Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Carte Segrete

Loriana Castano


inaugurazione: sabato 6 aprile 1996 - h. 18.00

posizione: dal 6 al 28 aprile 1996

luogo: Sala dei Putti  - Centro Culturale "Lugi Russo" - Pietrasanta

orario: da martedi a venerdi h. 14.30-19.00 sabato h. 14.30-18.00

ingresso libero


Comunicato stampa

Presentazione

Critica

"Ho sempre pensato che la musica dovrebbe essere solo lo straripare di un grande silenzio".

(Marguerite Yourcenar)

 

Dal mondo bizantino fino al trionfo del Gotico internazionale, e ben oltre nella tradizione delle icone slave, all'oro dei fondi delle tavole e dei mosaici spettò il compito di rappresentare le valenze metafisiche della luce. Nel suo splendore decorativo, totalmente astratto dalla realtà, esso sembrò idoneo a contrassegnare la dimensione del sacro, la luce infinita dell'ineffabile.

Si tratti di un'acquisizione culturale o d'un vero archetipo, ancor oggi la comparsa dell'oro in un dipinto viene a tradursi in segnali di luce dagli echi ieratici. I lavori più recenti di Loriana Castano, quali che fossero le intenzioni dell'artista, ce ne consentono un'opportunità di verifica. Su preziosi fogli di carta a mano giunti dalle regioni himalaiane, d'un profondissimo cobalto, intenso e mistico, vibrante già in sé ancor prima che per il tessuto della materia, dalla rugosità apparentemente irregolare, casuale come può esserlo la vita, segni in oro squillano puri e solenni. Possono essere dipinti direttamente, oppure tracciati su minuscoli rettangoli di un'altra carta blu, sottile, vellutata, da accarezzare con lo sguardo riportandone un intenso piacere tattile. I rettangoli sono disposti per file e colonne, applicati sul prezioso supporto. I segni possono riflettere gestualità, o assumere parvenze di pittogrammi, o d'eleganti calligrafie di lingue che non conosciamo ... Divengono segni in accezione semantica, cioè veicoli di significati plurimi, indotti o meglio suscitati nei riguardanti per echi armonici, in rapporto con l'universo interiore di ciascuno.

Or sono due secoli e mezzo, Baumgarten aveva rilevato la possibilità di cogliere, attraverso le percezioni, idee vaghe e confuse in molteplice simultaneità, individuando in ciò il nucleo specifico dell'esperienza estetica.

Appunto un pieno coinvolgi mento d'ordine estetico ci coglie di fronte alle opere della Castano: non solo per il loro forte impatto edonistico immediato (considerato dall'artista, per la verità, un inconveniente piuttosto che una meta), ma soprattutto per la loro capacità comunicativa. Che non trasmette concetti, o illustra teorie, o dà vita a metafore leggibili in un'unica chiave. AI contrario, una vasta gamma di messaggi scaturisce dalla polivalente pregnanza simbolica di queste autentiche forme significanti. Senza la mediazione di concetti definiti razionalmente, vengono risvegliati in noi intuizioni e ricordi, sentimenti e immagini, idee ed emozioni, che si susseguono per catene, come ci può regalare la vista da una vetta in un mattino d'aria tersa e di sole.

Già Universo minimo, un'opera di grandi dimensioni del 1993, composta da dodici riquadri variamente componibili, fitti di segni su fondo nero, affrontava con decisione ed efficacia questa tematica. Sopra frammenti di carta applicati su fogli intelati, tracce di pensieri e di esperienze, di ricordi e fantasie comparivano ad opera di pastelli, oro e pigmenti naturali, in combinazioni di grafemi e cellule pittoriche.

L'avvento della scrittura segnò nell'evoluzione umana l'inizio della Storia, con la conquista della possibilità di trasmettere testimonianze: di avvenimenti sociali, ma anche di vissuti personali. Questa capacità di superare i confini dell'effimero, i limiti dello spazio e del tempo, ha qualcosa di magico e di sacrale, che in parte la scrittura conserva tuttora. La si ritrova anche nel minimalismo lirico della Castano. Come in Universo minimo, appunto: un monumento al microcosmo interiore. Che testimonia anche un incontro interdisciplinare, tra ars una (sintesi visiva d'arte, poesia e musica insieme, qui) e pensiero, e tra scienze umane contemporanee, indagatrici della psiche, ed antiche tradizioni sapienziali, esoteriche.

