Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Meditation

Han Gi-Neum


inaugurazione: martedi 21 maggio 1996 - h. 18.00

esposizione: dal 21 al 29 maggio 1996

luogo: Sala delle Grasce - Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta

orario: da lunedi a domenica h. 15.30-19.00

ingresso libero

 

Han Gi-Neum è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

Presentazione

È con grande piacere che scrivo questa «lettera di presentazione» dell'amico scultrice HAN, GI-NEUM. Io non sono un critico d'arte, quindi queste mie brevi righe vogliono attingere al ruolo di «testimonianza» da scultore a scultore, da artista ad artista. Avendo avuto occasione di partecipare, qualche tempo fa, al Simposio Internazionale di Scultura di Busan in Corea (dove l'amichevole intercessione di Han mi fu spesso preziosa, straniero io in terre lontane), ho potuto constatare di persona come, per una donna (vorrei dire: per uno donna sensibile e creativa) l'essere scultore in Corea non è certo facilissimo, Dunque per Han si è reso necessario uno sforzo di volontà incredibile: che bene viene rispecchiato nei suoi lavori apparentemente di delicata fattura (certo strettamente connessa con l'antica Arte del suo Paese), ma di incrollabile fermezza morale. Chi sfoglia la documentazione di Han rimane impressionato nel constatare la mole di lavoro svolto dal questa instancabile artefice: ne è prova la gran messe di pregevoli mostre raccolte in questi ultimi anni: ma questo fa porte di quello capacità di concentrazione, quasi filosofica, sul lavoro e sulla vita, che a noi europei spesso monca e che invece è così naturale nello spirito di Han.

Le sue sculture, le sue composizioni di storie in bronzo, si articolano in storie dove la poesia è vissuta come intensità di vita e soffusa di un grande amore per le radici della sua arte, dell'arte di questa meravigliosa terra di Corea.

Chi visita la mostra, non abbia fretta: le sculture di Han devono essere gustate con calma e concentrazione, con il tempo di un luogo «antico» e pieno di storia,

 

 

Prof. Pier Giorgio Balocchi

Accademia di Belle Arti di Carrara

Critica

HAN GI-NEUM: LA RELIGIOSITÀ COME SCELTA

 

Penso che la scultrice coreana Han Gi-Neum, possa impersonare molto più di altri artisti, la frase secondo cui «il tempo è crescita»: l'unione intelletto/fatto estetico, creazione dell'opera, completa questo suo processo facente parte di una personalità attiva di tutto rispetto, che vado seguendo da alcuni anni.

La tematica affrontata e risolta secondo canoni personali, è la sua fede in Buddha, «d'illuminato», con immagini travalicanti in molte occasioni un impegno figurativo, finalizzate - una ad una - per offrire all'osservatore spunti di riflessione legati per un verso a suggerire lo scorrere del tempo, e per l'altro il giusto e continuo tentativo, tramite il porre in essere ed utilizzare il proprio far arte, per «entrare in comunione con lo spirito universale», riprendendo una espressione di H. Read.

Alle sue figure in marmo o in bronzo, piene di tranquilla compostezza, tutte rappresentanti ovviamente la propria ideologia, Han Gi-Neum ha saputo infondere l'austerità dell'abbinamento verità e preghiera, con la «meditazione» su cui si svolge e si evolve la sua azione.

Il meditante, visto in molte occasioni nella posizione preferita e cioè seduto, con le gambe incrociate, sublima il gesto del pregare per infondere quel fervore religioso che conduce la mente lontana dal mondo.

L'avventura tranquilla di questa scultrice che sa muoversi agevolmente nell'ambiente italiano (ha scelto come base operosa ed annuale Pietrasanta e le fonderie e i laboratori d'arte diventati un grande crocevia creativo), va continuamente avanti per i rapporti di dialogo con i vari operatori estetici, ma anche per quel senso di rinnovo - quasi una scoperta che non ha soste - che è dentro di lei, affacciata e protagonista equilibratissima su un palcoscenico il quale è ed esiste per lei anche in terra coreana, in Inghilterra, in Francia, in Germania...

Le sue figure possiedono il rigore della linea semplice e ricusano la superficialità, cioè quei fronzoli e quegli orpelli tanto negativi per l'arte. Esse si presentano piene di delicatezza come pure di fermezza, con tutta una serie di simbologie tipo la veste monaca le, il drago e la tartaruga, il loto e la scalinata, che unite al Buddha, sono l'equivalente di uno scritto, trasmesso tuttavia tramite quelle stesse immagini, le quali sono il fondamento autentico della sua esistenza. L'intensità del linguaggio contemplativo si realizza dunque in Han tramite uno stile di vita che ha saputo plasmare la dura realtà della materia utilizzata: nel suo «viaggio» pertanto l'arte e la spiritualità si fondono, destinate ambedue a quel processo ideale senza cui il giorno sarebbe unicamente un terreno deserto e improduttivo.

 

Marina di Pietrasanta, 13 aprile 1996

Lodovico Gierut

Biografia