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1908-1992, Ferruccio Vezzoni e il suo Novecento

Ferruccio Vezzoni


Opere di pittura, scultura e grafica

inaugurazione: 30 marzo 2002- h 17.00

esposizione: dal 30 marzo al 21 aprile 2002

luogo: Sale del Chiostro di S. Agostino - Pietrasanta 

orario: 15.30-19.00; lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

 (versione in pdf)

 

Contatto Stampa: Alessia Lupoli
Ufficio Stampa
Gabinetto del Sindaco
Comune di Pietrasanta
tel. 0584/795219; fax 0584/795269

 

Mostra: 1908 - 1992, FERRUCCIO VEZZONI E IL SUO NOVECENTO
Artista: Ferruccio Vezzoni
Inaugurazione: 30 marzo 2002 - ore 17,00
Date esposizione: 30 marzo - 21 aprile 2002
Locazione: Sala del Capitolo e Sala dei Putti, Centro Culturale Luigi Russo,
Via S. Agostino, 1, Pietrasanta
Orario apertura: 15,30 - 19,00/ lunedì chiuso


L'Assessore alla Cultura, Massimiliano Simoni, ed il Comune di Pietrasanta sono onorati di presentare 1908 - 1992, Ferruccio Vezzoni e il Suo Novecento, retrospettiva di opere di pittura, scultura e grafica dell'artista Ferruccio Vezzoni. La mostra, che si terrà nelle Sale del Capitolo e dei Putti del Chiostro del Centro Culturale "Luigi Russo" di Pietrasanta dal 30 marzo al 21 aprile 2002, s'inaugurerà con la partecipazione della famiglia dell'artista, sabato, 30 marzo 2002 alle ore 17,00. L'esposizione, curata da Giuseppe Cordoni, Romano Cosci, Giampaolo Vezzoni e Serena Vezzoni, verrà allestita dall'arch. Serena Vezzoni e corredata di catalogo con introduzioni di Pietro Cascella e Tommaso Paloscia e testo critico di Giuseppe Cordoni; le fotografie del catalogo sono di Foto One di Viareggio, con redazione grafica di Serena Vezzoni.

 

Ferruccio Vezzoni nasce a Corvaia (Seravezza, in provincia di Lucca) nel 1908 da Italo, scultore e ornatista di notevole valore, e Lavinia Federici. Acquisisce i primi rudimenti artistici nello studio del padre, insieme al fratello Ferdinando, anch'esso scultore e pittore di grandissimo talento. Ancora giovanissimo, si trasferisce a Milano, ove opera a lungo nel campo dei cartoni animati nell'ufficio pubblicitario del famoso cavalier Roatto. Acquisisce e perfeziona così una particolare capacità e sicurezza di disegno. Inizia un'attività in proprio, ha contatti e scambi professionali in varie direzioni, ma non tralascia di frequentare le scuole serali.

 

Dopo vent'anni, ritorna in Toscana: prima a Firenze, poi in Versilia, a Vallecchia e Pietrasanta, dove si sposa con Maria Vittoria Corbellini. Nel 1937 si trova in Eritrea come disegnatore cartografo; lavora presso l'Ala Littoria (antenata dell'Alitalia), ma continua sempre a dedicarsi alle sue passioni, pittura e scultura, aprendosi un piccolo studio. Notevole è infatti la sua attività di "ritrattista" di questi anni, soprattutto di colleghi ufficiali e soldati del corpo di spedizione in Africa Orientale: nella maggior parte dei casi, il suo studio è all'aperto, sulla spiaggia di Assab, con il cavalletto, la scatola di colori, i pennelli, e una lunga fila di gente ad aspettare il proprio turno per un quadro.

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale si trova ad Asmara, dove intanto l'avevano raggiunto
la moglie con il figlio. Viene arruolato come civile-militarizzato in aereonautica, con compiti di cartografo disegnatore e mimetizzatore. Superato il periodo bellico viene ferito in un bombardamento all'aereoporto di Asmara. Una volta occupata quest'ultima dagli Alleati, nella grave crisi post-bellica, per un periodo lavora anche come progettista di monumenti funebri.

 

Nei primi anni Quaranta divide lo studio con il musicista Carosone di Napoli e il disegnatore Onesti di Milano. In questo periodo è anche "vignettista" in un giornale di avventure per ragazzi. Alla fine di questa decade viene chiamato ad insegnare disegno e storia dell'arte nelle scuole italiane di Asmara, magistrali e istituto geometri (disegno tecnico-edile). Mantiene poi l'incarico di insegnamento nelle scuole sia sotto l'amministrazione militare britannica dell'Eritrea, che sotto quella civile successiva. Ma è proprio in questi anni che raggiunge piena e matura espressività tecnico-artistica insieme ad un ampio riconoscimento di pubblico e di critica. Notevolissimi e numerosi sono infatti i lavori sia di pittura che di scultura, tra i quali i più famosi sono i busti dei generali Lorenzini e Baldissera, i ritratti-busto del re Faruk di Egitto e dei suoi ministri ed il re Saud dello Yemen. Fra le opere di pittura rimaste in Medio Oriente e nell'Africa Orientale, le più significative sono il grande quadro di Maria Goretti nella Cattedrale di Asmara, quello di Don Bosco per i fratelli salesiani, le grandi opere a tempera su tela per la mostra M.A.P.E. e quelle che decorano le pareti dei club americani di Asmara e Massaua, con soggetti paesaggistici africani di splendido respiro e suggestione. Vi è poi anche una meno numerosa serie di quadri che ritraggono scene del mondo africano, interpretate dall'artista con incisiva efficacia.

 

Dopo la crisi seguita all'annessione dell'Eritrea all'Etiopia, nel 1952 Ferruccio Vezzoni rientra in Italia e, dopo un periodo di ambientamento e avendo rinunciato all'insegnamento nelle scuole statali, riprende senza posa l'attività artistica. Apre così un suo studio a Pietrasanta, e si impegna ancora in nuovi campi, quale quello del mosaico. Anche se il suo lavoro ora ha raggiunto degli ottimi livelli espressivi, gran parte delle sue opere sono di natura "commerciale", in quanto numerosi sono anche i ritratti richiesti dal mercato americano. Ma accanto a queste, vengono fuori altre opere assai significative e di maggior respiro; fra le più importanti, si ricordano: l'Altare del Sacrificio in altorilievo di marmo della Cattedrale di La Spezia; il Monumento ai Caduti del Mare alla fiera di Genova; le grandi pale d'altare della Chiesa di S. Antonio a Roma; la Via Crucis della Chiesa di Don Bosco a Viareggio e l'altra nella Chiesa del Corpus Domini di Massa; le pale della Fuga in Egitto della Chiesa di S. Antonio di Pisa; la stele marmorea del Mausoleo di Nasser a Tripoli; le statue a grandezza naturale dei Fratelli Kennedy al Franklin Park nel New Jersey; tutta la Storia Americana in mosaico (3 x 60 metri) per la Forest Law sulle colline di Hollywood; e ancora altri altari a Padova, a Siracusa, altre statue e un tondo in mosaico di Santa Olga dei cattolici ucraini posto nell'altare di destra della Basilica di San Pietro in Vaticano, inaugurato nel 1989 da Papa Giovanni Paolo II.

Dopo una vita spesa dedicandosi con passione al suo lavoro artistico, nel 1992 si spegne proprio mentre ancora sta lavorando.

 

 

Presentazione

Critica

Biografia