Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Promesse de Bonheur

Maria Papa


a cura di Giuseppe Cordoni

 

inaugurazione: sabato 26 agosto 1995 - h. 18.30

esposizione: dal 26 agosto al 17 settembre 1995

luogo: Sala dei Putti - Centro Culturale "Luigi Russo" - Pietrasanta

orario: da martedi a domenica h. 16.30-20.00/21.00-22.30

ingresso libero

 

Maria Papa è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

Presentazione

Critica

Ogni poeta scommette nel metro che sceglie il suo canto.

Maria è stata la prima donna scultrice a giungere in Versilia da molto lontano, in cerca del suo metro decisivo. Così ha scommesso nel marmo la genesi del suo racconto. Stregata dal grembo delle Apuane vi ha attinto la materia innocente, il bianco non mortale, la carne che perpetua queste sue opere sempre più materne e solari.

Solo astratta in apparenza, ella è discesa invece sino al cuore del reale. Lo ha auscultato pulsare in ogni sua forma sognata. Ha voluto discernere la grazia che lo alimenta e lo avvolge d'una bellezza più spirituale.

É riuscita così a smentire questo nostro tempo nella sua più crudele verità estetica: se la felicità di esistere cessa d'essere trasparente, allora in noi si corrompe ogni idea di Paradiso.

Così caparbia nel suo materno attaccamento alla vita e così tenera verso tutta la materia vivente, Maria non ha mai smesso di nutrirei di forme felici. Di forme sottomesse al genio d'una sintassi che le domina e le libera. Fluide ed immateriali, hanno appreso l'arte dell'abbandono: sanno sciogliersi ad ogni metamorfosi della luce, respirano e ci riportano, palpabile e cosciente, sulle tracce d'ogni nostra gioia smarrita. Comunicano e si comunicano.

C'insegnano a sconfiggere la solitudine cosmica che pesa su ogni creatura. Sentono che l'abbraccio che le avvolge non ha fine.

Nella sua "Promesse de bonheur" Maria ci ha così garantito la percezione del suo paradiso a venire. C'è una presenza femminile spiegata e assottigliata dal vento; un corpo che si fa vela, pesce che nuota nell'aria ed occhio sorridente del cielo. C'è una grazia che ci prende per mano e ci vola accanto e ci trascina con sé, come la fidanzata della famosa "Passeggiata" di Chagall. Una grazia antilirica, essenziale e assolutamente inconsueta.

Dopo trent'anni di appassionato lavoro Maria ha vinto qui la sua scommessa d'artista, regalando alla Versilia e alla scultura questo suo metro impeccabile di gioia rigorosa.

 

Giuseppe Cordoni

 

 

 

Ci conosciamo da anni. Anche se non ci vediamo spesso io so che Maria Papa crea i suoi marmi e lei sa che io scrivo i miei libri. Un filo ideale ha intrecciato le nostre esistenze a Parigi e in Italia. I nostri compagni e i nostri amici artisti sono morti troppo presto. Ma l'arte è un misterioso collante: noi due vi siamo invischiate per sempre. Con il ricordo di chi non c'è più, le parole, i consigli dei grandi maestri, dei critici eccelsi, anche dei poeti. Maria Papa sta perfezionando il suo destino nella scultura, professione difficile per una donna. Ogni tanto mi giunge l'eco di una sua mostra, di un monumento in una piazza, di un premio.

E ne gioisco quasi capitasse a me. Le sue sculture come preghiere, abbaglianti di candido marmo, o cupe come la notte, inserite nello spazio, con i loro pieni e i loro vuoti, si trasformano in giganteschi fiori oppure in antichi guerrieri. Simbolo di racconti ancestrali, presenza da accettare o da subire, persino straordinaria "Pietà", forse nella memoria di una frase di Bernanos, che dice "La vita è dura, e la società non è meno dura della vitali. Tuttavia questa scultrice combattiva va avanti, intitola addirittura una sua esposizione "Promesse de Bonheur", come se la felicità fosse dietro l'angolo, e lei, Maria Papa, potesse realizzarla con un tocco di magia. lo credo che ne sia capace, per la volontà che non l'abbandona mai, per la dedizione assoluta all'a11e, anche per i sogni dell'adolescenza che, nella maturità, diventano concreti, pur mantenendo la loro poesia. Così, accarezzando la superficie delle opere di Maria Papa, insistendo sui loro volumi, avvertiamo una sensazione di forza e di dolcezza, mescolate insieme. Maschile e femminile, sensuale e spirituale. E una purezza che si rifà alla natura, alle sue eterne leggi.

 

Milena Milani

 

 

 

Maria Papa venne in Versilia 30 anni fa in occasione del Simposio organizzato dalla Henraux, pensava ad un breve soggiorno. on è andata più via. Il marmo l'ha costretta a rimanere. Nelle sue mani le tracce e la forza di tre decenni di scultura in taglio diretto. "Solo dal contatto diretto con la materia l'artista può esprimere totalmente e liberamente la sua creatività, dice mentre tocca le linee, le curvature, le anse delle sculture.

Tre esempi: Promesse de Bonheurè una forma libera che corre verso il cielo, scaturita fra le sue mani come un accordo fra l'energia naturale della pietra e quella della sua anima; Pietà sembra nata di getto come se la mano scavasse nel marmo per liberare i volumi e le linee di quel divino amore che ha sede in tutte le cose del mondo; Vénus en marche e come se si fosse originata da una lunga carezza sensuale sulla pietra. La bellezza è nella essenzialità, ossia la realizzazione di quella semplicità che è difficile a farsi.

 

Antonella Serafini

Biografia