Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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L'ironia della creta

Frido


inaugurazione:giovedi 1 febbraio 1996 - h. 17.00

posizione: dal 1 al 18 febbraio 1996

luogo: Sala delle Grasce - Centro Culturale "Lugi Russo" - Pietrasanta

orario: da mercoledi a domenica h. 16.00-19.00

ingresso libero


Comunicato stampa

Presentazione

Critica

Nel  giorno in cui la città celebra una delle ricorrenze religiose più antiche ed amate, puntuale come previsto, seguita il nostro viaggio attraverso la sua storia scolpita dalla mani dei maestri-scultori nati qui. Il loro controcanto discretamente si affianca agli assoli degli artisti più famosi. Accende questa festa con il loro talento, rammentandoci quanto la loro perizia sia preziosa per tutta la scultura. La scelta di quest'anno non poteva rendere omaggio ad una figura più solitaria, eppur così cara e presente allo spirito pietrasantino: Frido, il decano dei modellatori, l'arguto ceramista che racconta e fustiga nella creta, amabilmente, vizi e virtù nostrane.

Da oltre quarant'anni il suo studiolo è rimasto lo stesso: giù in fondo ad una chiusa traversa dello stradone dei Frati, fra i resti di vecchi verzieri e invadenti villotte anni '60. Lo si direbbe uno scampolo sopravvissuto, un segno di poesia montaliana che resiste: quella casipola bianca col bell'arancio sull'uscio; le tre stanzette stracolme di minuscole terracotte, appollaiate sulle mensole, sparse per terra, appese alle pareti alla rinfusa. E lui, Frido, immancabile, che ti viene incontro con quella sua aria così candida e compita, con quel suo fresco sorriso di ottantenne che non molla la presa.

"La scultura? .. Come faccio a non amarla? Da sempre è lei che mi ha dato da mangiare!" - Sembra che quel sorriso lo attraversi. Così contenuta nelle parole, l'ironia gli si scalda e si accende sulla punta delle dita. Bastano pochi tocchi perché intatta la sua verve si scateni, lì nella creta molle, sempre pronta come un motto di spirito o come una battuta che condisce la sapida parlata versiliese. La più schietta caricatura si sprigiona sempre dal dono d'un'illuminazione improvvisa, sviscerando le storture e le manie d'un personaggio. Frido, con un segno gentile, con una trama come d'uncinetto, di poco le deforma o le dilata; e incitandoci al riso, ce le rende sopporta bili e amabili, malgrado tutta la loro negatività. Così, con un piccolo sberleffo, addomestica chiunque: dotti e potenti e stolti in uno stesso garbato ed implacabile umorismo. Il suo è un affollato teatrino: anarchico e nostalgico, che vive delle scene e dei tipi d'una vecchia Pietrasanta smarrita. Qui ritrova gli umori suoi più schietti: fra giocatori di bocce ed incalliti stimatori di Bacco; fra beghine sfiorite e frati arcigni; fra dottori alteri, con la puzza sotto il naso, e rozze pescivendole fra i gatti. Filiforme e allucinatato passa e ripassa il suo immancabile Don Chisciotte, inutilmente, brandendo quel suo spadino che non fa paura.

E lo spettacolo continua con questa sterminata galleria di piccoli personaggi plasmati nell'innocua malizia di chi ancora ben sa stimare il prezzo d'un sorriso. È cominciato quasi settant'anni fa’, quando Frido già scultore ragazzo ha preferito al marmo, per lui troppo solenne, la creta ben più duttile e modesta. Del suo talento già si accorsero i suoi maestri nella vecchia Scuola d'Arte. Umberto De Giovanni gli insegnò i primi rudimenti del mestiere. Lo stesso scultore Leone Tommasi lo volle presso di sé, e non mancò persino d'immortalarlo in uno splendido mezzobusto. Poi gli studi di scultura più rinomati presero a contenderselo per le sue doti finissi me di modellatore. Ma egli, solo giocando con la sua fantasia, ha finito sempre per scommettere solamente sulle sue amate figurine. O ha inseguito le forme di altri giochi per progettare bambole o presepi. Così, con tenace umiltà, Frido per primo ha introdotto nella città della scultura austera, l'arte gioiosa della terracotta. Che ancora molto a lungo seguiti la sua arguzia ad allietarci.

 

Pietrasanta, S.Biagio, 1996

Giuseppe Cordoni

Biografia