Concorso di fotografia
Elenco premiati a "Obbiettivo COOP 1999": Sangiorgi Valeria, Nucci Franco, Pettezzani Arnaldo, Giuseppe Fausto, Morelli Vanni, Madella Angela, Grazia Daniele, Tinagli Omero, Madeddu Bruno, Gherarducci Fabio, Rigon Daniele, Pandiani Stefano, Bagnoli Giuliano, Pelagatti Massimigliano, Rigali Sauro, Demi Ivo, Gatti Roberto, Gomei Nino
inaugurazione: giovedi 21 ottobre 1999 h. 18.30
esposizione: dal 21 al 31 ottobre 1999
luogo: Sala dei Putti - Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
orario: da martedi a domenica h. 15.30-19.00
ingresso libero
Categoria [01]: Sezione stampe bianco e nero
Categoria [02]: Sezione stampe a colori
Categoria [03]: Sezione diacolor
Comunicato stampa
Presentazione
Gli anziani e i giovani insieme verso il 2000
Un tempo diventare vecchi era un traguardo quasi insperato e poteva coincidere con saggezza, equilibrio, rispetto. Il rispetto dei giovani, soprattutto, che vivevano a contatto con gli anziani nella famiglia allargata patriarcale luogo di grandi tensioni e sofferenze, ma anche di solidarietà e virtù. Oggi molte cose sono cambiate. Per fortuna si arriva alla cosiddetta terza età in condizione di poter vivere ancora a lungo e in maniera attiva. Amo i fanciulli e i vecchi, diceva Diderot, e considero questi ultimi come esseri speciali che il tempo ha risparmiato. Ma l'essere vecchi comporta spesso difficoltà assai dure dove viene sempre di più messo in discussione il diritto di vivere serenamente la propria vita. D'altra parte, nella famiglia monogamica molti giovani sono privati della ricchezza di un rapporto con gli anziani, mentre la società fa di tutto per costruire steccati fra le generazioni, non ultimo quel tipo di polemica che attribuisce al peso degli anziani e delle loro pensioni la responsabilità della mancanza di lavoro per i giovani. Ai giovani - che un giorno saranno vecchi - accanto ai consueti e forse più gravi rischi materiali e morali tipici della loro età, viene offerto un orizzonte di valori non sempre elevati e corretti e una prospettiva di vita avara di possibilità. Ma non è di moralismo che hanno bisogno. Forse sia agli uni che agli altri farebbe bene stare più insieme, parlare, raccontarsi esperienze e problemi, e, senza malinconia né presunzione, iniziando dalle piccole cose di ogni giorno, dimostrare che un Paese civile progredisce e migliora solo con il contributo di tutti e con la comprensione e il dialogo tra le generazioni.