Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Volti e Paesaggi

Concetta Cormio


Il Silenzio

Quando il silenzio diventa parola,

Quando l'uomo non è una cosa,

Quando ha il cuore ferito

Quando vede la gioia,

Oltre il buio della tristezza,

Quando scopre di amare

E di essere amato.

Quando la vita va

Al di là della morte

Incontra Dio.


inaugurazione: sabato 10 novembre 2001 - h. 17.00

esposizione: dal 10 novembre al 25 novembre 2001

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di Sant'Agostino - Pietrasanta

orario: da martedi a domenica 16.00-19.00 - lunedi chiuso

ingresso libero


Comunicato stampa

Presentazione

Critica

Nelle sue figurazioni ci sono sempre sogno, incantamento e astrazione. le colline del Triangolo dei Macchiaioli.

Crespina Fauglia, Gabbro, lungo quella via Emilia che da Pisa porta in Maremma, passando per Collesalvetti sono levigate dal sogno; i piccoli paesi case strette l'una a l'altra e il campanile al centro sembrano stratificarsi in un incantesimo; il cipresso "esclamativo" solitario o in lunga fila si estrae dalla realtà delle stagioni.

Concetta Cormio è nata a Milano da madre toscana e da padre pugliese, sotto il segno del Leone. Ha fatto il liceo artistico, mettendosi quasi subito a disegnare, a dipingere, a scrivere. Vive a Milano con il marito e i due figli. Di grande spiritualità e religiosità è terziaria francescana: attualmente ministro dei terziari conventuali di Milano.

Ha casa a Torre del Lago, che fu ritiro operoso di Giacomo Puccini, ed è particolarmente attratta dal paesaggio toscano: la Versilia, la Maremma, le bianche colline lungo la via Emilia, le vigne e gli oliveti di Montecarlo, il padule di Bientina, gli scenari delle Apuane, specialmente della parte di Aulla, con la visione del Pisanino, la vetta più alta. Sono le prime cime delle Apuane che scorge arrivando al mare dall'autostrada Milano-Parma-Viareggio; sono le ultime ad accompagnarla, quando torna nelle brume del Nord.

E finalmente volti, Santi, Madonne, S. Chiara, S. Francesco, contadini toscani, popolane milanesi, fanciulle della Versilia. In tutto, su tutto volti e paesaggi l'esaltazione della luce, l'attenzione a ciò che sta dentro ogni cosa.

Naif e Primitivismo sembrano consanguinei e sono invece assolutamente diversi. Concetta Cormio attinge all'arte del Duecento e del Trecento, a Cimabue, a Duccio, a Giotto.

Del Novecento sente l'Espressionismo, più specificamente il Chiarismo Lombardo. Il Primitivismo anche quello moderno è semplicità, interiorità, scabrosità di sentimenti, privilegio d'intuizioni rapide, di emozioni immediate. Il Naif no. E' ricerca di una ingenuità fanciullesca; molto spesso è richiamo, architettura composita, arabesco, fiaba. I pittori Naif si proposero come neoprimitivi, ma erano decisamente lontani dal Primitivismo. E tali rimasero. Semplicità, luminosità e chiarezza sono le componenti fondamentali della pittura di Concetta Cormio. Astrazione e incantamento nascono spontaneamente; sono accovacciati sul fondo dell'ispirazione. Ciò che si vede nel volto dei santi si vede nei paesaggi. E' la stessa luce che illumina il tutto e in tutto si irradia.

Biografia