Omero Berretti
inaugurazione: sabato 21 ottobre 2000 h. 16.30
esposizione: dal 21 ottobre al 5 novembre 2000
luogo:Chiostro di Sant'Agostino - Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
orario: da martedi a domenica h. 15.30-19.00
ingresso libero
Comunicato stampa
Presentazione
Critica
Questo rilevante momento espositivo è stato intitolato 'Omero Berretti, il volto e il tempo', soprattutto per concentrare immediatamente l'attenzione dell'osservatore sulla tematica specifica che tale scultore nato a Pietrasanta nel 1943, ma con famiglia originaria di Sant'Anna, nel Comune di Stazzema sta affrontando da anni, ottenendo risultati convergenti in una felicità lirica, il cui ordito connesso alla contemporaneità si definisce in un equilibrato contesto 'classico e moderno'.
Omero Berretti ha vissuto un paio di decenni in Sud Africa, tornato in Versilia nel 1986 ha partecipato successivamente ad alcune mostre di gruppo, come quella tenutasi nel 1988 a Marina di Pietrasanta "Laboratori d'arte a la Versiliana". I suoi bronzi da "Principessa d'Africa", a Pensieri della notte" e, appunto, a "Il volto e il tempo" ... svelano l'abbinamento tra la solidità figurale del passato messa in essere tramite concetti talvolta michelangioleschi con un'aderenza alla delicatezza ed alla genuinità del reale, e un linguaggio composto di forme allusive, le quali convergono inevitabilmente in una produzione condizionata in positivo da momenti storici e da una sorta di 'cronaca autobiografica'. È una poetica, la sua, che esprime in definitiva il senso profondo dello scorrere del tempo, con lo scolpire messaggi sinceri fatti dall'esperienza di contatti umani, elementi del mondo sensibile, che siglano la continuità d'una partecipazione ai fatti della vita.
Se poi analizziamo, nello specifico, la sua ritrattistica, è facile comprendere l'attenzione riversata sulle emozioni del soggetto prescelto, in un insieme che è sempre finalizzato alla messa in essere d'immagini prive di fronzoli e d'orpelli. Monumentali, efficaci, incisivi, son poi le 'strutture' singole, o che s'accompagnano a volti realistici, le quali, lucidissime e totemiche e spesso cromaticamente intese, altro non sono che la proiezione scultorea d'un mondo osservato ed interpretato con gran sentimento.
Il bronzo e i marmi e i gessi e le pietre, infatti, conquistati dalla padronanza dei mezzi, si caricano d'effetti suggestivi coniugandosi con quell'armonia dell'insieme, facente parte della sua certa personalità.
29 settembre 2000
Lodovico Gierut