Ad Ermete Trismegisto, che avrebbe insegnato agli egiziani la scrittura e le leggi, trasmettendo l'originaria sapienza divina, è ricondotto il motto: "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso; con queste cose si fanno i miracoli una volta sola ... "

Il microcosmo riflette il macrocosmo. E l'ordine vivente nelle singole cellule di base dei lavori della Castano e nella loro disposizione variabile e iterabile riflette la musica delle sfere, l'armonia universale, l'unico immenso ritmo che dai tempi dell'ordinamento del caos anima la simmetria dinamica del divenire.

L'iter abilità non comporta mera ripetizione: nulla ricompare perfettamente uguale al già visto. Ogni frammento, ogni segno al suo interno, ogni sequenza ... stanno a sé, sono individui, simili ma mai identici agli altri. Come asse riva Ruskin, "ali beautiful lines are drawn under mathematical laws organically transgressed". La "trasgressione organica delle leggi matematiche" conferisce il fremito della vita, anima di sensibilità, crea un'euritmia che si differenzia dalla serie matematica così come dall'evoluzione biologica.

Nei Trittici del 1992 e del 1995 vengono affiancate tre strisce verticali di carte orientali sottili e rugose, vivaci, indomabili (l'artista percepisce le carte su cui sceglie di intervenire come esseri viventi, dotati di carattere e personalità), ricoperte fittamente da righe di scritture apposte con pastelli colorati, pigmenti e polveri d'oro. Parallele e intrecciatesi, sul nero vibrante o sul purpureo sontuoso dei fondi, frementi di colori appena percepibili, all'interno stesso degli ori, ora rosati ora bruniti ora sfavillanti nella purezza originaria, le scritte si presentano con un'illusoria leggibilità. Ma sono indecifrabili: come testi, esse sono irreali, immaginarie.

La comunicazione simbolica persiste anche in assenza del valore concettuale per cui quel simbolo era stato creato, si teorizza. Bene, ecco qui compiersi il prodigio. La funzione primaria della scrittura viene qui a mancare: ne sopravvive l'efficacia estetica, con intensificate capacità di suggestione psicologica. Che sopravanzano, illanguidendola, l'eleganza decorativa dei grafemi. L'accento cade sul fascino d'un messaggio da interpretare, di linguaggi di cui s'è perduta la chiave e che pure per vie misteriose porgono i loro racconti, bisbigliando di Atlantide e di viaggi intergalattici.

In altre opere, come Segni del 1994, sopra una morbida tela antica sono disposti frammenti di cartoncino sfaldati, lacerati anche nel loro spessore, ciascuno recante un diverso segno, o una combinazione di segni: dense tracce di memorie materializzate visivamente da pastelli ad olio. La realtà viene fatta a pezzi e ricomposta, ricreata con un nuovo ordine ... ed un nuovo senso.

Talvolta l'atto della ricomposizione è sottolineato dalla presenza di un filo, che sutura i frammenti: chirurgicamente.

Si tratti di un'immagine paradigmatica del processo di sintesi post-analitica, nella ricerca della verità, o del faticoso percorso per ritrovare se stessi o il proprio equilibrio sconvolto dagli insulti del destino ... una lettura esistenziale di queste opere è sempre possibile. Ma lo è non meno, nel contempo, quella che ci suggerisce una fuga dal quotidiano e dall'individuale, verso la sublime musica silenziosa del grande ritmo universale, oltre ogni limite di tempo e di spazio, verso gli abissi del futuro inconoscibile o di un passato imperscrutabile, alla ricerca dell'identità e delle origini dell'enigmatico creatore di simboli e tessitore di sogni: l'essere umano.

 

Pier Luigi Senna

Biografia