia peculiare di volti femminili, di marinaretti, di toreri e di pompieri, che negli anni filtreranno con le loro ‘variazioni sul tema' in tutte le sperimentazioni operate nei decenni successivi, fino alla stagione ultima dei ‘d'après'.
Lungo tale itinerario, passando per importanti eventi espositivi - come le Biennali di Venezia del 1956 e del 1968, e ancora del 1984 - Antonio Bueno è attivo interprete dei nuovi fermenti che costellano l'avanguardia italiana: nel 1961 fa parte del fiorentino Quadrante ed espone a Parigi presentato da Giulio Carlo Argan alla mostra Cinq Peintres de Florence. Propositore della mostra La Nuova Figurazione, espone ancora in quell'anno a Palazzo Strozzi con Silvio Loffredo e Alberto Moretti, e poi nel 1962 promuove a Firenze un incontro tra pittori, musicisti e poeti d'avanguardia fondando con essi il gruppo Gruppo '70, il cui obiettivo è una ‘pratica culturale antagonista', capace di far leva sul mutato panorama sociale e politico.
Lavora con Piero Manzoni, Lamberto Pignotti, e Giuseppe Chiari a una pittura monocromatica, a forme astratte realizzate ad impronta, partecipando con Homo Tecnologicus alla prima mostra della "Poesia Visiva" allestita a Reggio Emilia dal Gruppo '63. Per tutti gli anni '60 Bueno sperimenta e si confronta con le più svariate tecniche espressive, quali arte, spettacolo e audiopittura.

 

Il 1970 inizia con la tanto desiderata acquisizione della cittadinanza italiana. A fianco della sempre effervescente attività espositiva, è autore delle scene e dei costumi per il balletto Pupazzetti di Alfredo Casella per il Teatro Comunale di Firenze, e nel '76 viene incaricato dal Comune di Siena per lo stendardo del Palio dell'Assunta. L'anno successivo fonda e dirige la rivista d'arte Visual con Eugenio Miccini e gli amici del Gruppo '70. In questi anni comincia a dedicarsi alla pratica dei ‘d'après', che porterà avanti non senza polemiche, fino a dichiararsi nel '79 pittore di ‘neo-retroguardia', ritornando, con quel filo dell'ironia che lo contraddistingue, a una disincantata rivisitazione dei miti sacri della pittura di ogni tempo.

 

Nel 1984, nel pieno fervore di quella rivisitazione, si chiude la vita di questo artista, tra i rarissimi a Firenze che sfidando ogni accusa di contraddizione, ha cercato di unire tramite una fantasia nutrita dal grande mestiere, la tradizione della pittura alla freschezza di nuovi traguardi figurativi.


 

Presentazione

Il felice incontro con Isabella Bueno, figlia di Antonio, ha portato a realizzare questa significativa mostra che, dopo il grande successo di Firenze, trova nella Città di Pietrasanta, nelle Sale del Chiostro di Sant'Agostino, la cornice ideale per queste morbide figure, ispirate alla tradizione pittorica dei grandi maestri europei dei secoli d'oro.

Antonio Bueno ... Altre Variazioni sul Tema di un Dipinto Fortunato non solo è un evento di grande importanza perché presenta una serie di quadri inediti al grande pubblico, ma anche perché, proponendo il completo percorso artistico del maestro spagnolo di nascita, ma toscano d'adozione - dalla piena adesione alla realtà con il fratello Xavier, al compromesso fra astrazione e figurazione del periodo metafisico degli anni Cinquanta, dalle iniziative e forme d'arte provocatorie degli anni Sessanta, alla stagione ‘neopassatista' dello stesso periodo, per finire con la famosa fase dei d'après degli ultimi anni - ripercorre l'intero iter di uno dei più singolari personaggi del panorama italiano del secolo scorso. Su tale scia infatti, l'artista stesso usava dichiarare: "Cercai di non farmi guidare dai grandi esempi del passato bensì di seguire l'istinto, di rapportarmi per prima cosa a quello che vedevo", frase che di per sé aiuta così a rapportarci con occhio più attento all'intera filosofia artistica di Bueno.

L'impalpabile leggerezza arricchita dalla sottile ironia, profonda contemplazione e giocosa trasfigurazione delle sue opere, così uniche e peculiari, corona di immediata eleganza e corposa presenza il già nutrito teatro dell'arte di Pietrasanta di questa stagione estiva 2002, fregiandolo così ancor più di maestria e prestigio.
Il Sindaco

Massimo Mallegni

L'Assessore alla Cultura

Massimiliano Simoni

Critica

Biografia