Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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L'ombra del Bianco

Paolo Giorgi


 

inaugurazione: sabato 3 novembre 2001 -  h. 17.00

esposizione: dal 3 novembre 2001 al 3 dicembre 2001

luogo: Centro Culturale "Luigi Russo" - Sala dei Putti - Pietrasanta

orario: da martedi a sabato h. 15.30-19.00

ingresso libero


Comunicato stampa

Presentazione

Paolo Giorgi nasce a Grosseto nel 1940.

Inizia a dipingere solo nel 1972 dopo anni dedicati esclusivamente al disegno.

Nel 1977 si trasferisce a Roma dove vive tuttora.Un ciclo di grandi dipinti sulla "Montagna incantata" di Thomas Mann lo pone , nel 1984, all'attenzione della critica più provveduta .Pittore di forte ispirazione letteraria,nel 1990 espone al Museo del Folklore di Roma,"Il crepuscolo delle Fate".Nel 1986 è inviato alla XI Quadriennale Nazionale d'arte ,invito rinnovato anche per la XIII Edizione , nel 1999,presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Nel 1988 il palazzo Ducale di Massa ospita una sua retrospettiva e nel 1994 al palazzo Lanfranchi di Pisa si tiene una sua rassegna di opere scelte del decennio 1983-1993.Nel 1999,Alitalia espone presso il Suo Club Freccia Alata una sua personale .Un suo dipinto è nella collezione della Galleria Comunale d'arte Moderna e Contemporanea di Roma e dalla primavera del 2001, in quella del Ministero degli Esteri "La Farnesina".

Espone in mostre personali nelle gallerie di tendenza figurativa delle più importanti città italiane da Genova a Bologna ;Milano ,Cesena,Brescia,Ferrara e Roma naturalmente oltre che a Monaco di Baviera e Parigi.ueste recenti opere,introdotte inc atalogo da Duccio Trombadori, sono ispirate alle suggestionid erivanti dal Bianco,colore ariginario , assenza e somma, bellezza virginale per un verso, e per contro,apparizione e indefinitezza:da l'albatros ,alla balena bianca,alle masse turrite delle montagne, dall'orrore dei ghiacci,agli spettri ,alla Via Lattea, al pensiero del nulla.

Il tutto,evocato dall'assorta presenza di una "giovane" figura intenta a scoprire con le sue letture gli ormai arcani mondi dell'epica,dell'avventura,nell'intimismo di una stanza,di uno studio,unico viaggio possibile dell'Ulisse dei nostri igorni.

Alle pareti,suggestioni che ripropongono sistematicamente l'apologo di quella tinta che la pittura tende a rimuovere,il pallido languore del bianco .

I referenti prediletti di Giorgi ,anche in questo caso :dalla scuola di Delft,fino a Chardin,al Gilles di Watteau,i romantici tedeschi ,danesi e norvegesi,i Pre Raffaelliti,Khnopff, sostengono la sua motivata interiorità in ques'ercursione domestica di una dimensione in cui l'azione come sempre assente,è sostenuta semmai dalla letura,evocatrice di un altro tempo , un tempo più lento,come circondato da gelo e dalla neve.

Critica

Biografia