Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
Nel 1912 Josafat Cardini, artigiano marmista, apre la prima bottega per eseguire statue ed ornati di marmo in Versilia, nel nord della Toscana e nel 1920 trasforma lÕattività in una società con i figli Ivio e Ivano. la prima sede era in via Scelpino a Querceta. Josafat era un ornatista e lavorava prevalentemente per commissioni francesi di scultura funeraria. I due fratelli invece spostano la produzione al mercato ecclesiastico soprattutto sud americano, americano e italiano fino al cambiamento del rito ecclesiastico con il Concilio Vaticano Secondo che prevedeva un alleggerimento dellÕornamentazione sacra comportando una diminuzione della committenza. Era rimasta una committenza ucraina. Da quel momento in poi la produzione si è spostata su l'architettura di interni ed esterni.
Al momento dell'apertura il laboratorio aveva cinque dipendenti, aumentati negli anni' 60 fino a venticinque, divisi nei tradizionali ruoli di ornatisti, scalpellini, scultori, ecc. In seguito vi fu un calo graduale, fino ad arrivare ai nove dipendenti degli anni Ô90. I titolari seguono tutto il ciclo di lavorazione, mentre i dipendenti hanno dei ruoli ben precisi: vi sono due impiegati (un disegnatore ed una persona che si occupa dell'amminiðstrazione) e sette operai (due fresatori, un lucidatore a macchina, tre lucidatori a mano e uno scalpellino). Inoltre la ditta si avvale saltuariamente di un disegnatore libero professionista, Ferruccio Guicciardi.
Nel passato sono state realizzate numerose opere di arte sacra quali sculture, bassorilievi ed arredi. Dagli anni '60 la lavorazione si è spostata verso l'architettura: vengono realizzati pavimenti e rivestimenti, intarsi, elementi di design, colonne, capitelli, caminetti e arredamenti per bagno e cucina. I committenti sono privati, enti pubblici, imprese. Inoltre il laboratorio collabora con studi di architettura per la realizzazione di progetti di interior design.
Nel 1940 l'attività si sposta nella sede attuale.
Negli anni 60, alla morte di Ivio, lÕattività passa ad Adelfia Guglielmini (moglie di Ivio) ed a Ivano costituendosi come s.n.c.
Nel 1972 la ditta passa nelle mani di Daniele Cardini (figlio di Ivio) sempre con la stessa denominazione, come artigiano singolo e ragione sociale s.n.c.
La produzione diventa architettonico decorativo di interni ed esterni, oggettistica, pavimentazione ed intarsi, mentre lÕarea di committenza comprende i Paesi del Golfo, lÕEuropa, lÕAmerica e la Danimarca.
Attualmente la società è una s.a.s. il cui accomandatario è Daniele Cardini e accomandato è la moglie Barbara Tarabella

[ Rif. ARTISTI ]
- MITORAJ Igor:
- POMODORO Gio': Daniele Cardini ha realizzato vari bozzetti in scala relativi a piazze progettate da Pomodoro, un tavolo per la famiglia Bonera di Milano e varie prove d'artista