Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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L'arte della trascendenza

Mirella Ghersi


inaugurazione mostra: sabato 6 novembre 1993 - h. 17.00

esposizione: dal 6 al 20 novembre 1993

luogo: Sala del Capitolo - Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta

orario: da martedì a domenica 14.30-19.00

ingresso libero


Comunicato stampa

Presentazione

MIRELLA GHERSI: ARTE DELLA TRASCE DENZA

Vorrei che l'artista rappresentasse una corrente grafico-pittorica che, mantenendo alcuni elementi delle transavanguardie classiche vi integrasse con altri delle simbologie psico-analitiche. Ora, conoscendo l'artista, leggendo le sue opere, ritengo questo mio desiderio si possa avverare ed ecco perché: nell'artista intercorrono forme suggerite dall'etere congiunte ad altre dedotte dalle simbologie antiche: queste, prevalenti nelle forme prime vengono elaborate dal subconscio o nel subconscio dell'etero esterno sotto gli impulsi guida, sono tradotte in forme leggibili attraverso una conoscenza specifica. Ogni elemento compositivo unito da un quasi logico ma non sempre necessariamente filo conduttore, concorre a dare all'opera forme e contenuti: così, per stare a quanto ci suggerisce una corretta lettura - simbologia a parte - possiamo vedere gli elementi tipici che conducono ai contenuti suggeriti - tramite l'inconscio - e dettati forse dai trapassati simbolizzati - come in alcune tipologie antiche - ma con forme ed espressioni diverse, ed essenziali il più delle volte. on sarà superfluo ricordare che le forme primitive schematizzate nelle loro linee generavano figure a volte facilmente leggibili, altre di difficile decodificazione, ma sempre grandemente, profondamente suggestive soprattutto quando concatenate.

Nelle opere della pittrice molte, direi le più di queste, sono forme uniche - atipiche per la struttura composita, per i legami che le uniscono, per la varietà, la ricchezza che le distingue. Questo gioco di forme, più o meno elaborate, legate, concatenate, concave o convesse produce nell'attento osservatore una successione crescente di emozioni di non facile descrizione, di non semplice lettura, soprattutto se si considera che la pittrice - lungi da una preparazione accademica - per quanto attiene alla grafica, non può che proporsi all'osservatore come ispirata: mossa cioè nell'esecuzione da mano guidata dall'inconscio. E' la teoretica dell'inconscio che guida la sua mano in quelle frazioni di tempo poetico nelle quali si concreta l'opera nella sua esecuzione.

Sono tempi irreali, non misura bili con parametri umani - tempi nei quali l'artista si astrae dal mondo, si concentra od è obbligatamente concentrata sulle tematiche rappresentative tempi dell'estasi, dell'etere; in essi l'assenza del fattore umano permette le esecuzioni grafiche elaborate di getto senza possibili ripensamenti: esecuzioni prodotte sotto l'ala del puro spirito, per questo di umana, di difficile, ma emblematica lettura.

Il phatos si rispecchia nelle condizioni indispensabili alla rappresentazione delle forme nella loro ricerca dei motivi ed eventi, nella logica del segno e del colore, la volontà dei sentimenti per raggiungere il pieno della propria forza creativa. Questo, a me pare, il riuscitissimo, risultato delle esperienze pittoriche dei sentimenti verso le forme della natura reale o trasfigurata, prezioso dono divino di un forse remoto vissuto che ha inciso nell'animo guidandolo ad una originale, singolare espressività, ad un linguaggio pittorico formale forte di indubbio pregevole quanto alto valore artistico.

Nerino Sommacal

Critica

Biografia