Valentino dell'Orfanello
a cura di Elisa Giannini
inaugurazione: giovedi 18 febbraio 1999 - h. 18.00
posizione: dal 18 al 28 febbraio 1999
luogo:Sala delle Grasce - Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta
orario: da lunedi a domenica h. 15.30-19.00
ingresso libero
Comunicato stampa
Presentazione
BLU NOTTE
II corpo umano, con le sue potenzialità benefiche o malefiche, è il punto di partenza della ricerca di Valentino dell'Orfanello. Le energie che ne scaturiscono, erotiche, dolenti, allucinatorie sembrano condurre dell'Orfanello verso una ricerca sempre più intensa quanto più segreta ed inconfessabile. Paradossalmente questo cammino intimo si nutre poi di esibizionismo, necessita di essere rivelato, come un danno, fatto dal bambino, appositamente per essere poi scoperto. Un contravvenire a certe regole assolutamente individuali per. l'universo mondo ma universali per l'individuo. La lotta contro un ordine costituito, uno dei tanti, quello che uno si ritrova intorno quando nasce, o quando s'innamora, o quando partorisce idee creative; la lotta per riuscire ad essere come saremmo e non come dovremmo essere è esperienza comune che ognuno, credo, possa riconoscere. L'intensità con la quale combattiamo e le armi che scegliamo parla di noi e ci distingue l'uno dall'altro. Valentino combatte dipingendo, scaricando su foglioni bianchi sanguinose battaglie di energie che agitano il suo braccio. Dal corpo altrui trae la spinta a far muovere il proprio, come in amore succede, così nell'arte.
"Del corpo" e "Corpianticorpi" i titoli delle sue più recenti mostre. "Blu notte" invece ci riporta al segreto, al mistero, al buio nel quale si muove una ricerca che non ha direttive esterne, se non l'aereo percorso degli stimoli sonori, offerti dalle produzioni musicali di Lorenzo Giannecchini, col quale Valentino ha instaurato un collegamento artistico. II blu è il colore dominante nei suoi ultimi lavori. Da un'aderenza alla figura almeno nelle sue linee principali il suo percorso sembra dirigersi verso la più libera ed istintiva registrazione di quello che il modello ha trasmesso per mezzo di impulsi. La percezione visiva del corpo umano come quella uditiva di un corpo sonoro sono solo due tra i tanti sistemi recettivi che possiamo attivare. C'è anche l'olfatto, il gusto ed il tatto per esplorare. E siamo comunque sempre nel campo dei cinque sensi canonici. L'arte di Valentino potrebbe anche inconsciamente condursi verso l'esplorazione del sesto, del settimo dell'ottavo senso. La sfida della sua pittura sta forse nel superare l'apparente costrizione dell'immagine entro la sua percettività visiva. Per cui, paradossalmente, un'opera pittorica potrebbe essere guardata anche ad occhi chiusi. Nel Blu Notte di Valentino dell'Orfanello, proveremo a guardare i quadri non solo con gli occhi, ma anche con qualche altro degli infiniti ascosi strumenti di cui la natura ci ha dotato.
Con i pori della pelle, per esempio.
Elisa Giannini